la notte buia

Gentile Dottore, spero che questo tentativo di liberarmi dalla fobia delle scale, almeno sulla carta o virtualmente riesca, nella vita quotidiana si è rinforzata, mi sono trovata sul pianerottolo tra due rampe incapace di scendere la seconda. Escluse tante possibilità irrealizzabili o che aggravavano il problema, alla fine...
Cambiato anche nome utente.
Grazie per l'opportunità
andyandred

fiduciosa

Sono fiduciosa che presto i limiti saranno meglio delineati in modo che possa facilmente adempiere.
Associazioni più o meno libere alla parola LIMITE, non regola che può indicare un fare, non solo una limitazione.
In primo luogo mi viene in mente il rispetto della persona, limite invalicabile. Non sempre rispettato, non solo da me, magari perché abbiamo avuto una giornata storta oppure perché diamo per scontate le persone che ci stanno accanto. Almeno mi pongo il problema...e provo..
Limiti posti per la ns sicurezza: territorio invalicabile, no fly zone.
Altri limiti posti in essere per limitare la libertà personale di movimento: le carceri, i domiciliari. I limiti che mettono le dittature. I limiti a cui sono sottoposti i pz psichiatrici. Ritenevo, a torto, che non ci fossero più i pz all'alga cioè pz denudati di tutto compreso i vestiti, persino di materasso. Dormivano su una specie di alga.
Insomma limiti che sono apposti a persone pericolose o presunte tali, che non meritano più alcuna libertà, da tenere a distanza.
Cisono anche limiti/ regole che permettono il convivere e che facilitano i compiti.
Non so quali reazioni potrei avere se mi mettessero sanzioni ad eventuale mio inadempimento, in astratto difficile dire, forse bisogna valutare a seconda delle circostanze.
Questo post ha come scopo anche delimitare i confini dei limiti che Lei ha apposto. Un modo indiretto, neanche tanto di ottenere maggiore trasparenza.

la sua frase

Post scriptum
La Sua frase "Specialmente in un gruppo di lavoro come dovrebbe essere il nostro"
Ha avuto uno strano effetto- di speranza? di fiducia? possibilità di lavoro costruttivo? qualcosa di condiviso?
non saprei dire, per me quelle parole da tempo sono desuete. Comunque una cosa strana..

Dimentica le scale che

Dimentica le scale che mettono limiti alla sua libertà di spostamento in su e in giù, forse sostituendo altri modi di limitare la libertà di movimento in certe situazioni. E attirando l'attenzione sul problema dei limiti, dei confini, delle proibizioni nella sua esperienza...

Il 'gruppo di lavoro' in effetti è un'aspirazione, un obiettivo, deve scontrarsi sempre con una quantità di ostacoli che remano contro ( Bion li riassume negli 'Assunti di Base', espressione che forse in italiano è più oscura che in inglese). Quindi più che " dovrebbe essere" avrei dovuto dire "speriamo che possa diventare", almeno un po', a momenti ... Cosa che forse non è impossibile, se riusciamo a 'limitare' gli ostacoli, impedimenti ('inadempienze'?...)

a pensarci bene

E attiriamo l'attenzione sul problema dei limiti, dei confini, delle proibizioni alla sua esperienza....

A pensarci bene, se il limite che Lei aveva posto ( riportare solo dei sogni) era da intendersi in senso restrittivo, non avrei dovuto rispondere alla Sua domanda riguardo se mi capitava o meno di essere inadempiente e eventuali mie reazioni in seguito a sanzioni. Anche questo è un violare il limite.
---nel precedente risposta non ho tenuto conto di un particolare: c'è qualcosa che può essere assimilato ad un inadempimento, anche se non lo è, porta conseguenze sulla fobia, almeno così sembra.
Argomento visto in altra sede e per il momento meglio evitare sovrapposizioni.
---Le associazioni( le ultime, cercherò di evitarle, non mio compito farle, vanno oltre il limite da Lei apposto) fatte con la parola "limite" erano generali ed astratte nessun riferimento alla situazione personale, per questo mancava la paura delle scale.

Sogno A
Con una mia amica vado a comprare un orologio. C'è uno sportello stile P.A o biglietteria.
Chiedo degli orologi, ne mostra tanti con prezzi variabili., dai 5-30 euro. Sembrano degli Swatch. Uno ha il centurino di plastica bianca, il più economico, 5 euro. un altro sul centurino ci sono disegnati tanti piccoli elefanti costo 17 euro. Alcuni in particolare attirano la lia attenzione hanno la forma particolare e sul quadrante ci sono figure che si muovono. Mi piace, chiedo per questo si consuma di più la batteria, risponde di si, ma aggiunge che per i primi 80-90 minuti la batteria non si consuma. Lo compero, prezzo 19 euro. Prendo il portamonete e scopro che ci sono solo 5-10 euro il resto sono buoni acquisto. Chiedo alla mia amica se mi presta il resto della cifra. Dice che non ci sono problemi.

Sogno B
A questo mancano diverse parti- dimenticate-
Un gruppo di adolescenti parlano tra di loro, hanno timore di essere seguite da uno stalker. Mancano dei pezzi del sogno. Il presunto stalker ha un aspetto inquietante, decide di presentarsi ad una di loro, si toglie il travestimento, non è uno stalker, ma un poliziotto che sta indagando su alcuni episodi di stalker. La ragazza si rassicura, raggiunge le altre tutti insieme prende il bus, compreso il poliziotto. A metà tragitto bisogna cambiare mezzo. Sull'altro autobus si sale in modo particolare, in orizzontale, poi i nasrti del mezzo introducono all'interno. Quando sale il poliziotto qualcosa non funziona, gli altri passeggeri lo aiutano.

p. s.
Il Suo limite, non di certo il mio, cercherò di rispettarlo, inteso nel senso più ristretto.

ulteriore post scriptum

POST SCRIPTUM
".... e attirando l'attenzione sul problema dei limiti, dei confini, delle proibizioni nella sua esperienza..."-

Per sollecitare questa attenzione mi devo aspettare altri limiti oltre a quello da Lei stabilito? posso riportare solo i sogni( limite alla libertà di scrittura, almeno in questa sede).
Proibizioni nella mia esperienza...come al solito non capisco, si vede che sono più scema di quanto pensassi. Ammesso che qui possa parlare della mia esperienza, non mi pare, sia per via del Suo limite, sia per il pensiero di Bion, qualsiasi cosa possa portare o è falsa o è inutile. Non porto alcun tipo di esperienza o pensiero personale, solo sogni, ammesso chee possono avere una parvenza di verità o più banalmente di sincerità.

Mi dispiace che al sogno B mancano delle parti.

L'esperienza che Lei fa qui

L'esperienza che Lei fa qui dei limiti sembra per Lei molto frustrante. A volte forse somiglia al bambino che arrabbiato perchè non riesce a far funzionare il giocattolo, lo vuole distruggere, e poi gli dispiace.

dice bene

Dice bene usando "sembra", l'esperienza finora fatta qui non è frustrante, se per frustrante se per frustrante si intende che provoca frustrazione: che impedisce o ostacola il soddisfacimento dei propri desideri. Sempreché ne abbia ancora di desideri.
Finora l'esperienza fatta qui ha assecondato il trend o andamento che è cosa diversa da eventuali desideri. Per me va benissimo.
Trovo inadatta la sua metafora del bambino arrabbiato, perché non sono arrabbiata, ma se vuole che confermi, per me va bene. Per inciso non ho mai distrutto un giocattolo.
Quando ho scritto gli ultimi post ero un po' fastidiosa (dolori terribili alla schiena) e si sarà riversato sul modo di scrivere. Mi capita di arrabbiarmi, come può succedere a tutti, allora il modo di parlare, scrivere cambia, ma in maniera particolare....
Nei post precedenti le chiedevo se erano necessarie ulteriori limitazioni...Disponibile ad accoglierle.

Non so, se mi devo dispiacere per qualcosa che ho scritto, non mi pare, ma se c'è me la segnali.
Sono dispiaciuta per non aver ricordato bene il sogno, non perché qui non l'ho potuto descrivere per intero, ma perché era avvincente quasi un romanzo.
Non era mia intenzione violare il suo limite, descrivere solo sogni, che a quanto pare sono come li trasmette, ma Lei mi attribuisce emozioni, reazioni che non mi appartengono. Tuttavia se vuole che dica che sia così, non c'è problema. Se dire che sono arrabbiata può influire sulla comunicazione lo farò.
Mentre Lei non sempre è disponibile alla chiarezza, ripeto non ho una mente brillante, necessito di parole semplici e chiare, ( forse trova divertente il fatto che spesso debba fare questa ammissione), ma se non accadrà farò finta di aver capito, senza fare ricerche sul significato delle sue parole.

cortesia

Per cortesia mi aiuti a rispettare il limite che Lei stesso ha messo. Posso aggiungere ulteriori elementi al sogno descritto? fare associazioni sullo stesso? fare associazioni alle sue valutazioni? mi pare una richiesta ragionevole. Poi faccia Lei...

Mi sembra quindi che quanto

Mi sembra quindi che quanto succede qui confermi che l'esperienza del limite sia per Lei un'esperienza critica, se non frustrante (visto che l'ha negato). E' particolare che la sua fobia le fa provare in maniera accentuata proprio quel limite, alla sua libertà di spostamenti e di comportamento, che per Lei sembrerebbe così critico. E' come se il limite la paralizzasse, le togliesse la capacità di ragionamento, le desse quasi un senso di panico. Eppure la vita è piena di limiti, fin da piccolissimi, che guidano in effetti la strada dello sviluppo dal bisogno alla realtà.

acqua calda

Anche agli psichiatri, a volte, capita di scoprire l'acqua calda. Non occorre molta fantasia né fare sperimenti per sapere che la climacofobia limita la libertà di spostamento. Solo che la fobia delle scale non è un semplice limite, è un handicap e come tale implica anche delle limitazioni, quindi è qualcosa di diverso, un po' più complesso.
Per fortuna, non tutti i bambini nascono con degli handicap e non tutte le persone diventano portatori. Non mi pare che gli handicap di solito siano possibilità di evoluzione o di crescita, anche se possono esserci eccezioni.
Per scoprire queste caratteristiche della fobia era proprio necessario fare degli esperimenti?Forse dall'esperimento ci si attende dell'altro, ma chissà!
Per quanto accade qui, non so, non mi pronuncio. Lei sostiene che per l'esperienza dei limiti qui, sia per me critica e frustrante....
Ho sbagliato ha chiederle spiegazioni, a invitarla ad essere più chiaro, dell'errore grave ne ho avuto maggiore percezione dopo aver letto il pensiero di Bion in proposito.
Non so se la paura delle scale, oggetti che si trovano di frequente, tolga la mia capacità di ragionamento e considerata la loro frequenza, si può dire che questa capacità sia praticamente assente. Del resto non è la prima volta che dice qualcosa del genere. Lo riporto come dato di fatto, senza giudizio di valore. Anche Meltzer e Bion usavano delle parole, come dire, poco lusinghiere nei riguardi dei loro pz, almeno negli scritti che ho trovato.
Comunque va bene così....

ancora fobia

Gentile Dottore, eccomi di nuovo qui, in una giornata che in teoria dovrebbe essere di canicola, sempre con la stessa fobia, che mi rende ancora di più rinunciataria, dura nel modo di esprimermi. A lungo andare convivere con un simile handicap/ limite, come lo si voglia chiamare, mi ha cambiato il carattere, mi stanca e a quanto pare niente può porvi rimedio, nonostante i tentativi. Forse anche in questo sono una minus habens, non riesco ad ottenere risultati, raggiungere obiettivi. Forse sono una che "resiste" o meno capace, mah!...
Non solo durante la terapia si sono aggiunti altri "acciacchi" che hanno minato la già fragile volontà.
Almeno una cosa andata a buon fine, almeno la fobia, neppure quella. Come la lista dei no ovvero la lista che le persone comuni fanno, se non tutte almeno una buona parte.
Ma come si è formata questa lista negativa?

Post scriptum
Mi scuso per l'altra mail scritta di getto sotto l'impulso negativo della fobia e della stanchezza che produce, a questo si aggiunge anche la pesante lista dei no, che rende la vita insulsa e cambia il modo di fare.
Forse un giorno anch'io riuscirò a fare la o con il bicchiere ( modo di dire di una mia amica ) anche se al momento mi sembra molto lontano, in compenso sto diventando sempre più insopportabile e...più befana.

C'è chi vive i 'limiti' come

C'è chi vive i 'limiti' come 'handicap', forse è un errore concettuale di fondo, vorrebbe dire che lacondizione umana è un handicap...
Forse se uno accetta il limite di non fare una certa scala, può darsi che non venga la necessità di una fobia di tutte le scale, per stabilire quel limite.
Da un'altra ottica, è un po' come non accettare la proibizione di cogliere un frutto di un certo albero, la conseguenza può essere catastrofica, e far rinunciare a tutti i frutti della vita: il mito può non essere la verità, ma rappresentarla in una certa forma.

chiusa parentensi

Chiusa parentesi di mail dedicata alle scale e torno ai sogni.
Sogno**
Con una mia amica mi trovavo in una chiesa che è molto affollata, forse si era celebrata una messa o altro rito. La mia amica aveva suggerito di avvicinarci all'altare. Nel frattempo un prete con tonaca nera ci veniva incontro e ci aveva accompagnato all'uscita. All'ingresso della chiesa accanto a me c'era un'altra amica che ringraziava il parroco per qualcosa.
All'improvviso mi ero ritrovata in una casa, la mia nuova abitazione, che per fattezze ricorda molto gli interni degli edificidel telefilm del "commissario Montalbano£. Nel sogno pensavo tra me che mi sarebbe piaciuto acquistare un villino piccolo in legno che stavano per costruire insieme ad altri simili nella strada parallela. Particolarità la strada parallela era come se l'asfalto fosse stato arato.

Sogno****
Sono con la mia amica, che si è tolta la vita, in un ristorante. Lei mi ha invitato per il suo compleanno e ordina il piatto del giorno. Ricordo che in passato andavo spesso in quel locale. Non riusciamo a terminare il pasto perché distratte da una montagna di carte.

Post scriptum
Gentile Dottore, capisco se si è stancato di sentire o meglio leggere sempre le stesse litanie, comprese le scale e per questo preferisce interrompere il "dialogo". Inutile dire che le scale, le solite litanie, sono diventate per me di difficile gestione e sopportabilità.

Forse è il momento di

Forse è il momento di lasciare andare , appunto, "le solite litanie" e di muoversi in 'musiche' diverse. I sogni possono forse indicare la strada, se non vengono subito inglobati dalle 'solite litanie'. Infatti di solito hanno una diversa armonia e musicalità, sembra di respirare un'aria diversa da quella delle abituali giaculatorie.
Provi a lasciarli espandersi e vedere dove conducono.

come si fa

Come si fa ad espandere i sogni? forse associando pensieri liberi o forse dei ricordi o forse entrambe le cose? Personalmente, almeno di prima istanza non dicono niente, ma forse provandoci.....sicuramente farò la cosa sbagliata, in questa sede mi capita più spesso, se non sempre, che altrove.
Nel primo sogno il prete con la tonaca nera che accompagnava all'uscita della chiesa una mia amica e me, è morto da tempo. L'ultima volta che l'avevo visto indossava la tonaca nera ed eravamo in sagrestia. Ero lì con una mia amica, la stessa del sogno, mi aveva convinta ad andare a salutarlo, perché doveva essere operato di un brutto male. Era sorpreso, contento che fossimo passate a salutarlo. Di solito non vado in chiesa, tantomeno in sagrestia, ma quella era una circostanza particolare. Il prete nel sogno era proprio come me lo ricordavo, sorridente malgrado la malattia. Forse l'ho sognato perché recentemente mi è stato fatto il suo nome. Nell'altra parte del sogno sono da sola, in una casa nuova, con della bellissima tappezzeria, anche le pareti sono caratterizzate da colori caldi, ma non è tempera neppure carta da parati, forse stoffa pregiata. Nonostante ciò avrei preferito, nelsogno acquistare una delle case in legno della strada parallela. Forse perché ritengo le case in legno più sicure nell'eventualità di sisma. Ho molta paura dei terremoti, tenendo conto di come sono fatte la maggioranza degli edifici... Nel sogno, come spesso accade, si verifica l'impossibile cioè davanti ad una parete riuscivo a visualizzare la strada parallela e relativi villini . La strada era larga, ma impraticabile, forse la lista dei no? Mi piacerebbe cambiare casa......cambiare città... ma ...meglio non continuare le litanie sono dietro l'angolo.
Nel secondo sogno c'era la mia amica, spesso in passato l'avevo nominata. Il mese di Agosto era il suo preferito. Mangiavamo spesso insieme anche in un locale simile a quello del sogno. Non riesco a capire il senso di tutte quelle carte. L'ultima volta che l'avevo vista, dopo aver fatto una lunga passeggiata e chiacchierato molto, prima di salutarci mi aveva detto, senza ironia o finzione, ( tra noi c'era mai stato niente di simile), che ero riuscita a tirarla su. Forse semplicemente l'avevo ascoltata. Chissà se non avessi avuto questo tipo di fobia, le potevo stare accanto di più...A volte le cose semplicemente accadono e non possiamo farci niente, neppure con le sfortunate coincidenze. Meglio fermarmi qui, si avvicinano le litanie....

C'è un sogno che mi aveva incuriosito, purtroppo in molta parte dimenticato, la mattina mi svegliano presto ( mi sono scoperta ancora una volta infermiera, faccio le medicazioni) e forse il sogno non hatempo di sedimentarsi. Sono in una stanza ampia con diverse persone. Non ricordo se si parlava di "crimini" o episodi strani o del paranormale. Dietro tutte queste cose particolari, non saprei dire cosa, c'è un uomo con il viso trail jolly, it di King, o un pagliaccio con la bocca evidenziata da un rossetto molto rosso. All'improvviso mi trovo, di notte, in un cimitero, davanti ad una lapide di marmo bianchissima, la foto sulla lapide è proprio dello strano personaggio, anche se l'aspetto era burlesco non faceva ridere, neanche incuteva paura, probabilmente avrebbe potuto dare spiegazioni circa gli episodi, non so se di cronaca nera, paranormali o altro.

Come si fa ad espandere i

Come si fa ad espandere i sogni? ...
Dicevo ‘lasciarli espandere’, più che ‘espanderli’, ma comunque sono già più vivi così. Invece forse l’ultimo descritto non lo ha lasciato ancora ’espandersi’.

Nel primo sogno il prete con la tonaca nera che accompagnava all'uscita della chiesa una mia amica e me, è morto da tempo. L'ultima volta che l'avevo visto indossava la tonaca nera ed eravamo in sagrestia. Ero lì con una mia amica, la stessa del sogno, mi aveva convinta ad andare a salutarlo, perché doveva essere operato di un brutto male. Era sorpreso, contento che fossimo passate a salutarlo. Di solito non vado in chiesa, tantomeno in sagrestia, ma quella era una circostanza particolare. Il prete nel sogno era proprio come me lo ricordavo, sorridente malgrado la malattia. Forse l'ho sognato perché recentemente mi è stato fatto il suo nome.
E’ quindi una persona morta che ha rivisto in sogno, come la sua amica dell’altro sogno. Sorpreso, contento, sorridente. E l’amica che l’aveva convinta. Personaggi positivi.

Nell'altra parte del sogno sono da sola, in una casa nuova, con della bellissima tappezzeria, anche le pareti sono caratterizzate da colori caldi, ma non è tempera neppure carta da parati, forse stoffa pregiata. Nonostante ciò avrei preferito, nel sogno acquistare una delle case in legno della strada parallela. Forse perché ritengo le case in legno più sicure nell'eventualità di sisma. Ho molta paura dei terremoti, tenendo conto di come sono fatte la maggioranza degli edifici... Nel sogno, come spesso accade, si verifica l'impossibile cioè davanti ad una parete riuscivo a visualizzare la strada parallela e relativi villini . La strada era larga, ma impraticabile, forse la lista dei no? Mi piacerebbe cambiare casa......cambiare città... ma ...meglio non continuare le litanie sono dietro l'angolo.
Non era mai emersa questa sua paura dei terremoti… che sembra impedirle di godersi una bella casa…. Può vedere attraverso le pareti ma la strada è impraticabile, come solcata dalle ‘liste’ e dalle litanie. Sembra quindi che gli aspetti ‘negativi’ prevalgano, quando è sola, come se quelli positivi fossero affidati ad altre persone…

Nel secondo sogno c'era la mia amica, spesso in passato l'avevo nominata. Il mese di Agosto era il suo preferito. Mangiavamo spesso insieme anche in un locale simile a quello del sogno. Non riesco a capire il senso di tutte quelle carte. L'ultima volta che l'avevo vista, dopo aver fatto una lunga passeggiata e chiacchierato molto, prima di salutarci mi aveva detto, senza ironia o finzione, ( tra noi c'era mai stato niente di simile), che ero riuscita a tirarla su. Forse semplicemente l'avevo ascoltata. Chissà se non avessi avuto questo tipo di fobia, le potevo stare accanto di più...A volte le cose semplicemente accadono e non possiamo farci niente, neppure con le sfortunate coincidenze. Meglio fermarmi qui, si avvicinano le litanie....
Già, avrebbe aspetti positivi anche Lei, ma sono assorbiti, come risucchiati dalle ‘litanie’, che potrebbero rappresentare come aspetti che assorbono tutte le energie, quasi cellule che divorano tutto quello che trovano…

C'è un sogno che mi aveva incuriosito, purtroppo in molta parte dimenticato, la mattina mi svegliano presto ( mi sono scoperta ancora una volta infermiera, faccio le medicazioni) e forse il sogno non ha tempo di sedimentarsi. Sono in una stanza ampia con diverse persone. Non ricordo se si parlava di "crimini" o episodi strani o del paranormale. Dietro tutte queste cose particolari, non saprei dire cosa, c'è un uomo con il viso trail jolly, it di King, o un pagliaccio con la bocca evidenziata da un rossetto molto rosso. All'improvviso mi trovo, di notte, in un cimitero, davanti ad una lapide di marmo bianchissima, la foto sulla lapide è proprio dello strano personaggio, anche se l'aspetto era burlesco non faceva ridere, neanche incuteva paura, probabilmente avrebbe potuto dare spiegazioni circa gli episodi, non so se di cronaca nera, paranormali o altro.
Qui il sogno non sembra aver potuto manifestarsi abbastanza, né espandersi finora come gli altri, ma chissà che lo strano personaggio paranormale o simile sia una personificazione delle ‘litanie’ e di un loro effetto mortifero.

it, pagliaccio

Nell'ultimo sogno sembra che la verità o meglio i fatti/eventi e loro spiegazioni siano sepolte, sotto terra insieme a chi le conosce, quell'uomo strano, ora che ricordo, calvo. Di certo non farei come nel sogno, per cercare risposte andare di notte, tra l'altro cupasenza stelle né luna. Fatti in apparenza senza logica. Nonostante lanotte oscura, la lapida risultava stranamente luminosa, quasi con una luce intrinseca.

Non so se sia possibile o probabile che possa riuscirea superare la fobia, per superare un handicap( inteso come svantaggio, ostacolo, aggravio o situazione d'inferiorità) occorrono le condizioni sia, come dire, interne che esterne, e non ci sono. Per le prime, in estremasintesi non ho alcun tipo di talento su cui contare, tra l'altro sono irrazionale e la fobia ha distrutto quel poco che c'era di capacità di ragionamento. Meglio stendere un velo pietoso...

che sia It

Che si chiami It lo stano personaggio del sogno, certamente non è paranormale, ma strano. Sa come e perchè si sono svolti certi fatti non meglio precisati nel sogno. Non è neanche la personificazione delle litanie o della lista dei no (mia personale aggiunta) perché entrambe caratterizzate dal segno meno, mentre It è colui che sa e che può risolvere, è semplicemente deceduto come capita ai comuni mortali e non può più parlare. It non è mortifero è mortale. Forse anche It avrà la sua espansione---

Non avere paura dei terremoti in Italia, mi sembra strano, visto che la maggioranza del territorio è abbastanza sismica e spesso le costruzioni non sono a regola d'arte, e questo non riguarda solo edifici storici, ma di recente costruzione, crollano persino capannoni industriali. Eppure gli ultimi terremoti in Italia hanno fatto centinaia di vittime, non solo per la magnitudo. Di questo qualche volta ne ho parlato con addetti al settore, uno di loro aveva fatto questa battuta: - in Italia il cemento è pacifista, è...disarmato-
Ho sentito una persona fortunatamente sopravvissuta ad un sisma e dalla sua descrizione ho capito che non avevo alcuna idea delle conseguenze.
Questo è un aspetto, come dire oggettivo, c'è un altro più soggettivo e riguarda le scale, di solito la parte più debole della struttura in cemento armato,non solo durante e dopo il sisma non si può usare l'ascensore e non abito a piano terra. Un mio conoscente mi ha raccontato che per lavoro era fuori sede e proprio quando stava scendendo le scale aveva avvertito la scossa. Si era aggrappato al passamano, ma quella sensazione di caduta imminente, vedere i gradini ballare, difficilmente l'avrebbe dimenticata.

"... la notte oscura...":

"... la notte oscura...": richiama il titolo del suo consulto, 'la notte buia'...

"... It è colui che sa..." Sembra proprio che assomigli alla sua parte-che-dà-spiegazioni, e che insieme alle litanie tende a occupare un sacco di posto... ma si porta la sua sapienza nella tomba, sembrerebbe...
Lei difende a spada tratta questa parte 'it' (in inglese 'lui', neutro, nè maschile nè femminile) ma potrebbe essere la parte che ostacola lo sviluppo e la possibilità di fare esperienza e di imparare delle altre parti e di tutta la personalità...
Forse Lei si è affezionata ai 'rapitori', come per una sindrome di stoccolma...
Succede spesso che ci si affezioni alle parti narcisistiche, ma di solito è deleterio sia per le persone che per i popoli...

It

It il pagliaccio è il titolo di un romanzo di KIng, da cui, ho recentemente scoperto è stata tratta una miniserie tv. Giustamente Lei nota che it è la forma neutra in inglese, può essere che l'autore abbia scelto questo titolo per questo motivo.

Perché mi attribuisce delle intenzioni? nella mail non volevo assolutamente difendere It, dicevo quello che non era, almeno nel sogno. Con troppo superficialità avevo scritto che It non è mortifero, non ho elementi, sempre in base al sogno, per dire qualcosa in proposito.
Al contrario della mia parte che dà spiegazioni (questa è una mia aggiunta, non un suo pensiero esplicitamente espresso. Spiegazioni, inutili, sciocche, improprie, ecc. Ammesso che ne abbia date.), It tace, anche da vivo, nella prima parte del sogno neanche si vede, viene nominato.
Solo come ipotesi- It potrebbe sapere perché era una parte in causa di certi avvenimenti, forse in qualità di artefice o di testimone. Comunque reticente, non parla, si possono immaginare tanti motivi per cui tace.
Lei crede che It potrebbe essere una parte di me.....se lo dice Lei.
Personalmente, It mi ha fatto venire in mente altri pensieri, appena abbozzati, ma a differenza di come faccio di solito, taccio. Come vedesto cercando di imparare. It potrebbe essere un insieme di persone...Se è così non sono affezionata a queste persone. Non sempre recarsi sulla tomba di qualcuno indica affetto. Preferisco stare lontana da It.

Nell'altra mail mi sono dilungata un po' sui terremoti, potevano sembrare spiegazioni, ma trovo un po' da incoscienti sottovalutare il rischio sismico in Italia. E' una opinione come un altra, per formularla mi sono avvalsa di pareri di esperti.

Forse anche queste parole dimostreranno quanto sia stupida, il mio pensiero inutile o bugiardo, ma mi sarebbe bastato solo affrontare le scale, senza altre pretese, ma ormai è solo un pio desiderio.

Di It hanno fatto anche un

Di It hanno fatto anche un film, anni fa...

E' accettato da tutti o quasi che non sempre siamo consapevoli al 100% delle nostre intenzioni e di altri contenuti mentali... L'esplorazione che cerchiamo di fare (almeno io) è volta anche a conoscere un po' di più quanto c'è nella mente, spesso un garbuglio, di desideri, intenzioni, paure ecc che ostacola il flusso
Non è questione di 'crederci' o meno, è come 'sondare' un ambiente 'buio': a volte magari si smuove qualcosa, anche se non si vede che cosa, e si creano degli spiragli, o come quando in una frana che ha ostruito un torrente si smuove qualche sasso e l'acqua poi comincia a farsi strada da sè...
Comunque nei sogni prendiamo spesso a prestito persone reali per farne dei nostri personaggi, di cui creiamo noi il copione (nel sogno). Perciò aiutano forse a conoscere qualcosa di noi stessi....

chi e cosa

Dunque, le persone, pardon i personaggi, gli animali e forse le cose che compaiono nei sogni non sono altro che parti di stessi e poi li facciamo agire secondo un ns copione. Praticamente non esistono ricordi, memoria, persone o cose che hanno suscitato il ns interesse, qualcosa al di fuori di noi stessi genericamente chiamato ambiente. Un po' squallido.
Il fatto che usi l'avverbio "spesso" e non sempre lascia aperto uno spiraglio...

Se It è una mia parte, ormai è morta, It è defunto. Non so se per Lei It somigli o è proprio a quella mia parte che dà spiegazioni, poi definita come "parti narcisistiche", se è così visto che It è morto forse non troverà più tanto spazio occupato da queste "parti".
Non so neanche come sia morto It, se di morte naturale, ucciso o suicida, in fondo poco importa.

Mi pare che ultimamente ho descritto solo i sogni e qualche parola sulle scale....
Comunque mi permetto questa battuta, probabilmente l'ultima, se una mia parte dà troppe spiegazioni (sicuramente inutili, stupide, insulse, considerato che sono viste come "ingombro di spazio". Riporto questo come un dato di fatto, senza aggiungere altro), Lei di solito evita di darne, quindi ci compensiamo.

Non aggiungo altro se non questi puntini di sospensione che potrà usare per dirmi cosa posso scrivere riguardo i sogni o come sceglierli, quali sensazioni e quali intenzioni posso avere, ecc...............................................
Così si evitano inutili ingombri.

Dunque, le persone, pardon i

Dunque, le persone, pardon i personaggi, gli animali e forse le cose che compaiono nei sogni non sono altro che parti di stessi e poi li facciamo agire secondo un ns copione. Praticamente non esistono ricordi, memoria, persone o cose che hanno suscitato il ns interesse, qualcosa al di fuori di noi stessi genericamente chiamato ambiente.

Si pensa che anche queste cose siano filtrate dalle nostre percezioni e vissuti, ecc, oltre che dai 'punti di vista', tanto che spesso la stessa scena descritta da persone diverse risulta irriconoscibile. Un famoso film su questo fenomeno era 'Rashomon', di Kurosawa, di parecchi anni fa...

Se It è una mia parte, ormai è morta, It è defunto. Non so se per Lei It somigli o è proprio a quella mia parte che dà spiegazioni, poi definita come "parti narcisistiche", se è così visto che It è morto forse non troverà più tanto spazio occupato da queste "parti".

Certi 'morti' prolungano la loro influenza ben oltre la loro scomparsa, anche per migliaia di anni, come vediamo da molte parti…

Mi pare che ultimamente ho descritto solo i sogni e qualche parola sulle scale....
Comunque mi permetto questa battuta, probabilmente l'ultima, se una mia parte dà troppe spiegazioni (sicuramente inutili, stupide, insulse, considerato che sono viste come "ingombro di spazio". Riporto questo come un dato di fatto, senza aggiungere altro), Lei di solito evita di darne, quindi ci compensiamo.

Appunto perchè le 'spiegazioni' (tutte, non solo le Sue...) sono solitamente inutili e generalmente non 'spiegano' mai nulla, anzi aumentano le 'pieghe' che coprono le cose, cerco di non cadere nello stesso vezzo. Le complicherei solo ulteriormente le cose, almeno a mio avviso...
Ma già questa è una spiegazione.... Tenga comunque conto che siamo su uno spazio pubblico, e forse la presenza di un pubblico può influenzare il nostro comportamento e noi stessi qui stiamo forse mettendo in scena qualcosa e interpretando dei personaggi, almeno in certi momenti

un pò di polemica e di autoironia

Libertà di fare un po' di polemica e di autoironia, Probabilmente sarà uno dei pochi post scritti in un certo modo. Ora la luna butta così, non si dice che le donne sono "lunatiche"?
Nei cassetti della memoria, mi pare di aver letto o qualcuno me ne aveva parlato, ci sono degli psicoanalisti che danno rilievo all'ambiente ( cosa che è statta un istante fa confermata dalla terapeuta. Ho chiesto a lei, siccome so a malapena leggere e la memoria è un colabrodo, per evitare di dire cazzate). E che dire della centralità della persona di Rogers? O chi come il prof Scilligo metteva al primo posto il rispetto della persona. Forse è solo questione di differenza di scuole di pensiero.
Se poi ambiente è inteso in senso lato.. c'è differenza tra nascere a Kinshasa o nascere a Montecito.
Ci sono degli aspetti che non possono essere influenzati dalle ns percezioni, per es i dati anagrafici, i fatti storici, la seconda guerra mondiale c'è stata, poi i singoli superstiti avranno il loro modo di raccontarla.

Con poche parole del sogno, subito ha messo una etichetta o divisa a It. E' defunto, non ci sono motivi per il momento per dire che la sua influenza andrà avanti oltre la sua morte, ffors occorre la sfera di cristallo... che solo io posso avere. In sogno descritto c'era un prete con la tonaca che accompagnava una mia amica e me all'uscita della chiesa. La mia amica ringraziava il prete per qualcosa. Ho sentito a telefono questa mia amica e mi ha detto che per davvero deve ringraziare qualcuno, recentemente è caduta malamente.
TRa le mie infinite virtù anche la prevegenza, non solo una intelligenza fuori dal comune presto mi daranno sia il (ig) nobel che il tele(ratto). Chissà se farà come i "morti" a cui Lei accennava. Mah! preferisco tacere su It.

Evito di chiederle spiegazioni anche sul significato delle parole che usa. Capita sovente che non le capisco, e probabilmente capiterà ancora.Solo che ora ci sono abituata..
Dice che vuole evitare di complicarmi le cose, le credo, non ho motivi per metterlo in dubbio, solo che ci è riuscito, forse non da solo, insieme ad altro, ma anche Lei contribuisce. Mi viene in mente un titolo che Lei mi aveva consigliato - Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile- in altri termini con l'ottica della talpa, certe cose sembrano complicazioni, ma nel lungo periodo?

ieri

Ieri era un altro giorno... passate anche le polemiche, sostantivo troppo impegnativo per le mie chiacchiere farlocchie, cialtrone. Polemiche e autoironia bye-bye.

Oggi è affidato ad un sms scritto ad una mia conoscente: -Esco di casa raramente, la mia posizione preferita è stare allungata sul letto, capita che mi ricordano che ci sono altre stanze. Spesso sono di umore cupo, a volte mi viene da piangere, ma non ci riesco, anche le lacrime sono rinsecchite. Parlo poco e se qualche volta capita parlo di cose inutili o superficiali. Non esprimo scelte.-
Questo è un altro aspetto della "luna". Almeno da un po' di tempo. Semplice descrizione delle giornate.
Ma chissà......Sms bye- bye.

Forse anche le 'polemiche,

Forse anche le 'polemiche, autoironia', ecc come le lamentazioni, le citazioni ecc impediscono che altri contenuti emergano, proprio come un sistema che teme di essere spodestato attua una politica repressiva e limitativa della libertà. I sogni spesso sono l'unica area che mantiene un po' di libertà, come dei messaggi nella bottiglia affidati alle onde.

contenuti

Quali altri contenuti? e se non ci fossero?
Purtroppo per me, ci sono dei validi motivi per cui mi lamento, magari fossero dei tappabuchi che impediscono al resto di emergere. Tutti abbiamo dei problemi, ma non tutti riusciamo a risolverli o ad affrontarli, soprattutto se i mezzi sono carenti. Mah!.... domani è un altro giorno si vedrà...
Le bottiglie possono schiantarsi sugli scogli...e poi dipende da chi legge il messaggio.

Libertà? Parola impegnativa. In questa sede posso raccontare i sogni, leggere il suo commento/interpretazione; concesso anche di espanderli...forse posso dire cosa mi dicono i personaggi, le cose che li compongono, ma ho dei dubbi a riguardo. It il personaggio più intrigante sinora. Comunque c'è un elemento in comune tra i personaggi dei due sogni: sia il prete che It erano in abiti da lavoro...

Viaggio.
L'erba alta, soffice, si piegava sotto il peso degli scarponi mentre il vento la faceva ondeggiare. Camminava a passo svelto. La mente era ancora più veloce: pensieri senza nesso in rapida successione, troppa rapida per ordinarli e ricordarli. Un facile percorso per esperto quale era. La cima vicina. Guardò in alto e fra le nuvole bianche faceva capolino un tiepido raggio di sole. Silenzio, anche il vento aveva perso la voce. Avrebbe voluto fissare quell'istante, lo squillo del cellulare cancellò il momento di magia....

Solo fantasia, e del resto le fantasie non possono essere intese come dei sogni ad occhi aperti?

blog

Nel suo blog c'è questa opzione - seguici su facebook- cosa che qualche volta ho fatto. C'era una sua foto in barca. La foto aveva preso il posto della voce. In uno dei primi post le chiedevo quali fossero le caratteristiche della sua voce per poterla immaginare leggendo le mail.

Non mi ero reso conto che i

Non mi ero reso conto che i miei contenuti in facebook fossero visibili senza limiti... Ho provveduto a cambiare le regole di privacy (almeno spero di esserci riuscito) e la ringrazio di avermene reso consapevole, anche se forse senza volerlo.
Io invece cerco proprio di renderla consapevole che ci sono più cose nella sua mente di quelle che crede di conoscere e controllare, e che potrebbe essere utile rendersene conto e trovargli posto, per così dire, ma sembra che Lei proprio non voglia saperne...
Quanto alla mia voce ecc, già altre volte le avevo proposto un contatto di verifica tramite skype, forse potrebbe essere utile, continuando contemporaneamente sul sito.

skype

Altre volte mi aveva proposto skype, sicuramente utile, come altre volte dico che non ho skype, non ho mail personale, neanche pc, un portatile compresa mail, mi è stato dato in prestito, tra l'altro non è il max dell'efficienza.

Il suo provvedimento è riuscito. Anche se Lei non chiede niente di simile, non utilizzerò più l'opzione "seguici su facebook".

Dunque ci sarebbero parti che credo di conoscere e controllare.....non so se è una battuta o c'è un vago sf....
Non ricordo, in questo momento con precisione le mail passate, mi pare che nelle più recenti accennava a parti narcisistiche. Non è che non ne voglia sapere, ma non saprei cosa dire. Ci sono, cosa se ne fa? forse sono di troppo, vogliamo buttarle via, ammazzarle, spingerle al suicidio?
Dopo l'interruzione estiva, ho rivisto la terapeuta, anche a lei ho detto di It, come da manuale, ha notato aspetti diversi da quelli notati da Lei. Come per i romanzi a seconda da chi li legge si vedono diverse sfumature. Per la Dr il sogno ha una valenza positiva.
Forse senza volerlo anche Lei gentile DR mi ha dato un consiglio, Se It è una parte di me, ma è morto, anche tutto.il resto, ovvero le altre parti, possono seguirlo, magari dando una spintarella..
Nonostante la debolezza della memoria ricordo dei no e non da parte sua.. del tipo: non sono razionale, non cambio via (magari fosse così, non ne sarei felice solo io),non dico la verità, non riporto bene le parole, ecc. Forse sono proprio così...
Comunque sono in attesa di conoscere questi contenuti. Negli ultimi post diceva di parti narcisistiche ( non so cosa sono, a paerte Narciso che si rifletteva nel lago o qualcosa di simile), questa volta a differenza di altre non inizia con un no o non

ancora post scriptum

P.S-
Comunque la foto non era male ed era espressiva;
- non riesco neanche ad usare un lessico, come dire, colorito;
-- errore a leggere bene anche questa il suo post è non...le parti narcisistiche NON....;
---"già avrebbe aspetti positivi anche Lei, ma sono assorbiti, come risucchiati..."Posso immaginare la sua difficoltà a trovarli e non solo perché risucchiati. Sembrerebbe tanto di zuccherino....In ogni caso grazie per il pensiero gentile. Iniziavo a credere di avere un aspetto positivo, indicato da un'altra persona, mentre io avevo dei dubbi, Lei ha provveduto a toglierli, non c'è quell'aspetto. Cosa che da tempo ho preso nota;
----non solo difficoltà oggettive per skype, mi sentirei a disagio.

Ah, sarei io che dico di

Ah, sarei io che dico di no...
Non vorrei suscitare reazioni particolari anche a questo proposito, ma scaricare, installare e usare skype non dovrebbe essere molto più complicato e impossibile da risolvere che iscriversi e mandare post a questo sito... Immagino però di non poterle risolvere il problema
io..
Non so se capisco bene i suoi commenti, ma mi sembra che Lei non ammetta che ci sono parti di sè che non conosce, di cui non è consapevole, ecc, e che potrebbe essere utile conoscere , un po' come un territorio in cui uno si è perso. Cercare la strada può essere certo faticoso e inoltrarsi nel terreno sconosciuto può fare paura, ( mi sembra che fin dai primi post si parlava di qualcosa di simile) ma non vedo alternative, salvo aspettare che qualcuno miracolosamente venga a salvarla...
D'altronde il mio mestiere è un po' fare da guida/accompagnatore per queste lande, e anche questo gliel'ho detto fin dall'inizio, deve essere Lei a decidere se le interessa o meno...

"... a parte Narciso che si rifletteva nel lago o qualcosa di simile...."
Hmm Verrebbe da domandarsi se 'ci è o ci fa?...' e se il trucco non stia durando troppo a lungo

opportuno

Forse è opportuno tornare un attimo indietro, prima che gli equivoci diventino più difficili da superare.
Riporto alla lettera parte di una sua frase, per evitare di fare pasticci: "Mi sembra che Lei non ammetta che ci siano parti di sé che non conosce, di cui non è consapevole...".
Mai detto niente di simile, direi piuttosto il contrario, non solo non le conosco tantomeno le controllo. Se avessi( periodo ipotetico del terzo tipo, quindi nessuna certezza) avuto o presunto di avere una tale conoscenza e controllo, forse non mi ritroverei così con la lista dei no. Prima volta che faccio questo tipo di percorso cioè conoscere le parti di me nascoste, con la terapeuta facciamo in altro modo, e come tutti i principianti spesso inciampo, a volte l'ho seguita altre no. Ho dovuto imparare a tenere distinti i due percorsi, non separati e che i punti raggiunti dall'uno non fossero sminuiti o distrutti dall'altro. Non so con quali risultati, almeno ci provo. Se non fossi interessata non farei questi tentativi.

Tornando alle "parti narcisistiche", perché dice ci è o ci fa? probabilmente la prima, ma ci sono diversi modi di intendere l'espressione, come un tratto della personalità, come un disturbo, o nel lessico comune inteso come superbia, vanità.
Non mi pare probabile la prima, se è un tratto della personalità, non l'avrebbe evidenziato in un certo modo, quindi per esclusione rimane il resto o forse altro che non so...Siccome non vedo queste parti, mi aiuti Lei.

Il portatile ha capacità limitate e spesso rifiuta nuovi programmi, non solo questo, ma su skype mi sentirei a disagio

dimenticavo

Dimenticavo di scusarmi per aver visto alcuni suoi contenuti su facebook, non sapevo di violare la sua privacy-

---Già, conosco e controllo tutte le "mie parti", non solo lo si capisce dalla lista dei no, ma da come mi comporto davanti alle scale....proprio una conoscenza approfondita!!!! Per questo mi era sfuggito se era in vena di battute o di facili sf...

---ho un dubbio, che abbia iniziato un certo percorso con Lei e che ci sia questa volontà di proseguire, non occorre neanche dirlo, ma è sufficiente la sola volontà? e se non fossi in grado di affrontarlo?

Beh, certo on line il rischio

Beh, certo on line il rischio di equivoci sembra sia maggiore, ma penso che non si tratti solo di questo. La situazione qui sta diventando mi sembra sempre più di 'scontro', invece che di 'incontro', e mi sembra che Lei cerchi di trovare tutti gli argomenti possibili per 'andare allo scontro', più che altro. Lei parla di volontà di proseguire, ma forse non è chiaro lo scopo... (dietro le quinte, ovviamente). Mi risparmi le spiegazioni, le citazioni, i rimandi ecc ecc.
Comunque vediamo due punti: - Narciso: forse c'è qualcosa di più che specchiarsi in uno specchio d'acqua; è qui che mi domandavo se ci è o ci fa... Forse deve finire il gioco a nascondino (nel 'minus habens') che fa da troppo tempo.
skype: finalmente dice che non è solo un problema tecnico. Potrebbe esplorare un po' che disagio le provocherebbe e perchè non potrebbe provare ad affrontarlo? Se vogliamo andare avanti forse qualche 'maschera' deve cadere...

non sapevo che

Egregio Dottore, non sapevo che voler eliminare dal nascere equivoci impedendo la loro crescita implichi uno scontro o la ricerca di argomenti per andare allo scontro, sicuramente mi ero espressa male. Altri argomenti di scontro ...Le scuse nel p.s. o sempre nel post scriptum la domanda se riesco ad affrontare il percorso? L'ammissione contorta di conoscere poco o niente del mito di Narciso? La curiosità ha prevalso e su Wikipedia ho scoperto che ci sono più versioni nella mitologia ellenica e altre ci sono in quella latina. Mi ricordavo fosse vanitoso, ma non era solo questo era anche crudele ed egoista. Le ultime caratteristiche non le conoscevo. Per dirla in breve non conosco la mitologia ellenica o latina, tantomeno conosco la lettura di questi miti da parte della psicoanalisi o della psichiatria.
Forse Lei, tra le altre cose, ha visto parti crudeli, egoiste oltre che vanitose.
A volte gli equivoci possono condizionare la lettura delle mail, almeno ame succede, stava per accadere anche con il suo ultimo post.

Per quanto riguarda skype è la seconda volta che ammetto che non è solo per via di motivi tecnici o oggettivi. Non so riesco a descrivere o esplorare il disagio. Preferisco non guardarmi allo specchio, se non strettamente necessario, non mi piace essere fotografata o ripresa da telecamere. Questa è una descrizione più che una esplorazione. Di solito le foto le faccio sia a persone che a cose. Al centro dell'attenzione non ci sono io, preferisco ci siano altre persone, cose .
Invece sul provare ad affrontarlo, è un po' più complesso, dovrei parlarne con la terapeuta, come Lei mi aveva consigliato tempo fa di descrivere solo i sogni, anche la terapeuta, mi aveva dato un consiglio, non che riguardi direttamente skype, proprio di recente le ho chiesto se era ancora valido, ha detto di si. Ad essere sincera la terapeuta ha posto solo due limiti,e il primo non si può definire propriamente tale, durante gli incontri, negli sms, devo essere sempre me stessa e l'altro...
Meglio che mi fermi qui, altrimenti il pc si rifiuta di mandare la mail...

" ...Al centro

" ...Al centro dell'attenzione non ci sono io, preferisco ci siano altre persone, cose ..."
Forse questo fa capire un po' il suo comportamento qui, in effetti sembra che eviti il più possibile di essere "messa a fuoco"... (anche se qui non dovrebbe esserci il fuoco di un rogo, forse più l'acqua dello stagno di Narciso, non per nulla non vuole 'rispecchiarsi',)... Temo però che così rischiamo di avvitarci in un circolo vizioso. D'altronde se Lei non vuol essere 'vista' come possiamo fare? Non sono molto bravo a indovinare, come avrà potuto capire... e penso che nelle sue parole (oltre che forse dietro la sua terapeuta, che qui potrebbe anche essere un suo 'personaggio' utilizzato allo scopo) Lei sia molto brava a nascondersi ... più di quanto possa essere io a sopportare il gioco e a trovarla.

quando le parole non bastano

Le parole spesso non bastano o riportano quello che si vorrebbe dire causando equivoci, figurarsi se si vuole riportare quello che non è chiaro.
Nel precedente post in poche parole descrivevo un limite posto dalla terapeuta, ammesso si possa chiamare limite, ma non dicevo niente del secondo. Per logica avrei dovuto fare il contrario, se c'era il timore che il portatile dopo non avrebbe inviato la mail. Non solo quelle poche parole erano poste in modo fuorviante. Sinceramente non so perché ho fatto una "cavolata" simile.
Per prima cosa la decisione di utilizzare skype o meno è mia, di nessun altro, compreso la terapeuta, sempre se il portatile supporti altri programmi.
Il limite posto dalla terapeuta, non riporto le parole alla lettera, sarebbe impossibile, era questo, non devo mai fare cose che non me la sento di fare, che mi mettono a disagio o che mi sento spinta a fare. Questo anche se autoimposte. Non è la terapeuta o chi per Lei,che decide
quali sono queste cose. Persino quando le dicevo che avevo affrontato una parte di scale mi chiedeva se le avevo fatte per libera scelta o per auto imposizione. Il limite non è solo per le scale, se ad es. dico che non me la sento di affrontare degli argomenti, non insiste, prende nota e si passa ad altro.
Ora che ci penso non ho mai chiesto il motivo e lo scopo di tale limite, posso solo dire che osservando i fatti ex post, che ogni volta che ho cercato di superare questo limite non è andata bene, non dico un disastro ma qualcosa di simile. Mi è bastato osservare le conseguenze, forse per questo non ho fatto domande.
Nel caso di skype mi sentirei spinta, questo non vuol dire che Lei stia facendo una cosa simile.

Nelle prime mail mi "nascondevo" meno, poi non so cosa è successo, potrei dire cosa ho provato durante questo tempo, rischiando, però, di cadere nelle spiegazioni. Tuttavia qualcosa è cambiato, può essere che lo abbia percepito anche Lei.
Anche con la terapeuta in passato mi nascondevo, ora non più. Ricordo quando le dicevo che volevo essere come Tom (uno dei protagonisti del libro che mi ispirato nel dare il titolo al thread) e Lei diceva che ero come Tom, mi nascondevo. Aveva notato che se mi si chiedeva di fare un passo indietro non ne facevo solo uno, le distanze aumentavano.
Tornando ancora sul sentirmi spinta, non necessariamente ci deve essere la spinta o l'intenzione di spingermi verso qualcosa, anche recentemente ne ho avuto conferma che è meglio seguire il suggerimento della terapeuta, le assicuro che ci ho battuto la testa varie volte.
Ricordo che la terapeuta proponeva di fare un certo tipo di percorso, che non volevo fare, non so come è stato ma mi ero ritrovata a farlo. Non mi aveva costretta a farlo, ma in qualche modo mi ero sentita spinta. Gli esiti del percorso: nocivi sia riguardo al rapporto con la Dr, sia per la mia salute. Riporto le parole della dr, che ancora conservo nel cell. forse perché ratificavano un cambiamento già avvenuto nei fatti, la Dr avendo capito o meglio provato sulla sua pelle quello che provavo io, aveva cambiato occhiali...
"ti sei sentita spinta da con l'inganno in un percorso pericoloso mentendo sui possibili rischi! Qualsiasi salto mortale faccia non ti toglierà questa sensazione". Invece ci è riuscita, senza salti mortali.
Spero proprio chenon prenda questa mail come spiegazione, ma che le parli di me, di solito mi nascondo, ho difficoltà a mostrarmi, se tento di farlo in maniera indiretta, magari usando l'esperienza con la terapeuta, non lo etichetti subito come spiegazione .
Comunque, anche se in tempi diversi, avete detto la stessa cosa: mi nascondo.
E rimane la parte iniziale della mail, come mai ...non riesco a spiegarmelo...

Forse un errore che tende a

Forse un errore che tende a fare è quello di prendere alla lettera le parole e addirittura di registrarle e conservarle, come se così fosse sicura di conservare il loro significato. Temo che non sia così, e che facendo così si complichi ulteriormente la vita, in modo un po' ossessivo. Come si vede spesso, gli stessi testi, o comunicazioni, opere d'arte, ecc, comunicano significati diversi in diverse epoche, a seconda della situazione 'culturale', diciamo riassuntivamente, cioè a seconda di come sono 'interpretati'.
Non so se quello che Lei riporta come comunicazioni della sua terapeuta sono Sue interpretazioni o corrispondono alle intenzioni della terapeuta (nonostante le citazioni letterali spesso è impossibile dirlo, come si vede dai 'testi sacri' su cui i conflitti di interpretazione portano anche a guerre sanguinose...) ma mi sembra che Lei stia usandole in contrapposizione a quello che posso comunicare io qui.
O meglio, di nuovo mi sembra che è possibile che Lei ci usi, sia la terapeuta che me, come personaggi che mette in contrapposizione in una specie di conflitto senza fine che mantiene il suo status-quo, cio che impedisce ogni cambiamento . Ho il sospetto che tutto quello che Lei sta facendo, con la sua terapeuta e qui, serva 'inconsciamente' a mantenere tutto fermo e non cambiare nulla, come se il cambiamento possibile fosse una catastrofe che Lei vuole assolutamente evitare.

complimenti

Non vorrei essere offensiva verso chi come Lei vuole solo aiutarmi, ma la prima parte della sua mail è il festival dei luoghi comuni. Non stiamo parlando della grande Storia, ma di un consiglio che mi ha dato la terapeuta, spesso lo hoignorato anche recentemente, con non buone conseguenze, poi se le condizioni cambieranno, farò diversamente, per il momento non ho la sfera di cristallo. Come qui rimangono scritte le mail, spesso non cancello gli sms dal cellulare, recentemente volendo cancellarli ne ho riletto alcuni.
A differenza dei testi storici, religiosi, posso usufruire della interpretazione autentica.
Mettere in contrapposizione le sue a quella della DR...A me del tutto ingenuamente, il fatto che mi proponesse skype fosse una proposta e che potevo scegliere di aderire o meno, non altro. Alla proposta avevo risposto dicendo quello che sento io, non altri.
Per usare le persone sia consciamente che inconsciamente bisogna conoscerle almeno un pochino, per quanto riguarda Lei non la conosco affatto, per quanto riguarda la Dr se avessi fatto qualcosa del genere forse se ne sarebbe accorta, non crede? Va bene che non mi ritiene molto "sveglia",sicuramente è così, ma non può neppure adombrare l'ipotesi che la dr sia come me,e perché non lo è e anche perché non la conosce, perché è questo che lascia trasparire. Una cosa simile l'avrebbe certamente notata e comunicata.
Stavo cercando di mostrarmiun pochino, tentativo goffo, come sempre rispedito al mittente.
Forse quando inizierà a vedermi come persona ....
Lei non sa quanto male è riuscito a farmi proprio quando avevo deciso di superare i dubbi e cercare di mostrarmi.

quando si è feriti

Quando ci si sente feriti spesso si usano più duri persino di quando si è arrabbiati. Almeno così è successo nell'ultima mail.
Mi ero mostrata, fatta vedere, in modo maldestro, indiretto, come capita ai principianti che si apprestano a fare una cosa. Non è la prima volta che capita in queste sede,che Lei respinga i miei incerti tentativi. Non è stato semplice per me farlo, di solito preferisco nascondermi.
Se solo avessi dato ascolto all'istinto, ora non mi ritroverei così a piangere,lacrime non virtuali, a rimpiangere di essermi mostrata. Lacrime tardive e come si dice chi è causa del....o per rimanere in tema evitare di fare quello che non si a pronti a fare, anche se s possono creare le condizioni.

Per quanto riguarda "l'utilizzo" che farei sia della dr che di Lei, per quanto riguarda la prima, come scrivevo nell'altra mail non ha mai menzionato nulla del genere, nel dubbio se mi era sfuggito o non avessi inteso bene, ho chiesto direttamente all'interessata, tramite sms, senza giri di parole. Già mi ha dato una prima risposta, in linea con lo strumento usato. Forse ci torneremo su durante l'incontro faccia a faccia.

Lei non sa, come potrebbe assai rareamente ne parlo, in quale modo si parla tra la dr e me di quanto accade in questa sede, non di certo contrapponendovi, Spesso la Dr mi ha dato una lettura, come dire, più pacata, più intesa come probabilità, più costruttiva delle sue mail.
Pur volendo contrapporvi, non lo avrei potuto fare, proprio per via della lettura più oggettiva, serena della dr. E' capitato, non c'è motivo per ritenere che non capiterà ancora, che i vs pareri divergano, qualche volta l'ho fatto notare alla dr e lei tranquilla rispondeva che era un bene, una risorsa in più poter vedere da un'angolazione diversa dalla ns. Come si può notare stimo molto la terapeuta, non solo perché prende seriamente la professione o perché è frequente che capiti una cosa simile in certi tipi di rapporti, ma perché ha avuto il coraggio di mostrarsi come persona, di ammettere alcuni suoi errori, fatti all'inizio; poteva dire altre cose come ad es che sono un pz che fa resistenza, ha ammesso che siamo cadute insieme e che insieme ci siamo rialzate e che i risultati ottenuti li abbiamo raggiunti insieme. C'è anche un percorso che prescinde da quello che accade qui e di recente una notizia di un tg,lo ha confermato, ma questa è un'altra storia....

Non è offensiva..., o almeno

Non è offensiva..., o almeno io non mi sento offeso. Mi sa invece che si è offesa Lei..., come spesso Le è successo di fronte a mie parole che non hanno significato offensivo, ma tendono a mettere a fuoco possibili aspetti da lei non avvertiti. E' Lei -credo- che ci trova un significato offensivo, come se fosse 'ferita', appunto, da ipotesi che per lei sono inammissibii.
Leggendo le sue ultime mail ho avuto a momenti la strana impressione di non riconoscerla (almeno come autrice dei testi, in effetti di Lei non ho alcuna informazione, nemmeno l'età...), come se a scrivere fosse un'altra persona, imprevedible e spesso sconcertante come la 'prima', ma sicuramente alquanto diversa, pur se mantiene il vezzo di darmi 'lezioni' come a uno scolaretto che non capisce nulla...
Mi dispiace che si senta 'ferita' (offesa) e provi dolore, forse è come quando si deve guardare una ferita, a togliere le bende o il cerotto si può sentire male ( ma il medico pietoso rovina il paziente, si dice...) Per medicare una ferita somatica si può usare un anestetico, mentre per le ferite mentali l'anestetico non c'è e a toccare certe cose si sente male. Ma se non si toccano, pur con la delicatezza e le precauzioni necessarie, non si va avanti... D'altronde non immaginavo certo di toccare un punto in cui c'era una ferita così dolorosa.
Forse è un punto 'scoperto', per essere così sensibile, forse le 'fasciature', le coperture sotto cui era nascosto, erano molto diminuite.
Forse abbiamo trovato un punto importante, quasi imprevedibile, che sembra essere la configurazione, l'immagine, la scena di due persone cui Lei tiene molto (ipotizzo) ma che scopre in grave conflitto o qualcosa di simile e Lei si sente coinvolta e rimane offesa, ferita, dalle parole o dal comportamento di uno dei due e scatta quasi automaticamente a 'difendere' l'altra... Forse in un sogno di qualche tempo fa c'era qualcosa di simile a questa configurazione, per un attimo....

offese,ferite ealtro ancora

Contenta che non si sia offeso, tuttavia continuo a trovare dure, inopportune, alcune frasiche ho usato nelle recenti mail.
Per quanto mi riguarda non ho trovato offensivo il contenuto delle sue recenti mail ( vediper es. parti narcisistiche -forse avrebbero bisogno di alcune parole in più se non altro per togliere i dubbi più grossolani, facilmente intuibili- la difesa della terapeuta. penso si riferisca a questo. Argomenti che si possono affrontare, se Lei vuole))
L'offesa è nel fatto che mi aveva invitato a " mettermi in vista" usando ottimi argomenti, mi aveva convinto, così l'avevo fatto. Della mail in cui avviene nota tutto il resto tranne il tentativo di espormi. Se non voleva che mi "mettessi in vista" o non lo riteneva necessario bastava non chiederlo. Ancora una volta,come la maggioranza delle volte, mi sono lasciata convincere. Mi sono fatta male da me. Comunquel'offesa c'era stata, ora passata.

Per quanto riguarda la " difesa" della terapeuta, altre difese,mi pare non ci fossero, posso notare, senza dare lezioni a nessuno, che usando certe espressioni più che offendere me, offendeva la terapeuta. Se la Dr si lascia usare da mee non se ne accorge, perché ècosì, allora vuol dire che non è così brillante, tanto per usare un eufemismo,, come psicoterapeuta, soprattutto se si tiene conto che non è un giorno che ci conosciamo. Logica minima,persino per me. C'è anche un altro aspetto, stava dando dei giudizi o pareri, a seconda dei punti di vista, sul rapporto tra la Dr e me, pur avendo pochissimo in mano. Se non avessi letto le sue mail direi che stava presumendo.
Molto spesso davanti a simili situazioni reagisco così, forse non proprio in automatico o quasi automatico. Ciò non toglie che si possa aggiungere dell'altro, daaltro punto di vista.

Si, forse sono cambiata, anzi senza forse. Anche su questo si può aggiungere dell'altro, ma vorrei evitare di dire cose inutili. Le risparmio spiegazioni, nell'altro capoverso c'erano le cose in cui credo.spesso sono inutili, ammesso ci sia qualcosa di utile.

Post scriptum
--A proposito di Narciso, ho scoperto che in una versione non muore cadendo nell'acqua perché siera sporto troppo, ma si toglieva la vita, dopo aver preso atto delle sue malefatte, con una spada. A Leinon diceniente di nuovo, francamente non lo sapevo-
Quale sarebbe il mio Narciso?

--in una mail dice che dovrei essere salvata, se vuole,si spieghi meglio.

---Secondo Lei è già capitato che mi sarei offesa davanti alle sue parole chenonlo erano per niente, anzi volevano mettermi davanti ad aspetti che non erano messi a fuoco.
Nei primi tempi ero rimasta esterrefatta più che offesa dal fatto che mi diceva che ero bugiarda o che non potessi dire il vero. Non riuscivo a capire come mai una persona che non conoscevo affatto si esprimesse così.
Riguardo al resto, più che offese, le sue parole mi pareva confermassero un ciclo.
In un primo momento ho cercato di evitare queste conferme, ora non più.

sogno

Non ho presente il sogno a cui fa riferimento...per un attimo, cosa?

Le darei un consiglio,

Le darei un consiglio, riguardo ai suoi post, anche per evitare post doppi: non spedisca subito la sua risposta, aspetti il giorno dopo, o 'conti fino a 100', come si dice. E'solo un consiglio. Inoltre introdurrei nuovamente la regola di due post la settimana.
Le direi inoltre di non voler 'capire tutto quello che c'è scritto nelle mie risposte', si limiti a considerarle degli stimoli, che possono smuovere qualcosa. In effetti mi sembra che a volte smuovono molto.... Credo che in questa sede non sia tanto importante la comprensione logica, razionale, delle parole, ma l'effetto che queste possono fare. Il significato, la 'comprensione', probabilmente verranno nel tempo, se gli si dà la possibilità di emergere. Ovviamente non riguarda tanto me o le mie parole in sè, ma è il metodo cui mi attengo, che è quello psicoanalitico, almeno come lo vedo io.
Ritengo inoltre che sarà imprescindibile, prima o poi avere un contatto skype ogni tanto: dall'esperienza che sto facendo ritengo che possa essere utile, se non indispensabile, per avere una base su cui poggiare la 'costruzione' che facciamo qui.

benissimo

Benissimo niente più post doppi.
Stimoli? terrò conto delle sue parole-
Metta tutte le regole che vuole.
Ok, ci risentiremo tra alcune settimane, se va tutto bene.
Per il momento la saluto o anche questo va contro le regole?

Lei temeva di essere

Lei temeva di essere offensiva. Direi che può essere arrogante, a volte. Ma è sempre un aspetto difensivo, narcisistico in superficie, forse disperato nel profondo, un po' adolescenziale. E questo è l'aspetto nuovo che sembra emergere.

casa

Torno a casa dopo una breve assenza, credevo anzi speravo potesse essere più lunga.

Rivisto sua ultima mail, non mi pare ci siano altri consigli e regole.
Se non ricordo male, la regola è di inviare due post a settimana, non di più. I consigli: evitare post doppi (aspettare o contare prima di inviare ).Altro consiglio è di non cercare di capire tutto quello che c'è scritto....Si può considerare fatto, come corollario, aggiunta mia, niente più domande o richieste di chiarimento.
Per il resto come al solito, la paura delle scale, variabile come sempre (variabilità che diventa quasi una costante).
Presto rivedrò la terapeuta.
Non mi pare ci sia altro da aggiungere se non i saluti e ringraziamenti

Dimentica la questione del

Dimentica la questione del contatto audiovisivo via skype. Forse potrebbe aiutare a chiarire un po' la situazione, che qui sembra essersi ingarbugliata da tempo. Bisognerebbe vedere come arrivarci.

libro, bello e forse possibile

Chissà se il titolo del thread, la notte buia, non porti fortuna, è una parte del titolo completo di un romanzo - nella notte buia dell'anima vivido scorre il fiume di Dio o più semplicemente vivido scorre il fiume-
Presto, forse, potrò rileggerlo, incontrare di nuovo i personaggi che tanto mi avevano appassionato Guy/Jerry, lo psichiatra e soprattutto Tom.
Una piccola luce nel grigiore, nell'oscurità, se ci sarà. Forse non è così interssante, ma mi "garba" tanto l'idea di rileggere quel libro.

Riguardo skype mi sto informando se è fattibile o meno perle limitate prestazioni del pc. Permangono gli impedimenti soggettivi, ma è passato poco tempo per dire la parola definitiva.
Le coincidenze a volte sorprendono. Anche Guy/Jerry era in una situazione ingarbugliata, ridotto in stato catatonico, il suo amico psichiatra ( anche lui in un momento difficile) intende aiutarlo, ma non sa come fare, è all'oscuro, poi gli torna in mente una filastrocca e.... Non si preoccupi non intendo raccontare il romanzo.

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