problemi comportamentali

Buonasera, spero che lei possa aiutarci, mio figlio di quasi 5 anni ha comportamenti a dir poco strani.
Le spiego il problema che ci affligge:
all'asilo quando vuole si comporta bene, ma più spesso fa lo “sciocco”: ripete frasi senza senso magari di cartoni o di giochi fatti ma che fuori contesto non hanno significato o usa un linguaggio inventato o strilla e ride sguaiatamente, salta sulle sedie e continua finché vuole lui, le insegnanti non riescono a calmarlo in nessun modo.
Spesso è irascibile e se viene contraddetto o non ottiene quello che vuole inizia a piangere, da della stupida alla maestra e talvolta tenta anche di picchiarla.
Tutto ciò si è manifestato da inizio anno scolastico, mentre lo scorso anno era timido e parlava poco ma seguiva le regole, solo a fine anno aveva già manifestato qualche segnale.
Stesso comportamento a casa.
Il risultato è che le maestre lo lasciano in disparte e non lo coinvolgono in giochi ed attività se è tranquillo per non scatenarlo, così non impara niente e nessun compagno dell'asilo ci inviata a casa. Ho fatto io degli inviti un paio di volte nelle quali mio figlio ha “dato spettacolo” eccitatissimo, il risultato nessuno ha ricambiato l'invito.
Stiamo consultato una psicologa che fino ad ora ci ha solamente detto che nostro figlio ha un carattere molto indipendente e sicuro di se, ha un grande spirito di osservazione ed è attratto da molte cose, un linguaggio molto evoluto. L'osservazione continua... Io sono confusa. Qual'è il problema di mio figlio? Soprattutto qual'è il perché dei comportamenti da sciocco? Se gli chiedo perché lo fa lui dice che non lo sa. Se gli dico di smettere dice che non sa come fare.
Di seguito la scheda da lei suggerita compilata.

problemi in gravidanza: nessuno tranne nausee forti i primi 3 mesi con perdita di peso
nascita a termine (2 giorni prima)

Parto: cesareo, bimbo ruotato con cordone attorno al collo, quasi 24 ore di travaglio prima che se ne accorgessero, bimbo in sofferenza.
alla nascita : peso: 3,2 kg, altezza:52 cm, circonferenza cranica, non ricordo
crescita regolare è sempre stato attorno al 75 percentile o più in altezza e 50 di peso o più
indice di Apgar non ricordo comunque buono. E' stato l'unico già in ripresa di peso alle dimissioni del nostro giorno, dimessi al 4° giorno.

Primi mesi
allattamento: materno esclusivo fino allo svezzamento al 6° mese, svezzamento facile, ho continuato ad allattarlo fino a 17° mese (per la messa a letto), ha smesso da un giorno all'altro senza problemi.

ritmo sonno veglia, orari: da subito tendeva a dormire tutta la notte dalle 22 alle 6 circa. Sonno un po' agitato.
Sono tornata al lavoro part-time quando aveva 5 mesi e a tempo pieno quando ha compiuto 1 anno. Stava con il padre in mia assenza (solo sporadicamente con la nonna) e così è stato fino all'inserimento alla materna a 2 anni e 8 mesi.
epoca successiva
Per quanto riguarda l'alimentazione prima mangiava un po' di tutto con preferenza pasta, dolci e frutta ma ormai da tempo (più di un anno) mangia quasi esclusivamente pasta e dolci, un po' di frutta, un po' di carne sporadicamente , ma niente verdure. Da tempo ai pasti che consuma in famiglia parla sempre, fa versi tocca tutto piuttosto che mangiare, la situazione è migliorata solo da un paio di mesi mettendo un obiettivo ed un premio sul comportamento a cena, ma se allentiamo l'attenzione ripeggiora.
Per dormire, il primo anno dormiva nel suo lettino accanto al lettone, se si svegliava di notte spesso gli bastava vedermi lì vicino per riaddormentarsi. Poi abbiamo cambiato casa non c'era più posto nella nostra camera per il suo lettino ed ha avuto la sua cameretta. Quindi fino ad un anno e mezzo fa circa lo addormentavo nel lettone e poi lo portavo nel suo lettino, spesso si svegliava di notte e tornava nel lettone. Poi ho iniziato ad addormentarlo nel suo letto leggendogli una storia ed ha iniziato a passare tutta la notte nella sua camera, senza problemi,se si sveglia di notte basta quasi sempre solo che mi faccia vedere che si riaddormenta.
Qualche volta fa i capricci per andare a letto e si addormenta sul divano davanti alla tv. Comunque di solito alle 21-21.30 dorme e si sveglia a seconda della stagione alle 6.00-7.00 da solo.
Non ha pupazzi o altro per addormentarsi, solo per poco ne ha usato uno e comunque se mancava non era un problema, mai il ciuccio.

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo non ricordo, so solo che a 6 mesi gattonava e dopo una settimana si tirava in piedi e faceva i primi passi attaccato al divano. Ha camminato a 13 mesi.
Da piccolo cadeva spesso e batteva la testa ovunque, in famiglia era ritenuto piuttosto distratto.
Anche se ora va meglio , spesso dubito che valuti correttamente i pericoli.

Ha tolto il pannolino a 3 anni e 2 mesi, completamente anche di notte, è stato abbastanza veloce e facile, abbiamo aspettato a farlo quando ho avuto qualche giorno per seguirlo ed era a casa dall'asilo.
Sin da piccolino vivace e curioso verso tutto, parlava poco con gli estranei, ed anzi spesso non rispondeva. Da pochi mesi parla anche con gli estranei o almeno a domanda risponde.
Ha sviluppato il linguaggio presto, soprattutto ha sempre parlato scandendo bene le parole, stando prevalentemente con adulti parla molto bene, dicono un una proprietà di linguaggio superiore alla sua età (quando vuole parlare).
E' sempre stato vivace, un po' spericolato, molto indipendente e bastian contrario, spesso per la strada rifiutava che gli tenessi la mano, voleva camminare da solo sul marciapiede ed io dovevo camminargli accanto ma ben lontana, sulla strada. Stranamente da pochi mesi è lui che mi prende la mano quando andiamo fuori.
Da quando ha iniziato a parlare e fino ad un anno fa ci ha sempre dato un secco no ad ogni nostra offerta/proposta (vuoi bere? Vuoi una mela? Ti faccio vedere come si usa la penna? Etc.) come prima risposta, anche quando aveva evidentemente sete o fame. Ora ci pensa un po' prima ma risponde anche sì, solo per le offerte di aiuto bisogna stare attenti a come si pronunciano, possono avere successo solo se gli si dice “ Se vuoi che... me lo chiedi” allora talvolta chiede, comunque è difficilissimo insegnargli qualcosa, perché ritiene di saper fare da solo quasi tutto o comunque che non possiamo insegnarglielo e così impugna male la matita e non sa ancora soffiarsi il naso. Sa invece leggere i numeri da 1 a 9 ma ha imparato sostanzialmente da solo.

Spero possa aiutarci, grazie in anticipo una mamma preoccupata

Apparentemente la situazione

Apparentemente la situazione è della serie 'bambini oppositivi-provocatori', alias che sconvolgono le scuole. Qualche psichiatra 'moderno' potrebbe vedere nei segni di ipereccitazione anche dei cenni di 'maniacalità', cioè di disturbo bipolare e magari prescriverebbe degli antiepilettici come stabilizzanti, vedendo solo un problema individuale del bambino a livello di funzionamento del cervello. Ma io credo che sia più opportuno cercare di capire le possibili cause ambientali del 'viraggio' di comportamento che il bimbo ha mostrato, da timido-trattenuto a sfrenato-incontenibile-irascibile-oppositivo. C'è stato qualche cambiamento familiare? C'è qualche aspetto 'disfunzionale' nel funzionamento della famiglia, nella sua organizzazione, nella distribuzione delle funzioni genitoriali? Il bambino si è troppo 'allargato' per una qualche mancanza di 'contenimento', limiti e regole sicure e ben definite e genitori che guidino autorevolmente la 'barca'? Come un fiume che alla prima ondata di piena esce da argini troppo bassi o fragili? Credo che bisognerebbe esplorare un po' questi aspetti per vedere se si trova qualche disfunzione o squilibrio e la possibilità di migliorare le cose. Bisognerebbe quindi allargare e approfondire un po' le notizie date seguendo il questionario, centrando l'ottica sul bambino-nella-famiglia-nell'ambiente.
Per gestire i comportamenti difficili comunque occorre polso fermo e decisione ma anche pazienza e tranquillità, come nel 'domare' un cavallino imbizzarrito e abituarlo alle richieste sociali di adattarsi alle regole dei vari contesti, accettando l'autorità degli adulti.
Il rischio di essere escluso è incombente e può avviare un circolo vizioso che è bene cercare di impedire, con la collaborazione degli adulti coinvolti, genitori, insegnanti, evitando anche il rischio di conflitti fra gli adulti, fra famiglia e scuola.
Cordialmente

dr GBenedetti

Grazie per la celere risposta

Grazie per la celere risposta che non nego mi ha spaventato non poco.
Se non le dispiace proseguirei con una e-mail nella quale mi sentirei di parlare più liberamente e con maggiori particolari.

Mi dispiace averla

Mi dispiace averla spaventata. Volevo solo metterla in guardia rispetto alla possibilità di ricevere certe diagnosi.
Mi sembra che Lei pensi a un consulto 'privato', da non pubblicare. In questo caso deve seguire queste istruzioni.
Cordialmente
drGBenedetti

Buonasera, Alcune

Buonasera,

Alcune precisazioni,
sì il bambino era timido ma ha sempre dimostrato un carattere forte, lo scorso anno all'inizio dell'asilo, al quale è andato sempre volentieri, tendeva a rifiutare le regole ma dopo poco tempo le insegnanti mi hanno detto che si è adattato.
Le insegnati quest'anno sono cambiate ...

Un grande cambiamento familiare c'è stato nell'ultimo anno ed è ciò a cui abbiamo dato principalmente la colpa ma non so se da solo basta.

Io ho perso il lavoro e suo padre, che prima era a casa ha iniziato un lavoro in proprio che lo impegna moltissimo e di fatto è presente solo la domenica. Le difficoltà e incertezze della nuova situazione ci hanno portato a discussioni preoccupate ed anche litigi in famiglia dei quali ha sicuramente risentito....

Mio figlio ha iniziato a comportarsi in modo sciocco all'asilo, in famiglia e con nonni e zii e inizialmente pensavamo che fosse per attrarre l'attenzione dei compagni e del cugino (il quale lo incitava a tali comportamenti) e sentirsi importante ai loro occhi, di fatti interrogato diceva che anche i suoi amici dell'asilo facevano gli sciocchi, pensavamo che dopo un po' avrebbe smesso, ciò non è avvenuto, invece ha iniziato anche ad essere ipersensibile ed irritabile.
...
.
...

COMPLETO LA SCHEDA:

...Primi mesi
allattamento: materno esclusivo fino allo svezzamento al 6° mese, svezzamento facile, ho continuato ad allattarlo fino a 17° mese (per la messa a letto), ha smesso da un giorno all'altro senza problemi.

ritmo sonno veglia, orari: da subito tendeva a dormire tutta la notte dalle 22 alle 6 circa. Sonno un po' agitato.
Sono tornata al lavoro part-time quando aveva 5 mesi e a tempo pieno quando ha compiuto 1 anno. Stava con il padre in mia assenza (solo sporadicamente con la nonna) e così è stato fino all'inserimento alla materna a 2 anni e 8 mesi.
......

Per dormire, il primo anno dormiva nel suo lettino accanto al lettone, se si svegliava di notte spesso gli bastava vedermi lì vicino per riaddormentarsi. Poi abbiamo cambiato casa non c'era più posto nella nostra camera per il suo lettino ed ha avuto la sua cameretta. Quindi fino ad un anno e mezzo fa circa lo addormentavo nel lettone e voleva che lo tenessi abbracciato e poi lo portavo nel suo lettino, spesso si svegliava di notte e tornava nel lettone. Poi ho iniziato ad addormentarlo nel suo letto leggendogli una storia ed ha iniziato a passare tutta la notte nella sua camera, senza problemi,se si sveglia di notte basta quasi sempre solo che mi faccia vedere che si riaddormenta.
Qualche volta fa i capricci per andare a letto e si addormenta sul divano davanti alla tv. Comunque di solito alle 21-21.30 dorme e si sveglia a seconda della stagione alle 6.00-7.00 da solo.
...
E' sempre stato vivace, un po' spericolato, molto indipendente e bastian contrario, spesso per la strada rifiutava che gli tenessi la mano, voleva camminare da solo sul marciapiede ed io dovevo camminargli accanto ma ben lontana, sulla strada. Stranamente da pochi mesi è lui che mi prende la mano quando andiamo fuori.
Da quando ha iniziato a parlare e fino ad un anno fa ci ha sempre dato un secco no ad ogni nostra offerta/proposta (vuoi bere? Vuoi una mela? Ti faccio vedere come si usa la penna? Etc.) come prima risposta, anche quando aveva evidentemente sete o fame. Ora ci pensa un po' prima ma risponde anche sì, solo per le offerte di aiuto bisogna stare attenti a come si pronunciano, possono avere successo solo se gli si dice “ Se vuoi che... me lo chiedi” allora talvolta chiede, comunque è difficilissimo insegnargli qualcosa, perché ritiene di saper fare da solo quasi tutto o comunque che non possiamo insegnarglielo e così impugna male la matita e non sa ancora soffiarsi il naso. Sa invece leggere i numeri da 1 a 9 ma ha imparato sostanzialmente da solo.
....

comportamento
(iperattivo, capriccioso, tranquillo, ecc), come ampiamente detto è vivace da sempre ma non capriccioso, ci è diventato nell'ultimo anno, così come è diventato irascibile se viene contraddetto inizia a piangere ed inveire e a dire “avevo ragione io!” e continua all'infinito.
adesione a regole, orari, limiti, attualmente problematica devo usare molta tattica e contrattare le modalità
obbedienza agli adulti .....
reazione a divieti rabbia e pianti ora
capricci, bizze
paure, fissazioni.... mai avute paure
.........

Per quanto riguarda la salute: dall'inserimento all'asilo due anni fà e per tutto lo scorso anno scolastico ha avuto otiti ricorrenti che gli hanno fatto fare moltissime assenze. Non abbiamo mai fatto però test dell'udito, forse potrebbe essere indicato. Vista controllata e perfetta.
Un anno fa ha avuto la sua prima crisi d'asma a seguito della quale abbiamo effettuato test allergologici e scoperto che è allergico molto agli acari della polvere e della farina, poco ai pollini dell'ulivo. Ora la situazione sembra sottocontrollo usiamo farmaci omeopatici per prevenire e quando è raffreddato antistaminici.

le vorrei chiedere:

ci sono esami neurologici che mi consiglia di effettuare per escludere disturbi di origine fisica?

Può essere stata la sofferenza al momento del parto a causargli danni?

Stiamo facendo bene? come dobbiamo muoverci? Ci affidiamo al privato o alla ASL (andare in parallelo non può durare).

Ci hanno consigliato anche di cambiare asilo, può essere una soluzione (parte della)?

Spero di essere stata chiara nella mia confusione,

Le informazioni ulteriori mi

Le informazioni ulteriori mi fanno pensare che il bambino a casa era ed è abituato a 'comandare' lui mentre all'asilo si è trovato in un ambiente con regole e limiti che lui non è abituato a sopportare, in particolare che i bambini non 'comandano' ma devono obbedire agli adulti. Forse per l'esempio di altri o casualmente, il bambino probabilmente ha trovato nel comportamento di "fare lo sciocco" una modalità per evitare lo scontro diretto con gli adulti su regole ecc che anche a casa rende difficile gestirlo. Questo gli permette di non dover 'cedere', facendo finta che è un gioco, una scena, ecc. Ma ovviamente il cane si morde la coda e i problemi buttati dalla porta rientrano dalla finestra.
Direi quindi che il rimedio è prevalentemente educativo, da parte di tutti gli adulti in causa, sia genitori che insegnanti, in collaborazione ed evitando i conflitti: con calma e pazienza, ma anche con resistenza e determinazione, bisogna riportarlo nel suo posto di bambino, dove si troverà più sicuro e tranquillo per continuare il suo sviluppo.
Vedremo che diranno gli specialisti che avete consultato.
Non mi sembra che ci siano particolari esami medici da fare, nè che cambiare asilo sia una soluzione.
Cordialmente
drGBenedetti

L'aggiorno e le chiedo

L'aggiorno e le chiedo consiglio.
Il bimbo è stato visto da 2 psicologi divesi che chiamerò A e B per brevità e sono arrivate 2 "diagnosi" e 2 proposte di terapia diverse, non sappiamo che pesci prendere.
Entrambi hanno visto il bambino 3 volte dopo aver incontrato noi genitori 2 volte.
A ha condotto gli incontro esclusivamente sull'osservazione del bimbo al quale erano stati messi a disposizione dei giochi dei fogli e dei colori.
Ha concluso che è più piccolo della sua età anagrafica come crescita emotiva e propone sedute bisettimanali con il bambino per non meno di un anno che possono aiutarlo e potrebbero evitare la necessità di un sostegno alla scuola primaria!?
Alla mia domanda come si deduce che è emotivamente più piccolo ha detto che lo ha visto da come si è relazionato con lui e dal fatto che nel gioco non costruisce storie (non sarà solo questo ma questo è quanto ha detto).
B lo ha fatto giocare, gli ha fatto dei test mostrando dei disegni e chiedendogli cosa secondo lui stava accadendo nelle vignette , gli ha fatto delle domande.
Ha detto che è un bambino di carattere forte e autoreferenziale, molto evoluto nelle conoscenze e nel linguaggio, dall'attenzione fluttuante.
Propone di fare anche un'osservazione all'asilo e poi degli incontri con noi genitori per guidarci, non ha parlato di tempi.

Nel frattempo alla materna è migliorato, come le dicevo parla di più con le maestre già da dopo natale e ha iniziato a comportarsi meglio (anzi bene) secondo le maestre (ma è solo una settimana), mentre a casa fa sempre dei capricci infiniti se viene contraddetto e fa lo sciocco quando ad esempio il papà ed io discutiamo con lo scopo di impedircelo o quando ci sono persone nuove in casa (è un sintomo di ritardo emotivo?). Al di là dell'etichetta entrambi gli psicologi sembrano concordare che il comportamento "sciocco" di mio figlio sembra un modo che ha per scaricare tensione, se così fosse veramente significherebbe che quasi tutti i rapporti con gli altri dopo un po' gli creano tensione...veramente preoccupante..

Stanotte non ho dormito, continuo ad aggiornare questo mio intervento sono molto preoccupata.
Io ho poca esperienza di bambini ed ho sempre pensato che ognuno avesse già da piccolo le sue caratteristiche, non necessariamente segnale di disturbo, evidentemente questo mio pensiero mi ha portato a sottovalutare i segnali di mio figlio che indubbiamente è diverso dai suoi compagni di classe anche quando non fa lo sciocco.
Anche se sia A che B dicono che è piccolo e che si può "rimediare" io sono sconsolata perché anche se mio figlio è cambiato/migliorato è sempre stato diverso/particolare e temo sempre lo sarà, ora smetto di straparlare ...
Cosa pensa dei diversi approcci? Cosa dobbiamo fare? A noi sembra ci possa essere del vero sia nelle osservazioni di A che di B, ma quanto è grave la situazione? sono proprio necessarie terapie sul bambino? A me sembra che se proprio necessarie dovrebbero andare di pari passo con incontri con noi genitori, non crede?
E ancora, ho cercato su internet qualcosa su ritardo di sviluppo emotivo e l'ho trovato solo associato all'autismo!!!??
Mi aiuti a capire
grazie

Andando da più specialisti il

Andando da più specialisti il rischio è di avere risposte diverse... Probabilmente non perchè qualcuno abbia torto ma perchè vedono aspetti diversi della stessa situazione, come una montagna che vista da punti di osservazione differenti presenta caratteristiche molto diverse. Mi sambra una buona cosa che la situazione all'asilo migliori, forse significa che può imparare a rispettare limiti e regole, se sostenute con autorevolezza. Importante è farlo anche a casa, e credo che sia utile ai genitori avere una guida per riprendere le briglie del puledrino imbizzarrito.
Lasci perdere l'autismo che non centra per niente.
Cordialmente
drGBenedetti

aggiornamenti

Buongiorno,
torno a scriverle aggiornandola.
abbiamo iniziato subito la terapia con lo specialista che ci sembrava più esperto con frequenza circa settimanale e subito sono venuti dei miglioramenti:
aveva smesso di parlare un linguaggio inventato, meno irascibile, nell'ultimo colloquio con le insegnanti di 3 settimane fa circa si erano dette molto contente perché era diventato un alunno modello... parlo al passato perché a causa delle molte feste abbiamo interrotto la terapia per quasi un mese e mio figlio è regredito progressivamente ma quasi completamente.
Questo mi rattrista moltissimo e mi fa sentire una mamma inadeguata.. possibile che non riesco a farlo sentire sereno ed al sicuro? Mi sembra comunque di essermi sempre impegnata al massimo.
Quanto avrà contato nella sua regressione il fatto che io vedendolo peggiorare ho iniziato a perdere la pazienza ed ha essere più nervosa? Quanto il fatto che, nonostante i suoi miglioramenti i compagni di asilo, o meglio le mamme, hanno continuato ad escluderlo dagli svaghi pomeridiani?
Cosa gli passa per la testa? Di recente mi ha detto:
- non mi urlare mamma, quando urli così penso che non mi vuoi bene!
- mi ha chiesto se mi manca il lavoro (frase detta probabilmente diversi giorni prima dal papà)
- mi ha detto in modo molto tranquillo che vuole cercare i suoi veri genitori perché noi non lo siamo e lui è stato adottato (non è vero e forse lo ha sentito in tv ma comunque non mi ha fatto piacere).

E' lui che deve fare la terapia o siamo noi genitori? Anche se gli diamo tutto l'amore e l'attenzione del mondo non viviamo affatto in un periodo sereno, abbiamo preoccupazioni economiche e siamo soli senza amici che ci possono confortare nei momenti più bui, ormai mi sembra evidente che mio figlio ne subisce le conseguenze.
Non so più che fare, credo di dover lavorare di più su me stessa e sul nostro modo di essere genitori, ma non so a questo punto se il terapeuta è quello giusto e se è disponibile. si accettano suggerimenti.

Mi sembra che forse comincia

Mi sembra che forse comincia a porsi delle domande giuste. Non cerchi troppo in fretta risposte o suggerimenti, le domande servono a pensare, a cercare di capire meglio la situazione in cui si è. Nessuno ha le 'risposte giuste', nè la bacchetta magica: bisogna cercare la strada per uscire dalle difficoltà, per quanto possibile, e per gestirle al meglio, sapendo che è faticoso e bisogna sopportare la fatica e le incertezze.
Cordialmente
drGBenedetti

aggiornamento

Buonasera,
le scrivo per aggiornarla e porle alcune domande.
Mio figlio è sempre seguito dallo psicologo con il quale lavoriamo anche noi genitori ma con frequenza inferiore. Nei mesi estivi ha tenuto un buon comportamento sia a casa che nei centri estivi che ha frequentato. A casa più precisamente il suo comportamento è stato altalenante, talvolta di una maturità inaspettata,talvolta capriccioso, ma senza eccessi tanto da poter dire che è il nostro rapporto è stabilmente migliorato.Dopo un paio di settimane dal rientro all'asilo le maestre, delle quali una per l'ennesima volta nuova, hanno iniziato a lamentarsi del suo comportamento, mentre a casa è sempre piuttosto tranquillo, dopo un mese hanno alzato bandiera bianca dicendo che hanno fatto di tutto ma non riescono a contenerlo. Ci hanno suggerito di cambiare classe. Ho parlato con le insegnanti dell'altra sezione che lo hanno già "ospitato" di tanto in tanto, si dicono certe di riuscire a tenerlo nelle regole, del resto ci sono già riuscite fino ad ora nelle ospitate sporadiche e una delle due insegnati aveva avuto mio figlio nel suo primo anno di asilo durante il quale non ci sono stati problemi.
Ora l'insegnante mi piace e sarei tentata di cambiare ma ho dei dubbi sul modo di far accettare il cambiamento a mio figlio che è molto affezionato ai suoi compagni attuali, seppure non li veda al di fuori dell'asilo, temo che vederli ogni giorno e poi entrare in un'altra aula sia troppo doloroso per lui e che forse se proprio cambiare dobbiamo, come pare, sarebbe meno traumatico cambiare radicalmente asilo... ma d'altra parte mi dispiace anche rinunciare a delle buone insegnati come pare abbiamo finalmente incontrato, che fare? come? qual'è la molla che lo fa comportare così all'asilo e solo all'asilo?
Le pongo inoltre alcune domande che ho posto allo spicologo senza ottenere risposte chiare o alemeno io non òle ho capite: è vero che i bambini con questi problemi comportamentali comunque rimarranno disturbatori fino al raggiungimento di un certo grado di maturità (9-10 anni) qualsiasi sia l'intervento? Come agisce il terapeuta per innalzare la soglia di tolleranza alle frustrazioni di mio figlio che si dimostra in alcuni casi veramente bassa?
grazie mille

Scrivevo tempo fa "...Direi

Scrivevo tempo fa "...Direi quindi che il rimedio è prevalentemente educativo, da parte di tutti gli adulti in causa, sia genitori che insegnanti, in collaborazione ed evitando i conflitti: con calma e pazienza, ma anche con resistenza e determinazione, bisogna riportarlo nel suo posto di bambino, dove si troverà più sicuro e tranquillo per continuare il suo sviluppo."
Mi sembra quindi che il suo sviluppo stia continuando, che a casa le cose vadano meglio mentre andrebbe capito un po' meglio cosa succede all'asilo. Con i bambini veramente 'difficili' di solito non si trovano maestre disposte a sostituire le loro colleghe...
Si pone sempre molte domande, vedo, e ripeto che mi sembra utile farlo, e non precipitarsi a trovare la risposta... Ma cerchi di occuparsi delle cose giorno per giorno, il futuro seguirà.

domande sempre domande

Grazie,
l'aggiorno e torno con altre domande:
abbiamo cambiato classe da circa una settimana. Pare riescano a contenerlo meglio, anche se io mi aspetto una bomba da un momento all'altro. Perché in compenso a casa è spesso nervoso e dispettoso (credo per il cambiamento di classe ma chi può dirlo?)e la mia pazienza è agli sgoccioli, visto che tutti i miglioramenti di questa estate sembrano vanificati. Ho visto con i miei occhi quale potesse essere il problema nella classe si è costruito un personaggio e le maestre non sono state in grado di impedirlo: ho invitato un'amichetta a case e appena lui ha detto qualche sciocchezza dettata dal nervosismo di questi giorni lei gli ha dato ripetutamente del matto ridendo a questo punto lui ha fatto davvero il matto buttando tutto all'aria. Li ho separati per pochi minuti e poi rimessi insieme sono tornati a giocare nella norma con la mia mediazione. La cosa non mi è riuscita a casa della bimba pochi giorni dopo occasione nella quale anche il papà della bimba rideva del comportamento di mio figlio rinforzandolo e ce ne siamo dovuti andare. In sintesi pensa che facendo il matto e solo in questo modo può piacere ai compagni, una volta attivato non riesce a fermarsi. Parlo con lui ma non riesco a fargli capire quanto questo suo comportamento in realtà sia controproducente per la sua tanto desiderata popolarità (ha detto che non è simpatico a nessuno) del resto mi dice che non riesce a fermarsi anche se richiamato.
Sono seriamente preoccupata per l'inserimento a scuola il prossimo anno, penso in ogni caso sia meglio mandarlo in una struttura dove non ci siamo bimbi del suo asilo, non crede?
Il terapeuta che lo segue ora dice che deve lavorare di più con noi genitori, ma io avrei voluto farlo da subito?!!! Poi il papà non ha materialmente tempo, cosa dobbiamo fare allora? Niente? Mi pare che abbiamo perso un sacco di tempo. Conosce strutture educative extra scolastiche o terapeuti che possono aiutarmi nella mia zona, magari ne pariamo in privato. Posso scriverle? Come posso fare a mantenere la calma e a calmarlo, è uno strazio vederlo così!!!!!

A volte la cosa importante è

A volte la cosa importante è mantenere la calma, tenere la barca stabile qualunque cosa succeda. Se la casa è una base sicura dove lui sta bene, potrà avere com un 'volano' che attutisce le esperienze all'esterno, che sono poco modificabili dai genitori. Le chiacchere di solito servono a poco. Importante spesso è resistere a tenere le cose salde in attesa che passi la burrasca. Inutile preoccuparsi per il prossimo anno. Le difficoltà si affrontano man mano che compaiono. Previsioni è difficile farne, meglio non sprecare tempo e forze e badare a tenere le cose a bada giorno per giorno.

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)