uso protratto risperdal

Gentile Dottore, Gentile Dottoressa, un mio caro congiunto di mezza età assume RISPERDAL, su prescrizione di uno specialista Psichiatra, in modo continuativo da ormai più di 9 anni. Questo mio congiunto è arrivato ad avere assunto, scanditi nell'arco di tale periodo, forse più di 16 grammi di Risperidone. Vorrei che per cortesia mi metteste a conoscenza dei possibili effetti dannosi del farmaco per assunzioni protratte nel tempo e che mi scriveste, al mio indirizzo e-mail, per informarmi sui rischi di Sindrome Neurolettica Maligna, o di altre complicanze potenzialmente letali, per dosaggi di 6 milligrammi al giorno. Grazie

wikipedia

La rinvio a questa pagina di wikipedia dove può trovare una quantità di informazioni su quanto le interessa. Se ha qualche domanda più specifica la ponga pure.
Coerdialmente
drGBenedetti

Gentile Dottore, avevo già

Gentile Dottore, avevo già precedentemente consultato la pagina che lei mi ha consigliato. Quello che volevo era una risposta calibrata sul numero di anni che le ho illustrato (9 anni), la quantità totale di Risperidone assunta nel periodo suddetto (più di 16 grammi) e la dose attuale (6 milligrammi al giorno). Vorrei per cortesia che mi desse qualche informazione mirata, specialmente sul possibile danno epatico, oltre che di altre eventuali funzioni d'organo, correlata ai dati che le ho fornito. Cordiali Saluti.

Gentile Signore, o Gentile

Gentile Signore, o Gentile Signora,
Ho scritto una breve pagina informativa su questo sito, che forse avrà già letto, ma non mi occupo in particolare di psicofarmaci. A quanto so molti effetti negativi, quali la discinesia tardiva non sono dose-dipendenti, ma legati a reattività individuale. Probabilmente invece l'effetto sul fegato è anche legato alla dose, pur se con una variabilità individuale.
Gli antipsicotici, anche quelli atipici come il risperidone, hanno un effetto di rallentamento dell'attività cerebrale, questo sì legato alla dose, tanto che la dose eccessiva porto al sonno e all'inibizione generale dell'attività. Viene cercato in genere il dosaggio sufficiente a ridurre i sintomi disturbanti, ma minore di quello che dà effetti sedativi generali eccessivi. Si tratta spesso di difficili equilibrismi i cui effetti sono spesso oggetto di critica.
Mi dispiace se le mie risposte non sono abbastanza soddisfacenti per le sue domande.
Cordialmente
drGBenedetti

Grazie comunque Dottore. Il

Grazie comunque Dottore. Il mio caro congiunto presenta ad oggi effetti collaterali extrapiramidali, specialmente il tremore e, siccome ho letto su internet che tali segni insorgono per dosaggi che vanno al di là del range terapeutico, non dubito che possano essere anche latenti disfunzioni a carico della funzionalità epatica. O mi sbaglio ?
Quello che mi premeva soprattutto era il quesito legato all'uso protratto e ad eventuali fenomeni da "accumulo", quindi non dose dipendenti ma correlati alla durata di assunzione e alla quantità totale assunta in una tale durata.
Mi rendo conto tuttavia che il farmaco in questione sia ancora da testare a tal riguardo, data la sua immissione in commercio da un periodo di tempo non ancora sufficientemente esteso. Buonasera.

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