ho un figlio iperattivo?

Gentile dottore, ho un problema con mio figlio di 7 anni. E' estremamente vivace; a scuola non sta seduto al suo posto, disturba i compagni infastidendoli e in alcuni casi (quando i suoi compagni lo "tormentano" dice lui) mette le mani addosso. Riferisce che e' sempre stato qualcun altro a cominciare e volano punizioni e note da parte delle insegnanti, solo a lui. Loro stesse mi hanno consigliato un consulto con uno specialista gia' dopo un mese di scuola (prima elementare).A casa e' abbastanza tranquillo, ma non ha particolari interessi. Ha difficoltà a rapportarsi con gli altri bambini perche lui e' un tipo che ha bisogno di contatto fisico, ma non tutti gradiscono essere toccati o abbracciati e quindi lo scansano. Gioca più spesso coi più grandi ma se perde ne fa un dramma. Il rapporto che ha con me non e' eccellente nel senso che io, essendo una turnista, non sono sempre presente. Preferisce giocare con mio marito a fare la lotta, al solletico,a calcio, ecc. Altro problema che ho e' che mio figlio non ascolta quello che gli viene detto, da me in primis ma anche dagli altri parenti; al grest estivo anche gli educatori hanno il loro bel da fare a farsi ubbidire. Io non so più cosa pensare eppure ho una figlia più grande che mi da un sacco di soddisfazioni, sia a casa che a scuola. Anche lui e' molto bravo a scuola, legge benissimo e impara le cose a memoria in brevissimo tempo,ma se gli chiedi il perche di un certo comportamento o dove abbia messo una cosa, anche se l'ha usata fino a dieci minuti prima, risponde che non si ricorda: non ricorda le cose più semplici dette e ripetute ogni giorno, tipo di usare lo sciacquone dopo che e' stato in bagno!!!! Volevo aggiungere che il bambino non ha solo lati negativi. E' simpatico, generoso, altruista e anche molto intelligente ma a volte " non ci arriva", non pensa prima di agire e soffre nell' aspettare il proprio turno. Vorrebbe giocare tutto il giorno e non si accontenta mai: non conosce il significato della parola basta. Capisce? Temo per l'inizio del secondo anno di scuola, che sarà nuova per lui, perché abbiamo preferito iscriverlo in una privata, quella che ha frequentato anche nostra figlia con ottimi risultati. Secondo lei ho un figlio iperattivo? La ringrazio infinitamente della pazienza e della risposta se riterrà indicato fornirmela. Mamma Stefania.

Ci sono sicuramente

Ci sono sicuramente differenze fra i bambini riguardo all'attività: una volta si poteva vedere fin dalla nursery quando portavano i neonati alle mamme per allattare. Chi era fermo chi si agitava chi schiacciava il vicino, ecc. Però riguardo alle cause di questa differente attività, fino all'iperattività indubbia di certi bambini che non stanno mai fermi, checchè se ne dica non sappiamo ancora niente di sicuro. Probabilmente, come certi cavalli, certi bambini sono molto più difficili da domare e a volte il domatore deve essere particolarmente forte e tenace. Nessuno darebber delle medicine a un cavallo perchè è difficile da domare, perchè di un cavallo 'drogato' forse nessuno saprebbe che farsene. Invece una quantità di persone vogliono 'drogare' (dall'inglese 'drug' che significa anche farmaco) i bambini per renderli più acquiescenti alle richieste sociali scolastiche familiari, ecc. Cent'anni fa - siamo all'anniversario dello scoppio della prima guerra mondiale - i soldati venivano drogati con scopolamine e simili per buttarsi contro le trincee verso morte quasi certa, e non fuggire o rivoltarsi ai loro ufficiali, come poi successe in Russia.
I bambini iperattivi dunque certamente esistono e mettono spesso in crisi genitori e insegnanti e compagni ( e specialmente le loro famiglie): una volta i compagni, infastiditi, 'davano una lezione' al compagno disturbatore e spesso questi imperava l'antifona e non disturbava più. Anche famiglie e scuole avevano metodi educativi che comportavano punizioni ecc: oggi famiglie e insegnanti sono solitamente 'disarmati' di fronte a questi comportamenti, che spesso diventano anche 'oppositivi - provocatori' e le loro spiegazioni e raccomandazioni e ammonimenti si sprecano contro le abitudini inveterate. D'altronde nessuna legge funziona, se non è prevista la sanzione per chi la infrange.
Quindi forza e coraggio: regole chiare e sanzioni convinte. Qualsiasi cavallo viene domato, anche con qualche zuccherino ovviamente, non si vede perchè anche i bambini non dovrebbero riuscire ad 'accettare la sella' e le modalità di rapportarsi con gli altri rispettando i loro diritti.
Il rischio è altrimenti che si creino guerre fra adulti, genitori e insegnanti e altri genitori e le cose si avvitino con espulsioni, cambi di scuola ecc. che di solito non rislvono i problemi se non cambiano le modalità educative.
E' importante spesso che il padre non sia solo un compagno di giochi, ma anche una figura capace di mettere regole e limiti e di farli valere, di impersonare cioè anche la funzione dell'autorità in famiglia, mentre la madre spesso impersona la funzione dell'accoglienza e della consolazione. L'insieme delle funzioni genitoriali configurano di solito il senso di protezione e di sicurezza che permette ai bambini di consolidarsi e diventare autonomi.
Buon lavoro!
drGBenedetti

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