Situazione davvero preoccupante

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Gent.mo dottore,
purtroppo l'aggiornamento su mio figlio è davvero preoccupante. La sua
agitazione sta assumendo livelli esponenziali...non stiamo più dormendo la
notte perchè pensiamo e ripensiamo a cosa sia giusto fare, ma stiamo malissimo.
Il bambino quando è a casa ( soprattutto con me) lancia oggetti a rischio di
fare male agli altri e a se stesso...oggi ha toccato ogni limite, non era
gestibile e ho dovuto telefonare al padre per farlo venire a casa, io non ce la
facevo...un continuo lancio di qualsiasi cosa...Stamattina io ero a scuola ,
impegnata per gli esami di Stato e suo padre lo ha accompagnato in piscina.
Altre volte è stato bravissimo...fino alla settimana scorsa io stessa mi ero
complimentata con l'educatrice per isuoi progressi nel nuoto e nel rispetto
delle regole e autonomia in piscina. Oggi lo hanno fatto uscire prima perchè
all'improvviso è uscito e si è messo a scappare per tutto il bordo ed ha anche
buttato una sedia dentro la piscina. é intervenuto il gestore. A casa è stato
sgridato dal padre. Quando io sono rientrata gli ho detto che saremmo andati
dalla pediatra perchè si teneva le dita dietro le orecchie ed ho sperato che
avesse qualcosa e che quindi la sua agitazione potesse dipendere da lì...Si è
fatto visitare, ha anche chiesto lui di farsi visitare la spalla e la gola( si
ricordava delle altre volte). La pediatra ha detto che c'è una piccola
infiammazione, ma non tale da giustificare l'irrequietezza e , pur notando il
suo linguaggio pertinente e le sue risposte ha evidenziato la sua
preoccupazione per l'atteggiamento prima positivo e poi provocatorio del
bambino che, ad un certo punto ha cominciato a lanciare qualcosa , anche se lo
rimproveravamo e ci ha ivitati a consultare un neuropsichiatra perchè secondo
lei ha di nuovo bisogno di un farmaco, perchè ritiene che stia iniziando la
fase della preadolescenza e vede una situazione pericolosa. Al rientro siamo
stati al supermercato e si è allontanato andando dietro il bancone dei salumi e
non veniva nonostante i richiami..c'erano i coltelle sul bancone e Dio solo sa
cosa avrebbe potuto provocare...A casa , poi con me , tutto quello che le ho
detto. Io sono terrorizzata...Lo sgrido ed è peggio, gli dico che mi sta
facendo soffrire, niente. Gli ho chiesto " sei arrabbiato con me? Mi ha
risposto " con tutti".
.. il neuropsichiatra... ha
avvalorato la tesi della pediatra e suggeriva di programmare delle valutazioni
e valutare quale farmaco usare, ribadendo di rafforzare l'autorità genitoriale
maschile ... Alle perplessità espresse da mio
marito sui farmaci ( risperdal, già usato come le dicevo e poi sospeso per mia
decisione e ritalin o depakin proposti ora) ha risposto che bisogna aver paura
della patologia e non del farmaco che si ritiene doveroso per salvaguardare
l'incolumità di tutti, in quanto ci dobbiamo aspettare che faccia sempre peggio
e che possa anche diventare autolesionista per la sua problematica che non gli
fa trovare il suo posto nella società. In pratica più cresce, più sarà ostile.
Anche la psicologa è preoccupata in quanto teme che ... possa fare male a
qualcuno e e non è più sicura che sia il caso di farlo andare...Di colpo il
peggiore dei miei incubi si è avverato...Dottore , ma davvero dovremo ricorrere
a farmaci ??? Mio marito ormai pensa che sia assolutamente necessario e io non
vivo più...Dottore siamo ad una svolta e che facciamo? Sono tormentata , ma la
paura mi paralizza ...Io sono sicura che stia attraversando quella terribile
fase che tutti attraversano, ma lui non ha gli strumenti adatti, visto i grandi
disagi relazionali che presenta...E ancora una volta siamo soli e, inoltre con
la colpa di non volerlo calmare...
Il suo futuro sarà una sedazione e il nostro la preoccupazione continua degli
effetti collaterali e dell'assuefazione?
C'è qualche sostanza che possa sostituire quelle proposte o non abbiamo scampo?

Da quello che dice e dal tipo

Da quello che dice e dal tipo di farmaci nominati penso che i medici consultati pensino che il bambino possa essere 'iperattivo', o 'bipolare'. Anche queste sono diagnosi molto controverse, che molti psichiatri infantili non accettano (vedasi per informazione questi siti: Giulemanidaibambini e pensareoltre che portano avanti posizioni molto critiche verso la psichiatria ufficiale) perchè tendono a trasformare comportamenti più o meno disturbati e disturbanti in malattie biologicamente determinate senza alcuna prova reale di ciò.

Inoltre ho l'impressione che si faccia troppa confusione e che forse sia le vostre reazioni emotive, sia gli interventi intorno a voi aumentino la confusione. Quello che posso pensare a distanza - con tutti i rischi di sbagliare, ovviamente - è che il bambino agisca cosi, come fanno i bambini spesso diagnosticati come 'oppositivo-provocatori' (ma è una diagnosi 'finta', non è una vera malattia....), in risposta alla situazione ambientale poco capace di 'contenere' e guidare le cose, sia in casa che all'esterno. La cosa più importante in queste situazioni è di non farsi spaventare, di non reagire in maniera iper-emotiva, di non drammatizzare ma mettere chiare regole e limiti al comportamento, pochi ma buoni.
Se si 'resiste' senza precipitarsi a fare cose assurde la situazione un po' alla volta di solito migliora, con la maturazione del ragazzo. Ma la famiglia e la scuola devono essere aiutate a 'resistere'.

Gent.mo dottorestiamo

Gent.mo dottore
stiamo seguendo i suoi consigli...
Il bambino sembra essere indomabile e i suoi atteggiamenti oppositivi non
riguardano solo me, ma anche la sua educatrice. Non le nascondo che ho terrore
di farlo andare a ... lunedi...Si sta chiudendo sempre di piu...con tutti...
si tocca sempre i genitali e porta le dita alle orecchie anche in assenza di
rumori. E' insofferente a qualsiasi stimolo e si muove in continuazione senza
trovare "pace". Io ho avuto due attacchi di panico al mattino presto quando
tutti dormivano ..non riuscivo a respirare, tremavo ed ero praticamente
bloccata. Per fortuna mio marito era con me.
Non sappiamo cosa fare e pensare,è imprevedibile. L'altro giorno siamo andati
tutti in piscina da amici dai
quali eravamo stati quest'inverno...Tutto sommato è stato gestibile, anche se
un po' iperattivo...
oggi un compagno di scuola è voluto venire a trovarlo...ero
contenta , anche se l'ansia ha cominciato a salirmi in gola..
Mi sono sforzata,
ho accolto il bambino ( con il quale c'era una buona intesa a detta di tutti) ..
ma niente..oppositivo , lo rifiutava, diceva sempre no...abbiamo pensato di
uscire a mangiare un gelato..anche al bar...voleva un gusto che non c'era, poi
ha mangiato un po' e lo ha lanciato, assieme al portatovaglioli...e alla fine
gli ha pure mollato uno schiaffo! Un incubo!
Si può tenerlo chiuso in gabbia? Si può vivere con un'ansia continua che possa
nuocere a se stesso e agli altri?
Pensiamo che la pubertà lo stia innervosendo ...anche quel suo continuo
toccarsi...
Forse uno scompenso ormonale? Esistono dei farmaci non aggressivi come quelli
propostici già che possano intervenire per equilibrarlo?
E se proprio non ci fosse alternativa, potrebbe essere lei ( Ovviamente dopo
averlo visitato di persona ) a prescrivere qualcosa? Sicuramente di lei ci
fideremmo più di quelli già consultati...
Infinite grazie

Gentile signora, ho

Gentile signora,
ho l'impressione che stiate annegando in un bicchier d'acqua: i comportamenti del bambino che descrive non hanno niente di particolarmente 'folle', ma sembrano quelli di un bambino capriccioso e disobbediente che si approfitta degli adulti che hanno perso le redini. Temo che Lei sia bloccata da sue paure che ingigantiscono i problemi.
"per fortuna che c'era suo marito": appunto. Direi che deve intervenire suo marito e fare sentire la sua autorità di padre. Di solito i bambini così ("oppositivi provocatori") migliorano quando il padre si fa sentire. Non hanno alcuna 'malattia' da curare, ma sono intrappolati in una situazione ambientale poco adeguata, in cui gli adulti, sia genitori che insegnanti che educatori, ecc, non sanno riprendere il controllo. E' una 'ribellione', una 'protesta', una 'sfida' all'autorità dei grandi, non una 'malattia', nei casi per lo meno che ho visto io.
Mi sembra assurdo pensare a dare farmaci al bambino: per quale motivo, per mettergli una catena e tenerlo a cuccia? Meglio 'legarlo' veramente, allora, è meno dannoso!
Mi sembra che c'è da rinforzare gli adulti. Il bambino ha cominciato una 'guerra', e ovviamente può esserne la prima vittima. Bisogna che gli adulti riprendano il controllo della situazione.
Vi consiglierei di trovare qualcuno che fa terapia familiare.
drGBenedetti

Gente.mo dottore, le scrivo

Gente.mo dottore,
le scrivo ancora....purtroppo perche' la situazione si e' ulteriormente
aggravata....quelli di mio figlio non sembrano capricci....e' regredito così
tanto che a stento riesco a riconoscerlo...e' come se di colpo tutto si fosse
cancellato di colpo con un colpo di spugna. Tutti i progressi raggiunti almeno
con noi in famiglia sfumati come neve al sole... peccato non sia riuscito a
visionare il dvd che le avevo inviato, era relativo a mesi fa....ora siamo
sconcertati e angosciati...ma e' possibile che oltre a essere diventato
espositivo e spesso pericoloso, abbia dimenticato la comunicazione e il
linguaggio appreso? Ora e' pressoche' assente, anche con noi....Inoltre ci
siamo chiusi nel dolore, anche perche' , se prima potevamo uscire, andare in
pizzeria,in albergo, in casa di altri e lui era tranquillo, anche se non
interagire con gli altri, ma solo con noi e spesso lo faceva anche con chi
conosceva bene, ora all' improvviso lascia quello che gli capita, da' falcone
pugni....corre e spesso non si ferma al primo richiamo. Io non oso portarlo
fuori....al mare mi hanno detto che alternavano momenti di tranquillita' a
momenti di angoscia....di piu' non mi hanno detto e non ho neanche
approfondito...capisco da sola. quello che mi dicono espressamente e quello che
sottintendendo. Spesso ripete frasi in modo continuo e sbaglia i pronomi,
ripete la domanda che gli viene posta o la frase che gli viene detta.
Interessi...nessuno...a volte piange e si dimensioni, senza apparente motivo.
Ci siamo trasferiti in campagna, dove in genere stava bene ...ieri si e'
allontanato, non lo vedevamo piu'...mezz' ora d incubo, fino a quando il
fratello lo ha intravisto andargli incontro. Abbiamo paura, tanta...non
sappiamo inoltre. a chi rivolgerci ora che si e' in vacanza e d' altronde
anche se riuscissimo a tornare dagli" specialisti" ( ne abbiamo
consultatidiversi, come sa) , non si sottoporre sicuramente alla solita visita
di dieci minuti, in cui gli viene richiesto di rispondere ad solite domande e
disegnare l' albero e il sole...cose che prima, nonostante tutto faceva in loro
presenza...staremmo disposti anche a venire da lei, se lei lo ritenesse
utile....qualcosa cbe lo calmi senza aggredire, che possa essere di aiuto...non
so..non riusciamo a capire il perche' di questa regressione e soprattutto se si
potra' recuperare qualcosa...anni di sofferenza e sacrifici, di piccole
soddisfazioni...tutto finito?
cordiali saluti

Gentile signora, vi

Gentile signora,
vi suggerisco di pensare che c'è una 'crisi' della situazione che prima si era più o meno assestata in un suo equilibrio. Succede spesso nell'adolescenza e nella preadolescenza, per i cambiamenti fisici e mentali del ragazzo che spesso la famiglia non riesce a contenere.
La cosa più importante è che la famiglia non si faccia prendere dal panico (come mi sembra stia succedendo a lei) e si organizzi per resistere e affrontare la situazione. Anche il ragazzo va ulteriormente in crisi se vede che la famiglia crolla. C'è da trovare il modo e le forze per 'contenere' i comportamenti pericolosi, per sè o per gli altri - anche se è ancora un ragazzino abbastanza minuto, se ho visto bene nel contatto skype di qualche tempo fa. L'importante è stabilizzare la barca ( la famiglia), poi ci si occuperà dei passeggeri che hanno il mal di mare ( il comportamento del ragazzo), che spesso stanno meglio quando la barca si stabilizza. Per questo vi ho consigliato di rivolgervi a specialisti che usano un approccio familiare, occupandosi di tutta la famiglia, e non solo del ragazzo.
Ma l'importanteè non farsi prendere dal panico e resistere in modo che la burrasca passi senza troppi danni.
Cordialmente
drGBenedetti

Gent.mo dottore, spero si

Gent.mo dottore,

spero si ricordi di me e di mio figlio...Le scrivo a distanza di qualche mese perche' vorrei dirle "grazie" per avermi sostenuta e , soprattutto per avermi trasmesso la forza di resistere al terribile periodo dei mesi scorsi, quando sembrava inevitabile l' assunzione di psicofarmaci per mio figlio, un figlio in cui lei ha creduto gridandomi a gran voce di lasciar perdere tutti quei medici che avevano parlato genericamente di spettro, autismo e quant' altro. Sono cristiana e credo fermamente che Dio ascolti le preghiere di chi lo ama e si affida a Lui e risponda mettendo sul nostro cammino le persone giuste al momento giusto. Ecco, lei , dottore e' stata la mia risposta. Ho lottato con forza anche con mio marito per seguire il suo consiglio di non dare psicofarmaci e non ne abbiamo dati.
Ora la situazione e' migliorata rispetto a questa estate in cui era davvero esplosa. Cerco il piu' possibile di placare l' ansia e le paure del domani e vivo alla giornata, senza imporgli quello che vorrei. Mi aveva consigliato di tenermi da parte e di facilitare il rapporto con il padre e il fratello. Devo dire che spesso loro riescono a coinvolgerlo , anche se fuori l' interazione rimane limitata, spesso assente, come anche il linguaggio. Pare che fuori si inibisca tanto da bloccarsi. A volte fa dei tentativi di inserimento, altre si isola cercando qualcosa da fare o ha bisogno della mediazione. Ho notato che se io non ci sono e' piu ' rilassato.. probabilmente, come mi aveva fatto notare lei, avverte il mio disagio e la mia ansia, percio' sto focalizzando la mia attenzione sul mio autocontrollo e distacco emotivo, anche quando sento commenti da coetanei come" non capisce niente" o " quanto e" strano"...Io so che non e' cosi.
Ritiene ancora le feci , non vuole prendere piu' le bustine di lassativi e anche se non evacua sto zitta cercando di non mostrare preoccupazione....non e' facile, ma ho altra scelta? L' educatore che mi aveva consigliato non l' abbiamo purtroppo trovato...in zona non e' facile, ma sono fiduciosa e confido nell' aiuto di Dio.
Per ora mi basta riuscire a contenere i comportamenti eccessivi anche a scuola, non pretendendo nulla. Vorrei riuscissimo a trasmettergli l' autostima per la sua serenita' e capire cosa lui vuole provocare con i suoi atteggiamenti...lei in una mail mi ha fatto riflettere molto , dicendomi che mio figlio tentava disperatamente di provocare qualcosa. Spero di aver cominciato modificando i miei comportamenti e lavorando sul mio carattere...
La ringrazio ancora e sono sicura che potro ' contare sul suo prezioso appoggio.Che Dio la benedica!

Con stima

La ringrazio per le gentili

La ringrazio per le gentili parole e sono lieto di sentire che la vostra situazione ha trovato un maggior equilibrio, cosa che è fondamentale per lo sviluppo di vostro figlio. Spero anche che in caso di necessità riusciate a trovare un aiuto adeguato. In ogni caso resto a disposizione.
Cordialmente
drGBenedetti

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