7 anni con senso di inferiorità e crisi di nervoso per problemi futili

Buongiorno, scrivo in merito a mio figlio, di 7 anni che spesso ha delle crisi nervose, piangendo e disperandosi per motivi futili:
le mani sudate, il pantalone che non gli va bene, il prurito sul naso, etc.
Ora che sta crescendo i capricci diventano dispetti portandoci all'esasperazione.

Fin da piccolo ha sempre avuto piccoli scatti di nervosismo quando non riusciva a fare le cose ma ora sta diventando preoccupante.
Finita la crisi, sparisce il problema e lui torna tranquillo.
Come se niente fosse accaduto.

Quello che notiamo con apprensione è il suo far notare che non è in grado di riuscire nelle attività.
Non ama fare gare per paura di perderle.
Non sta tanto allo scherzo e sembra non si sappia divertire.
E come se avesse un senso di impotenza e inferiorità.

Con i capricci arriva a farsi mettere in punizione. Sembra quasi gli piaccia la condizione di bambino in castigo.

E' timido in un nuovo contesto ma quando si ambienta socializza tranquillamente.
Ha qualche piccolo problema con amichetti di indole più decisa.
Quando torna da scuola, se è nervoso significa che ha sofferto il "carattere dell'amico più forte".

Siamo una famiglia unita e direi anche molto apprensiva, forse fin troppo.
E andato al nido a un anno e mezzo.
A scuola ha ottimi risultati, è molto rispettoso delle regole e delle maestre.

Ai nonni è molto attaccato e li vede poche volte all'anno perchè sono lontani.
Lo viziano tantissimo fregandosene anche di quello che diciamo noi genitori.

La nostra ottica è quella di non sminuire mai il lavoro dei figli, anzi, di dargli fiducia in ogni occasione.
E non riusciamo a capire se il nostro approccio è stato sempre errato oppure è la sua indole.

3 anni fa è arrivato il fratellino e credo che questa situazione sia leggermente peggiorata.

Ha uno zio di 35 anni che rispecchia esattamente il suo carattere: permaloso e nervoso e a volte ci viene da pensare che potrebbe essere una questione ereditaria.

Spero di aver dato elementi sufficienti per qualche consiglio per lo più rivolto a noi genitori che oltre a perdere la pazienza
vorremo sapere come comportarci.

Ringrazio anticipatamente e saluto.

Sembra un bambino

Sembra un bambino 'lagnone',che appunto per qualsiasi pretesto si fa sentire con 'lagne', capricci e dispetti. Crisi che poi passano senza lasciare traccia.... una specie di dottor Jeckill e Mister Hide in miniatura. Un bambino 'nevrotico' si sarebbe detto una volta.
Se è così per natura, 'indole' ("come lo zio..."), o per l'ambiente ("abbiamo sbagliato tutto") è una diatriba che non finirebbe più. Probabile che ci siano entrambe le cose.
I problemi d'altronde sembrerebbero solo in casa, mentre fuori non manifesta le sue proteste, apparentemente. Per cui può darsi che in casa ci sia qualcosa che lo 'stringe', come un 'vestito troppo stretto' che non riesce ad allargare e che crescendo gli va sempre più stretto. Per cui va in ansia come se soffocasse e lo manifesta con quelle 'crisi'.
Bisogna forse entrare un po' più da vicino nel funzionamento del sistema familiare e allargare l'ottica a quello che succede, alle regole familiari, dette e non dette, alle dinamiche, alle comunicazioni - quelle 'ufficiali' e quelle 'fuori onda' - per vedere se si trova un bandolo della matassa per provare a fare qualche cambiamento.
Se vuole può provarci, provando ad allargare un po' l'ottica di osservazione e a descrivere quello che vede.
Cordialmente
drGBenedetti

Credo che la personalità di

Credo che la personalità di un bambino si formi in relazione all'ambiente dove vive, di come sono fatti i genitori e così via.
Dopodichè si può parlare di indole.
E' giusto?

Ovviamente siamo disponibili a fare prove per capire, ma da dove iniziamo?
Cosa intende per allargare l'ottica di osservazione?

Potrebbe essere l'apprensione di dirgli, in ogni momento sempre qualcosa che(secondo noi) possa servirgli, tipo: "stai attento, questo non si fa, ti fai male, ora te lo spiego, etc."

Credo che la prima cosa da

Credo che la prima cosa da fare è collocare le cose nel contesto dove si svolgono.
Come nel suo esempio: senza contesto non si può minimamente capire s gli interenti sono adeguati o no e se le reazioni sono comprensibili o meno. Bisogna 'vedere' le scene, che è quello che succede quando uno si trova in seduta con tutta la famiglia e i fatti allora si svolgono lì davanti, nel presente, fra i frateli, con i genitori, ecc.
Come 'vedere' la scena in internet, in un consulto scritto, è certo un problema. A volte ci si riesce, almeno un po', con la descrizione delle cose viste appunto con un 'grandangolo', che cerchi di riuprendere tutti gli aspetti.
Intanto potrebbe essere utile qualche informazione secondo la falsariga suggerita in questa pagina. Dalle informazioni, pensieri, ricordi, ecc può venirne un quadro dove si possono 'vedere' le cose nel loro svolgimento. Almeno per ipotesi.

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