peggioramento

Buongiorno,
approfitto della sua competenza e della sua cortesia per un parere su mio figlio, di 15 anni e mezzo.
Quest'anno non è riuscito ad andare a scuola: quello che era stato fino alla terza media un alunno un po' svogliato ma diligente e sorridente è diventato un indomabile adolescente con ricadute pesanti sulla sua vita quotidiana: isolamento, DOC, atteggiamenti infantili o provocatori. Ripeto, fino a circa due anni fa nulla avrebbe fatto presagire questo declino.
Non riusciamo a fargli fare terapie psicologiche in quanto nel rapporto con i terapeuti si dimostra poco collaborativo e annoiato... quando riusciamo a portarcelo arriva in ritardo, si stanca subito e non sembra giovarne. Anche i farmaci, proposti dalla NPI che ci segue, non sembrano efficaci nell'aiutarlo a controllare i rituali che lo sfiniscono.
Al di fuori di tali ambiti (cioè scuola o terapie) dimostra gioia di vivere, allegria e grande capacità di conquistare ... ma ormai ci sembra sempre più sfiduciato e guarda gli altri ragazzi con un senso triste di invidia e scarsa fiducia di poterli emulare... con la conseguenza che cerca al contrario di enfatizzare il suo modo "diverso" di apparire per cercare di vivere almeno quel ruolo...: veste con indumenti più larghi della sua taglia perchè dice che gli stanno più comodi, cerca di apparire brutto o trasandato, raccoglie cartacce da terra e le conserva, ha paura di affogarsi mangiando cibi solidi (che però sovrappensiero ingoia tranquillamente).
Chiede spesso di aiutarlo ad uscire da questa situazione, ma non riesce ad impegnarsi con i terapisti e ogni tentativo aumenta la sfiducia nel successivo... sembra che nessuno gli vada bene.
Siamo disperati e la domanda è questa: esiste un modo differente da quello della "terapia cognitivo-comportamentale", che mio figlio non riesce a sostenere, per affrontare queste difficoltà? E' pensabile una strategia "diversa" a tutto campo che possa alleviargli le difficoltà? Non riesco a stare a guardare senza tentare ogni cosa.
Grazie per l'attenzione

Direi che il rifiuto della

Direi che il rifiuto della scuola è di solito il sintomo evidente di una crisi evolutiva, di uno scompenso adolescenziale (vedi al link) forse non eclatante ma strisciante e che necessita di intervento. Nella mia esperienza di questi casi gli interventi individuali raramente sono sufficienti, meglio se l'intervento è rivolto all'intera famiglia, visto che solitamente si tratta della difficoltà di trovare un equilibrio e un'organizzazione familiare adatta all'adolescenza. Spesso il cambiamento dagli equilibri anche organizzativi dell'epoca dell'infanzia per continuare la nuova fase evolutiva è più difficile che nella media e lo scompenso adolescenziale ne è un sintomo emergente. Non importa tanto, a mio avviso, l'orientamento teorico di chi interviene, ma la sua esperienza nel campo familiare e adolescenziale.
Cordialmente
drGBenedetti

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