guarire dall'ansia

Gentilissimo Dr Benedetti, mi chiamo ... e ho 42 anni, nella vita faccio l'imprenditore nel settore del .... Circa un anno fa, le descrissi la mia situazione, sin dai 12 - 13 anni ho iniziato a soffrire di ansia e attacchi di panico. Disturbo a cui ben presto mi sono abituato e che purtroppo non è mai regredito, nonostante ci sia stata una remissione spontanea dai 17 ai 20 anni.
Circa 2 settimane fa a causa di un incremento delle transaminasi, dovuto a steatosi epatica, decisi di fare un po di fiale di samyr. Con grande sorpresa, in pochi giorni, ho notato una forte riduzione del livello di ansia, adesso dopo 15 fiale circa posso dire che c'è stata una remissione pressochè totale.
A tal proposito, volevo chiederle, per quanto tempo può essere protratta la terapia con samyr visto che lo faccio da circa 15 giorni? Visto che c'è la possibilità di guarire dall'ansia direi che ci ho preso gusto e voglio approfittare dell'occasione!!! Avevo pensato di passare dalle fiale alle compresse, ma prima di prendere qualsiasi decisione aspetto un suo parere!

La saluto cordialmente e mi congratulo per la professionalità con cui gestisce il suo blog!

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Il Samyr è prescritto da

Il Samyr è prescritto da molti psichiatri. Nulla vieta visto l'effetto positivo che ha sperimentato di farsi prescrivere una cura più continuativa.
Le consiglierei però, anche per non rimanere deluso, di prendere quello che può avere di buono senza pensare alla 'guarigione'. L'ansia non è una malattia ma un'emozione naturale e utile che se esagerata invece che difendere ci può rovinare la vita. Importante è imparare a gestirla e utilizzarla e non farsi condizionare, utilizzando i mezzi che uno ha a disposizione.
Cordialmente
drGBenedetti

Gentilissimo Dr. Benedetti,

Gentilissimo Dr. Benedetti, la ringrazio molto per la tempestiva risposta. Da buon sperimentatore, nel corso degli anni ho avuto modo di fare parecchie osservazioni che vorrei comunicarle. Ho l'impressione che sui disturbi d'ansia sia stata fatta poca ricerca e che ancora esistono molti aspetti inesplorati, mi riferisco maggiormente alle cause scatenanti. Nel corso degli anni per esempio, ho notato una correlazione, tra ansia e postura, a volte mi è capitato di "smorzare" uno stato d'ansia raddrizzando la schiena, cambiando posizione o facendo dei movimenti con la bocca. Volevo chiederle se per lei questo può avere un significato? Un altro aspetto su cui non sono d'accordo riguarda il fatto, che l'ansia sia generata da un disagio psicologico, leggendo sui vari siti web, pare che la causa scatenante sia imputata a questo. Se posso permettermi di esprimere un parere, ho sempre avuto l'impressione del contrario, e cioè che sia l'ansia a causare il disagio e non viceversa. Concludo riportandole ciò che ho letto in rete qualche giorno fa, e cioè che chi soffre di scoliosi facciale e di problemi mandibolari, ha più probabilità di sviluppare disturbi d'ansia. Questo mi ha un po sorpreso, visto che soffro sin da piccolo di scoliosi facciale e di uno scorretto allineamento delle arcate dentarie. A tal proposito volevo chiederle se crede se ci potrebbero essere delle correlazioni tra le due patologie, come riportato su parecchi siti web? E se crede che ciò che è stato detto fin adesso dalla scienza medica su questa patologia, sia affetto da una certa percentuale di errore?

Cordialissimi saluti e grazie ancora per la precedente riposta!

Riguardo la sua osservazione

Riguardo la sua osservazione che le è capitato di " "smorzare" uno stato d'ansia raddrizzando la schiena, cambiando posizione o facendo dei movimenti con la bocca", le posso rispondere che molti dentisti, in particolare gnatologi sostengono - come lei ha letto in rete - che alterazioni della chiusura mandibolare possono essere responsabili di disturbi psichici di vario genere, e raccomandano perciò interventi gnatologici, sia su bambini che su adulti, che non avrebbero quindi solo significato estetico e funzionale. Non ne so abbastanza per dare un'opinione su ciò, in particolare non ho una diretta esperienza.
Quanto al discorso su ansia e disagio psicologico si rischia forse di fare come per il classico dilemma se è nato prima l'uovo o la gallina. L'ansia è una percezione psicologica, un segnale d'allarme che scatta fisiologicamente di fronte a un pericolo. Il problema è se la sensibilità del sistema d'allarme è tarata a un livello troppo sensibile, per cui anche un cerino acceso fa scattare il sistema antiincendio. A certi livelli non si vive più e si resta tutti 'inzuppati'.
Occorrerebbe intervenire sulla taratura del sistema, ma sembra meno facile che nei sistemi antiincendio, anche se qualcuno sostiene che è possibile farlo in pochissimo tempo e con altissime percentuali di successo, con interventi altamente 'strategici'. Anche in questo caso non ho sufficiente esperienza diretta di pazienti trattati con questo metodo per dare un'opinione fondata.
Cordialmente
drGBenedetti

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