metodo Montessori

Buonasera Dott. Benedetti,
sono di nuovo la mamma del bambino che "non accetta regole" (o che "devasta le scuole", come da suo articolo). L. deve affrontare ora la quinta elementare ed io sto già pensando alle scuole medie, con una certa preoccupazione. Mi piacerebbe avere una sua opinione sull'eventuale opportunità di mandarlo in una scuola che segue il metodo montessori. So che in quel genere di scuola il lavoro individuale è quantomeno tollerato; visto che sembra sempre che mio figlio abbia bisogno di un "personal trainer" e di seguire i suoi personali tempi (più rapidi o più veloci rispetto al gruppo classe), ho pensato che forse un metodo che contempli più personalizzazione ed individualizzazione dell'intervento educativo potrebbe essere più indicato. Senza alcuna fretta, cosa ne pensa?
Grazie, come sempre, di tutto

Sono diventato sempre più

Sono diventato sempre più diffidente per le sigle e i metodi e le scuole, e più propenso a pensare che tutto dipende dal buon senso e dalla capacità delle persone che sono coinvolte.
Spesso persone senza alcuna 'formazione' specifica ma intelligenti e attente sono molto più brave di persone con training blasonati d'ogni tipo che magari costituiscono solo il vestito che si mettono addosso, sotto cui non si sa che c'è.
Meglio non occuparci delle tappe ancora distanti, ma di quelle prossime e ravvicinate.
Cordialmente

interventi educativi

Ecco, a proposito di tappe ravvicinate siamo stati dal neuropsichiatra di .... che, come immaginavo, non ha effettuato una vera e propria visita. Ha tentato una sorta di dialogo con L. che, in questi casi, diventa ancor più oppositivo e rompiscatole; quindi ha fatto domande a me ed ha osservato me ed il bambino conversare. Per ora ha detto che stiamo facendo tutto ciò che una famiglia deve fare in questi casi, però ha consigliato di passare ad una terapia cognitivo comportamentale perchè quella psicodinamica potrebbe essere forse meno adatta. Inoltre ha prescritto una serie di tests che L. farà dopo settembre (per lista d'attesa).Poi mi ha chiesto se al presidio che ci segue mi avessero mai parlato di sindrome di Asperger. Siccome non ne avevo mai sentito parlare mi sono documentata e devo dire che alcuni comportamenti descritti corrispondono in pieno ad alcune caratteristiche di L.soprattutto:
o Interazioni con i coetanei difficili, goffe o sgraziate.
o Egocentrismo inusuale, con una mancanza di attenzione verso gli altri e i loro diversi punti di vista; scarsissima empatia o sensibilità.
o Bisogno di una “persona guida”
o Mancanza di conoscenza delle convenzioni sociali; predisposizione a infrangere le regole sociali.
o Parlare verso (piuttosto che con) gli altri, solitamente del proprio interesse, con poca preoccupazione circa la loro reazione di risposta.
o Postura e linguaggio del corpo strano, goffo o sgraziato.
o Interessi perseguiti con ossessione (in questo momento tutto ciò che riguarda l'energia elettrica).
o Circoscritti interessi che contribuiscono poco per un'aspettativa di vita più ampia, come collezionare fatti e dati di poco valore pratico o sociale.
o Goffaggine.
o Anomalie di destrezza manuale, di scrittura a mano.
Come avrà già capito non mi interessa avere una diagnosi scientifica, ma se L. ha un comportamento che in realtà è un disturbo i nostri interventi educativi con lui vanno ricalibrati; non ha senso, ad esempio, rimproverarlo spesso per i propri comportamenti "sbagliati" e nemmeno tentare di invitarlo a mettersi nei panni degli altri se lui non è congenitamente capace di farlo. Inoltre la scuola va informata di come stanno le cose poiché anche le aspettative delle maestre devono cambiare (ed anche, credo, le loro punizioni). Più di tutto, poi, mi interessa sapere se un bambino con queste caratteristiche possa diventare un adulto competente in senso relazionale. Il fratello del papà di L. ha caratteristiche molto simili a quelle descritte e, nonostante abbia una vita affettiva appagante (è sposato ed ha tre figli) sul piano del lavoro e delle relazioni con il resto del mondo è pressoché disadattato. Cosa posso aspettarmi per il futuro? Prima pensavo di poter aiutare molto L., ma ora, se le cose stanno così, forse devo rassegnarmi e considerare la situazione irreversibile. Cosa ne pensa?

Credo che veda anche lei che

Credo che veda anche lei che la lista delle caratteristiche è quanto mai soggettiva e l'entità quanto mai variabile.
Sarà forse la mia formazione medica, ma io credo che una malattia sia tale se compromette il funzionamento di un organo o di parti del corpo, di per se stessa, non in rapporto alle richieste della società. E ovviamente deve esserci una base organica e degli effetti lesionali dimostrabili a vari livelli, radiologici, o ematici, ecc. E in effetti la psichiatria biologica sta disperatamente cercando questi riscontri - perchè altrimenti continua a fare l'anatra zoppa - però, ahimè per lei, senza riuscirci, finora.
Non bisogna dimenticare che i ragazzi con cosiddetto Asperger, come quelli relmente autistici, sono ragazzi handicappati, non semplicemente asociali o particolari ecc ecc. La loro è una condizione che crea un grave handicap e che impedisce loro una vita normale.
A mio avviso è un grave sbaglio estendere queste denominazioni a semplici caratteristiche personali di maggior o minor adattabilità, sempre comunque nella norma.
La malattie sono malattie, e la 'normalità' non è 'assenza di problemi', ma assenza di 'malattie'. Ma i problemi possono essere tantissimi...
Arrivare fuori tempo massimo nelle gare non è di per sè segno di patologia motoria, gli handicappati motori vanno alle Para-limpiadi, non alle O-limpiadi.
Le sconsiglierei di seguire la strada di cercare una diagnosi, meglio occuparsi dei problemi giorno per giorno. Anche se, di questo passo, non ci sarà problema, saremo tutti più o meo Asperger e Autistici, e non ce ne preoccuperemo più, come il colore degliocchio la statura...

Gentile Dott.

Gentile Dott. Benedetti,

siamo arrivati in quinta elementare e la situazione è più “schizofrenica” che mai. La definisco così perché mentre nel comportamento a casa c’è stato un miglioramento, in cui ravviso una maturazione di ... da una parte e la stabilizzazione di un assetto che funziona da parte di noi genitori, a scuola la situazione è sempre più disastrosa.

.....

Inoltre le insegnanti continuano a mandare a casa note su note, ...
...
Pensa che potrebbe essere positivo cambiare classe? In linea generale non sono favorevole a questo genere di spostamenti, ma mi pare che ci stia veramente molto male ed abbia sviluppato
una sorta di fobia scolare. I genitori degli altri bambini nemmeno mi salutano più. Evidentemente sono convinti che è colpa di noi genitori se il bambino è così, che non lo educhiamo.
..
Sono arrivata alla conclusione che, per sopravvivenza, devo cercare di godermi i bambini a casa dando meno importanza alla scuola. Questo mi aiuta ad essere più serena, più calma con ... e posso constatare com’è migliorato a .... e a casa, dove è diventato perfino piacevole, spesso: mi aiuta ad apparecchiare la tavola, a fare piccole pulizie, a portare le borse della spesa, poi ascolta la musica e spesso gioca tranquillamente con il fratello. Lei mi ha aiutato moltissimo in questo, soprattutto quando mi ha scritto: “gli insegnanti vanno, i genitori restano”. Spero che alle medie vada meglio e che non si avverino tutte le profezie tragiche che le insegnanti fanno su L.

Grazie per l’attenzione!

Mi sembra di rivedere e

Mi sembra di rivedere e risentire tanti genitori in situazione analoga, come in parte descrivo nel mio vecchio articolo sui bambini che devastano le scuole.
Per fortuna è l'ultimo anno di elementari, l'anno prossimo cambia tutto, ci saranno molti insegnanti, qualcuno meglio (si spera) qualcuno peggio, e la situazione probabilmente cambierà, anche se bisognerà non calare l'attenzione.
Nel frattempo credo anch'io che non valga la pena cambiare scuola per pochi mesi, e che sia necessario continuare a 'resistere' e a sostenere la situazione in modo che non crolli proprio adesso. Se hanno resistito finora, forse peggio non dovrebbe andare...
A volte però a mali estremi .... e qualcuno si è trovato meglio cambiando scuola. Ma non è prevedibile e forse val la pena resistere.

Peggioramenti

Apprezzo sempre la sua cautela nel dare consigli, ma io ho paura che stia andando sempre peggio; soprattutto per quanto riguarda le fughe. L. prima non era mai scappato dalla classe, invece ora è già successo varie volte (anche per questo mi sono permessa di dire che secondo me sta sviluppando una sorta di "fobia scolare"). L'episodio più grave si è verificato qualche giorno fa quando è corso in balcone per guardare, dice lui, i pompieri, che hanno la caserma vicino alla scuola. La maestra è andata a riprenderlo e lui ha minacciato di buttarsi di sotto. Ha anche messo una gamba sul parapetto. Non credo che si butterebbe veramente, ma se perde l'equilibrio? Le maestre sono terrorizzate, vogliono l'AEC per tenere fermo L. e sono preoccupatissima anche io. La psicoterapeuta che lo seguiva dice che è ora di andare da un neuropsichiatra privato che sia molto bravo, la psicologa, dice, non basta più, ci vuole una diagnosi certa. Questo taglio di certo non mi piace, ma sinceramente anche io non so più che fare. Il fatto che L. sia adeguato in certi contesti mi dice che lui capisce il senso della regola, ma perché non riesce a portarsela dietro in ogni situazione?

Non so la psicoterapeuta cosa

Non so la psicoterapeuta cosa pensi che un npi possa trovare che non abbia trovato lo psicologo (in realtà più che di titolo di laurea si tratta di esperienza clinica...). Non mi sembra che ci siano indizi di epilessia o di comunque di malattie cerebrali organiche (tumori, encefalopatie, paralisi, ecc). Si tratta di comportamenti che a scuola sono incontrollati, oppositivo-provocatori, magari anche aggressivi e distruttivi, ma sempre comportamenti sono, non 'malattie'.
Se invece è per proporre farmaci questa è una scelta che ha come criterio, a mio avviso, solo quello dell'ultima spiaggia: se nessuno riesce a fermare un energumeno pericoloso e fuori di sè, ha senso il 'sedativo', alla Frankenstein junior, ma in un ragazzo di 10 anni... Meglio legarlo, alla Vittorio Alfieri. Basterebbe una cavigliera di sicurezza fissata al banco, o al pavimento, farebbe meno male dei farmaci... Lo dico sul serio, come una soluzione prevedibile da regolamento e applicabile in certi casi.
Comunque anche gli episodi della finestra e il davanzale ecc ecc sono tipici e frequenti, e analoghe le paure delle maestre. Un adulto in più in classe può confortare gli insegnanti, ma ho visto anche educatori mandati all'ospedale per un calcio in un occhio, più o meno involontario.
L'unica è che gli operatori che seguono la situazione siano coordinati e magari abbiano una supervisione esperta per aiutarli a 'resistere' anche loro. L'obiettivo è arrivare alla fine dell'anno scolastico con i danni minori possibili. Tutto il resto è guadagnato. Liberandosi da tutti gi altri obiettivi terapeutico rieducativi didattici ecc ecc di solito le cose vanno meglio.

aggiornamento

Buongiorno Dott. Benedetti,
durante questo mese non posso portarle mio figlio ... (dal Blog "non accetta regole")come avrei voluto, poiché a giugno mi sono dovuta prendere quasi tutto il mese di ferie, visto che al centro estivo non lo accettano più, sempre per via dei suoi comportamenti, quindi ora mi tocca lavorare tutto il mese. Inoltre stiamo rifacendo lo screening di valutazione al .... Il neuropsichiatra ha chiesto una relazione della scuola e, per conoscenza, voglio girarla anche a lei. Sulla descrizione dei comportamenti, naturalmente, non ho nulla da eccepire, ma riguardo al commento finale sui rapporti scuola-familglia sono rimasta un po' interdetta: oltre al fatto che sono andata a tutti gli incontri proposti, anche quelli "improvvisati", mi sono sempre tenuta in stretto contatto con il docente di sostegno che ha redatto la relazione! Forse si riferiscono al fatto che non sono corsa a prenderlo ogni volta che mi hanno chiamato perché aveva fatto qualcosa, ma era una strategia concordata con l'insegnante in questione poiché anche loro si erano accorti che era controproducente: quando corriamo lui il giorno dopo non esita a rirpoporre il comportamento sbagliato poiché capisce benissimo che è il "biglietto di partenza" per uscire da scuola....
La saluto cordialmente.

Nella relazione, oltre a

Nella relazione, oltre a descrivere tutte le manchevolezze del ragazzino (4 elementare?), lamentano che la famiglia dà alla scuola tutta la responsabilità della gestione del ragazzo a scuola e non fa quanto da loro richiesto come accertamenti, ecc. La relazione è piena di diagnosi diverse, non so da chi fatte, ma si evince che il ragazzo è normale cognitivamente ed il problema è solo comportamentale e di mancato rendimento per la sua oppositività e rifiuti ed agiti pericolosi. Si conferma quindi quanto finora emerso nel consulto, di una situazione simile a tante che ho visto, che generalmente viene diagnosticata 'oppositivo comportamentale' più o meno con deficit di attenzione e 'pericolosità' per lo scarso controllo delle reazioni. Anche le lagnanze della scuola verso la famiglia sono tipiche, Rimando quindi a quello che ho già scritto. Temo che gli 'accertamenti' non riveleranno nulla dal punto di vista medico, ecc, al massimo qualche altra diagnosi psicologica basata su test e categorie varie. Ne nascono di nuove ad ogni dsm...
Ovviamente a distanza non posso prununciarmi sul ragazzino in sè, speriamo che prima o poi riesca a portarmelo così vedrò anche direttamente.
Ovviamente la situazione è difficile se anche al centro estivo è stato rifiutato. Forse l'ho già detto ma proverei ad associare una consulenza familiare per vedere se certi aspetti possono essere correlati al quadro familiare ed eventualmente modificati.
Resto a disposizione per vedere con i miei occhi il ragazzino, e confermare o smentire quanto detto finora. Aggiungo , come forse ho già detto, che spesso alle medie la situazione migliora se si resiste ... Certo bisognerebbe che almeno all'esterno il ragazzo trovasse qualche occasione di rapporto con i coetanei non conflittuale e di gratificazione, sport, teatro, musica ecc. Le arti marziali spesso danno un certo miglioramento nell'autocontrollo, a quanto ho sentito...
Cordialmente

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