Aggiornamento e ancora difficoltà

Buongiorno dottore,
A distanza di due mesi le scrivo per un aggiornamento. 
In realtà mi devo ripetere su diverse considerazioni e dubbi, ma questa volta non riusciamo ad essere attendisti come prima.
Dunque, il bimbo continua a migliorare nel linguaggio e nella comunicazione, almeno questo è quello che vediamo noi quando lui è a casa o con i suoi amichetti (spesso chiede di loro per incontrarli e giocare insieme). È espressivo, sensibile, curioso, gli piace condividere la sua gioia per qualcosa. 
L'aspetto ancora problematico è quello dell'attenzione.
Le maestre della scuola ci ripetono che ha difficoltà nel fare compiti che gli altri  fanno, nel disegno è indietro, non riesce proprio a concentrarsi e devono insistere per fargli fare qualcosa. Nel complesso è gestibile, ubbidiente e sta alle regole (molto meno a casa dove fa l'oppositivo), anzi è quasi remissivo e passivo a scuola.
È stato visto da una psicologa-logopedista (non le spiego come siamo finiti li'). Ha riscontrato tutti gli aspetti positivi che sappiamo, ma anche anche quelli problematici: ha difficoltà di attenzione e tendenza a muoversi e parlare continuamente, a parlare sempre a voce alta. Sembra nervoso ed impulsivo. Dice che tutto rientra nella normalità, ma va aiutato ad uscire da questa situazione. Prepareranno un percorso di aiuto (non so ancora in cosa consiste). Hanno visto tanti bimbi così che poi sono migliorati.
So quello che lei pensa a proposito: lasciare crescere il bimbo, conoscerlo ed evitare gli ostacoli. Inutile preoccuparsi ora di futuri ed ipotetici problemi alle elementari, che eventualmente saranno affrontati quando sarà il momento.
Ma tutti ci dicono che sarebbe meglio intervenire subito ed anche io comincio a pensare che se continua così gli sarà difficile imparare a leggere e a scrivere.
Continua a preferire il gioco di fantasia (forse un po' ripetitivo), a casa è impossibile mettergli una matita in mano (eppure la scorsa estate faceva dei disegni) e se c'è un gioco che richiede un minimo di attenzione o "ragionamento" (un puzzle, per esempio) lo evita dicendo "non sono capace".
Spesso è pigro anche nel vestirsi e nel lavarsi le mani (bisogna insistere decine di volte, altrimenti si lascia andare e si fa vestire). 
È distratto, ma allo stesso tempo devo dire che impara quello che gli si spiega (e che gli interessa). Si ricorda le parole, le situazioni,  riconosce odori e suoni, Etc. 
Ma è evidente che tutti gli altri bimbi colorano, disegnano, fanno puzzle, Etc. Lui non ne vuole sapere. Se ci prova rinuncia subito e si innervosire alla prima difficoltà. 
In questi ultimi giorni abbiamo deciso un periodo di pausa con la scuola. Lo vediamo nervosissimo, lamentoso, capriccioso. Non capiamo cosa stia succedendo. 
Credo che per due giorni la scorsa settimana  sia stato sgridato e messo due volte in castigo a scuola (succede spesso ai suoi compagni, a lui è la prima volta che capita). Ma lui sembra ipersensibile (patisce solo una sgridata) e credo che quel castigo per lui stia stato una specie di trauma. 
Negli ultimi tre giorni ha avuto tre "crisi nervose", non saprei come chiamarle. Dopo un po' di lagne il nervoso arriva a livelli estremi e comincia ad urlare, a chiedere coccole della mamma, gridando "non riesco a calmarmi, aiutami a calmarmi per favore". Una scena straziante, perché nulla sembra calmarlo. Durante i suoi lamenti sembra riferirsi anche ad un foglio di un libro che ha strappato a scuola (forse il motivo per cui è stato messo in castigo). 
Abbiamo deciso di cambiare asilo, almeno per prova, anche perché abbiamo scoperto che i bimbi nella sua sezione sono ben 26 e la maestra una sola (pensavamo due, ma è così solo per solo un'ora...). Ovviamente con così tanti bimbi le individualità sono calpestate a favore di medodi applicati a tutti, pretendendo da tutti le stesse "prestazioni". 
Ora siamo alla ricerca di una struttura privata più a misura di bambino. 
Sta succedendo qualcosa a livello emotivo, non capiamo. 
L'altro strano aspetto è il suo rifiuto verso di me, il padre, visto quasi come un nemico suo e della mamma. Quando arrivo a casa appena mi vede ha delle reazioni di rifiuto, dicendo "cattivo, vai via" etc etc. Poi cerco di stare solo con lui, e la situazione migliora stiamo quasi tranquilli insieme. Ma se rientro a casa e vede la mamma, ricomincia a cacciarmi. Se vede papà e mamma che si scambiano un bacino, si innervosisce per gelosia.
Mia moglie dice che risente del clima sfavorevole in casa (un periodo difficile tra noi due), ma le liti di fronte a lui sono ridotte al minimo. Io spero che non siano tre o quattro litigate a complicare così la situazione. 

L'altro giorno ho letto la descrizione dell'ADHD. A me sembra quasi calzare con il suo comportamento. Probabilmente lei pensa che l'ADHD  non è una malattia, ma solo un etichetta data dal DSM ad una serie di sintomi (magari frutto di chissà quale disagio). Anche io alla fine sono un po' scettico su tutti questi "disturbi", ma comunque li si voglia chiamare, alla fine la difficoltà esiste e noi vorremmo risolverla, senza sapere come. Se mio figlio arriva in prima elementare vedendo che tutti gli altri seguono, scrivono, o riescono a fare ciò che la maestra richiede, potrebbe innescarsi una reazione di sfiducia, di insicurezza e di rifiuto. Sembra un bimbo molto sensibile e sicuramente ne risentirebbe. Purtroppo oggi sembra che molti bimbi arrivano alla soglia della scuola dell'obbligo già molto preparati, forse per la smania dei genitori a vedere i figli crescere in fretta. In ogni caso molti bimbi non sembrano avere problemi a "bruciare" queste tappe. 

Noi abbiamo la sensazione di perdere del tempo. È il momento di fare qualcosa, non solo resistere ed aspettare. Mi creda, è straziante vedere il bimbo così nervoso. 

Le chiedo questo: nella sua esperienza avrà visto bimbi simili al mio o che corrispondono alla "categoria" adhd. Com'è stata la loro evoluzione? 
Cosa ne pensa? Come instradarlo verso un atteggiamento più calmo? Io credo che se riuscisse a scrollarsi di dosso tutto il nervosismo, migliorerebbero incredibilmente l'attenzione e le sue capacità relazionali. 

Noi ci sentiamo persi e un po' in preda al panico.
Grazie e saluti.

"..Dunque, il bimbo continua

"..Dunque, il bimbo continua a migliorare nel linguaggio e nella comunicazione, almeno questo è quello che vediamo noi quando lui è a casa o con i suoi amichetti (spesso chiede di loro per incontrarli e giocare insieme). È espressivo, sensibile, curioso, gli piace condividere la sua gioia per qualcosa. ..."
L'aspetto ancora problematico è quello dell'attenzione.
...
È distratto, ma allo stesso tempo devo dire che impara quello che gli si spiega (e che gli interessa). Si ricorda le parole, le situazioni, riconosce odori e suoni, Etc. "

Commento: mi sembra che si è risposto da sè...
.
Ma è evidente che tutti gli altri bimbi colorano, disegnano, fanno puzzle, Etc. Lui non ne vuole sapere. Se ci prova rinuncia subito e si innervosire alla prima difficoltà.

Mi sa che è stato troppo stressato sull'argomento, e che ora lo evita come per una 'fobia'...

In questi ultimi giorni abbiamo deciso un periodo di pausa con la scuola. Lo vediamo nervosissimo, lamentoso, capriccioso. Non capiamo cosa stia succedendo.
...
Sì, mi sembra che lo stress abbia superato i limiti di guardia. Avete fatto bene a dargli una pausa...

Abbiamo deciso di cambiare asilo, ..Ora siamo alla ricerca di una struttura privata più a misura di bambino.

Il cambiamento è traumatico, comunque. Se la situazione non è irrimediabile, sarebbe forse meglio cercare di migliorarla, parlando con le maestre, in modo da stressarlo meno: inutile migliorare la preparazione alla scuola se bisogna scontarla con una crisi più grave. Quanti anni d'asilo ha ancora?

Sta succedendo qualcosa a livello emotivo, non capiamo.
L'altro strano aspetto è il suo rifiuto verso di me, il padre, visto quasi come un nemico suo e della mamma. Quando arrivo a casa appena mi vede ha delle reazioni di rifiuto, dicendo "cattivo, vai via" etc etc. Poi cerco di stare solo con lui, e la situazione migliora stiamo quasi tranquilli insieme. Ma se rientro a casa e vede la mamma, ricomincia a cacciarmi. Se vede papà e mamma che si scambiano un bacino, si innervosisce per gelosia.

Mi sembra classicamente un comportamento 'edipico' in fase acuta: niente di strano, va solo cercato di mantenere nei limiti, evitando sfide con vinti e vincitori. Magari cerchi di trovare attività insieme con suo figlio, gratificanti per entrambi

Mia moglie dice che risente del clima sfavorevole in casa (un periodo difficile tra noi due), ma le liti di fronte a lui sono ridotte al minimo. Io spero che non siano tre o quattro litigate a complicare così la situazione.

speriamo di no, e che riusciate a passare in fretta il brutto periodo

L'altro giorno ho letto la descrizione dell'ADHD. A me sembra quasi calzare con il suo comportamento.
Lei rischia di fare lo 'shopping delle malattie': sul mercato ne sfornano sempre di nuove...

ma comunque li si voglia chiamare, alla fine la difficoltà esiste e noi vorremmo risolverla,
Le difficoltà è meglio 'affrontarle', difficile 'risolverle', come vede anche Lei...

Se mio figlio arriva in prima elementare vedendo che tutti gli altri seguono, scrivono, o riescono a fare ciò che la maestra richiede, potrebbe innescarsi una reazione di sfiducia, di insicurezza e di rifiuto. Sembra un bimbo molto sensibile e sicuramente ne risentirebbe.
vale la frase di prima " impara quello che gli si spiega (e che gli interessa)": tutto sta a non fargli perdere l'interesse stressandolo troppo, altrimenti gli verrà la fobia dell'apprendimento

Noi abbiamo la sensazione di perdere del tempo. È il momento di fare qualcosa, non solo resistere ed aspettare. Mi creda, è straziante vedere il bimbo così nervoso.
Le chiedo questo: nella sua esperienza avrà visto bimbi simili al mio o che corrispondono alla "categoria" adhd. Com'è stata la loro evoluzione?
Cosa ne pensa? Come instradarlo verso un atteggiamento più calmo? Io credo che se riuscisse a scrollarsi di dosso tutto il nervosismo, migliorerebbero incredibilmente l'attenzione e le sue capacità relazionali.
Noi ci sentiamo persi e un po' in preda al panico.

Mi sembrano le solite domande a cui io posso dare solo le risposte solite, che Lei sa già.
Comunque se riuscite ad essere meno stressati voi questo influirà positivamente sul bambino. Vedere che i piloti sono tranquilli anche se c'è burrasca è sempre rassicurante per i passeggeri. E non si può evitare che ogni tanto ci siano delle burrasche.

Saluti
drGBenedetti

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