Bambino un pò lento?

Egregio dottore,
le scrivo perché mi aiuti a capire se sono di fronte ad un problema (e di che entità) oppure si tratta di una situazione "fisiologica" che con il tempo si risolverà da se.
Sono la mamma di L. un bambino di 9 anni che ha frequentato la terza elementare. La cosa che mi preoccupa è che:
1)L. impiega molto più tempo, rispetto ai suoi coetanei, a capire qualsiasi concetto sia a scuola che nella vita di tutti i giorni. Le sue maestre me lo ripetono ad ogni riunione scolastica, anche se poi L. raggiunge gli stessi risultati dei suoi compagni; infatti i voti sulla sua ultima pagella erano tutti 8 e il giudizio complessivo è stato buono. Ha difficoltà a fare i compiti da solo, soprattutto nella sintesi e nella produzione scritta e orale. Spesso, dopo averlo stimolato e indotto a rispondere alle domande di un esercizio, lui ancora non riesce, allora io glielo rispiego parola per parola ma al momento di scrivere L. non sa cosa scrivere, ha già dimenticato tutto.
2) Ha anche difficoltà nell'esposizione orale. Fino ad un anno fa diceva spesso frasi sconnesse; adesso si esprime spesso con frasi incomplete (ad es. per dire che in una squadra di calcio ci sono 11 giocatori lui dice :" a calcio ce ne vogliono 11"); omette spesso il soggetto o vari complementi; ha difficoltà a strutturare la frase anche se la grammatica la conosce benissimo. fino a 6-7 anni diceva "rosto" per indicare il colore rosso e nella lettura ( soprattutto dei caratteri stampato minuscolo ) confondeva la "b" con la "d" e la "a" con la "e".
3) Ha anche atteggiamenti molto infantili, piange per niente e ancora adora giocare con le costruzioni. Tutto questo si ripercuote sui suoi rapporti sociali perchè mentre lui impiega il tempo a capire un qualsiasi concetto, gli altri bambini si sono già resi conto che lui non ha capito e cominciano ad insultarlo e spesso non vogliono farlo giocare perché "L. non capisce" le regole del gioco.
La sua pediatra e le maestre mi hanno sempre detto di non preoccuparmi e che con il tempo il divario tra lui e i suoi coetanei si sarebbe assottigliato ma io no vedo cambiamenti.
Sono fiduciosa in un suo valido aiuto.
La saluto cordialmente.

problemi in gravidanza............nessuno.

nascita
a che settimana ………37+3….
Parto ( naturale, cesareo, difficoltà)…………naturale…
alla nascita : peso, altezza, circonferenza cranica kg.2,380 cm.47 c.c. cm33 Apgar 5:10
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)……...
indice di Apgar ……./ ……….. durata del ricovero in ospedale……..

Primi mesi
allattamento: materno …SI….
svezzamento a che età ……6 mesi… facile ...
ritmo sonno veglia, orari Notevoli difficoltà ad addormentarsi; dormiva solo attaccato al seno, appena lo mettevo nella culla si svegliava e si ricominciava. E' andata così finchè l ho allattato io, poi la storia è continuata : la notte si svegliava, io lo tranquillizzavo e riaddormentavo, lo mettevo nel suo lettino ma immediatamente si risvegliava e si ricominciava finchè, esausta lo tenevo nel letto con me. Ha dormito nel letto con noi fino a 6 anni compiuti.
eventuali difficoltà....
persone che lo accudivano sempre solo io

epoca successiva
alimentazione..., sonno ...., orari e modalità (dove dorme, come si addormenta, ecc)
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) ..... ciuccio rifiutato

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età .....
primi passi da solo........ 14 mesi
capacità motorie attuali....
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età.....3 anni

interesse e curiosità verso le persone ..................poca
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi.... chiusura e timidezza
figure principali cui è attaccato............ madre, a volte è timido anche con il padre
reazioni alla separazione dai genitori................
rapporto con le persone, adulti ...... bambini.....
comprensione delle cose e delle richieste
comunicazione dei suoi bisogni e desideri

sviluppo simbolico
linguaggio:
prime parole......1 anno(diceva solo mamma , papà, acqua e pappa fino a circa 2 anni e mezzo, a 3 anni ha iniziato a frequentare la scuola maternao ma si esprimeva per lo più indicando le cose che voleva)
due parole insieme ...
uso del no e del sì ....
frase minima (verbo e sostantivo )....

interesse e curiosità per gli oggetti
uso dei giochi ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo )

disegno spontaneo
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta, ecc

attenzione nelle varie attività e interessi: breve ..SI. ..........lunga ....

comportamento
(iperattivo, capriccioso, tranquillo, ecc),
adesione a regole, orari, limiti,
obbedienza agli adulti .....
reazione a divieti ....
capricci, bizze
paure, fissazioni....

scolarizzazione
asilo nido ………. A che età ……………. Reazioni eventuali ……
Scuola materna ……3 anni……….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento...piangeva e non voleva andarci……..........
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........

Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche........quasi nessuna

Composizione familiare ………1 fratellino minore di lui di 3 anni……..
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) …………NO
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonnni, baby sitter, ecc),.......
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda', ecc .....)........., Ha sempre trascorso la giornata con la mamma perché il papà rientra da lavoro la sera; imposizione di regole ferme a cui si deroga in base alle circostanze

Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc....
Visite mediche, ospedale, altro......
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...)
Altre osservazioni ……….
A 18 mesi L. viene ricoverato perché ha febbre e "dorme" per circa 40 ore consecutive; è piuttosto uno stato di dormiveglia durante il quale riesce a bere e nutrirsi pochissimo; i medici scrivono sulla cartella clinica che è irritabile e soporoso e sospettano in ordine di probabilità : polmonite, irritazione meningea o semplicemente una virosi; effettuano i controlli e gli esami necessari e dopo 4 giorni lo dimettono con diagnosi di virosi aspecifica complicata.

Ha 'saltato' molte

Ha 'saltato' molte informazione del questionario sullo sviluppo simbolico, l'uso dei giochi, il disegno, il comportamento, le reazioni al distacco dai genitori ( per andare all'asilo o a scuola o in altre situazioni), che servono per farsi un'idea gobale delle capacità simboliche e dell'evoluzione. Manca inoltre una descrizione della vita familiare, del tipo di organizzazione e funzionamento della famiglia, dei rapporti con i genitori, col fratello, anche questo importante per capire l'evoluzione e i possibili ostacoli.
Non capisco però come possa avere voti molto positivi con tutte le difficoltà di apprendimento segnalate: sono voti 'veri'?
Il bambino sembra aver avuto una nascita un po' difficile, se l'Indice di APGAR era 5 al prmo minuto. Sembra poi essersi ripreso e non ha avuto particolare ritardo, però talvolta si trovano in questi casi difficoltà scolastiche e di maturazione globale. Se bene o male comunque il bambino riesce a stare dietro al programma scolastico, e pur con difficoltà prosegue l'apprendimento abbastanza vicino ai suoi compagni, questo è un aspetto positivo. Tanto più che avviene senza 'insegnante di sostegno', se capisco bene.
D'altronde mi sembra che la vita sociale del bambino sia un po' povera, bisognerebbe provare a aumentargliela, trovando occasioni non competitive di stare con i suoi coetanei, per vedere se un po' alla volta impara a stare con loro. Per farlo però deve imparare a 'staccarsi' dall'ambiente familiare, cioè dalla mamma, essenzialmente, ma alla domanda sulle reazioni al distacco non ha risposto. L'abitudine a fare i compiti solo con la mamma potrebbe in questo caso essere controproducente, e far parte di un eccessivi attaccamento e difficoltà al distacco.
Cordialmente
drGBenedetti

dettagli aggiuntivi

Devo dire che L. e sempre stato molto legato ai suoi giochi, ne ha sempre avuti molti ma ha sempre preferito le macchinine che fa camminare per tutta la casa, e le costruzioni con cui (idealmente) costruisce ancora oggi, i giochi che non ha: ne è moto geloso e non li fa toccare a nessuno; quando sa che verrà qualche ospite a casa li nasconde per evitare che qualche altro bambin glieli tocchi.
Non ha mai avuto predisposizione per il disegno e ancora oggi i suoi disegni sono poveri di particolari; la persona è solo stilizzata e quasi sempre manca lo sfondo o l ambiente circostante.
Per quanto riguarda il comportamento, L. è sempre stato un bambino educato e rispettoso, non ha mai dato fastidio di alcun tipo, ha sempre giocato serenamente in casa o casa dei nonni e degli zii; in presenza di estranei è sempre stato più o meno timido, rifiutando di rispondere alle domande. Spesso è accaduto che quando arrivasse una visita a casa lui si ritirasse in altra stanza della casa, nonostante io lo invitassi a stare con noi, per uscirne poi quando io lo chiamavo per salutare l ospite che andava via.
Il distacco c' è stato solo a 3 anni per frequentare la scuola materna e , come ho già scritto, piangeva e non voleva andarci,all incirca fino al mese di dicembre, poi si è inserito nell ambiente scolastico mostrando però sempre un po di timore verso le maestre, e non ha mai voluto riferire ciò che accadeva in classe, i giochi che faceva con i compagni, i disegni che colorava ecc...; tuttora quando gli chiedo come è andata a scuola lui non vuole rispondere.
La vita familiare è piuttosto normale, mio marito esce di casa per andare a lavoro quando i bambini ancora dormono, io mi occupo di loro per tutto il tempo perché non lavoro e tra me e loro c' è un attaccamento speciale, tanto amore e coccole infinite che però ho cercato di ridurre intorno ai 6 anni perché cominciavo già ad avere avvisi che qualcosa non fosse come per gli altri bambini e temevo di soffocarlo con tutte le mie attenzioni.
Il mio rapporto con mio marito è assolutamente sereno (tranne una parentesi di circa 2 anni quando L. aveva da 2 anni e mezzo a 5 anni circa, con continui litigi e tensioni causati da fattori esterni alla coppia).Attualmente la vita familiare è tranquilla, con poche preoccupazioni che comunque si cerca di non far gravare sui bambini. Sicuramente la vita sociale è un po misera, più ricca rispetto al passato ma ancora un po misera. L. ha occasione di frequentare attività sportive fuori da casa, 2 volte alla settimana.
Quando è nato il fratellino L. per un po lo ha completamente ignorato; io ho avuto la sensazione che si sia accorto di lui quando ha cominciato a notare che gli altri si dedicavano a suo fratello, quando ha visto gli zii ed i cugini più grandi che giocavano e facevano le coccole a suo fratello. Forse perché io, nonostante l arrivo del secondo figlio, non ho sottratto tempo alla cura di L.; mi stancavo e mi sfinivo ma c ero sempre per lui. Quando il fratellino ha cominciato ad essere autonomo hanno cominciato a giocare insieme ma alternando momenti di gioco spensierato a momenti di litigi e di rifiuto a parlarsi o a scambiarsi giochi. Adesso invece L. si rende conto che suo fratello è un po' diverso da lui, che è più intuitivo ed intelligente, che quando fanno una gara vince sempre lui, che ha più amici.
Per quanto riguarda l indice di Apgar forse c'è stato un errore, cioè io ho riportato quello che era scritto sul libretto pediatrico cioè : Apgar: 5 ' = 10 quindi l indi ce è 10-
Le maestre mi garantiscono che il bambino è stato valutato per il lavoro svolto in classe e non per i compiti svolti a casa, e che quindi sono voti veri.
Per quanto riguarda i compiti, li svolge con me perché io sono a casa ed anche perché sono in grado di occuparmene avendo un titolo di studio adeguato.
Disponibile a fornire eventuali altri dettagli,
la saluto cordialmente

P.S. Dimenticavo di dire,

P.S. Dimenticavo di dire, a proposito delle paure che L. ha sempre avuto paura dei rumori molto forti, dei temporali e fuochi d artificio e delle persone che gridano sempre.

Si esclude quindi

Si esclude quindi probabilmente una sofferenza alla nascita e una base 'organica' alla 'lentezza' di apprendimento e di maturazione enerale. Resta quindi prevalente forse l'atteggiamento immaturo ed iperinfantile cui corrisponde una quantità di cure materne forse sopra il normale e più prolungata. Il seguirlo nei compiti non è tanto una questione di capacità della madre, ma di effetto sul bambino, un po' come stare nel lettone fino a sei anni... Potrebbe essere utile delegare il compito ad altri, senza ovviamente perdere il controllo, ma aumentando le distanze, sia per gli aspetti scolastici che per quelli generali. Un eccesso di appoggi a volte ritarda l'andare con le proprie gambe. Ovviamente ora a situazione è un po' delicata perche invece che fare degli scalini un po' alla volta si ritrova uno 'scalone' che lo differenzia dai coetanei, che è più complicato a fare. Credo che sia bene con gradualità lasciarlo camminare per conto suo, in modo non traumatico.
Ci può essere qualche difficoltà sotterranea nelle dinamiche familiari, come se il bimbo avesse percepito qualche pericolo nella stabilità familiare, nella sicurezza della casa e delle sue cose, e avesse sviluppato quindi una diffidenza verso gli estranei e un eccesso di attaccamento e protezione per le sue cose. Per avventurarsi nel modno esterno bisogna avere la sicurezza di poter rientrare alla base. Altrimenti alcuni bambini diventano come dei 'guardiani del faro', e non si fidano a lasciare la loro casa incustodita, come si vede in certi casi di cosiddetta 'fobia della scuola', in cui i bambini rifiutano a un certo punto di andare a scuola, ma spesso il problema è a casa.

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