Ritardo nel linguaggio?

Gentile dottore,
le scrivo per chiedere il suo parere rispetto alla situazione di mia figlia per quanto riguarda il linguaggio.
Pur consapevole che ogni bambino è a sè e che vanno rispettati i tempi di ognuno, non riesco più a non notare la differenza con i suoi coetanei.
Mia figlia ha compiuto 2 anni la scorsa settimana, dice a mio avviso poche parole mentre conosco altri bambini di questa età che non solo hanno un vocabolario molto più ampio, ma formulano anche frasi semplici o, in qualche caso, pure più articolate.
Mia figlia dice solo parole di una o due sillabe (mamma, papà, cacca, pipì, blu, giù, pappa, nonno, nonna, tata, barba - perchè le piacciono i barbapapà - cara, ceci, nanna, ciao, no e qualche altra...), è bravissima con i suoni onomatopeici (brum, pum, splash...) e con i versi degli animali (miao, bau, cra cra, muu, bee...). Non abbina due parole, se non ciao + la persona che vuole salutare.
La pronuncia delle parole è molto buona, se non per la "r" che si percepisce appena.
A livello di comprensione non ho dubbi sul fatto che ci senta e capisca tutto quello che le si dice, perchè risponde se la chiami, "esegue ordini", ti passa i colori giusti quando glieli chiedi etc.
Sa anche farsi capire con quelle poche parole o a gesti o indicando le cose o portandoti fisicamente dove vuole lei.
Però, in quanto ad esprimersi a parole, mi pare un po' in ritardo per la sua età. Lei che ne pensa? Aspetto o mi consiglia qualche visita/esame?
Altre cose particolari da segnalare non ne ho... se non forse questa: fino a un po' di mesi fa ero parecchio preoccupata perchè mia figlia non riusciva ad ambientarsi facilmente negli ambienti nuovi, aveva tanta paura degli estranei e se si avvicinava qualcuno - bambini compresi - si ritraeva spaventata verso di me. Però ad oggi sono più tranquilla perchè noto via via dei miglioramenti. Magari piccoli e lenti, ma ci sono... quindi spero si tratti solo di timidezza.
Allego il questionario da lei suggerito.
Grazie per l'attenzione, cordiali saluti.

problemi in gravidanza: nessuno

nascita
a che settimana: 41
Parto: naturale senza difficoltà
alla nascita : 3,930 kg, 51 cm
(eventuali curve di accrescimento epoche successive): per il peso è sempre stata intorno al 50°, per l'altezza tra il 75° e il 90° (più verso il 90°)
indice di Apgar: 9 a 1 min, 10 a 5 min
durata del ricovero in ospedale: 3 gg
Primi mesi
allattamento: materno per 11 mesi
svezzamento a che età: frutta a 5 mesi, pappe a 6, facile
ritmo sonno veglia, orari: risvegli vari a mio avviso per la dentizione (cominciata già a 4 mesi) e per essere allattata. La situazione è nettamente migliorata degli 8 mesi (con uno o due risvegli a notte)
persone che lo accudivano: mamma

epoca successiva
alimentazione: mangia di tutto dall'anno, ad oggi mangia qualcosa imboccata, qualcosa da sola
sonno: pisolino diurno di un'ora e mezza/2, dorme quasi sempre tutta la notte, si addormenta con me nel lettone (la sposto una volta addormentata nel suo lettino) o nel lettino direttamente. Se al mattino si sveglia presto o nel we, la porto nel lettone per fare qualche coccola
abitudini: ciuccio per dormire o se si fa male. Non è legata a nessun oggetto in particolare

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età: 6 mesi
primi passi da solo: 17 mesi (camminava bene già da un paio di mesi, ma non voleva lasciare la mia mano)
capacità motorie attuali: cammina avanti e indietro, corre, fa le scale tenendosi al corrimano in salita mentre in discesa devo tenerle io entrambe le mani
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età: senza pannolino di giorno dai 18 mesi, di notte dai 20 mesi.

interesse e curiosità verso le persone: non si avvicina di sua iniziativa a qualcuno che non conosce, adulto o bambino che sia. Con le persone di riferimento (tipo i nonni o una zia in particolare) sta benissimo, con persone che conosce ma non vede spesso si lascia andare dopo qualche minuto. Dai bambini più grandi si lascia fare qualunque cosa, anche se non li ha mai visti prima, mentre con i bambini della sua età o con gli adulti fa più fatica. Se si avvicinano troppo o la toccano tende a scansarsi, ma se - per fare un esempio - la cassiera la saluta, lei sorride e saluta con la mano. Di recente (un mesetto ca.) ha iniziato a interagire di più con un paio di bambini della sua età che frequentiamo un paio di volte al mese... più o meno ci gioca assieme (per quello che è possibile alla sua età!) Negli ambienti chiusi e affollati (tipo festa di compleanno in casa sconosciuta) fatica ad ambientarsi, va meglio negli spazi aperti o ampi (tipo parco o centro commerciale)
figure principali cui è attaccato: in ordine di attaccamento: mamma, nonni materni, papà
comprensione delle cose e delle richieste: ottima
comunicazione dei suoi bisogni e desideri: molto buona, ma a gesti o indicando, non a parole

sviluppo simbolico
linguaggio: v. sopra
prime parole: a 5 mesi "mama, papa", a 7 ha detto il suo nome (unica parola che ora non dice più)
due parole insieme: solo ciao + persona che vuole salutare
uso del no e del sì: per dire "no" dice no, per dire "sì" fà cenno con la testa più "ah ah" con la voce
frase minima (verbo e sostantivo )nessuna

interesse e curiosità per gli oggetti
uso dei giochi: gioca con tutto tranne le bambole. E' molto brava con i giochi manuali di "precisione" (tipo puzzle di legno o giochi dove inserire le forme corrette). Adora giocare a nascondino. Da un mese o due ha iniziato a fare dei giochi di fantasia (se così si possono definire), ovvero finge di spostare oggetti, di portarmi delle cose, di mangiare (con o senza pentoline).

disegno spontaneo
scarabocchio e prova a fare dei volti (disegna un grande cerchio con due cerchietti al posto degli occhi). Qualche volta ha fatto tre forme allungate con dei cerchietti in alto (sempre tipo gli occhi) e ha detto indicandole una a una "mamma, papà e una parola che assomiglia al suo nome"

attenzione nelle varie attività e interessi: lunga con i libri, breve con i giochi, li cambia spesso

comportamento: tranquillo
adesione a regole, orari, limiti: ottima
obbedienza agli adulti: molto buona
reazione a divieti: non accetta i no secchi, ma se le si propongono alternative "perchè anzichè fare questo non fai quello" o si pone il divieto in modo più calmo e spiegando, ti ascolta
capricci, bizze: diventa una furia solo se provo a metterle cappello, sciarpa o guanti, per il resto non fa grandi capricci
paure, fissazioni: nessuna

scolarizzazione
asilo nido no.

Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche: vediamo ogni tanto delle mie amiche con figli, la porto in una ludoteca ca. una volta a settimana

Composizione familiare mamma e papà (al momento ho una sola figlia)
altri conviventi nessuno
Organizzazione familiare per l'accudimento: la bimba sta con i nonni dalle 8 alle 14.30/15. poi sta con me e verso le 19 arriva il papà
modalità educative: seguo mia figlia in modo molto empatico, sono contraria a qualunque forma di violenza (sculaccioni, schiaffetti sulle manine etc). Vedo che se spiego le cose a mia figlia con calma e cerco con lei dei compromessi, ottengo spesso buoni risultati. Non c'è "qualcuno che comanda", si cerca di rispettare i bisogni di tutti.

Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc: nessuno
Visite mediche, ospedale, altro: nessuna
Eventuali esami fatti e referti: nessuno in particolare (tranne i soliti alla nascita o ai bilanci che sono sempre andati bene)

Aggiungerò al questionario,

Aggiungerò al questionario, riguardo al 'chi comanda', l'esempio della nave, dove se non c'è chi la comanda, si rischia di finire sugli scogli... Lei salirebbe su una nave, o un aereo, dove non è chiaro chi sta ai comandi? il 'comandante', lo stewart, un'hostess o qualche passeggero?
E' una questione di responsabilità. Chi decide le regole? Chi le fa rispettare? E' un compito dei genitori, a volte difficile.
Aspettarsi che i bambini 'capiscano' e accettino quindi liberamente le scelte degli adulti spesso è uno scarico di responsabilità. I bambini non sanno guidare, non si possono mettere al volante...

Quanto al resto non vedo alcun problema nello sviluppo di sua figlia, dalle notizie fornite. Lo sviluppo del linguaggio è molto variabile nei tempi, ci sono bambini più precoci, altri meno. Di solito i tre anni sono considerati un tempo limite per il linguaggio, se non ci sono altri problemi, di comprensione, di relazione, comunicazione, comportamento, ecc.
Cordialmente
drGBenedetti

Ordini e comandi

Egregio dottore,
prima di tutto la ringrazio per la celere risposta. Non che fossi particolarmente in ansia, ma sicuramente ora sono più tranquilla... attenderò gli sviluppi dei prossimi mesi.

Per quanto riguarda "navi e comandanti" ci tengo a spiegarmi meglio, perché al questionario ho risposto in quel modo anche per motivi di sintesi, ma allo stesso tempo non mi va di passare per una madre che non si assume le proprie responsabilità o che non dà regole a sua figlia.
Io credo in un'educazione che porta un figlio a fare/non fare le cose perché gli ho spiegato cosa è giusto e cosa è sbagliato, perché gli ho insegnato a ragionare, perché gli ho trasmesso determinati valori... non perché "lo dice la mamma" o per il timore di uno sculaccione o di una punizione.
Certo mia figlia è ancora piccola... le faccio un esempio banale. Se siamo al parco e dobbiamo tornare a casa sicuro che mia figlia dice "no". Io preferisco parlarle abbassandomi alla sua altezza, spiegarle che va bene, può fare altri tre giri sullo scivolo, ma poi dobbiamo andare perché la mamma deve preparare la cena e magari lei nel frattempo può fare un puzzle di quelli che le piacciono tanto. Forse "non capisce" tutto quello che le sto spiegando, ma io spero così facendo di gettare le basi per il futuro, per farle un giorno capire che rispetto i suoi bisogni, ma lei deve rispettare i miei e quelli della sua famiglia che alla sera deve cenare. Così facendo non ho mai dovuto portare via di peso mia figlia urlante dal parco come ogni tanto vedo fare... ma magari la mia sarà solo fortuna... magari mia figlia ha un carattere molto docile... magari col tempo cambierà... le metto in conto tutte queste ipotesi, sa?
Forse non le sto insegnando che "si va via dal parco perché lo dice la mamma", ma comunque le sto insegnando qualcosa - a mio modesto parere - di più importante.
Immagino che in futuro le problematiche saranno ben altre e tutto sarà più complicato.
Ma penso anche alla mia esperienza di figlia. I miei genitori non hanno mai dovuto urlarmi arrabbiati "questa casa non è un albergo" quando ero un adolescente o poco più (sempre per fare un esempio) perché già da prima mi avevano insegnato il rispetto per le persone, per il loro lavoro, per il loro tempo... e lo avevano fatto con il dialogo, non con gli "ordini".
Io ritengo che siano i datori di lavoro a dare ordini, non i genitori.
Ma questo non significa non assumersi responsabilità e non dare nessuna regola. E non significa che sia per forza più semplice: è comunque un compito difficile, come scrive lei, che richiede tanta pazienza come per tutti i genitori di questo mondo. Non faccio guidare mia figlia... assolutamente... cerco di darle gli strumenti perché lo sappia fare nel corso del tempo, crescendo.
Cordiali saluti

P.s.: ho parlato al singolare per semplicità, ma ovviamente mia figlia ha anche un padre che condivide queste cose.

Vi faccio ovviamente i

Vi faccio ovviamente i migliori auguri che tutto proceda secondo i vostri desideri. State attenti però che le spiegazioni e gli insegnamenti non siano alla fine più 'pesanti' per la bimba del vecchio "perchè lo dice la mamma" (che a volte serve per cavarsi d'impaccio perchè non è sempre facile e 'rapido' trovare le argomentazioni adatte...). I genitori inoltre servono ai figli, a una certa età, anche per avere qualcuno cui ribellarsi, per andare avanti e trovare la propria strada, forse.

La ringrazio per gli auguri e

La ringrazio per gli auguri e il resto, terrò bene a mente i suoi suggerimenti, soprattutto quello sulla pesantezza.
Poi sa, è un lavoro "in itinere"... vedremo come va e mano a mano aggiusteremo il tiro in base alle necessità.
Grazie ancora.

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