Ansia da separazione e mutismo selettivo

Buongiorno,

Volevo chiedere un parere sulla situazione del mio figlio grande (4 anni e mezzo) e in parte del fratellino (27 mesi).
Il grande e' un bimbo estremamente sensibile, si preoccupa degli altri, se attaccato rimane a prenderle e piange (stiamo cercando di insegnargli a scappare o "disarmare" chi lo attacca), gli piace molto il contatto con gli altri, a seguire lui avremmo amichetti tutti i giorni a casa. E' sempre stato molto estroverso, quasi ci vergognavamo in giro con lui perche' attaccava discorso con tutti. Gli piace fare il clown. Dall'inizio della scuola materna (compimento 4 anni, notare che vivo all'estero) si e' bloccato completamente, sembra mutismo selettivo ma ancora non abbiamo una diagnosi ufficiale. La coincidenza con l'inizio e' esatta. Da allora anche se vuole uscire, avere ospiti ecc, si riduce a stare zitto in un angolo e a fare grossi sforzsi per controllarsi e mantenere il silenzio, al massimo parla in un'orecchio ai genitori. A scuola ora lo vedo un po' sciogliersi coi compagnetti, per chiamare l'attenzione magari fischia.
I compagni di scuola, circa 25, e le insegnanti erano tutti nuovi, ha fatto un inserimento di qualche giorno. La insegnante preferita delle 2 che ha dopo 3 mesi purtroppo ha lasciato la classe. L'altra insegnante e' un po' fredda e rigida. E' venuta di recente un paio di volte a casa nostra e anche se lui comincia a interagire con lei non vuole parlarle. Da marzo hanno assunto la seconda insegnante, con cui ha parlato alla prima visita a casa nostra due settimane fa.
Tra l'altro coincidentalmente ai 4 anni aveva smesso di parlare con tutti, anche coi nonni che vedeva regolarmente su skype, e con le migliori amiche. Con un po' di pressione siamo riusciti a sbloccarlo con le sue amiche del cuore (il desiderio di vederle era piu' forte dell'ansia), e anche coi nonni si e' sbloccato (eccetto che con la nonna paterna, che tra tutti e' la piu' dolce e che gli da piu' attenzioni, non capiamo quale sia il problema con lei, le ha smesso di parlare mentre eravamo in visita, dopo che il fratellino lo aveva picchiato, anche se lei non ha partecipato alla scena)
Per quanto vediamo che la situazione stia migliorando (sono ora 6 mesi di mutismo), ancora non sappiamo se e quando ne uscira', e se c'e' qualcosa che possiamo fare per farlo stare meglio.
Tra l'altro lui e' trilingue, e all'inizio il problema e' stato sminuito dando la colpa alla lingua, ora di recente ho fatto filmati in cui parla correntemente (un po' indietro rispetto ai coetanei, ma completamente comprensibili) la lingua locale e cosi' viene data meno importanza a questo aspetto.

Il nostro grande dubbio viene ora da un secondo problema che si sta aggiungendo: mentre il fratello piccolo ha iniziato il nido ai 15 mesi ed e' sempre stato molto contento, ora da un paio di settimane ha iniziato a fare scene disperate per andare al mattino. Questo dopo aver diminuito i giorni di nido da 4 a 2.5 a settimana. In questo momento ha anche iniziato la fase dei no a tutto. Lui al contrario del fratello e' aggressivo, se qualcuno fa qualcosa che lui non apprezza lo spintona (dai 6 mesi gia' sapeva mordermi quando arrabbiato) o gli tira oggetti, anche solo per attirare l'attenzione. Nel parlare e' stato molto precoce, 10 mesi, ora fa gia' frasi di 4 o piu' parole. E' molto indipendente nel gioco, e molto tranquillo, ma quando vuole qualcosa con lui non c'e' verso di ragionare.

Il nostro dubbio e' che stiamo sbagliando completamente la loro educazione, che siano troppo attaccati a noi (viviamo lontani dal resto della famiglia). La soluzione dovrebbe essere stare piu' tempo con loro, o meno tempo con loro? Stiamo pensando di far andare il piccolo di nuovo piu' giorni al nido per farne piu' la sua routine. Abbiamo paura di fare con il piccolo lo stesso percorso, due anni di ansia da separazione seguiti da mutismo all'inizio della scuola.
Per il grande siamo in attesa di un consulto con il dipartimento di psichiatria ospedaliero specializzato nel trattamento dell'ansia. Ho anche una domanda preventiva: potrebbe arrivarci il suggerimento di dare farmaci al grande? come dovremmo reagire in questa occorrenza? (essendo all'estero risulta difficile chiedere seconde opinioni, non abbiamo una cerchia di fiducia con cui confrontarci)

Ringrazio anticipatamente, e sono pronta a ogni chiarimento. Questa situazione sta generando molto stress all'interno di tutta la famiglia, sia per la tristezza nel vederlo cosi', sia nell'organizzazione familiare, per conciliare tutti gli appuntamenti sociali che dobbiamo prendere per il grande.

Cordiali saluti
.....

Le risposte alle domande supplementari
problemi in gravidanza nessuno

nascita
a che settimana 40+5
Parto ( normale, cesareo, difficoltà) naturale spontaneo
alla nascita : peso 2870,
indice di Apgar 10. durata del ricovero in H: no ricovero

Primi mesi
allattamento: materno 8 mesi, artificiale dai 6 mesi complementando il materno; svezzamento 6 mesi
ritmo sonno veglia, orari. Buon sonno, no risvegli dai 6 mesi, smesso pisolino di giorno a 2 anni
persone che lo accudivano: mamma+papa, dai 5 mesi asilo nido 3 giorni a settimana dalle 8 alle 17

epoca successiva
alimentazione, sonno , orari e modalità: dorme nel suo letto, molto profondamente, molto rari risvegli in cui viene a cercarci, spesso si addormenta nel nostro letto per comodita' nostra
abitudini: orsacchiotto. Biberon prima della nanna smesso a 2 anni

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età 8 mesi
primi passi 13 mesi
capacità motorie buono
controllo sfinterico (pipì e popò): dai 2 anni e mezzo. Per periodi piu' o meno lunghi ha avuto problemi di giorno, dimenticava di andare al bagno. Problema risolto completamente dai 4 anni e 3 mesi
curiosità e interesse per le persone: molto molto socievole e estroverso, un piccolo clown.
paura dell'estraneo: ora da quando ha smesso di parlare
figure principali cui è attaccato: da bebe il padre. All'incirca dai 3 anni madre
reazioni alla separazione: dai due ai 4 anni e tre mesi, pianto ogni mattina per andare all'asilo. Ai 4 anni e tre mesi ha "magicamente" smesso

interesse e curiosità verso le persone: gli piace molto interagire, essere al centro dell'attenzione, solo da quando ha smesso di parlare e' diventato schivo, per la prima volta a un parco giochi l'ho visto cercare la distanza dagli altri bimbi invece dell'interazione
rapporto con le persone ......
reazione agli estranei e agli ambienti nuovi....

sviluppo simbolico
uso dei giochi ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ) OK
disegno spontaneo (scarabocchio, ... omino testone .... casa .... figure....): solo nelle ultime settimane ha cominciato disegni con un significato, e sono stati: una casa a 3 piani (3 quadrati per i piani e un triangolo per il tetto), un fiore (dettaglio stelo+ foglie+fiore in cima), un trattore (due cerchi per le ruote e rettangolo per abitacolo)
linguaggio:
prime parole verso l'anno
due parole insieme due anni
uso del no e del sì ....
frase minima (verbo e sostantivo ) due anni e mezzo

comportamento
(iperattivo, capriccioso, tranquillo, ecc): iperattivo, anche se si e' calmato ultimamente, spesso difficile fargli tenere l'attenzione per piu' di qualche minuto.
interessi, attenzione: gli piaciono molto computer tv e ipad (dove disegna meglio che sulla carta), e arrampicarsi. Da piccolo amava i puzzle ed era molto avanti, ora fa quelli con la stessa difficolta' (9-12 pezzi) perche' quelli piu' grandi lo annoiano/fanno sentire frustrato
adesione a regole, orari, limiti, obbedienza agli adulti: abbastanza buona. E' molto preciso e ha una gran memoria, se diciamo son le 8 e' ora della nanna, i giorni dopo lui ci dira' sempre che alle 8 deve andare a nanna
reazione a divieti capricci, bizze: se molto stanco puo' arrabbiarsi, altrimenti in generale ci si puo' ragionare. Capita tipo se la mattina si alza stanco che possa fare scene incredibili quando qualcosa non e' come ha in mente lui (il cucchiaio in posizione sbagliata a tavola)

scolarizzazione
asilo nido Si………. A che età dai 4 mesi ai 4 anni. Reazioni: ansia da separazione dai due anni in poi. Ha due amiche del cuore dall'asilo che continua a vedere. Ha smesso di parlare anche li' (quando andiamo a prendere il fratello e le maestre gli chiedono come va non parla, nemmeno coi bimbi che erano in classe sua e con cui prima parlava)
Scuola materna iniziata al compimento dei 4 anni. eventuali difficoltà: primi mesi ansia da separazione. Aveva cominciato a portare l'orsacchiotto. Dopo 3 mesi ha smesso di piangere e portare l'orsacchiotto. Dal primo giorno non parla
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........

Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche........

Composizione familiare genitori+ fratellino + sorellina in arrivo a giugno (ne e' venuto a conoscenza dopo l'inizio del problema)
altri conviventi (nonni, parenti, ecc): no, tutta la famiglia e' molto distante
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc): madre e padre lavorano 4 giorni a settimana, due giorni e' a casa con noi. scuola materna tutti i giorni, 2 giorni a settimana fa pomeriggio (in un'altra struttura)
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda', ecc .....): madre era molto piu' severa, ma tuttora mantiene le regole. Padre piu' permissivo. Dorme in camera sua anche se a volte accettiamo di farlo addormentare con noi, o viene da solo se si sveglia la notte (raro)

Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc: il fratellino e' arrivato quando aveva due anni e mezzo
Visite mediche, ospedale, altro Niente
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...) Niente
Altre osservazioni

Sembra proprio che abbia

Sembra proprio che abbia trovato nel mutismo la corazza, o meglio lo scafandro in cui mettersi quando deve andare in un ambiente diverso da quello familiare ristretto. Quasi come passasse dall'aria all'acqua...
Difficile dire cosa l'abbia portato a questo, e difficile prevedere cosa farà il fratellino, ma la sua indole molto diversa probabilmente gli farà fare altre strade.

Nella mia esperienza, e sembra anche di altri, il mutismo è più frequente in situazioni familiari in cui c'è una differenza marcata fra la cultura intrafamiliare e quella esterna, come appunto in famiglie emigrate. Il sintomo potrebbe esprimere la difficoltà del bambino a passare fra i due ambienti, per un qualche senso di vergogna, incomprensibile per i familiari, ma di fronte a cui lui si difende con il silenzio. Anche nel suo caso il silenzio ha sostituito le manifestazioni di dolore alla separazione manifestate prima.
Nelle situazioni da me conosciute direttamente ho trovato che l'ambiente familiare può influenzare la situazione non tanto per 'colpe' o 'errori' commessi dai genitori, quanto per l'esistenza di un 'gradino' più alto del normale fra ambito familiare e mondo esterno, che per qualche motivo può esser percepito di più da uno solo dei figli, mentre l'altro non mostra difficoltà simili.
Il mio approccio in questi casi è volto a facilitare le comunicazioni sia all'interno della famiglia che con il mondo esterno, e consiglio quindi una forma di 'terapia familiare', nel senso che è rivolta a tutto 'ambiente familiare' per trovare la via d'uscita con l'apporto di tutti. Non credo che i farmaci siano utili, come nella maggior parte delle situazioni di disagio psichico dell'infanzia, ma oggi sono prescritti ampiamente, a mio avviso troppo ampiamente.
E' anche importante che la scuola trovi un modo di accogliere il bambino e favorire tutti i tipi di comunicazione possibili, senza forzare sul linguaggio parlato, per favorire il superamento del blocco. Mi sembra utile che le insegnanti provino a familiarizzare con il bambino, ma bisogna vedere caso per caso. E' utile comunque rivolgersi a specialisti che abbiano particolare esperienza in questo disturbo.
Se credete potete aggiornarci sull'evoluzione futura,
cordialmente
drGBenedetti

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