Dall'insieme delle categorie diagnostiche che sono state indicate, direi che il problema principale è probabilmente quello della personalità,'scarsa integrazione del sè'. Il significato di questa espressione può rinviare a una difficoltà di evoluzione equilibrata delle varie componenti della persona, per motivi che sarebbero da indagare meglio. E' probabile che gli altri aspetti, linguaggio, apprendimento, disattenzione siano 'sintomi' di quella difficoltà.
La bimba sta venendo aiutata a limitare i sintomi più evidenti, cioè le difficoltà scolastiche, con un supporto individuale, in cui probabilmente funziona meglio. Quello che Lei si propone di fare ha lo stesso obiettivo, di recuperare abilità scolastiche in cui è indietro.
Il rischio è di non occuparsi dello 'scheletro' portante, cioè le difficoltà di integrazione della personalità, e di occuparsi solo delle 'ingessature' che sopperiscono alle carenze dello scheletro.
Invece io penso che bisognerebbe anche occuparsi delle difficoltà di base, per cercare di aiutare la maturazione di tutta la personalità (lo scheletro che dovrà sostenere la persona non solo a scuola).
Mi sembrerebbe cioè che l'appoggio scolastico potrebbe essere sufficiente e ci vorrebbe invece un approccio psicologico globale per capire meglio le difficoltà della bimba, personali, ambientali, ecc, e intervenire per facilitare la riduzione di eventuali ostacoli e uno sviluppo più equilibrato.
Per questo occorre rivolgersi a specialisti orientati non solo settorialmentealle alle difficoltà cognitive e scolastiche (che lavorano prevalentemente con test e classificazioni diagnostiche, in un'ottica limitata ai sintomi), ma più globalmente allo sviluppo della personalità nel suo insieme e a tutti i fattori, sia individuali che ambientali, che possono essere in gioco. Questi ultimi tendono a lavorare più direttamente con le persone, sia bambini che famiglie, in un'ottica più globale.
Cordialmente
drGBenedetti