Autismo?

Buonasera dottore,
Mi scuso se la disturbo ma sono fortemente preoccupata per mio figlio di 3 anni e 7 mesi, il quale frequenta la scuola dell'infanzia.
Bene, da quando è cominciata la scuola, le maestre mi fanno notare che c'è qualcosa che non va in mio figlio, ossia:
- non socializza con gli altri bambini, anzi li evita
- parla pochissimo e non risponde alle domande aperte
- perde facilmente l'attenzione e non "sa giocare" con gli altri bambini

Ora mi sto veramente preoccupando e sto iniziando ad osservare mio figlio con un occhio diverso...ovviamente non sono il massimo della naturalezza e spontaneità...posso dire di conoscere mio figlio e so che non ha una elasticità nella'adattarsi a nuove situazioni...l'anno scorso ha frequentato l'asilo nido e solo dal mese di gennaio ha iniziato a socializzare, ho provato a spiegare alle maestre questo fatto, ma loro sembrano preoccupate, riferendomi ogni giorno quello che "non va".
In effetti però c'è da dire che è vero che mio figlio ha dei tempi più lunghi per elaborare, almeno mi sembra così, ma mi sembra intelligente, sveglio, vispo, in famiglia parla, chiede soprattutto, ma non risponde alle domande aperte. E' vero poi che non riesce, al momento, a fare un gioco "strutturato"...è un po' libero, passa da un gioco all'altro senza alcuna logica apparente...
Ha difficoltà nel gioco del "fare finta"...quando propongo ad esempio: giochiamo allo zoo...tu quale animale sei? Lui mi risponde: "no io non sono un animale, io sono ,...... E dice il suo nome. Ho provato a spiegare alle maestre che vorrei aspettare prima di giudicare, conoscendo mio figlio...non mi va di dare subito etichette, che possono influenzare la sua vita, ho anche ribadito che se tra un due-tre mesi non si vede un cambiamento, sono io la prima a rivolgermi ad uno specialista. Quando parlo con loro, ho la sensazione di essere non capita , in fondo chiedo solo un po' più di tempo, sapendo che mio figlio ha realmente bisogno di più tempo per "carburare".
Mi dicono, oltre che si distrae facilmente, che sta poi in un mondo tutto suo...forse è veramente così, dato che anche io ho notato che, se gli parli, non risponde ma guarda nel vuoto...boh, non so più cosa pensare! Un 'ultima cosa: anche a casa corre avanti e dietro emettendo dei suoni con la bocca eeeeeeee........, non so se mi sono spiegata.... Inoltre è frewquente l'ecolalia....ripete frasi dei cartoni oppure sentite a scuola, così magari mentre sta facendo tutti'altro...
Mi scuso per il poema è un periodo di ansia e di paura per il futuro di mio figlio.
Questionario:
Mio figlio è nato con parto cesareo programmato a 39 settimane
Agpar: 9/10. Prima delle dimissioni,i medici mi riferiscono forti tremori del bambino, effettuano prelievi di sangue ed elettroencefalogramma, i quali risultano tutti nella norma. Spiego ai medici che nel quinto mese di gestazione ho subito un lutto, la perdita di mio padre, non ho preso comunque nessun medicinale nel periodo di gravidanza, vissuto con questo evento critico.
Primi mesi: allattamento misto fino a 3 mesi poi solo artificiale. Svezzamento a cinque mesi e mezzo: facile, ritmo del sonno: nei primi mesi regolare. Le persino che accudivano mio figlio : io mio marito e mia madre.
Ad un anno e mezzo non ha più voluto il biberon e prendeva il latte nel bicchiere, a due anni tolto il ciuccio senza grandi difficolta. Dorme tuttora nel letto con noi, anche se il lettino è sempre presente in camera ma preferisce il lettone....
Ha iniziato a gattonare a 9/10 mesi fino ai 16 mesi, momento in cui ha iniziato a camminare da solo. Gli piace arrampicarsi dappertutto....adora arrampicarsi su qualsiasi palo e poi scendere giù...abbiamo preso una bicicletta, mostra interesse ma è pigro e non vuole andare... O meglio mi chiede di spingerlo,ma si arrampica, gli piace saltare e correre liberamente, credo sia proprio pigrizia perché se poi gli chiedo di andare a fare una passeggiata, dopo un po' mi chiede di prenderlo in braccio..cerco di evitarlo.
Riesce a fare da solo la pipi,, riconosce lo stimolo e lo chiede, per la popò ancora no, riconosce lo stimolo, ma non lo chiede e la fa nelle mutandine, dopo chiede però che vuole essere cambiato e spiega il perché. Se gli domando della popò, sembra aver compreso dove si fa, che lo deve dire, ma poi nella realtà non lo fa.
Interessi: non mostra particolare interesse per le persone adulte al di fuori del contesto familiare, tranne se queste persone stanno facendo attività o comunque qualcosa che cattura la sua attenzione....peggio per i bambini che evita tranne chi già conosce molto bene, che al contrario cerca..." mamma andiamo da .....". E' attaccato a tutte le figure familiari, a me che cerca ovunque, il padre, anche se apparentemente non lo fa vedere, in realtà poi chiede dove sta quando non lo vede, le nonne.
Riscontra difficoltà a conoscere nuovi ambienti e persone, solo quando i luoghi e le persone gli sono familiari, si apre un po di più.
E' testardo e cocciutto ed in questo periodo per lui è sempre tutto un "no" oppositivo. Comunica facilmente i suoi bisogni e ciò che vorrebbe fare, un po meno riesce a rispondere alle domande che gli vengono fatte.
In merito al linguaggio, Utilizza molti vocaboli in casa, in questo periodo coniuga i verbi a modo suo, ma credo sia normale, tipo io Reggio invece che io reggo, io puliscio, invece che io pulisco, ecc...
Non gli piace disegnare, prende il pennarello, fa una linea e mi dice ecco mamma ho fatto un disegno. Questo me lo fanno notare anche le maestre.
Gli piace giocare a nascondino, con la palla, al parco giochi, solo se nei giochi non ci sono bimbi.
A 18 mesi ha fatto un inserimento al nido, purtroppo fallito, non mangiava più, era notevolmente dimagrito tanto che le educatrici mi dissero di non portarlo più, poiché usciva dopo quell'ora di nido come disorientato. Credo questa esperienza sia significativa di tutto il percorso fatto.
A due anni e mezzo ritentato il nido, con esito positivo, anche se con difficoltà di adattamento superate dopo 3/4 mesi. Da settembre è alla scuola dell'l'infanzia
Mio figlio è sicuramente viziato e capriccioso, ma anche tranquillo, non riesce ancora a gestire il no da parte dell'adulto. Dalla scuola mi riferiscono che è molto educato e rispettoso delle regole- alle 10 si gioca - alle 12 si mangia - adesso andiamo a lavare le mani, al contrario dei tanti "no" che dice a casa.

Mi scusi se mi sono dilungata molto, se ha bisogno di maggiori informazioni, sono qui

Niente 'autismo' per suo

Niente 'autismo' per suo figlio, a quanto posso 'vedere' nel suo scritto. Sono le maestre che forse hanno la 'psicosi dell'autismo' che oggi dilaga. Mi sembra che abbia ragione Lei mamma e che veda bene le caratteristiche di suo figlio. Le direi di ringraziare le maestre per le loro segnalazioni ma che, come giustamente ha già detto mi pare, darà tempo a suo figlio di adattarsi prima di precipitarsi a fare visite ed altro.
Ci informi in futuro di come vanno le cose.
Cordialmente
drGBenedetti

Buongiorno dottore, faccio un

Buongiorno dottore,
faccio un piccolo aggiornamento sulla situazione di mio figlio. Le maestre hanno continuato e continuano a farmi notare i problemi di mio figlio nell'ambito scolastico tutti i giorni. Ho deciso ieri quindi di farlo visitare dal pediatra, il quale lo ha osservato, posto domande al bambino e a noi genitori, dicendoci che il bambino risponde agli stimoli esterni e nel bambino non sono presenti tratti o problematiche legate all'autismo o altra patologia similare, ma che è solo lievemente iperattivo, ma che ciò rientra nella normalità. Il pediatra mi ha detto che è anche questione di personalità....c'è chi è più chiuso e chi più aperto, c'è chi fa prima e chi ci mette un po' di più, ma non tutto obbligatoriamente è patologico.
Forse è proprio per questo che non ha un interesse specifico per un'attività ludica e non segue le indicazioni delle maestre....spazia da un gioco all'altro, da un interesse all'altro, senza riuscire a focalizzarsi su un unico interesse, il pediatra riferisce che l'iperattività è nei limiti della normalità, considerando che stiamo parlando di un bambino di tre anni e mezzo...
Io credo che mio figlio avverta un clima di osservazione e di giudizio a scuola, che dopo due giorni lo ha catalogato come "difficile", senza interessi, in un mondo tutto suo, ecc...e questo sicuramente non facilita l'approccio educativo...il fatto è che la comunicazione con la scuola sembra unidirezionale, sembra che io, da genitore, a casa non faccio nulla di educativo per mio figlio, che si riscontrano solo i lati e gli aspetti negativi di mio figlio, quando invece credo sia opportuno enfatizzare e rinforzare quelli positivi (ce ne avrà pure qualcuno).
Se da genitore, dico alla maestra che sicuramente mio figlio mostra maggiore interesse se si lavora in piccoli gruppi, o comunque in un ambiente tranquillo, e che con troppi stimoli forse non da il meglio di sè; se da genitore, dico alle maestre che a casa parla e non presenta, apparentemente, problemi linguistici, forse non è il metodo educativo o forse l'approccio giudicante che non funziona con mio figlio? Allora mi chiedo qual'è il ruolo educativo della scuola?
Mio figlio forse va seguito un po' di più e va aiutato, supportato e stimolato nel percorso di crescita, ma la scuola credo credo sia deputata a fare questo e dovrebbe farlo, invece di giudicare mio figlio e il mio stile educativo.
Credo che andrò a parlare di nuovo con le maestre, illustrando ciò che il pediatra mi ha suggerito...se il giudizio e ormai l'etichetta di mio figlio pregiudica il percorso di crescita, proverò a cambiare scuola, lei cosa ne pensa?
Alla fine, sono certa che il problema non è mio figlio, che richiede sì qualche attenzione in più, ma alla inadeguatezza intanto del rapporto educatore bambini...due maestre, che sono solo all'ora di pranzo in compresenza, con 26 bambini....allora si pongono i problemi, tutto ciò che non va, con mille ansie e paure per i genitori, per il bambino stesso, per i parenti...ma la realtà quale è? Che la maestra da sola con 26 bambini non ce la fa....e forse l'insegnante di sostegno è un occhio in più dentro una classe. Questo è l'obiettivo. Credo almeno...
Desidererei avere un suo parere in merito
Grazie mille

Mi piacerebbe avere un suo parere

Mi sembra che abbia ragione,

Mi sembra che abbia ragione, tanto più con il parere del pediatra che mi sembra ha considerato attentamente la situazione, conoscendola direttamente, dando una valutazione che mi sembra molto apprezzabile.
Le consiglierei di dire alle insegnanti che ne ha parlato con il pediatra e anche con uno specialista che in questo momento non hanno visto problemi patologici, come giustamente dice il pediatra, e che continuerete a seguire la situazione, cercando però di non parlarne ogni giorno, e specialmente non davanti al bambino. Magari fra alcune settimane farete un incontro separatamente, senza bambino, con le insegnanti, per avere le loro impressioni, e poi dopo un ulteriore periodo, e così via. Si vedrà come vanno le cose, senza drammi e senza urgenza.
Cordialmente
drGBenedetti

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