richiesta aiuto per terapia familiare

Gent.le Dr. Benedetti,

ho un bambino di 4 anni che delle volte sia io che mio marito non riusciamo a gestire. Gli abbiamo dato delle cattive abitudini, tipo quella del biberon al posto del ciuccio per cui ancor'oggi beve tantissima acqua rendendo difficoltoso il controllo sfinterico notturno. Altra cattiva abitudine è stata quella di farlo dormire nel lettone, ora abbiamo ovviato facendolo dormire nel suo letto, nella sua camera però anche qui dormo io accanto a lui tutta la notte. Comunque gli sto spiegando che abbiamo camere differenti e che sto lì perchè lui ha paura a dormire da solo ma il mio posto è nell'altra stanza affianco al papa' e che quando si sentirà pronto dormira' da solo nella sua stanza e nel suo letto; nonostante abbia un amico del cuore ed una fidanzatina mio figlio ogni mattina fa difficoltà ad andare all'asilo. Per cui urla che non ci vuole andare, poi io adotto il solito rituale e lui ci va; però la cosa che più mi addolora è che quando gli faccio qualche complimento e gli dico sei stato bravissimo mi dice no io non sono bravo io sono cattivo ed io gli domando chi ti dice che sei cattivo e lui mi risponde le maestre. Ed io gli spiego che lui non è cattivo ma quello che fa è cattivo, il suo comportamento è cattivo. E come fa il cattivo può cambiare, può fare anche il buono se lo vuole.

Io non so più come motivare mio figlio a fare il buono, ecco dottore dov'è il mio fallimento. Mio figlio vuole le coccole ed io cmq glie le concedo perchè voglio che sappia che io gli voglio bene a prescindere dal suo comportamento però gli dico sempre che se fa il cattivo la mamma piange, la mamma è triste. Sono 2 settimane che gli dico che il televisore è rotto perchè ogni volta che lo spegnevo erano liti furibonde, mi menava, allora gli dicevo siediti sulla sedia della rabbia, be' me la lanciava, alla fine stremato da queste liti delle volte si addormentava; in pratica da allora non vede più la tv e neanche noi del resto, perchè alla fine ho capito che è meglio prevenire queste liti perchè non riconosce l'autorità materna. Quando si arrabbia mi dice allora io distruggo tutti i miei giochi, lancio tutto per terra, oppure delle volte mi dice scappo via. Non so se lo dica perchè fa riferimento al libro "che rabbia" dove c'è la rabbia che distrugge tutti i giochi. Delle volte la mattina mi dice se andiamo all'asilo io tremo e piango. Mio figlio è descritto dal pediatra come un bambino normale ma agitato; anche il sonno è agitato: parla nel sonno, stanotte parlava del letto, parlava dell'automobilina. Delle volte ha fatto in pubblico capricci terribili si è buttato a terra, ora io non do particolare peso ai giudizi dei vicini però ho paura che mio figlio venga giudicato male; allora all'asilo è giudicato male, nel palazzo è giudicato male, alla fine l'autostima di mio figlio va a farsi benedire. Delle volte mi dice che vuole comportarsi male. Non riesco a motivarlo a fare il buono. Gli dico che deve fare il buono altrimenti Babbo Natale non gli porta i giocattoli ma il carbone eppure sembra non importargli. Durante la malattia riuscivo a dargli l'antibiotico solo dietro promessa della fetta biscottata con la nutella.

Mio marito ed io siamo stremati perchè ogni cosa con lui è problematica, è un problema farlo andare a scuola ed è un problema farlo rientrare a casa perchè magari vorrebbe andare alle giostre oppure non vorrebbe smettere di giocare con un amichetto dell'asilo con cui ha fatto il percorso insieme; ma come la mattina non ci voleva andare??????????

Qualche volta quando si arrabbia riesco a calmarlo con il biberon, oppure delle volte per autoconsolarsi il biberon lo chiede proprio lui e si calma mettendosi in braccio a me e toccandomi i capelli; anche la notte nel dormiveglia mi tocca i capelli e si riaddormenta; altre volte invece parte con le scenate isteriche che finiscono con lui che alla fine sfinito perchè non ha ottenuto nulla mi dice che si vuole calmare in braccio sempre con la medesima modalità e poi magari si addormenta.

Quello che Le volevo chiedere Dottore, se Lei avesse un nominativo di Sua fiducia da potermi indicare per ..., perchè noi siamo di ... per poter essere supportati nell'educazione familiare perchè ho avuto modo di apprezzare attraverso il blog le Sue qualità umane e professionali, non che a ... manchino specialisti, basti pensare a ..... però non vorrei che finiscano per fare una batteria di test che mi sembrerebbe inutile ed inopportuna.

La ringrazio anticipatamente.

Mi sembra un'efficace

Mi sembra un'efficace descrizione di genitori che hanno perso la bussola perchè, come giustamente scrive, "Gli abbiamo dato delle cattive abitudini". Come lasciare che a guidare la carrozza sia il cavallo, e forse anche peggio. Vi ritrovate quindi con un bimbo che non riconosce nè l'autorità nè la guida degli adulti e quindi rischia di perdere la strada, perchè lui ovviamente non può saperla. Credo che abbiate ragione anche nel cercare un aiuto nell'educazione familiare, cioè nel riprendere il timone della barca per cercar di rimetterla in rotta. L'errore principale che fate forse è nel voler 'convincere' il bambino, 'motivarlo': le parole e le spiegazioni non servono, sono altre le comunicazioni che servono. Come quando appunto su una barca i passeggeri devono uscire dalla sala comandi. Non occorrono parole, basta un segnale. Vostro figlio deve fare esperienza di genitori che non si spaventano per il suo comportamento e non si lasciano fuorviare da lui, e decidono loro cosa è giusto o no è giusto fare. Come il medico pietoso rovina il paziente, anche i genitori 'pietosi' rischiano di rovinare il loro figlio. Cercate di correre ai ripari. Direi che vi servirebbe "SOS TATA", provate a fare domanda. In alternativa non saprei darvi un nominativo, penso comunque che sia da cercare uno specialista che lavori con tutta la famiglia, conosca insieme il bambino e voi e vi aiuti a torgliervi paraocchi e ostacoli che vi impediscono forse di essere genitori sufficientemente buoni: non occorre essere perfetti, 'basta che funzioni' come dice Woody Allen. Ma per ora non funziona, mi sembra.

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