Progressi un po' lenti del bambino

Gentilissimo dott.Benedetti,
siamo i genitori di un bimbo di 28 mesi, e desideriamo avere un Vostro parere relativamente alla crescita del bambino e a eventuali azioni migliorative.
In sostanza da un po' di tempo abbiamo notato (e ci fanno notare) una sua lentezza nei progressi, sia a livello di motricità (specie per il cammino, tutt'ora un po' instabile) sia a livello "comportamentale".
Su consiglio recente del pediatra di base (che ha notato un lieve ritardo generalizzato), lo abbiamo portato a visita neurologica, il cui esito è stato il suggerimento da parte del medico di avviare il bambino alla psicomotricità, da confermare comunque dopo indagini strumentali non ancora eseguiti (siamo in attesa della chiamata dell’Ospedale locale).

Di seguito il dettaglio.

Grazie mille e Cordiali saluti.

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Nascita all’interno della 42^ settimana
Nessun problema al parto
Peso alla nascita 3,370 kg
Prima settimana di vita in Terapia Intensiva Neonatale con cura antibiotica, a causa di una infezione generica

Primi mesi
• Allattamento: materno, poi aggiunta di latte artificiale
• Svezzamento: circa 1 anno
• Sonno: il bimbo dormiva l’intera notte, riposo a metà mattinata e metà pomeriggio
• Persone che lo accudivano: madre e nonna paterna , con talvolta la presenza di amici anziani della nonna paterna.

Epoca successiva
• Alimentazione: cibo abbastanza vario (carne, pesce, uova, pasta con sughi di legumi/patate, ecc) ma tutt’ora mangiato solo se frullato/tritato. La madre ha sempre dato il cibo col cucchiaino, solo negli ultimi tempi ci sono stati tentativi di far mangiare autonomamente, senza risultati. Modesti, per ora, gli esiti dei tentativi di far mangiare alimenti solidi (si limita a pezzettini piccoli). In generale, non afferra il cibo diverso da quello proposto durante i suoi pasti: è come se fosse disinteressato al cibo degli adulti ed in generale a tutte le novità diverse dalla sua pappa. Se proviamo a dargli un cucchiaino, rifiuta di usarlo per sè stesso, piuttosto inizia a "giocare" provando a imboccare il genitore.
Abbiamo anche provato a dargli del cioccolato (nutella), ma senza successo.
• Sonno: il bimbo dorme l’intera notte, riposa nel pomeriggio (circa 2,5/3 ore). Dorme nel lettino, si addormenta con presenza della madre, con il ciuccio.

Sviluppo psico-motorio
• Seduto da solo: 7 mesi e mezzo
• Primi passi da solo: 20 mesi circa
• Capacità motorie attuali: il bimbo cammina e corre ma persiste una camminata a gambe un po’ allargate, con presenza di instabilità. Tale caratteristica potrebbe avere tra le sue radici l’abitudine mantenutasi per lungo tempo di fornire al bimbo un solo momento serale di cammino, della durata di circa un’ora. Attualmente il bimbo si esercita anche di mattina. I periodi di cammino in casa, peraltro, sono stati permessi al bimbo (fino a tempi recentissimi) solo con la presenza estremamente protettiva di un genitore o della nonna paterna (i quali si trovavano a “seguire” passo passo il bimbo nei suoi movimenti limitandone i rischi di cadute ma probabilmente anche il livello di indipendenza). Sale e scende le scale solo se mantenuto per mano e non salta ancora.
• Controllo sfinterico: dice talvolta “Cacca” o “Pipì” ma non sempre c’è un collegamento certo tra quando dice questo e la reale “imminenza” dell’espletamento fisiologico. Il bimbo peraltro soffre da un po’ di mesi di stitichezza cronica, tutt’ora “combattuta” con clisterini e/o farmaci lassativi ad hoc.

Interesse e curiosità verso le persone
• Reazione di fronte a persone e ambienti nuovi: gli ambienti nuovi sono solitamente accolti con curiosità dal bimbo, con l’esplorazione del luogo e la curiosità verso oggetti e cose, permangono invece condizioni di iniziale diffidenza (talvolta manifestata da pianti) con persone nuove. Particolare rilievo va dato al fatto che il bimbo reagisce con pianto e spavento se portato in ambienti con un certo numero di persone (es. Matrimoni, Feste).
• Figure principali cui è attaccato: il bimbo è attaccato maggiormente alle persone che vede più spesso: genitori, nonni e un’anziana amica di famiglia della nonna.
• Reazioni alla separazione dai genitori: il bimbo dice "Ciao" e inizialmente reagisce chiamando di tanto in tanto i genitori, poi si tranquillizza, specie se accudito da una figura fidata (solitamente la nonna).
• Comunicazione dei suoi bisogni e desideri: il bambino si fa comprendere su ciò che vuole (es. “acqua”, “pappa”, “orsetto”, “treno”, “accendi” in riferimento a giocattoli, luci ecc).
Inoltre, se ciò che desidera è nel raggio della sua visuale, lo indica.
Una nota importante è relativa al fatto che comunica tutta una serie di disagi (sonno, noia, desiderio di qualcosa che al momento non può avere, “capricci” in genere) con l’atto di battere ripetutamente la testa sullo schienale (se seduto) oppure sdraiato a terra a pancia in giù (es. nel box).

Linguaggio
• Il bimbo è bilingue, e negli ultimi mesi sta effettuando progressi, soprattutto a livello di “vocabolario”, con facile apprendimento di parole nuove. La pronuncia è spesso tipicamente “infantile” (macchina = “checchia”, aereo = “aeeo”, treno = “cheo” oppure “treo”), ma man mano il bimbo sembra si stia affinando in tal senso. Se gli si chiede "Cosa è?" o "Chi è?", indicando un oggetto o una persona, risponde correttamente.
Manca tuttavia un vero e proprio dialogo, e ancora sono pochi i casi in cui vengono associate più parole insieme (solitamente si tratta di “Mamma” o “Babbo” associati a un oggetto desiderato, tipo “Mamma Orsetto!”). Quando gli viene posta una domanda o gli viene detto qualcosa, il bimbo tende a ripetere una o più parole di quanto ascoltato.
• Uso del no e del sì: NO
• Frase minima (verbo e sostantivo): NO

Interesse e curiosità per gli oggetti
• Uso dei giochi: il bimbo ama usare un tablet, che ha imparato ad usare molto bene per la sua età, sia per il gioco che per la visione di video e cartoni animati.
E’ attratto dalla musica ritmata, e lo evidenzia ballando muovendosi avanti e indietro durante l’ascolto.
Inoltre è interessato al gioco con una molteplicità di giocattoli:
Musicali (tastierine elettroniche, batteria,…), costruzioni, trenini, macchinine, aeroplanini ecc.
Con i cuginetti non rifiuta il gioco, ma tende a giocare principalmente da solo. Ciò può essere dovuto anche alla poca frequentazione di altri bambini e all'interesse dei cuginetti che stende a scemare in quanto più grandi.
Disegno spontaneo: Scarabocchio: SI. Linee, cerchi, omino-testone, figure, casetta, ecc: NO
• Attenzione nelle varie attività e interessi: negli ultimi tempi l’attenzione si sta man mano allungando, ad esempio nella visione integrale di un cartone animato piuttosto che in uno specifico gioco.
Comportamento
• Il bimbo è generalmente mite e solare, anche se una certa “morbidezza” di noi genitori ha fatto sì da renderlo abbastanza incline al “capriccioso” quando non gli viene accolta una richiesta, come ad esempio un giocattolo, o quando gli togliamo un gioco e gli si fa presente che è ora di dedicarsi ad altro.
• Paure, fissazioni: la paura principale del bimbo è per gli ambienti affollati. Ha sempre vissuto prevalentemente in casa con i genitori, dunque è ancora palesemente impreparato agli ambienti con molte persone. Durante un recente tentativo di portarlo ad una festa di un cugino, il bambino è stato colto da forte stato di agitazione e pianto non appena è entrato nella sala dove giocavano tutti i bambini. Abbiamo pertanto dovuto riportarlo a casa immediatamente, non essendo possibile trattenerlo in sala a causa del fortissimo pianto. Va detto tuttavia che ciò è avvenuto a seguito di viaggio in auto un po’ “movimentato” (il bimbo soffre di mal d’auto).
• Rapporti sociali, amicizie: a parte i cuginetti, che comunque abitano lontani e hanno qualche anno in più di lui, non abbiamo amicizie con genitori di bimbi coetanei, dunque per il momento non ci sono grossi rapporti sociali da parte del bimbo.
• Organizzazione familiare per l'accudimento: il bimbo è accudito sempre dalla madre, e dal padre dalle 18 circa (al ritorno dal lavoro). In caso di esigenze particolari, in aiuto c’è la nonna paterna.
• Modalità educative: le modalità sono generalmente “morbide”, a parte taluni casi nei quali noi genitori proviamo a far valere la nostra “autorità” (in caso di capricci, ecc)
• Visite mediche, ospedale, altro: il bimbo ha trascorso la prima settimana di vita in Terapia Intensiva Neonatale con cura antibiotica a causa di una infezione generica (se non vado errato si trattò del valore “PCR” alto).
Eventuali esami fatti e referti: esame udito OK, ecografia alle anche OK, rilevamento alla nascita di “forame ovale” al cuore, risoltosi autonomamente nei primi 10 mesi di vita.

Grazie mille per la rapida

Grazie mille per la rapida risposta.
Approfitto per dare un piccolo aggiornamento: in attesa degli esami (EEG, ecc.), previsti tra qualche settimana, tramite amicizie siamo stati ricevuti da un NPI che ha confermato l'"armonicità" del ritardo (nessun "blocco" quindi) e sostenuto con una certa sicurezza l'idea del "forame ovale pervio" (con cui il bambino ha convissuto per i primi mesi di vita) come causa del ritardo o, quantomeno, gran parte della causa.
Terremo aggiornati sull'esito degli esami.

Cordiali saluti.

Mi sembra di poter

Mi sembra di poter confermare, dalle vostre notizie, il ritardo psicomotorio rilevato dal pediatra, armonico, cioè simile un po' su tutti i piani, motorio, psico-relazionale, cognitivo-linguistico. Lo sviluppo non è fermo, mi pare, ma solo rallentato.
Gli aspetti comportamentali descritti sembrano comprensibili con la scarsa esperienza sociale fuori dell'ambiente familiare.
Difficile valutare le cause possibili del ritardo, che non sembrano imputabili solo all'eccesso di precauzioni dei familiari e conseguente scarso stimolo all'autonomia.
Per valutare un'eventuale componente 'organica' sarebbe necessario fare alcuni esami, eeg, risonanza, esami genetici e metabolici, che probabilmente sono quelli già programmati.
Potrebbe essere utile avviarlo a un asilo nido, gradualmente, per iniziare a fare esperienza con bambini e ambiente extrafamiliare, in modo morbido e progressivo. La psicomotricità è un intervento che può essere utile, ma non indispensabile, probabilmente, specie se il bambino inizia ad andare all'asilo, dove dovrebbe avere stimoli 'psicomotori' e relazionali sufficienti.
Fateci sapere gli sviluppi.
Cordialmente
drGBenedetti

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