Disturbo emozionale dell'infanzia non specificato

buongiorno professore,
ci siamo scritti diversi anni fa per il mio bambino, sino all'età di circa 3 anni.
Le riscrivo ora, quando il bambino ha 7 anni.
Lo scorso anno in prima elementare le maestre durante i colloqui previsti, hanno evidenziato problemi sul comportamento, definendo che il bambino ha difficoltà nell'autocontrollo e nel rispetto delle regole. Durante la consegna della pagella, dove peraltro i voti inerenti le varie materie sono stati buoni, ci hanno consigliato di consultare un neuropsichiatra in quanto secondo loro il bambino potrebbe soffrire di iperattività verbale.
Abbiamo consultato una psicologa/psicoterapeuta privatamente (le liste di attesa asl sono interminabili), e dopo la somministrazione del test cognitivo, è giunta alla diagnosi di "disturbo emozionale dell'infanzia non specificato" consigliandoci delle sedute di psicoterapia per capire questo disagio da dove viene. Siamo in possesso della relazione completa con i risultati del test cognitivo con risultati nella media.
Noi riscontriamo difficoltà nel far rispettare a lui le regole, non ascolta e se viene ripreso reagisce male, urlando e manifestando il suo disappunto. Ogni cosa che si ottiene è sempre dietro minaccia. Abbiamo anche tentato con le buone, ma nulla. In classe risponde alle domande indirizzate agli altri.
Vorremmo se possibile avere un suo consiglio in merito.
Ringraziamo in anticipo.

Anni fa non avevate scritto,

Non ritrovo lo scritto di anni fa.

A parte le 'diagnosi' di 'iperattività verbale' o "disturbo emozionale dell'infanzia non specificato", che il buon senso una volta avrebbe definito uando termini come "chiaccherone" e "rompiscatole", (c'erano anche allora) la vostra descrizione assomiglia al quadro che ho illustrato sotto il nome di 'bambini che demoliscono le scuole' . Potete leggere e vedere se assomiglia al vostro caso, e ci sono anche altri casi simili nei consulti su questo sito.

E' certo una situazione non facile in cui gli adulti si trovano di fronte ragazzini che rifiutano di obbedirgli e non riconoscono la loro autorità. Si può certo cercare di aiutare i bambini che sono ovviamente affaticati dalla lotta continua che instaurano col mondo adulto, ma più importante è che gli adulti trovino il polso e le maniere giuste per 'domare' il cavallino bizzoso prima che sia troppo grande.
A mio avviso è più utile quindi una consulenza agli adulti, per cercare di trovare le modalità educative più funzionanti, che non solo una 'psicoterapia' individuale al ragazzino. Poterle fare entrambe contemporaneamente sarebbe forse il massimo, ma non facile da realizzare.
Forza e coraggio e pazienza e resistenza...
Cordialmente
drGBenedetti

Gentile Professore, potrei

Gentile Professore,
potrei inviarLe in privato la scheda che la psicologa ha redatto ?
Sarei molto più tranquillo di un Suo giudizio.
Ringrazio in anticipo

D'accordo, io poi risponderò

D'accordo, io poi risponderò qui.

ho inviato la

ho inviato la relazione.
Cordialmente

Si tratta di un test di

Si tratta di un test di intelligenza (Quoziente Intellettivo) che risulta nella norma. In più si segnala che durate il test il bimbo era emozionato e un po' in ansia: dire in base a questo che ha un "disturbo emozionale" è un'assurdità derivante dalle impostazioni attuali della psicologia e della psichiatria, per cui le emozioni sono 'disturbi'.
Ovviamente le 'emozioni' influenzano il comportamento, e si può pensare che il bimbo non abbia trovato un modo più utile di controllarle, per cui, come succede a molti, le riversa all'esterno in comportamenti che possono essere disturbanti per gli altri, e scatenare reazioni negative, innescando un circolo vizioso. Con la maturazione (aiutato o meno da una 'psicoterapia') di solito si raggiunge la capacità di controllare le proprie reazioni emotive, almeno un po', ma nell'attesa è l'ambiente adulto che è chiamato a controllare le difficoltà comportamentali in maniera positiva e non solo punitiva o espulsiva come a volte succede.
Riguardo allo scambio di alcuni anni fa sarebbe interessante ritrovarlo, se potete darmi le indicazioni o rimandarmelo.
Cordialmente

qui

Ho visto il consulto di

Ho visto il consulto di quattro anni fa. Eravate preoccupati per autismo e asperger e poi per comportamentim 'strani'..., ora qualcuno parla di iperattività, qualcun altro di disturbo emozionale, qualcuno parlerà di disturbo oppositivo provocatorio. Una vera insalata mista.
Credo che sia molto meglio mettere a fuoco le difficoltà e gli ostacoli e affrontarli via via, per permettere di proseguire lo sviluppo e l'apprendimento e l'inserimento nella società. Bene o male finora le cose sono andate avanti. Probabilmente vi ci vuole un aiuto per mettere a fuoco meglio le difficoltà e trovare le modalità educative più utili, sapendo che nessuno è perfetto, e che ci sono dei periodi più facili e altri più difficili, in cui bisogna armarsi di pazienza e resistenza e a volte aspettare che passi a nuttata.
Confermo quindi quanto detto in precedenza.
Cordialmente
drGBenedetti

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