Disturbo del linguaggio con forte inibizione.

Salve Dottor De Benedetti,
Le scrivo dopo un annetto circa per la situazione di mio figlio, che oggi ha 4 anni e 4 mesi. bambino attualmente in terapia psicomotoria e logopedica. Aveva 2 anni e mezzo quando ci accorgemmo che qualcosa non andava e decidemmo di fare verso i tre anni (visto che diceva a stento mamma e papa') tutto quello che ci fu consigliato. Dall'abr all'elettroencefalogramma in sonno , valutazione neuropschiatrica. Ad oggi le cose diciamo che sono migliorate , il bimbo ha delle fortissime dislalie e sembra essere poco collaborativo con la logopedista (ha cominciato da tre mesi circa la logo, mentre la psicomotricita' da un annetto) ma adesso parla , fa frasi , interagisce di piu' ma resta una fortissima inibizione verso il mondo esterno , a scuola interagisce il minimo , e' molto selettivo , e' manipolatorio e a volte oppositivo quando si fanno delle richieste. Sta poco con i coetanei al di fuori della scuola , quetso si , frequenta i cuginetti(9 e 12 anni) non faccio tanta vita sociale ma vede i nonni tutti i giorni , l'ho iscritto in palestra e sembra aver gradito(gruppetto di 4 bambini) mentre nel gruppetto di calcetto(13 bimbi) non volle proprio inserirsi ed io non ho insistito! La psicomotricista dice che poco e' cambiato perché non sono cambiata io , a suo dire io dovrei sfinirmi per mettere mio figlio in situazioni tipo merenda a casa con amichetto, parco, insomma dovrei dedicarmi a questo il pomeriggio ed io sto molto con mia sorella non avendo tante amiche sposate o con figli. Le parole della psicomotricista mi rimbombano nella testa " Non eri pronta per essere mamma" e non le nascondo il dispiacere che mi ha dato dicendomi questo. Il bimbo insomma e' troppo accudito , ancora imboccato (ma e' un bimbo da sempre inappetente appena 14 kili , gracilino , gracilino) insomma le difficolta' di mio figlio sono state attribuite a me in quanto madre iperprotettiva! Inizieremo il parent training nei prossimi giorni ma se adesso Le scrivo e' perché vorrei da Lei un consiglio su come intervenire per rendere mio figlio piu' sicuro , che a parere della scuola e' passivo, non prende mai iniziativa, e' timido , introverso e quando lo vedo in quel contesto mi si stringe il cuore pensando che io abbia potuto rovinare il mio bambino! La mia infanzia e' stata priva di fisicita' , genitori grandi , non comunicativi, molto all'antica . Io con mio figlio sono piu' che fisica , e' il mio cucciolo e tutto l'amore che gli ho dato ha creato una situazione assurda! I sensi di colpa sono tanti ma io ora voglio sapere se posso ancora rimediare , rendendolo autonomo e lavorando sulla sua autostima. Dottore mi dica che sono ancora in tempo!!!

Ben tornata! Mi sembra sempre

Ben tornata! Mi sembra sempre un po' sull'onda della disperazione... Sembra in effetti di vedere una barchetta che naviga in mezzo a una quantità di onde, e che molte onde siano quasi prodotte dai navigatori stessi, o da quelli che vorrebbero aiutare la barchetta...
Comunque il bimbo è progredito, ha cominciato a parlare e interagire di più. Ma è timido, introverso, non prende iniziative. E' oppositivo e poco collaborante.
Mi sembra di capire, anche a quanto le rimproverano, a ragione o a torto, che forse per paura della sua gracilità il bambino in casa da Lei è trattato in modo ancora troppo infantile, imboccato, ecc, e forse è abituato ad averle sempre vinte con bizze e capricci. Forse si sente poco la presenza di una figura paterna. A casa quindi c'è un mondo in cui lui fa un po' quello che vuole e non ha rivali, mentre fuori, all'asilo, c'è un mondo completamente diverso, dove non può fare quello che vuole, pieno di rivali e concorrenti e dove i mezzi che ha imparato in casa non servono. Per cui non sa stare con gli altri bambini e il solo modo che ha di affrontare la situazione è stare per conto suo, rifiutarsi e opporsi. Rischia di crearsi un circolo vizioso.
Bisogna quindi che un po' alla volta impari a stare al mondo, con gli altri, che è diverso da quello di casa e dove deve imparare regole e limiti diversi. Nei piccoli gruppi è sicuramente più facile e quindi bene incominciare da lì.
Quello che potete fare a casa è di trattarlo meno da bambino piccolo e essere più chiari e sicuri nelle regole e nei limiti. Lei parla di fisicità e contatto fisico: è un aspetto materno ovviamente fondamentale nei primi mesi ma poi può diventare un freno, bisogna imparare una distanza e una temperatura più giusta. Dovrebbe esserci maggior rapporto con il padre per trovare un equilibrio al rapporto con la madre e una strada di sviluppo più equilibrata.
Vedremo che succederà con l'addestramento ai genitori ( "parent training", speriamo che non sia in inglese...)

Grazie Dottore , sempre

Grazie Dottore , sempre esaustivo nelle sue risposte!
E sempre di gran conforto.
Cordiali Saluti
Daniela

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