ragazzo di vent'anni

Buonasera, sono un ragazzo sui vent'anni ... da breve tempo sono in cura per un stato ossessivo-fobico, con chiusura fobica, seguo una psicoterapia sulla base degli studi di vittorio guidano. Le mie ossessioni, riguardano immagini, in cui possa essere omosessuale, uccidere le persone care, attacchi violenti, immagini che pervadono la mia mente. Immagino scene di suicidio, o scene in cui con la mia autovettura vada ad intruppare contro altre macchine. Alle volte, avverto emozioni viscerali, quando incrocio con lo sguardo dei gay, o un uomo in particolare. L'omosessualità è esclusa da parte della mia psicoterapeuta, avendo parlato del mio trascorso. In sostanza discutiamo molto sul bipolarismo dei poli, negativi e positivi, e sulla paura di perdere il controllo, quindi fobico.
Tutto è esploso quest'estate... a marzo la mia compagna è rimasta incinta, ci siamo trasferiti di casa ed ho cambiato datore di lavoro, molti cambiamenti che hanno inciso sull'esplosione di tali sintomi.
In più, ho sofferto anche in passato di pensieri in cui avrei potuto uccidere i miei genitori a circa 12 anni, ma superati, con l'avanzare di fobie sulle malattie, o ossessioni, in cui osservavo continuamente il mio corpo, o ogni qualvolta che sentivo parlar di tumori, un emozione viscerale di paura s'impadroniva del mio corpo e petto, eguale è la situazione oggi, quando sento notizie di cronaca nera, o vedo omosessuali o sento di suicidi, come se io mi immedesimi in determinate situazioni.
Essendo lei uno psichiatra le spiego che cura sto avendo: serenase 0.20 mg soluzione in gocce, cinque la mattina, cinque la sera.Xanax da 0.25 compresse, al bisogno. Depakin 500 mg effetto granulato... ed ho interrotto dopo sei mesi l'assunzione di fevarin da 50mg, da circa sei giorni.
La mia curiosità, lei, potrebbe aiutarmii a scoprire come gestire e capire, quando o meno si tratta di un ossessione e possa lavorare sui polarismi, o quando sia colto da una paura di perdere il controllo e di tenere tutto sotto il controllo... ora ho i mezzi, ma sono ancora debole, ho molta fiducia sulla mia psicoterapia ed ho molta forza di volontà per uscirne... ma mi perdo ancora nei contenuti. :(

Non conosco in particolare le

Non conosco in particolare le tecniche dei seguaci di Chiusano, ma penso che sia un approccio 'serio', rispetto a molti in circolazione. Poi penso che conta più la capacità dello psicoterapeuta che non la tecnica usata, quindi Le direi di basarsi sulla sua esperienza di psicoterapia, cercando comunque di pensare sempre con la sua testa e di mantenere una base di buon senso, senza la quale anche le cose più portentose sono destinate a fallire, come diceva il matematico francese Poincarè, a proposito delle scoperte e delle nuove esaltanti tecniche scientifiche del suo tempo.
Penso che i contenuti delle sue ossessioni riflettano in qualche modo una serie di paure di fronte a sentimenti e spinte ingarbugliate e incertezze come sono tipicamente quelle che emergono in pubertà e adolescenza, piene di confusioni a vari livelli, su se stessi gli altri, le proprie sensazioni, ecc.
Mi sembra quindi che lei non sia riuscito a uscire da quella fase, o ci sia stato riportato per i cambiamenti recenti e si trovi ingarbugliato e impedito nella sua maturazione personale psicoaffettiva ed emotiva. La psicoterapia dovrebbe aiutarla ad uscire da quella che è diventata come una 'selva oscura' e ritrovare la sua 'diritta via' dell'evoluzione personale.
Cordialmente

il probema del male

Trascrivo anche qui una mia risposta dopo qualche email privata in cui era emerso il problema di non saper distinguere bene da male e di conseguenza la paura non fidarsi di nessuno nè di se stesso e di non saper controllare possibili eruzioni distruttive.

Direi che riguardo al problema del 'Male' può consolarsi. Non è solo. L'umanità intera ne è alle prese fin dalla sua origine e filosofie e religioni hanno tentato e continuano a tentare di darci delle risposte non evanescenti. Le società stesse probabilmente sono sorte e si organizzano in modo da limitare i danni della convivenza e cercare di mantenere un buon funzionamento. La politica stessa ha a che fare con ciò e tenta di gestire le cose al meno peggio, almeno si spera. E forse anche la psichiatria e la psicoterapia in realtà hanno a che fare con i modi con cui le persone cercano di affrontare questo problema, partendo dalle loro capacità ed esperienze.
Stabilito che è un problema con cui bisogna misurarsi tutti ogni giorno o quasi, credo si tratta di prendere la misura giusta (abbastanza) delle cose, che io trovo speso nel motto di un vecchio libro e film di qualche decennio fa: "io speriamo che me la cavo"... Non siamo onnipotenti e perfetti da risolvere tutto, se cerchiamo di darci da fare e non demordere forse possiamo cavarcela abbastanza da andare avanti. Che a mio avviso è la cosa importante nel viaggio della vita in cui siamo avviati.
In fondo anche Lei è arrivato piuttosto avanti, nella sua strada, quindi se l'è cavata finora a sufficienza nonostante tutto, anche se ha paura che prima o poi crolli tutto... Un altro detto di queste parte è "meglio aver paura che buscarle...": la paura, l'ansia sono brutte bestie, è vero, ma forse non così tanto come sembra... Se si impara a sopportarle un po' alla volta diminuiscono, come la fatica nel fare qualcosa cui non siamo allenati, all'inizio.
Forse bisognerà che faccia allenamento anche a dosare i tempi, per non bruciarsi ogni cosa in un momento. Cerchi quindi di mantenere un ritmo più equilibrato per le due volte a settimana.
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