una rara anomalia genetica

Gent,mo Dott. Benedetti,
sono una mamma che ha un figlio di 30 anni, al quale "soltanto" 10 mesi fa
circa è stato diagnosticato una rara anomalia genetica (....). Mio
figlio è seguito da uno psichiatra che ritengo bravo e che stimo, ma ha anche
ammesso di non aver mai avuto prima pazienti con questa anomalia però lo
avrebbe seguito comunque per il disturbo del comportamento al di la della .... Per fortuna mio figlio ha anche accettato di fare un percorso
psicologico dopo tanti anni che gli era già stato proposto.
Sono alla ricerca di medici che si sono già trovati ad affrontare casi simili
oppure gruppi o familiari per potermi confrontare. Sono già stati fatti test
neuropsicologici che hanno portato ad escludere un ritardo mentale, ma c'è in
evidenza un'impulsività generale.
Altre visite e altri esami medici effettuati sono risultati nella norma. Sono molto preoccupata per mio
figlio il quale è da diversi mesi senza lavoro perchè nell'arco di questi anni
è riuscito con molta facilità a trovare un'occupazione e con altrettanta
facilità l'ha persa perchè ad un certo punto non va piu' al lavoro per cui
risulta assente senza giustificato motivo oppure si inventa delle grosse balle
che lo portano ad essere licenziato. Un altro aspetto che lo riguarda è la
gestione dei soldi che non riesce a controllare. Poi ci sono altre
caratteristiche che fanno parte di lui, se avremo modo di approfondire
l'argomento, sarò lieta di risponderLe.
La ringrazio dell'attenzione, saluti

Il rapporto fra gli aspetti

Il rapporto fra gli aspetti genetici e il comportamento è ancora lungi dall'essere compreso, nonostante il clamore delle scoperte in genetica. Un po' come per l'astro- fisica. Abbiamo ora un'idea molto diversa dell'universo, ma la storia degli esseri umani non sembra molto cambiata.
Tornando alla genetica vale per tutti l'esempio della trisomia XXI, la più conosciuta sindrome genetica: finchè erano tenuti in istituto queste persone diventavano autistici o gravi ritardati mentali, da quando è cambiato il modo di seguirli e possono fare esperienze normali in famiglia e nelle scuole, il loro destino è grandemente cambiato, c'è chi si laurea e raggiunge capacità di lavoro e autonomia.
Per cui non badarei molto alla anomalia genetica, e moltodi più invece agli aspetti globali della situazione, psicologici individuali e ambientali.
Poichè suo figlio non è un handicappato, occorrerebbe valutare cos'è che ostacola la sua capacità di autonomia e di crescita, coglibile nelle cose che ha accennato. Il lavoro psicologico che ha iniziato, se ho capito bene, dovrebbe aiutarlo ad affrontare quegli ostacoli. A una valutazione psichiatrica e psicologica tradizionale potrebbero però sfuggire aspetti ambientali e familiari che potrebbero contribuire al mantenimento di tali ostacoli, per cui potrebbe essere indicata una valutazione del funzionamento familiare.
Cordialmente
drGBenedetti

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