Per molte famiglie è epoca di prendere questa decisione.
Se trattenerlo o no è una scelta non facile.
Direi che vanno considerati vari aspetti,sia i cosiddetti 'prerequisiti' (avevo scritto tempo fa un breve promemoria ) che altre cose.
Sul piano cognitivo (capacità simboliche, grafiche, ) e comportamentale (capacità di attenzione, di adattarsi alle richieste della scuola, di stare nel banco, di seguire le indicazioni dell'adulto) va valutato se potrà inserirsi nel nuovo ambiente in modo proficuo, pur con le sue particolarità, senza essere troppo penalizzato.
Conta però anche lo sviluppo fisico del bambino, che non sia troppo grande rispetto ai compagni se rimanesse alla materna, e la previsione se l'anno eventuale di trattenimento sarebbe più utile o no, in base alla conoscenza della classe di materna in cui resterebbe. Questo si può valutare forse da un incontro congiunto con maestre sia della materna che delle elementari.
Inoltre a volte l'ambiente delle elementari , più regolato, 'da grandi', per certi bambini è più accettato di quello più libero ma anche a volte più caotico della materna. Se numeri e lettere e parole da scrivere e leggere sono per lui non troppo ostici, e l'idea di apprendimento formale non troppo estranea forse potrebbe essere più facile e più interessante stare dove deve svolgere dei compiti precisi, che non dove magari è lasciato più libero.
Va valutato quindi caso per caso in base alle carattieristiche sia del bambino che della materna che delle elemantari implicate.
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Quanto alle visite npi nell'asl, per gli assistiti già conosciuti, penso che di norma il npi, anche se è informato da altri operatori sulla situazione, dovrebbe rivedere il bimbo per valutarlo con i suoi occhi, specie in vista di decisioni importanti. Spesso è utile che siano i genitori a proporlo al npi, che a volte è distratto da altre incombenze. E' sempre bene farsi avanti e non limitarsi ad aspettare...
Con i più cordiali saluti e ricambiando gli auguri

drGBenedetti