Depressione (?) in donna adulta

Salve dottore,

mi permetto di disturbarla ulteriormente per chiederle qualche consiglio su come affrontare una situazione delicata che coinvolge la mia famiglia.
Mia suocera, di 65 anni, ha iniziato ad avere una non meglio specificata "depressione" (non sappiamo come altro definirla) dalla fine di agosto.
I sintomi sono i classici, una stanchezza diffusa, e voler stare il più possibile a letto. E' dimagrita molto perché mangia poco. La cosa che più ci ha colpito e allarmato è il fatto che non vuole stare con noi, in special modo con il nipotino che sembrava adorare fino a qualche mese fa. Cerca ogni scusa per non vederci, se invitata da noi a fare una passeggiata o qualsiasi altra cosa che fino a poco tempo fa era abitudine, declina sempre. Vive con il marito ed una madre molto anziana- La causa scatenante di questo stato è stata la morte del cagnolino a cui tutti erano affezionati, ma poi questo stato è avanzato fino al completo peggioramento di questi giorni. Devo premettere alcune cose per farle comprendere meglio la situazione: mia suocera è sempre stata "sui generis", ha sempre sofferto di "nervi", ha sempre preso ansiolitici e sonniferi in maniera poco controllata, apparendo con noi sempre un po' esaltata e sopra le righe. E' molto cocciuta, e molto viziata in questo senso, vuole avere sempre ragione e non accetta critiche. Solo che prima l'esaltazione che aveva comprendeva anche noi (anzi, era invadente..) e quindi ci eravamo abituati ad averla così: affettuosa e presente fino all'eccesso, con tutte le sue crisi di nervi e urla connesse. E' sempre in litigio perenne con il marito (un uomo molto buono ma senza polso, e un po' strano pure lui...) per il costante bisogno di soldi. Veniamo al punto: mia suocera dice che questo suo stato (che non vuole affrontare andando da un medico) le deriva dai problemi che ha: mancanza di denaro (relativa..) il fatto di avere una madre anziana sulle spalle, e della paura di avere un tumore. Poiché stiamo impazzendo pr farle fare questa analisi (colonscopia) che lei rifiuta di fare non sappiamo come muoverci.
Io credo che la paura di questo tumore sia un alimento ma non il fatto determinante per il suo stato. Infatti rifiuta sia di fare le analisi sia di andare dal medico, trincerandosi dietro al fatto che non ha i soldi per farlo.
Intanto passa il tempo a letto, letteralmente. Cosa possiamo fare? la sentiamo ogni giorno, ma lei manifesta il desiderio di non vederci, o meglio, di non essere vista da noi. Ha chiesto alla figlia, che vive a Londora, di non stare da lei quando verrà in Italia.. la figlia dovrà andare in albergo perché non la vuole ospitare. Ci può indicare una via da seguire? Qualche blando farmaco che rimpiazzi la marea di lexotan e alcion che ha preso negli anni senza controllo? Eventualmente a Roma può darci qualche riferimento in ambito neuro-psichiatrico? Se incominciasse davvero a non muoversi dal letto che dobbiamo fare? ha un medico di fiducia di base, ma non credo serva a molto.
Poi mia suocera viene da una dinastia di farmacisti e prima vengono i farmaci e poi i dottori..
La ringrazio per l'attenzione, siamo molto preoccupati

Andrei piano con i farmaci,

Andrei piano con i farmaci, specie gli antidepressivi, viste le caratteristiche descritte: il rischio è di scatenarle episodi di eccitamento. Penso che invece sia il caso di parlarne con il medico di base e chiedere consiglio a lui, anche per avere eventualmente l'indicazione di qualche psichiatra da consultare. E' utile che i familiari cerchino di scuoterla, portarla fuori, ecc - come immagino avrete provato a fare. Non demordete. Magari meglio che non sia la nuora, cioè Lei, in primo piano, visto che si tratta di sua suocera, appunto, ma i figli, il marito, altri parenti diretti. E meglio non 'obbedire' solo a Lei, a casa non comanda solo lei, c'è anche il marito, no, che vorrà riavere in casa la figlia?... Come con i bambini, a dargliela vinta non si ottiene molto. Meglio convincerli, con pazienza.

Grazie dottore. Ora parleremo

Grazie dottore.

Ora parleremo con il medico curante. Il problema è che mia suocera è sempre stata la figura dominante in casa, il marito (con il quale litiga una ventina di volte al giorno - ma questa è gestione ordinaria..) è piuttosto infantile e succube, capace di litigare perché vuole una pizza al posto del pollo, ma non capace di far passare decisioni "più forti".

Abbiamo anche fissato il famoso esame per scongiurare problemi di vario tipo (colonscopia)privatamente, ma bisogna che lei acconsenta ad andare.

Noi (mio marito ed io) cerchiamo di essere allo stesso tempo affettuosi ma con fermezza, chiedendole appunto di curarsi e di non "cedere"; poiché lei riesce ancora ad andare a lavoro (segretaria in una palestra 3 ore al giorno) lei dice che dobbiamo lasciarla stare, anche se tutti sono allarmati perché il resto della vita lo passa letteralmente a letto e non vuole vederci.

Domanda da un milione di dollari: che possiamo fare se la cosa continua così, o al peggio.. peggiora?

Io ho prospettato, solo tra me e mio marito, una serie di soluzioni: portare la vecchia nonna per qualche tempo in un bel ricovero (mia suocera "soffre" la sua presenza); vendere una vecchia casa di campagna che le darebbe almeno una sicurezza economica che ora le manca; smettere di lavorare (non le piace particolarmente questo lavoro, lo fa da qualche anno perché costretta da problemi economici).

INsomma, poterla far distrarre, perché nella vita anche riuscire a godersi una passeggiata è importante; ovviamente non è collaborativa quindi le mie prospettive di prima sono venute in mente a me per toglierle tutti quegli alibi dietro ai quali si trincera (non ho soldi, non riesco a pagare l'affitto, ho una persona anziana sulle spalle, non posso nemmeno andare in vacanza...).

Poiché mia suocera ha sempre avuto un carattere bizzarro (come le ho detto prima in altra meil, anche decisamente viziata dai suoi genitori, visto che ha sempre vissuto al di sopra delle possibilità fin quando loro glielo hanno permesso..) per me è difficile capire dove inizia e dove finisce la sua depressione, e dove inizia e finisce il suo carattere.

Come posso capire questo? Come si riconosce (almeno qualche indizio più certo) una depressione?

Se non volesse andare da un terapeuta, nonstante il coinvolgimento del medico curante, che possiamo fare se la situazione continuasse senza miglioramenti?

, lo

Dunque: sua suocera ha 65

Dunque: sua suocera ha 65 anni e ancora lavora. Si occupa della casa, di fare la spesa, far da mangiare, ecc o no? Voi siete preoccupati per lei, però per ora, anche se forse passa una crisi depressiva, è ancora autonoma e indipendente, e ha diritto di decidere per sè fino a prova contraria. In casa loro la gestione è dei due coniugi, al massimo i figli proveranno a convincerli, ma non possono limitarne l'autonomia in senso letterale, cioè decidere le regole per se stessi. Fra moglie e marito non mettere il dito vale anche, e spesso tanto più per i genitori e o suoceri. Solo se avete fondati dubbi che non sia in grado di 'intendere e di volere', come si diceva una volta, potete consultare uno psichiatra e questi può decidere degli accertamenti anche obbligatori, senza il consenso dell'interessata, attivando la procedura A.S.O (accertamenti sanitari obbligatori) ed eventualmente TSO (trattamento s. o.). E' ovviamente una estrema ratio.
C'è però una cosa che mi intriga un po' leggendo i suoi precedenti consulti. E' un po' atipico che sia la nuora a occuparsi della suocera, quindi mi domando cosa la spinge ad attivarsi in prima persona, a meno che non sia suo marito a chiederglielo. Tipicamente di solito sono i figli ad occuparsi dei genitori anziani. Al di là delle motivazioni razionali mi domando se ce ne sono anche di 'inconsce', diciamo, che potrebbero rischiare forse di alterare un po' la vista degli eventi osservati, o la loro interpretazione. Cosa assolutamente frequente, come è noto.
Cordialmente

Gentile dottore, mi attivo io

Gentile dottore,

mi attivo io per mia suocera per il fatto che mio marito me lo chiede, ma anche perché mi sento responsabile per lei "come se fosse" mia madre.

Mettiamola così; io vengo già da una famiglia problematica (le ho già parlato dei problemi mentali di mia madre, del fatto che mia zia è morta suicida..) e quindi mio marito (l'uomo più "normale" che io conosca, sereno, tendenzialmente felice, pieno di vita) chiede aiuto a me perché io mi sono già fatta il callo in certe esperienze.. soprattutto, sapendo la storia di mia zia, lui ha molta paura di un decorso simile.

(mia zia, a cui ero legatissima, era una donna "esplosiva" e vivace, fino a che una depressione è arrivata.. due tentativi di suicidio, il secondo riuscito..)

Mio marito poi non riesce con la madre a essere calmo o reazionale, magari io ci riesco di più;
e a me, che ho crivellata il resto della mia famiglia da malattie o altre disgrazie (ho solo mia madre al mondo.. le altre personoe familiari sono tutte morte) tengo alla famiglia di mio marito (ma è una mia supposizone) per ricrearmi un pezzo di vita familiare.. una sponda affettiva insomma.

Che dire. Curioso il fatto che sia io che mio marito siamo una coppia solida e per tanti versi molto felice. Abbiamo tantissimi amici, ci hanno "adottato" altre famiglie forse più "normali" delle nostre.. forse quasi per "guarire" il "peccato originale" delle nostre famiglie. Però comunque ad entrambi la situazione di mia suocera pesa; ci dispiace, ci addolora.. e c'è anche un certo verso di rabbia che provo perché è letteralmente sparita dalla vita del nipotino che non vuole vedere, e che ogni giorno chiede di lei. L'unico che - di nascosto - viene a vederlo è il marito di mia suocera, l'uomo debole e strambo di cui le ho parlato, che non è il nonno biologico (mia suocera si è divorziata e risposata molti anni fa) ma che ha sempre considerato mio marito come suo figlio e di conseguenza il bambino come suo nipote.

Boh. Mi sembra che seguendo il suo consiglio dovrei aspettare gli sviluppi ed eventualmente ipotizzare un nostro incontro con lo psichiatra se la situazione degenerasse. Mio marito ha parlato con il medico curante di lei, che ha confermato che non ha niente di fisico ma solo una "brutta testa" (testuali parole..); le ha detto di andare da un ottimo neuropsichiatra che lui conosce, ma ovviamente lei ha detto che non ha soldi, e dicendo a mio marito di andarsene e lasciarla in pace quando lui le ha riferito questo. Poi mio suocero ha aperto davanti a loro una bolletta di 800 euro di conguaglio Eni.. e quindi è scoppiata la baraonda e ulteriore motivo per mia suocera per dire che dai medici lei "non può andare". Quindi è andata al letto raccomandandosi a mio marito perché non si facesse più vedere (ovviamente, penso non lo intendesse in senso definito).

E così andiamo avanti.. come si dice, "navigando a vista"?

"Responsabile per lei..." A

"Responsabile per lei..." A 65 anni fino a prova contraria uno è ancora responsabile di se stesso. Mi sembra di capire che non ci sono segni di demenza, forse sua suocera è una personalità un po' coriacea, e invecchiando spesso non si migliora..., ma lavora e bada a se stessa e alla casa, mi par di capire. Il marito è della stessa età? Mi sembra che li consideriate come dei novantenni da affidare a una badante. Da alcune cose che dice mi pare che Lei li vorrebbe diversi, e vorrebbe farli diventare come lei li vuole, per motivi suoi... Può darsi che questo venga percepito e determini una reazione ancor più di arroccamento, chiusura e rifiuto.

Si è vero, li vorrei diversi,

Si è vero, li vorrei diversi, ma non credo per me. Per loro, visto che da quando li conosco, dicono di stare male, e all'esterno danno questa impressione. Diciamo che non sono esattamente indipendenti, se mio marito risolve questioni diplomatico/economico/logistiche da anni, non solo fuori dalla famiglia (parlando con il medico, con il padrone di casa, con la sorella, con altri parenti..) ma anch dentro; se c'è un minimo problema chiamano lui. Quindi da badante un po' lui lo fa; la situazione era già così quando sono arrivata io, è solo peggiorata, forse per l'età che avanza e la stanchezza di continui litigi. Poi, può darsi che quello che io vedo come disagio per loro sia il loro "equilibrio" nel disequilibrio.

A volte quell'equilibrio è

A volte quell'equilibrio è per loro il migliore possibile, anche se visto dall'esterno appare strano o assurdo. Ognuno e ogni coppia (e ogni gruppo e ogni nazione, verrebbe da dire...) è responsabile dell'equilibrio al suo interno. Gli interventi dall'esterno spesso hanno effetti catastrofici, come si è visto varie volte nella storia, anche recente. Credo che sia bene attenersi alla legge vigente per quanto riguarda la mancanza di reponsabilità, nei minori fino a 18 anni, e negli altri solo su provvedimenti specifici di interdizione. Sarà perchè è la mia età, ma 65 anni mi sembrano veramente pochi per perdere la responsabilità....

La situazione è precipitata.

La situazione è precipitata. Mia suocera è finita al pronto soccorso tre volte consecutive lamentando la morte imminente. Dice che non va più al bagno, che non urina più. Falso. Al pronto soccorso l'hanno dimessa ora, dicendo che non hanno un reparto di psichiatra per ricoveri e che uno psichiatra ci ha parlato e non ha ravvisato nulla di così eclatante per una urgenza: forte depressione che ha generato una psicosi di ipocondria. Ovviamente deve iniziare un percorso psichiatrico ma lei rifiuta. Poi se peggiora, nel senso che tenta di uccidersi o di farsi del male, ecco il TSO.
Però lei non mangia più, inizia a fare cose strane tipo grattare sui muri, dicendo che non capiamo niente e lei sta per morire. Rivedo in lei mia zia.. altro incubo della mente. Non può badare a se stessa, suo marito e il mio le stanno accanto, ieri voleva scappare con il catetere attaccato dicendo che la pipi non era la sua... E' convinta di non urinare, quando urina. Dice che deve essere operata immediatamente. Il medico curante domani vuole farle avere un incontro con il neuropsichiatra, se lei non va spontaneamente le fa il TSO. Ma perché diamine bisognaa fare questo.. perché???
Non basta vedere un soggetto fortemente compromesso e bisognoso di un soccorso psichiatrico senza scomodare il TSO??? Così la rimandano a casa, quando tra qualche ora lei vorrà tornare al pronto soccorso, e magari ha ri-assunto di nascosto benzodiazepine. Che bisogna aspettare, che impazzisca completamente per curarla???? Non si poteva darle prima un soccorso? Possibile che non esista?
Sono devastata perché mi torna in mente mia zia, e mio padre a cui fecero il TSO.. ricordo il dramma che è stato farsi caricare in ambulanza.. ancora questo incubo.

Se l'ha vista uno psichiatra

Se l'ha vista uno psichiatra al pronto soccorso dovrebbe aver scritto la sua valutazione, che dovrebbe essere riportata nel foglio di dimissione dal PS stesso. Cosa dicono i referti medici ? (del PS e dello psichiatra?) Sono stati fatti accertamenti? (esami ematici, eeg, RMN...). Temo di no, forse andrebbero fatti.

Mia suocera è di nuovo al

Mia suocera è di nuovo al pronto soccorso. non credo che abbiano fatto questi esami che dice. Putroppo non ho con me la cartella clinica. Le faccio sapere.

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