Se non Le spiace, ho aggiunto l'esito della visita al vostro blog.
Quanto alla 'sindrome dismaturativa' proposta da Zappella, mi sembra un'utile denominazione per indicare tante situazioni che oggi cadono, a rischio di farsi male, dentro lo 'spettro autistico' e poi ne escono dopo qualche tempo, inopinatamente (come se tutte le anemie venissero messe in uno 'spettro leucemico', per intendersi, e poi ne uscissero, con un guizzo...). Sono più probabilmente errori diagnostici, 'falsi positivi' dovuti all'uso di test al posto della competanza clinica.
Il termine sindrome è usato però in medicina per indicare situazioni patologiche, anche se non meglio conosciute, mentre un'alterazione dello sviluppo può essere transitoria e non patologica, se la 'maturazione', anche se in ritardo, poi si verifica. Difficile usarla però per fare una prognosi: come quando uno prende una strada diversa dalla solita, non si può prevedere se e come e quando tornerà alla strada più abituale e come evolverà nel frattempo. Bisogna a mio avviso seguire e controllare l'evoluzione nel tempo intervenendo se si vedono elementi su cui intervenire, ostacoli e impedimenti, per cercare di facilitare lo sviluppo. Una volta si parlava di sviluppo atipico. Ma non credo appunto che si possano usare queste denominazioni come 'diagnosi' da contrapporre ad altre. Finchè almeno non ci saranno specifici elementi medici, 'markers', di identificazione, come alterazioni cromosomoche o metaboliche o altro.
Cordiali saluti
drGBenedetti

Onestamente non mi aspetto e non voglio andare la per avere un libro di ricette su come posso ottenere il bambino perfetto ed "omologato" agli standard qualitativi attuali.
Però mi rendo conto che abbiamo bisogno di linee guida, di consigli pratici, forse anche di semplici modi di giocare in maniera più interattiva e utile con il bambino.
Spero, naturalmente che questa via da percorrere sia tracciata da parte di operatori esperti e ci permetta di migliorare noi genitori e il nostro modo di fare.
Vede, credo che la conoscenza non faccia mai male. Ho preso e sto prendendo quante più informazioni possibili, da lei, dal pediatra, da altri neuropsichiatri in modo che le decisioni che prendo e prenderò in futuro con la mia testa saranno quanto più giuste possibili sulla base dei dati che ho e di quello che vedo nel bambino.
Sinceramente non credo che il bambino sia, mi perdoni il termine di moda, autistico e nemmeno, mi perdoni di nuovo, in questo famoso spettro... lui non è una scatola vuota ma nemmeno una scatola mezza vuota.
Lui è una scatola piena, ma con una gran confusione dentro, sicuramente dettata da tutta la confusione (stress nostro, le molte persone che lo hanno accudito, il cambio di classe all'asilo) che si è trovato attorno e onestamente ho bisogno di aiuto per rimettere un po' in ordine.. tipo come nel programma SOS TATA.
Noi cerchiamo di stare sempre molto con lui, di stabilire dei "no" decisi "alle pretese violente e modi tirannici" ma le assicuro che non è facile. Il "carattere" del bambino è veramente molto
forte. Lui non è che non "capisce" quando gli parla qualcuno... a lui molte volte non importa niente... è tutto qui il problema secondo me.
Detto ciò, vado a Siena, non per addestramento, ma per essere consigliato.. spero da gente brava.. vedremo! e spero di essere all'altezza del compito che ci aspetta.
Cordiali saluti e a presto.