bimbo di 34 mesi

Buonasera dott.re le scrivo dopo aver letto il suo portale di neuropsichiatria on-line e averne apprezzato consigli e considerazioni.Io sono la mamma di un bimbo di quasi 34 mesi, parlatore tardivo che ha iniziato ad esprimersi verbalmente solo da poco più di due mesi, fatta eccezione dei classici "mamma" e "papà" pronunciati a nove mesi circa a periodi alterni.
Il suo vocabolario cresce di giorno in giorno anche se per lo più storpiato e non costruisce ancora frasi intere; compiuti i due anni,essendo un bimbo molto vivace e affettuoso e temendo molto io stessa la figura del neuropsichiatra infantile a causa di alcune pessime esperienze vissute da amici con i loro bambini, mi sono rivolta per un primo consulto ad una foniatra-otorinolaringoiatra di grande esperienza, la dott.ssa ... a X, città' dove vivo per motivi di lavoro di mio marito pur essendo io di .... La dott.ssa mi è stata consigliata dal mio pediatra per la sua esperienza con i bimbi di 40 anni come direttrice del centro di audiometria di un ospedale qui a ... e per aver fondato il "...",un ente per la preparazione di operatori sanitari a contatto con bambini.
La dott.ssa fin dalla prima volta, pur riconoscendo delle chiusure da parte del bambino nell'interazione interpersonale si è sentita di escludere si trattasse di spettro dell'autismo definendolo per lei un parlatore tardivo. Chiusure secondo lei molto attenuate nel nostro secondo incontro avuto nel marzo scorso.
Il bimbo a parte una sofferenza perinatale dovuta a due giri di cordone intorno al collo(scala di Apgar 7/10 diventata 9/10 dopo 5 minuti) e ittero nei giorni seguenti al porto con sonnolenza e poca forza e voglia di attaccarsi al seno,(mancanza di appetito direi tramutata in voracità a distanza di poco tempo), ha avuto uno sviluppo psicomotorio nella norma fatta eccezione che per il ritardo nel linguaggio.Era un bimbo curioso, sereno,estremamente vivace ma abbastanza obbediente, comunicativo che mostrava una certa abilità di manipolazione degli oggetti, o almeno così a noi sembrava.
Da dicembre scorso a questa parte però le cose sono notevolmente cambiate; il bambino e'diventato via via sempre più intrattabile,irruento, capriccioso, in alcuni momenti quasi assente e che mostra poca concentrazione se non per pochi minuti a qualsiasi gioco;il contatto visivo c'è quasi sempre e rimane un bambino molto affettuoso e coccolone ma questa sua affettuosità, specie con gli altri bimbi,a volte diventa quasi eccessiva sfociando in abbracci troppo irruenti che spesso spaventano gli altri bambini, essendo poi mio figlio altissimo per la sua età e molto forte; una delle due logopediste a cui ho chiesto un consulto ha evidenziato scarsa attenzione per la sua età cronologica, assenza di gioco simbolico, goffaggine e scarsa coordinazione fine e bimanuale; cosa quest'ultima che c'ha un po' stupito vista la sua bravura nello smontare oggetti, copiare i nostri gesti, usare l'elettronica...o almeno così ci era sempre sembrato....era un bimbo infatti che fino alla scorsa estate giocava con le costruzioni, faceva torri con i cubi con facilità era sempre stato abile nell'arrampicarsi e nel correre velocemente, ed ora invece il ritardo linguistico sembra l'aspetto che quasi inizia a preoccuparmi meno.
C'è da dire tuttavia che la nostra situazione familiare non è della più serene per lui ormai da tempo per la mancanza del padre militare per motivi di lavoro per quasi tutto dicembre,febbraio,e partito in missione per ... lo scorso marzo e non ancora tornato; periodo con il quale è iniziata una stereotipia del bimbo che si tocca frequentemente la punta di indice e pollice con entrambe le mani.Oltre all'assenza del papà,a cui il bimbo era molto legato,si è aggiunto un mio grandissimo malessere oltre che per la lontananza di mio marito in un paese di guerra, per lo stato di salute di mio padre che sta degenerando con una diagnosi di halzaimer appena ricevuta e per il terrore di patologie neurologiche che possa avere il bambino, un'ansia questa che mi sta divorando e facendo vivere mesi da incubo tanto da aver perso quasi del tutto il piacere di stare con mio figlio. Sono arrivata a temere tremendamente persino l'inizio della scuola materna per ciò che potrebbero dirmi le maestre e per l'inserimento del bimbo a causa del suo attaccamento morboso nei miei confronti, specie da quando è partito il papà; noi poi,avendo le famiglie lontane,non abbiamo potuto nemmeno far godere al bimbo troppo a lungo della compagnia dei nonni e del resto della famiglia e non abbiamo altri figli. Io ce la metto tutta a farmi vedere serena con lui e ad essere rigida sulle regole vista la sua iperattività, rifiuto di ascoltare e rifiuto totale del vasino o del water nonostante tutti i miei tentativi di convincerlo, ma psicologicamente e senza l'aiuto di mio marito che tornerà tra un mese,sto cedendo e so che lui avverte il mio stato d'animo.Pur vivendo a ... vorrei tanto fargli vedere mio figlio per una valutazione al ritorno a settembre di mio marito; sarei pronta a soggiornare a Firenze per il tempo necessario pur di vederla se solo lei mi desse qualche informazione per capire se la cosa fosse possibile; volevo chiederle ad esempio quante volte deve visionare generalmente un bimbo per una valutazione e con quale frequenza avvengono le sedute, se ad es. si tengono in giorni successivi o a distanze di tempo prolungate l'una dall'altra. A settembre soggiornerò per due/ tre settimane dai miei suoceri a ... ma credo sia impossibile farle vedere il bimbo ogni volta dopo un viaggio in macchina di tre ore,così volevo capire semmai se fosse stato possibile per lei valutarlo in giorni successivi,vista la situazione particolare,o se non è una procedura indicata in questi casi e ovviamente se lei e'disponibile.La ringrazio molto per la sua attenzione e mi scuso per essere stata tanto prolissa. Aspettando una Sua sicura risposta la saluto cordialmente.
...

Mi sembra in effetti che il

Mi sembra in effetti che il problema non sia il linguaggio, e che il comportamento disturbato del bambino possa manifestare una marcata inquietudine rispetto a una situazione ambientale che mi sembra molto stressata. Direi che la cosa importante è cercare di ridurre lo stress, curando l’organizzazione familiare in modo che sia meno sovraccaricata e che non venga perso il controllo della ‘barca’ . La mamma ha probabilmente bisogno di aiuto a reggere la baracca e tenerla in piedi. Può servire anche una babysitter o appoggiarsi per un periodo su parenti disponibili, eventualmente, fino al superamento della situazione critica. Va probabilmente valutata la situazione familiare per cercare di organizzarla in modo più sicuro e stabile.
Non c’è difficoltà per una visita, le modalità sono descritte in ‘contatti’, comunque ho visto utilmente anche bambini in una pausa di viaggio a Firenze, come quella che ipotizza. Una sola visita può non bastare, perché è importante valutare l’evoluzione fra un periodo e un altro, per vedere la direzione e la velocità. Possono essere comunque mantenuti dei contatti online per seguire l’andamento dello sviluppo.
Cordialmente
drGBenedetti

Buonasera dott.re, la

Buonasera dott.re, la ringrazio moltissimo per la sua risposta. Rendendomi conto della situazione di stress a cui ero sottoposta io e inevitabilmente il bimbo da troppo tempo, ho deciso di passare alcune settimane prima a casa dei miei suoceri e poi dei miei genitori... fino al ritorno di mio marito a fine mese.
Attualmente le scrivo da casa dei miei suoceri e vedo come un ambiente più stabile e un aiuto per me stia giovando anche a lui; il linguaggio sta migliorando ancora e inizia a comporre le prime piccole frasi e con i nonni e'piu' gestibile e sereno. Rivedo in questi giorni il mio bimbo di una volta,sempre vivacissimo, che non sta fermo un attimo,ma solare con tutti e socievole. Nelle passeggiate col nonno saluta tutti e distribuisce baci e sorrisi a parenti e amici e passeggia per mano tranquillo senza buttarsi per terra per fare capricci in continuazione. Ha imparato in un giorno ad andare in bici e dopo molto tempo ci stiamo rilassando un po'.Con il vasino non ci sono progressi e anzi proprio non ne vuole sapere....mi dice di aver fatto pipì o cacca solo dopo averla già fatta e continuare a insistere inizia a sembrarmi controproducente e forse inutile per il momento; non so se fare una pausa e magari aspettare il ritorno del papà o continuare, ma ho provato di tutto per invogliarlo e non so più cosa inventare....al ritorno del papà ci sarà un cambiamento di casa che spero non turbi il bimbo(che devo dire non ha mai mostrato problemi ad adattarsi a cambiamenti di tipo ambientale) e subito dopo mio marito vorrebbe ritornare qualche settimana qui a casa dei suoi genitori per stare un po' con loro dopo tanto tempo lontano e godersi il bimbo prima di iniziare con l'inserimento all'asilo che quindi verrebbe posticipato a inizio ottobre.Come le dicevo qui dai miei suoceri il bambino si diverte molto e può stare con i cuginetti ma mi chiedo se possa costituire un problema iniziare l'asilo un po'in ritardo rispetto al resto della classe.
Sto cercando di giocare per almeno 30 minuti al giorno col piccolo con giochi consigliati dalla logopedista in maniera "contenitiva" per usare i termini della logopedista,indirizzandolo nel gioco per migliorare il grado di attenzione che resta comunque molto basso, si distrae con estrema facilità .... Ma mi rendo conto che per ottenere risultati in questo senso ci voglia del tempo; mi chiedo tuttavia distraendosi così in fretta come potrà seguire le attività proposte dalle maestre.A questo proposito devo dire tuttavia, che nelle due sole sedute avute con la logopedista a Roma per un consulto,il bimbo con la dott.ssa riusciva a seguire i giochi proposti e si mostrava più attento mantenendo sempre il contatto visivo;spero quindi accada lo stesso con le insegnanti e che queste riescano a ottenere migliori risultati rispetto ai miei senza emettere diagnosi e sentenze sul bambino prima del tempo,cosa che temo molto. Un altro aspetto che mi preoccupa e'il suo attaccamento morboso a me, sicuramente comprensibile, ma che spero non gli crei un'altra mole di disagio eccessiva nell'inserimento all'asilo. Sperando di riuscire a portarlo da lei molto presto per un consulto, la ringrazio ancora e spero in un suo consiglio riguardo la problematica del vasino e sull'opportunità o meno di iniziare l'asilo con un pochino di ritardo per permettergli di riallacciare in serenità il rapporto con il padre. Cordialmente

Queste notizie sono molto

Queste notizie sono molto rassicuranti sullo sviluppo complessivo del bambino…
Sulla questione vasino forse è Lei che è stressata sulla questione… Visto che siamo d’estate, lo lasci libero, senza pannolino, invitandolo senza insistere, e vediamo come va…
L’inserimento in ritardo all’asilo non dovrebbe essere un grosso problema, avverta comunque le insegnanti senza specificare, adducendo impossibilità per motivi familiari…
Quanto all’apprendimento, concentrazione, ecc, sono dell’idea che è inutile preoccuparsi dei problemi prima che si manifestino… Se si manifesteranno si cercherà di affrontarli. Ogni giorno ha il suo affanno: pazienza e resistenza sono le armi migliori per affrontarli. E un po' di polso fermo per tenere il cavallino che tende ad imbizzarrirsi...
Cordialmente
drGBenedetti

La ringrazio nuovamente

La ringrazio nuovamente dottore per la sua risposta.... Come lei suggerisce giustamente,cercherò' di affrontare dubbi a paure su mio figlio con maggiore serenità e se e quando i problemi si presenteranno concretamente, al di la'delle opinioni delle varie logopediste... Oggi ho messo a letto il bimbo e l'ho sentito cantare da solo la sua ninna nanna..."ninna oh, ninna oh quetto bimbo a chi o do.....", e mi sono commossa..... Fino a maggio a malapena mi chiamava mamma.....ora il linguaggio sta esplodendo, io mi sciolgo per ogni parolina e piccola nuova frase e sono più serena e lui con me.Il suo temperamento testardo e irruento,la sua estrema vivacità,sono aspetti che ancora mi preoccupano parecchio ma inizio a considerarli solo connotati del suo carattere e a non vedere più in ogni cosa che fa un potenziale sintomo patologico. Già questa per me e'una vittoria... La saluto, cordialmente,
.....

E' una bellissima ninna

E' una bellissima ninna nanna... Gli canti se vuole anche quella che fa "fate la nanna coscine di pollo..." (se non la conosce qui trova una bella versione). E tante altre... e poi le sceglierà lui.
E non manchi però anche di fargli capire, con pazienza e resistenza, che "bisogna obbedire alla mamma". Non serve molto altro.
Cordiali saluti
drGBenedetti

Buonasera dott.re, torno a

Buonasera dott.re, torno a contattarla per parlarle di un comportamento di mio figlio che credo dimostri quanto risenta di un trauma da distacco penso dovuto all'assenza del papà; quando usciamo di casa, lui, io e i nonni( sono ancora a casa dei miei genitori ancora per pochi giorni, sta per tornare mio marito infatti...) controlla ossessivamente che siamo tutti insieme, vuole che camminiamo vicino e se qualcuno si allontana, specialmente il nonno piange disperatamente e a lungo dicendo "torna subito nonno"..... A nulla valgono spiegazioni e rassicurazioni rimane solo che si calmi per stanchezza.....per il resto il bimbo appare sereno, sempre iperattivo e poco obbediente purtroppo,nonostante il mio polso duro,ma dolce e affettuoso e fa progressi con il linguaggio anche se non riesce a pronunciare alcune consonanti.Inizia inoltre ad avvicinarsi agli altri bimbi per giocare ma non riuscendo ancora a parlare molto e a rispondere alle loro domande ne è molto intimidito e spesso si allontana se gli parlano o cerca il contatto fisico abbracciandoli o toccandoli, cosa che infastidisce gli altri bimbi che lo scansano; in queste occasioni mi fa un gran tenerezza perché lo vedo in difficoltà e posso solo coccolarlo e distrarlo velocemente.
Avvicinandosi il mio ritorno a casa sento crescere l'ansia per un suo rinnovarsi della sofferenza per questi continui distacchi dai nonni per cui purtroppo non posso far nulla, vista la loro lontananza e ancora un timore per l'inserimento all'asilo. So che devo preoccuparmi dei problemi al loro insorgere ma non posso farne a meno vedendolo così terrorizzato dal distacco, specie considerato un tentativo di inserimento al nido lo scorso anno andato malissimo.
Sto valutando di segnarlo ad un asilo parificato dove a differenza di quello pubblico potremo fare un inserimento più lungo e graduale.... Speriamo bene! Inoltre questa scelta credo sarà obbligata visto che con il vasino non c'è alcun progresso; continua a trattenerla per ore e ore per poi scoppiare e farsela addosso. Lei suggeriva che questa del pannolino fosse forse più una mia ansia. Sicuramente e'vero dottore ma era dettata dal fatto che in tutti gli asili comunali della zona non accettano i bimbi con il pannolino, ed il tempo stringe purtroppo.... Per quanto mi riguarda potrebbe portare il pannolino ancora quanto vuole se non è pronto, purtroppo sono le condizioni imposte dalla scuola che lo impediscono. Visto che mi sto convincendo per un asilo privato non mi porro'piu' il problema con ansia però non posso non pensare a quanto siano ingiuste queste costrizioni imposte dalle strutture scolastiche.... Per l'inserimento non si può avere inderogabilmente più di una settimana e portarlo con il pannolino e'fuori discussione. Capisco la difficoltà maggiore per le maestre nello star dietro a tanti bimbi dovendoli anche cambiare, mi chiedo però perché una famiglia monoreddito come la nostra debba affrontare una spesa gravosa di un asilo privato perché un bimbo non riesce a rientrare negli schemi previsti,sotto certi aspetti,forse per traumi psicologici sicuramente comprensibili.....Scusi lo sfogo ma queste regole ferree e tempi scanditi da catena di montaggio quando si parla di bimbi mi fanno infuriare. La ringrazio come sempre per la sua disponibilità. Cordialmente

Credo che abbia ragione: si

Credo che abbia ragione: si assiste mi pare da molte parti a una specie di trasformazione burocratica/militaresca di molte scuole materne, dove ai bambini è richiesto di diventare come tanti soldatini tutti uguali salvo segnalarli per 'spettro autistico' appena escono un po' dalle righe...
Quanto al comportamento descritto, suo figlio evidentemente per controllare la sua paura cerca di imporre lui regole e ordini, ma ovviamente non gli riesce. Molto meglio che veda che gli adulti sono quelli che reggono la baracca e guidano la barca con sicurezza, così lui potrà stare tranquillo. Non sono e parole ovviamente che rassicurano, anzi... Evidentemente qualcosa di cui ha fatto esperienza lo ha convinto che gli adulti non sono capaci di tenere bene i comandi e che deve pensarci lui al loro posto, ma così si mette solo in condizione di andare sempre più in ansia.
Solo riprendendo bene le redini e la guida della situazione gli adulti potranno tranquillizzarlo e fargli superare il trauma di questo periodo.
Cordialmente

Ho visto i video che mi avete

Ho visto i video che mi avete inviato, 1 e 2 serie.
Non ci vedo niente di preoccupante mi sembra, un bambino che gioca, canta, risponde, fa quello che gli si dice, si diverte..., simpatico, divertente. MI sembra solo da lasciare conitnuare senza tartassarlo di particolari stimoli o domande didattiche, ma divertendosi con lui.Il linguaggio ha solo un po' di ritardo, mi pare, ma ha tutto il tempo per continuare il suo sviluppo e perfezionarsi con la pratica. La vita di casa e dell'asilo dovrebbe essere uno stimolo sufficiente. Vediamo fra sei mesi
Cordialmente
dr GBenedetti

visita Con i genitori, padre

visita

Con i genitori, padre appena tornato da un periodo di vari mesi all'estero, madre e figlio per un po' dai nonni.
...
Bimbo magro e dinoccolato, quasi lassità ligamentosa, somiglia alla mamma, dicono.
Nell'attesa gli hanno dato fogli e pennarelli e stava disegnando ampi scarabocchi. Atteggiamento socievole all'incontro, sorride, risponde il suo nome, è subito a sua agio nella stanza. Prende subito dei giochi, un cubo, dice 'u-o', e si accompagna con parole, con molte dislalie di consonanti, per cui poco comprensibile, a volte quasi un involucro sonoro. Sono singole parole a volte imitate, a volte spontanee, si è sbloccato da qualche mese. Si dedica alla macchina dei CC e accetta qualche stimolo, ma con reazione ritardata. Non si volta a chiamarlo, se non dopo notevole insistenza. Durante quasi tutta la seduta il suo interessa si limita alla macchina dei CC, che esplora, muove, ci infila la 'nonna', su mio invito ma a distanza, sembra concentrarsi sulla sua attività per cui non vede non sente altro, altri personaggi e giochi che propongo attraggono poco la sua attenzione e solo dopo insistenza, scoprendoli magari a distanza, quasi per caso. A momenti sembra 'spegnersi', come dice la mamma e come fa qui in alcuni momenti sdraiato sul pavimento, come stanco, senza spunti, apatico, a guardare un po' sognante la macchina. Solo verso la fine comincia ad esplorare di più la stanza, (gli spazi sotto però gli aveva esplorati quasi subito), il computer, la lampada che accende e spegne, curioso, imparando il modo, e all'ultimo minuto si interessa anche a me, da vicino, toccandomi, sorridente. Sembra essere risvegliato dalle parole dei genitori e dai preparativi per il commiato. Prima solo di sfuggita mi aveva un po' guardato da lontano, anche se poteva starmi vicino a contatto fisico, nel gioco. Per gran parte del tempo lui gioca e noi parliamo o lo guardiamo o tentiamo delle comunicazioni che però funzionano poco. Forzato, risponde a tono, ma brevemente e quasi con risposte preformate, imparate. A una insistenza del padre, per avere attenzione, si rifugia in braccio alla mamma.
Dice la mamma che a volte è spento, come oggi, altre volte è iperattivo, irrefrenabile, alternando quasi i due stati opposti. La mamma riesce ad attivarlo, inserendosi a volte nel gioco, e il bambino risponde positivamente, per un po'.
Anche se è per conto suo, quello che fa nel gioco ha sempre significato e il livello cognitivo appare nella norma, anche se il linguaggio è ancora a livelli un po' immaturi rispetto all'età. A un certo punto ha seguito attento e divertito, ma a distanza e un po' 'stanco', un video che il padre mi mostrava sul telefonino, di lui che costruiva col Duplo,qualche mese fa.
Il linguaggio è in evoluzione positiva mentre nel gioco sembra aver abbandonato l'interesse per costruzioni ecc per concentrarsi su macchine o apparecchi elettronici, telefonini, computer.
Dorme nel suo lettino in camera dei genitori, è autonomo nel mangiare, da poco ha tolto il pannolino ma ancora ha difficoltà per la cacca nel vasino. Ha delle paure, del buio, di certi personaggi dei cartoni, e lo dice alla mamma con le parole 'mi spaventa'.
Dall'insieme escluderei che queste modalità di parziale isolamento e atipia relazionale e comunicativa siano di tipo cosiddetto autistico o deficitario, mentre certi aspetti richiamano un quadro depressivo, anche con alternanza di stati di spegnimento e ipereccitazione, correlabile forse con le vicende ambientali familiari. Si può usare il termine di Zappella per chiamarlo in qualche modo, cioè sindrome dis-maturativa, che io preferirei definire 'immaturativa', meglio ancora forse 'immaturativa-dismaturativa': per indicare che non è una 'patologia' da curare, ma un ritardo e incertezza di sviluppo da facilitare nell'evoluzione spontanea.
Direi di vedere come evolverà nei prossimi mesi, con l'inserimento (graduale!) all'asilo, e con la situazione familiare stabilizzata per un po' dalla presenza del padre. Eventualmente consiglierei, se si pensa a un intervento di aiuto, di orientarsi sul versante psicoemotivo ( consultazione o psicoterapia bambino-genitori a livello zero-cinque) e non su quello educativo-comportamentista oggi prevalente, che rischia di 'ammaestrare' i bambini e di dare 'istruzioni per l'uso' ai genitori imponendo protocolli precostituiti, invece che imparare a vedere e capire e decidere con la propria testa.

Dott.re buongiorno, mi scusi

Dott.re buongiorno, mi scusi ma volevo chiederle una cosa riguardo la goffaggine che ha visto in mio figlio che ha evidenziato anche una delle due logopediste che lo hanno visto, al contrario di una fisiatra presente al colloquio con la logopedista che non mi aveva detto nulla. Quando durante il colloquio mi ha detto che lo ha visto dinoccolato io e mio marito abbiamo forse un po' frainteso, in quanto è vero che ha preso da me ma nel senso dell'essere molto snodato, riesce a piegarsi anche a portafoglio e ad avere una forza notevolissima per un bimbo della sua età, cosa questa che ho sempre avuto anch'io pur essendo da sempre molto magra.Personalmente non ho mai avuto una grandissima coordinazione o abilità sportiva ma nulla di evidente o patologico.Lei ritiene invece che anche in questo senso possa esserci un problema del bambino da dover appurare? A livello di sviluppo motorio fino a qualche mese fa non vedevamo niente di particolare.... Ha gattonato a lungo e in maniera coordinata,ha camminato a 14 mesi, corre da sempre come un forsennato anche se anch'io vedo che adesso lo fa in maniera dinoccolata e non si stanca facilmente.Sa andare in bicicletta anche se lo fa per poco perché non sembra divertirlo più di tanto.Sbava ancora un pochino quando gioca e magari si concentra e rimane a bocca aperta, questa è una cosa che in effetti mi aveva colpito perché fino a un anno fa lo faceva pochissimo,molto meno di altri bimbi, neppure quando metteva i denti. Forse questo è un aspetto che abbiamo approfondito meno durante la visita, perché mi preoccupavano molto di più le sue problematiche comportamentali.... Lei ritiene che però ci possa essere un nesso? In questo momento non posso tuttavia far altro che aspettare e vedere come si evolve il bambino; mio marito ora come ora pretende da me che smetta di farmi domande e fargli altri esami o visite e concentrarmi solo sul riacquistare un po' di serenità e pazienza nell'aspettare.Non posso fare altrimenti per non rischiare di creare altra tensione, spero solo che il bimbo non abbia problematiche dal punto di vista motorio o genetico.Riuscendo a correre e arrampicarsi e non stancandosi facilmente,credo che al momento dovrei lasciar perdere questo aspetto, lei che ne pensa? Grazie come sempre sinceramente, Cordialmente,

Sì, l'aspetto motorio e

Sì, l'aspetto motorio e l'iperlassità in questo momento possono essere non considerati, se non come parte di un quadro 'disprassico' che a volte è considerato in bambini con ritardo del linguaggio e impaccio motorio. Dovrebbe trattarsi solo di un aspetto di maturazione. C'è qualcosa sul sito, alla voce 'disprassia', ma non la prenderei in considerazione. La cosa importante ora è l'inizio dell'asilo.
Cordialmente

Dottore buongiorno, le scrivo

Dottore buongiorno, le scrivo per aggiornarla su mio figlio e sul l'inserimento all'asilo.Dopo un inizio come le dicevo drammatico, pian piano le cose sembravano andare meglio, tanto che le suore e la
maestra dicevano che iniziava a fare piccoli progressi e a volte un pochino a giocare con gli altri, più che altro si avvicinava loro. Ieri improvvisamente quando lo sono andata a prendere la direttrice ha ricominciato con la storia che non segue, che sta poco seduto, che quando lo rimproverano grida(cosa che a casa avra'fatto si e no una volta forse due, ma che rimproverato non ha più fatto),e che ci vorrebbe un "aiuto".....io ho fatto presente i suoi problemi di quest'anno e ieri, visto che è tornata a chiedermela, ho dato loro la sua relazione, ma mi chiedo come si possa già "bollarlo" senza dargli del tempo.E'passato appena un mese, intervallato da un'influenza, da una tosse che la notte ancora non gli dà pace e da un ponte di quattro giorni, non credo che sia un tempo sufficiente per chiedere il sostegno considerate le sue problematiche attuali.Io gli darei anche un aiuto supplementare, ma mio marito per il momento non ne vuole neanche sentir parlare; e poi a che prezzo? Ricominciare il giro di visite da medici di zona che non conosco con lo stress di sottoporlo a test e altre diagnosi, per poi avere un insegnante che non posso scegliere e che non so se davvero lo possa aiutare o finisca invece per trattarlo davvero come diverso?..... E'passato così poco tempo..... Il suo linguaggio continua a migliorare e sembrano diminuiti i suoi momenti di assenza, per la maggior parte del tempo dice cose coerenti al contesto anche se fatica spesso a rispondere e a guardarti.Mi accorgo però che molto spesso lo fa apposta e se ne approfitta per fare ciò che vuole; ad esempio gli abbiamo insegnato che deve chiedere di alzarsi da tavola a pranzo e che lo deve fare guardandoci sennò non può alzarsi.... Allora ci fissa e a cantilena,ma chiaramente come presa in giro, ce lo chiede e poi quando gli rispondiamo scappa via a giocare. I problemi ci sono ma non gli danno un tempo ragionevolmente lungo per capire se c'è un'evoluzione.So che sono in poche e che lui non stando fermo è difficilmente gestibile ma a questo punto non so se il sostegno serva davvero al bimbo o a loro... Per il resto lui dimostra che si sta affezionando a loro, quando gli dico di salutare all'entrata si avvicina alla maestra e alle suore e le bacia, insomma non credo che cambiargli scuola sia indicato, per lui sarebbe un altro trauma, ma con questa storia del sostegno mi stanno logorando.Credo inoltre che dietro il suo rifiuto di disegnare ci sia un problema di coordinazione fine, sembra adesso non riuscire più a impugnare una matita adeguatamente, questo l'ho notato io non me lo hanno detto loro. In questo ha avuto una regressione perché addirittura ad un anno e mezzo la impugnava benissimo, come un bimbo molto più grande, tanto che in famiglia meravigliati lo avevamo filmato....ora sembra non saperlo più fare e rifiutare di colorare cosa che fini ad un anno fa gli piaceva.Forse dovrei davvero fargli fare psicomotricita', è che volevo rimandare qualsiasi intervento e farlo solo rasserenare per adesso.Non sembrano però volercelo lasciare questo tempo a scuola e il mio cervello esplode di domande, insicurezze, tensione con mio marito quando vorremmo solo un po' di normalità. Mi scusi per lo sfogo, la ringrazio come sempre di cuore e la saluto.

Il sostegno veniva dato una

Il sostegno veniva dato una volta solo ai bambini con handicap che altrimenti non avrebbero potuto stare in scuola normale. Al primo anno d'asilo doveva essere proprio grave l'handicap, per non poterlo frequentare, e non solo una difficoltà a rimanere seduto e un rifiuto di disegnare...
Penso che poi la permanenza si dovrebbe limitare per vari mesi a poche ore della mattina, come consiglierei, quindi non dovrebbe essere un grave sovraccarico per le insegnanti.
Inoltre a quanto so le richieste di sostegno dovrebbero valere per l'anno scolastico successivo, non certo per il prossimo mese. Per cui mi sembra che si possa aspettare e vedere nei prossimi mesi, per avviare eventualmente più avanti l'iter per la L 104, se proprio dovesse rivelarsi necessario. Non vedo la fretta: molti bambini hanno bisogno di più tempo per adattarsi.
Avere un riferimento in zona può servire a sentirsi aiutati e appoggiati nell'affrontare le difficoltà poste dall'ambiente. Un po' alla volta si potrà cercare se è il caso.
Bisogna armarsi di pazienza e resistenza per affrontare difficoltà e ostacoli. Vediamo come proseguono le cose.
Cordialmente

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