Comportamenti anomali di un bimbo di 26 mesi.

Salve Dottore. Sono la mamma di un bimbo di 26 mesi che per ora pronuncia (neanche spesso) solo due parole neanche in modo chiaro: mammmma e papapapa. (A 8 mesi disse mamma e papà in modo chiaro, poi non più). La scorsa estate diceva "cacca" toccandosi tra le gambe quando aveva il pannolino pieno, cosa che mi portò a pensare che avrei potuto tentare lo spannolinamento. Supposizione errata visto che fu una tragedia. Pochi episodi lodevoli. Per il resto mio figlio tratteneva la pipì fino a scoppiare. Rimesso il pannolino e amen.
Ha iniziato a camminare a 14 mesi. A 11 mesi ha gattonato (prima si spostava da seduto trascinando il sedere). A 7 mesi era in grado di stare seduto da solo, a 3 di mantenere autonomamente la testa.
Se gli si chiede d fare una cosa (portare un giocattolo, ad es.) non lo fa. Se decide di portarlo da solo, a me, a suo padre o al nonno quando viene a trovarlo, ok. Sono sorrisi da e per tutti. E' capace di dormire anche 13 ore di fila (quando non c'è scuola).
Se gli si legge una favoletta o una filastrocca, neanche ascolta.
Se gli porgo la mano chiedendo di seguirmi lo fa. Sia a casa che in strada.
Quando è contento cammina sulle punte.
Difficile farlo bere dal bicchiere: vuole metterci le dita dentro e, quando gli viene portato alla bocca, butta la lingua davanti. Riesce a bere dal bicchiere col beccuccio.
Incrocia lo sguardo, almeno quello delle persone che gli interessano.
E' cresciuto con me, il padre (che l'ha ignorato letteralmente per il primo anno) e il nonno. Frequenta il nido da settembre (2 anni quasi compiuti) e le educatrici dicono che vuole il rapporto 1 a 1. Non socializza con altri bambini, partecipa alle attività, ma dal momento in cui lo annoiano allontana colori, carta ecc.
La scorsa estate l'ho visto socializzare con una bimba di un anno riempiendole il passeggino di giochi.
L'ho visto seguire i bimbi più grandi nelle loro attività, sembrava divertito anche solo guardandoli giocare a pallone.
Ha abbracciato la figlia più piccola di una mia amica e ha giocato spesso con lei.
Qualche volta gira su se stesso tenendo gli occhi di lato, nella direzione che sta seguendo.
Nell'arco della scorsa settimana si è letteralmente incantato sul fasciatoio, per pochi secondi. Ho attratto la sua attenzione con uno schiocco di dita, mi ha guardata e mi ha sorriso.
Se qualcuno (padre compreso) lo allontana da me, il più delle volte piange.
Quando compaio elargisce sempre grandi sorrisi.
Se entro in bagno, entra anche lui o controlla da fuori (se la porta è aperta) cosa sto facendo.
Da meno di un mese si morde le mani. Non fino a sanguinare, ma si lascia il segno dei dentini (conconseguente arrossamento. Sembra infatti che la pelle gli si stia spaccando). Credevo lo facesse a causa della micosi che aveva sulla lingua, ma, guarita, ha continuato a farlo. Al nido tenta di mordere le educatrici. La scorsa estate ha tentato di mordere un ragazzo che non volle dargli una carta da gioco e una bimba che toccò un suo giocattolo.
Quando lo si chiama non sempre si gira. Se sente la mia voce il più delle volte sì, ma se sente la voce di suo padre o di una persona che non vede ogni giorno, la ignora deliberatamente.
Non l'ho mai visto dondolare il corpo, ma allargare le braccia e agitarle quando alla tv trasmettono una canzoncina che gli piace molto o quando io esco dal bagno, insomma quando è felice. Oppure per spronarmi ancora a fare le bolle di sapone.
Qualche volta ha riso di gusto senza un apparente motivo.
L'ho visto anche sorridere senza una causa, da solo. Come se stesse pensando o ricordando qualcosa.
A 18 mesi ha attraversato una fase critica con il cibo (un mese o poco meno), durante la quale, rifiutava qualsiasi cosa gli propinassi e preferendo, in alternativa, pane e prosciutto cotto o latte e biscotti. Che mangiava autonomamente portando il cibo alla bocca. Il latte lo beveva e lo beve dal biberon. Il cibo solido lo nascondeva spesso nei laterali del seggiolone, per poi andare a cercarlo una o due ore dopo (vizio estinto). Soluzione ai "capricci alimentari": fame nera per 24 ore. Dal giorno seguente mio figlio ha ricominciato a mangiare tutto. Ma voleva farlo ad ogni costo da solo con le mani. Ho assecondato questa sua esigenza finchè non ha fatto il suo ingresso al nido dove i bimbi vengono imboccati. Ha rifiutato tutto per qualche giorno, finchè (concorde con le educatrici) un giorno non sono andata anch'io al nido all'ora di pranzo. Mi sono seduta accanto a lui e si è lasciato imboccare dalla maestra senza fare storie. Da allora assaggia tutto. Se gli piace lo mangia. Altrimenti no. L'inserimento è stato classico e non eccessivamente drammatico. Ha pianto, sì. E ancora lo fa (frigna più che altro, ormai) per il primo minuto. Poi si lascia andare e si calma. Nel giro di tre settimane la scuola è diventata parte della sua routine e non ci sono più state scene dalla tragicità epocale.
Il pediatra esclude disturbi autistici et simila perchè mio figlio è uno che incrocia lo sguardo. E' coccolone, affettuoso, non disdegna il contatto fisico, ma non è così con tutti. Quando qualcuno che non sono io lo bacia e lo abbraccia, dopo pochissimo tempo viene allontanato dal bambino, con fastidio.
Ora a parte fare schiocchetti con la lingua e dire "diddì" non dice altro. "Mamma" quando sta male e neanche sempre. Prima (attorno ai 14/15 mesi) faceva 'ciao ciao' con la manina, batteva le mani, mi accarezzava il viso, ora non più. Se gli chiedo di farlo m'ignora. Mi ha vista piangere, ma non ha elargito un gesto d'affetto. Ha continuato a ballare seppur guardandomi. Sale e scende le scale. A salirle ha imparato in fretta. A scenderle ci ha messo più tempo per paura di cadere. Se lo si sgrida (ad esempio quando è in piedi sul divano) si siede subito. Stiamo affrontando una fastidiosa cura per il reflusso gastrico in questo periodo e lui è molto collaborativo: assume gli sciroppi (anche il peggiore) senza grandi proteste. Oltre allo stomaco, stiamo curando i danni che il reflusso ha fatto (adenoidite purulenta, infiammazione delle alte vie respiratorie ecc) e lui si è ormai abituato all'areosol lasciandosi tenere la mascherina sul viso, rassegnato. Tuttavia cerca di morderla o leccarla. Durante la cura c'è stata una complicanza: otite purulenta a destra e otite media a sinistra. Il bambino si è lasciato mettere le gocce nelle orecchie tenendo il capo inclinato per diversi minuti dopo, senza capricci. Spesso gli da fastidio quando gli taglio le unghie. Non piange fino alle lacrime, ma protesta vistosamente. Ho tre tipi di biberon: uno per il succo, uno per l'acqua (quando non gli do il bicchiere col beccuccio) e uno per il latte. Se vuole il succo, mi porta il bibe destinato al succo, se vuole l'acqua quello per l'acqua ecc. Non l'ho mai visto indicare un oggetto. Avevamo una visita neuropsichiatrica che ho dovuto rimandare perchè il bimbo (causa otite) non era in condizione di poterla sostenere. Ha fatto dal pediatra l'audiometria tonale mesi fa ed è risultato che ci sente normalmente. Credo di non aver dimenticato nulla. Un suo parere sarebbe prezioso e utile. Si tratta di dubbi di mamma o di basi sui cui indagare?
Grazie per il tempo che vorrà dedicarmi.

Mi sembra una lunga lista di

Mi sembra una lunga lista di lamentele, come di una mamma esasperata e non soddisfatta... Ovviamente è impossibile "essere rimborsati", se mi passa la battuta.
Mi pare che sarebbe il bambino in diritto di lamentarsi, così piccolo e già tante traversie, otiti, riflusso, dolori, infiammazioni in bocca, scontri con l'ambiente... spero che il padre ora gli sia più affezionato!
Attenzione che un eccesso di strumenti correttivi ("fame nera", ecc) può rasentare la trascuratezza o l'abuso, con tutti i rischi conseguenti... Mi pare che al bambino non manchi niente per crescere, di suo, come dice anche il pediatra, ma dalle poche notizie e dal tono generale della mail non vorrei che ci fossero delle difficoltà nell'ambiente, esasperazioni, problemi degli adulti, scontri, atteggiamenti educativi e comunicativi non adeguati che possono disturbare lo sviluppo del bimbo. I bimbi hanno bisogno di essere capiti, prima che un po' alla volta capiscano gli altri...
Se crede se ne può parlare.
Cordialmente

Grazie infinite innanzitutto

Parlarne con lei già mi rincuora. Quanto agli atteggiamenti rigorosi, da parte mia e di mio marito, non ce ne sono. Mi sono permessa, all'epoca, di non assecondare i "capricci alimentari" di mio figlio solo perchè mi aveva consigliato proprio il pediatra di fare così. Spiegandomi le conseguenze che avrebbe potuto avere sulla salute di mio figlio un'educazione alimentare sbagliata. Ho parlato del fatto che viene richiamato quando fa qualcosa che non deve (salire in piedi sul divano o salire da solo le scale che portano in camera da letto) per dire che è comunque un bimbo obbediente - per quanto testardo come me - e che non persevera nell'atteggiamento incauto. E' vero, mio figlio ne ha passate già tante. Compresa una brutta gastroenterite la scorsa estate. Ha sofferto molto a causa della dentizione e non credevo avremmo avuto tutta questa collaborazione con le cure attuali (che procedono egregiamente, per fortuna. Dopo aver incontrato una schiera di medici che non riuscivano a capire quale fosse realmente il problema). Non chiederei mai un rimborso, mi creda. Lo amo infinitamente così com'è. Quella che ha letto è stata una lista di comportamenti che ho ricordato e buttato su un foglio bianco, di getto. Credendo fossero tutti più o meno importanti. Ho come il sentore, però, che mio figlio non sia lui al 100%. Come se ci fosse un'altra parte di sè che fa fatica a venir fuori. Forse se parlasse non avrei questa sensazione, non lo so. Suo padre ha combattuto contro il rifiuto che aveva nei confronti del bambino e ha vinto. Ora gli è molto affezionato. Ci gioca, lo coccola e se ne occupa. Ma il piccolo vuole me, per qualsiasi cosa. E' come se in mia assenza non si sentisse sicuro, anche se sta con suo padre. Questo quando sa che ci sono anch'io in casa o mentre scende le scale. Se sono assente, non se ne lamenta. Tuttavia essendo suo padre decisamente meno amorevole di me, quando non ci sono il bimbo non ha richieste. Mio marito dice che si comporta "come un soldatino". A mio parere un bimbo di due anni ha il diritto di fare il bimbo di due anni, non il soldatino. Uno sbaglio che ammetto di aver commesso (e a cui sto cercando di rimediare) è stato intrattenerlo giocando, ma con la TV accesa. Ogni richiesta, proposta o novità era distratta dalla televisione. Da qualche giorno è concessa solo durante i pasti. Per il resto, c'è la musica. Solo musica a voce bassa e giochi insieme. Suo padre sta ricordando mentre le scrivo che quando Ale è stato in ospedale per la gastroenterite gli ha proposto di giocare per farlo ridere e il bimbo scosse la testa, come a dire "no, papà. non sto bene, non è il momento". Sulla scorta di quanto le ho scritto e premesso che mio marito ed io cerchiamo di non avere discussioni davanti al bambino come stiamo tentando di risolvere attriti vecchi ma radicati, lei crede che negli atteggiamenti di mio figlio ci sia effettivamente qualcosa di anomalo o preoccupante o sono solo paranoie da mamma imperfetta? Rinnovo i ringraziamenti. Spero di rileggerla presto. Cordialità.

Qui si vede una situazione

Qui si vede una situazione molto più 'umana' e affettiva ed emotiva e una mamma normale, "sufficientemente buona", che è un altro modo per dire che nessuno è perfetto. I bimbi hanno bisogno appunto di normalità, non di perfezione.
Mi sembra che il pediatra abbia ragione, ma comunque provi a rimandarmi le informazioni seguendo il questionario indicato nella colonna a sinistra (istruzioni per i consulti), in modo che forse potrà uscirne l'immagine più completa di un bambino nel suo ambiente .
Cordialmente

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E

problemi in gravidanza: salvo occasionale e feroce acidità gastrica, nessuno.

nascita
a che settimana 39ma
Parto: cesareo per sofferenza fetale riscontrata dal ginecologo durante il tracciato per sospetto cordone attorno al collo. E per scarsa dilatazione.
alla nascita : 3.540 gr, 51 cm, 34.
(eventuali curve di accrescimento epoche successive): il pediatra di mio figlio ha sempre ritenuto percentili e similari una baggianata. Quindi non li ha mai considerati constatando, semplicemente, che il bimbo cresceva e cresce correttamente.
indice di Apgar primo minuto 8 / quinto minuto 9 durata del ricovero in ospedale 3 giorni
Primi mesi
allattamento: allattamento materno per i primi tre mesi e mezzo. Misto per i restanti due mesi e mezzo.
svezzamento a che età 6 mesi. facile
ritmo sonno veglia, orari: nanna ore 23, sveglia ogni tre ore per la poppata. Sveglia ore 9. Pisolino pomeridiano dalle 15.00 alle 17.00
eventuali difficoltà: nessuna
persone che lo accudivano: io, sua madre.

epoca successiva: il bmbino ha sempre assaggiato tutto con curiosità. Si addormentava in braccio a me, sul divano, mentre gli cantavo una ninna nanna o recitavo una filastrocca. Oppure ascoltando il battto del mio cuore con la testa poggiata sul petto mentre gli parlavo e accarezzavo la testa. Poi veniva portato nel suo lettino che è accanto al nostro in camera da letto. Compiuto un anno e mezzo, sembrava non gradire più ninna nanne e simili (voleva solo giocare, rimandando il sonno), quindi ho optato per il metterlo direttamente nel suo letto quando è ora di dormire. Abbraccia un po' i due pupazzi che ha nel lettino e si addormenta da solo. Ha sempre rifiutato il ciuccio.

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età 7 mesi
primi passi da solo 14 mesi
capacità motorie attuali ottime
controllo sfinterico (pipì e popò) a 22 mesi mi diceva "cacca" toccandosi tra le gambe quando aveva il pannolino pieno. Questi episodi mi hanno fatto decidere di tentare lo spannolinamento. Pochi episodi lodevoli. Tratteneva la pipì anche per diverse ore di fila prendendo a schiaffi il pisellino quando lo stimolo era troppo forte. Arrivata la gastroenterite, ho rimesso il pannolino e fine della storia.

interesse e curiosità verso le persone: non da confidenza a chi non conosce. Se passa un po' di tempo allora comincia a cercare di attrarre l'attenzione.
figure principali cui è attaccato: me, sua madre.
reazioni alla separazione dai genitori: l'unica reazione con lacrime e dispiacere, avviene quando è separato da me.
rapporto con le persone: come per gli adulti, anche per i bambini li osserva dapprima per un po' di tempo. Poi ci socializza. Tuttavia al nido (che frequenta da settembre) le tate mi dicono che gioca solo con loro. Non con gli altri bimbi. Come ho già scritto, la scorsa estate ha giocato volentieri con qualche bambino, ma sono stati episodi sporadici.
comprensione delle cose e delle richieste: raramente accondiscende alla richiesta di portare un gioco, ma obbedisce sempre dando la mano quando si è in strada o quando viene richiamato se fa qualcosa che non deve.
comunicazione dei suoi bisogni e desideri: se vuole mangiare mi porta il bavetto, se ha sete il biberon (a seconda che desideri acqua o succo di frutta).

sviluppo simbolico
linguaggio:
(età di inizio)
prime parole 8 mesi. Mamma e papà.
due parole insieme mai
uso del no e del sì a 21 mesi disse no alla nonna che gli chiedeva un bacio. Il giorno in cui ha compituo due anni, un no deciso ad una mia amica che gli chiese la stessa cosa.
frase minima nessuna.

interesse e curiosità per gli oggetti
uso dei giochi: gioco imitativo più che altro. Se vede me fare una cosa (impilare i cubi, sparare con la pistola le bolle di sapone, disegnare ecc. lo fa anche lui. Scorre il dito sul tablet o lo smartphone, ma non riesce ancora ad usarlo correttamente).
disegno spontaneo: scarabocchi

attenzione nelle varie attività e interessi: se si tratta di un'attività che gli piace, è duratura. Altrimenti dura pochi minuti.

comportamento: tranquillo.
adesione a regole, orari, limiti: ha buon spirito di adattamento. Quando lo sveglio per portarlo al nido non protesta mai.
obbedienza agli adulti: riconosce un'autorità solo in me e suo padre.
reazione a divieti: l'unica reazione c'è se gli viene impedit di raggiungermi. Piange.
capricci, bizze: bizze nessuna. Capricci rarissimi.
paure, fissazioni: ha paura del rumore dell'aspirapolvere e di sedersi nella vasca per il bagno. Infatti opto per la doccia. Che si lascia comunque fare protestando.

scolarizzazione
asilo nido sì A che età 23 mesi Reazioni eventuali inserimento classico. Ha pianto per le prime due settimane, poi non più.

Scuola materna …………….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento............
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........

Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche: figlio unico di figli unici. Non frequenta altri bimbi al di fuori di quelli che incontra al nido.

Composizione familiare lui, io e suo padre.
altri conviventi nessuno
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonnni, baby sitter, ecc): non c'è un'organizzazione specifica visto che me ne occupo io e suo padre, quando è a casa.
modalità educative: ferme. Gli orari di sonno dipendono dal giorno. Se fa il pisolino al pomeriggio (che in genere dura un'ora e mezza) non si addormenta prima di mezzanotte. Altrimenti entro le 22, in genere, crolla. Dorme nel suo lettino che è accanto al nostro letto, in camera da letto. Come già detto, riconosce un'autorità solo in me e suo padre.

Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc....: diverse difficoltà di salute. Da una dentizione problematica al reflusso gastrico, otiti medie, riniti catarrali, nessuna malattia esantematica.
Visite mediche, ospedale, altro. una moltitudine di visite mediche, specie nell'ultimo periodo. Compresa una rinofibroscopia. Mai un ricovero. In pronto soccorso tre volte (reflusso, otite sierosa, gastroenterite)
Eventuali esami fatti e referti: mai fatto un esame della vista perchè non se ne è mai palesata la necessità. Audiometria tonale fatta a giugno scorso dal pediatra:
Impediziometrico nella norma
audiometria tonale
500
1000
2000
4000
H2 a 95 db = normale
Altre osservazioni: da qualche tempo se non ha un oggetto morbido ma gommoso da mordere, si morde il dorso delle mani fino a lasciarsi i segni. Lo fa con rabbia. Talvolta così tanta che contemporaneamente stringe forte il mio braccio e gli trema la testa durante il morso. Il pediatra dice che deve mettere gli ultimi due molari, ma io gliene ho contati 4 totali, quindi dovrebbe averi messi tutti (?). Credevo fosse un comportamento dovuto alla micosi che aveva sulla lingua, ma una volta guarita, ha continuato a farlo.

Grazie ancora. Spero di rileggerla presto.

Non mi pare di vedere

Non mi pare di vedere particolari anomalie nella descrizione dello sviluppo e attuale, a parte gli episodi di malattie e interventi medici che possono aver un po' disturbato. Si confermerebbe quindi la valutazione del pediatra che finora non ha visto problemi di sviluppo. A parte il ritardo di linguaggio che nel terzo anno è ancora piuttosto frequente e non costituisce di per sè una patologia. Così come il comportamento riferito, anche al nido, verso adulti e bambini. Difficile capire il 'morso' e gli strizzoni... se sono per il dolore ai denti dovrebbero comunque passare in qualche tempo, probabilmente. Bisognerebbe probabilmente avere un po' più di esperienze di conoscenza e frequentazione di altre persone, nonni, amici, vicini. ...
Direi comunque che bisogna vedere come procede nei prossimi mesi
cordialmente

"Si connota disturbo dello spettro autistico"

Salve dottore, le riscrivo per aggiornala poichè (pur tenendo conto e facendo tesoro dei suoi consigli) abbiamo portato il bambino da una neuropsichiatra privata, preoccupati nel vederlo mordersi continuamente le mani. La dottoressa ha parlato con noi, del parto, della gravidanza, della vita di genitori e di coppia a lungo. Nel contempo, il bambino giocava ignorando il resto. E' stato chiamato dalla dottoressa più volte e, a parte pronunciare il suo solito "dì!" alla domanda: "ti piacciono questi giochi?" - non la riteniamo una risposta indicativa visto che dice "dìdì" molto spesso, talvolta anche di continuo incastrando un "dìdìdìdìdìdì" dietro l'altro - non ha prestato attenzione alla stanza nè alla persona nuova. Ci siamo ovviamente attivati per far visitare il bambino in un centro polifunzionale e stiamo aspettando che le feste finiscano per rivolgerci anche alla ASL di competenza. La neuropsichiatra che lunedì ha visitato mio figlio, ha detto che tutti i segnali positivi che il bimbo da adesso (incrocio di sguardo, curiosità, socievolezza con estranei anche se mai altri bambini) li offre ancora perchè è piccolo e che, se non opportunamente trattato, spariranno. D'altro canto ha aggiunto che mio figlio è un soggetto altamente recuperabile vista l'età e che l'atteggiamento di chiusura che si connota ora è una sciocchezza. Ora le chiedo: in attesa di ulteriori pareri ed eventuali terapie, come dobbiamo comportarci in famiglia? Stiamo coinvolgendolo in ogni attività, gli stiamo parlando continuamente tentando di stimolarlo. Lo stiamo invitando a giocare cercando di svilupparne la creatività. Tutto e sempre con la TV spenta (che prima era sicuramente un elemento di disturbo). Cos'altro possiamo fare per nostro figlio in attesa che venga ulteriormente valutato? Proprio ieri sera ha avuto una crisi di risate senza motivo. Grazie infinite, cordiali saluti.

Non ho elementi in più sul

Non ho elementi in più sul bambino per dire altre cose. Magari mandatemi qualche video, seguendo le indicazioni nella colonna qui a sinistra.

Grazie Dottore

Provvederò ad inviarle alcuni video di mio figlio mentre interagisce con me il prima possibile. Il suo parere è utile e prezioso, anche perchè lei (tra quelli incontrati sino ad ora) mi sembra che davvero riesca ad umanizzare la neuropsichiatria, senza celarsi dietro diagnosi con poco significato o che lanciano intere famiglie nel baratro. Detto questo, stamane mio figlio ha sostenuto la visita con la neuropsichiatra dell'ASL di competenza territoriale (dottoressa cui spettava l'ultima parola circa l'indirizzamento presso centri specializzati in psicomotricità). Ho parlato con lei dei progressi fatti dal bambino in assenza della Tv (mangia da solo, beve dal bicchiere, un paio di volte ha indicato col dito cosa voleva, mi da baci - a modo suo - mi abbraccia più e più forte di prima, mi guarda molto negli occhi, ha aggiunto sillabe nuove al suo vocabolario, fa camminare le macchinine, usa i colori a dita, impasta la pasta di sale, ha ricominciato ad accarezzare se gli viene chiesto o a salutare, cammina meno sulle punte e, cosa che considero importante, si gira se chiamato e guarda in faccia), tuttavia ha diagnosticato "chiusura relazionale" prescrivendo psicomotricità tre volte la settimana per sei mesi. La prima neuropsichiatra che ha volutato mio figlio notò che il bambino, preso dai giochi, stette seduto tutto il tempo dando le spalle a me e suo padre senza coinvolgerci. Infatti connotò "disturco dello spettro autistico" e aggiunse "il bambino dimostra di essere chiuso nei confronti dei genitori". Stamane mio figlio, con la seconda operatrice del settore, mi ha chiesto allargendo le braccia di sedersi sulle mie ginocchia per poter giocare con i pennarelli che gli sono stati messi a disposizione (quindi nessuna chiusura nei miei confronti). Ha guardato una o due volte negli occhi la dottoressa - avara di sorrisi, a dirla tutta metteva soggezione anche a me - e poi ha fatto i suoi scarabocchi tra il foglio e la scrivania. Ora la domanda è: chiusura relazionale e disturbo dello spettro autistico sono la stessa cosa? Scusi la premessa e la lungaggine, ma io vedo che mio figlio con me, con suo padre, con il nonno, con persone che vede ogni tanto, non ha problemi nel relazionarsi. Sono confusa, non capisco. Da qui a breve invierò i video. Nel frattempo confido in un suo chiarimento. Grazie ancora. A presto.

Per rispondere alla sua

Per rispondere alla sua domanda sulle varie formule diagnostiche usate, direi che è come se vedendo un bambino fermo su una panchina, che non si muove mentre è osservato, uno diagnosticasse 'fissità motoria' e poi 'disturbo dello spettro paralitico' (salvo poi dire che "è uscito dallo spettro" quando magari il bambino si alza e va a rincorrere un piccione....)
Ecco, a volte quello che spesso viene riportato mi evoca pensieri simili. Ma ovviamente può darsi che le persone che scrivono abbiano capito o interpretato male i commenti degli specialisti e io certo non voglio parlar male di colleghi. Dico questo a scanso equivoci. A buon conto è bene sempre farsi mettere per iscritto, su carta intestata, i pareri di medici e operatori vari.
Per il resto attendo i filmati.

Aggiornamenti e video

Salve Dott. Benedetti, mi ritrovo a disturbarla nuovamente dopo un paio di mesi per aggiornarla sulla situazione.
Ho caricato su youtube i video che mi aveva chiesto. Si riferiscono ai mesi di dicembre, febbraio e marzo.
Le date sono visibili nelle didascalie dei video.
A. è seguito da una neuropsichiatra della ASL, ha fatto fino ad ora sette sedute di psicomotricità (molto a singhiozzo a causa della terapista) e frequenta l'asilo nido.
Negli ultimi tempi il bimbo è migliorato in termini di attenzione, partecipazione e condivisione.
Gioca con gli altri bimbi a scuola e li imita al parco o quando si trova
in compagnia di figli di amici. E' affettuoso, la tendenza all'isolamento è scomparsa, tuttavia sia la terapista che la neuropsichiatra mi dicono che ha un disturbo dello spettro
autistico. Ho letto davvero tanto in merito e mio figlio, che aggancia e mantiene il contatto oculare, non rientra a pieno nelle caratteristiche autistiche. Tantomeno in quelle della
sindrome di aspenger o del disturbo pervasivo dello sviluppo. Ha delle stereotipie (vocali: emette lo stesso verso di continuo e per un lungo periodo di tempo), cammina sulle punte, all'improvviso strizza gli occhi. Quanto ai morsi sulle mani di cui le parlai, ora hanno un contesto: lo fa quando s'innervosisce e non ottiene quello che vuole o non riesce a comunicarlo. Ora il bimbo ha 29 mesi e non parla. Non dice nulla.
Meno di un mese fa ha sbiascicato qualche parolina tipo 'vieni', 'apr' (per dire apri al nonno), 'mamma', 'ane' (pane) 'dà', eddai!. Ora non più.
Siamo stati dalla dottoressa il 23 febbraio l'ultima volta e A. le è sembrato più tranquillo, più sereno. Infatti lo era. Nell'ultima settimana però ho notato comportamenti 'strani'.
Un aumento delle stereotipie, aveva imparato ad adoperare correttamente le costruzioni,
ora si ostina nuovamente a volerle accumulare e smontare se vengono montate. Oppure le lancia dietro di sè dopo averle accumulate. A differenza dell'ultimo periodo piange all'ingresso a scuola. Non offre più come prima il cibo che mangia (reale o immaginario) a me o a suo padre. Resta la passione per i colori e per il colorarmi il viso. Scarabocchia il foglio oppure gli disegno dei cerchi e lui sceglie i colori da adoperare per colorarli insieme.
Sabato 27 febbraio siamo stati a cena a casa di amici con tre figli.
La volta precedente il bimbo si è 'aperto' subito ed è stato impossibile tenerlo fermo sulla sedia per mangiare (ho eliminato il sediolone, ora mangia a tavola con noi),
voleva andare nella cameretta dei bimbi per giocare.
E' stato affettuosissimo e giocherellone con la più piccola (5 anni) e se lei veniva in cucina, lui veniva a riprendersela. L'ultima volta no.
Si è 'sbloccato' dopo più di mezz'ora di lamenti in braccio a me. Qualsiasi attenzione
era inutile. Poi si è 'aperto' ed è andato tutto normalmente. Se quel che vuole è vicino lo indica talvolta col dito e talvolta usando tutta la mano, altrimenti mi ci porta per mano oppure mi spinge in direzione dell'oggetto desiderato.
Ultimamente ha riso di nuovo senza motivo.
Se lo invito a fare una carezza ad un bimbo completamente estraneo la fa, cerca goffamente di socializzare, tuttavia non saluta mai e con gli adulti che non conosce deve vederli più volte prima di dargli confidenza.
Altrimenti neanche li guarda. La dottoressa che lo ha in cura sostiene che A. ha difficoltà comunicative (ma non parlando e non essendo comunque ancora in ritardo col linguaggio, comepuò un bimbo comunicarmi quel che desidera?) la psicomotricità in sè non serve a nulla. La terapia psicologica vera e propria è fatta dalla famiglia. Non so se lei condivide quest'opinione, ma non credo che una terapia (privata) fatta a sobbalzi a causa della terapista possa aver fatto acquisire miglioramenti a mio figlio. Se ci sono stati, credo sia stato grazie alle operatrici scolastiche e a noi che in sinergia stiamo cercando di aiutarlo.
La dottoressa, che sostiene che A. non abbia ritardi cognitivi, ci ha suggerito sin dal primo incontro di adoperare le immagini per comunicare con A. Di creare un album di foto con quello che lui mangia o per la maggiore desidera. Fatto. Ha usato quell'album due volte. Una per farmi capire che voleva del pane, un'altra per comunicarmi che voleva un determinato cartone animato. La tv gli è concessa mezz'ora al giorno. La neurposichiatra ci ha suggerito di promuovere l'autonomia e il diritto di scelta. Sul diritto di scelta, è una cosa che esercito da un paio di mesi.
Vuoi questo o quello (ovviamente facendogli vedere cosa gli sto proponendo). Vuoi andare sù o giù? indicandogli le direzioni. La mano in luoghi sicuri non gliela do e il bimbo accetta volentieri di camminare da solo accanto a me.
Gli sto dedicando tutto il mio tempo, ma (ripeto) negli ultimi giorni ho notato una piccola regressione. Ora vai a capire se è solo un'impressione dettata dall'angoscia in cui sto vivendo o se effettivamente c'è. Nei bimbi affetti da disturbo dello spettro autistico, può esserci
un'ulteriore regressione? Può verificarsi un'equilibrio e poi una perdita di esso? Può esserci un'acquisizione delle competenze o poi una nuova perdita delle stesse?
In ogni caso ho seguito il suo consiglio: certificati firmati su carta intestata. Le neuropichiatre che hanno valutato mio figlio fino ad ora sono tre. Due hanno scritto e parlato di disturbo dello spettro autistico e una di note di chiusura relazionale.
La terapista da che mi dava un quadro nero della situazione perchè mi diceva come la dottoressa che sta osservando A. che il bimbo non è condivisivo, l'ultima volta (venerdì 26 febbraio) mi ha detto che si è comportato 'normalmente'. Ha cercato un paio di volte di aprire la porta per uscire e raggiungermi ed ha condiviso giochi, sguardi e gioia con lei.
Non so più cosa pensare, dottore. Spero possa dedicarmi ancora una volta il suo tempo.

Nei video lo vedo abbastanza

Nei video lo vedo abbastanza attento e concentrato in quello che viene fatto, mangiare, scendere lo scivolo, impilare i cubi con scarso entusiasmo, un po' di coccole con la mamma e poi scende... Non fa cose strane, sembra capire e aderire alle varie situazioni ma non ha stimolo o bisogno o interesse di comunicare ,(si comunica molto anche senza parole, prima che venga il linguaggio...), nè si vede interessato, salvo che al cibo, dove segue attentamente i movimenti della mamma ed è anche più attivo. Nello scivolo è adeguato, interessato, prudente.
I video non sono sufficienti a farsi un'idea,sono tutte situazioni passive, per così dire, bisognerebbe vederlo in sue iniziative, di gioco spontaneo, nell'uso di oggetti o nel riferirsi ai familiari.
Consiglierei di non badare alla diagnosi, che non aggiunge nessuna conoscenza e non serve a nulla ( vedi le pagine recenti del sito nelle info sull'autismo), ma solo a vedere che il bambino sia in situazione utile a trovare interesse e curiosità e quindi stimoli a esplorare e ragionare e comunicare, ecc. Si ottiene a mio avviso non tanto facendogli fare cose a comando a tavolino, come nel filmato coi cubi, ma seguendolo nei suoi interessi e cercando di condividerli.
Se ci sono dubbi o paure di malattie che disturbano lo sviluppo si possono fare degli esami medici per escluderle (EEG, es per dismetabolismi degli aminoacidi e mucopolisaccaridi, mappa cromosomica e ricerca di eventuali anomalie cromosomiche strutturali).
Per il resto si tratta di seguire e facilitare il suo sviluppo,nei suoi tempi, visto poi che come dite ci sono dei progressi, sopportando che ci possano essere alti e bassi. Cordialmente

Grazie dottore

Mi scusi se le rispondo con ritardo, ma A. ha avuto una forte infezione delle vie aeree superiori con conseguente febbre alta. Ora mi spiego la "regressione" di cui le avevo accennato: il bimbo non si sentiva già bene, aveva le prime avvisaglie e poi la situazione è esplosa facendolo diventare uno straccetto privo di entusiasmi. Ecco perchè gli ultimi ingressi al nido sono stati tragici: lui cercava di farmi capire che c'era qualcosa che non andava e io non l'ho forse osservato adeguatamente. Ora sta bene, lunedì tornerà a scuola e da un paio di giorni ho notato comportamenti 'adeguati' alla sua età: prima preparargli un panino da mangiare era impensabile (toglieva quel che ci mettevo dentro, lo mngiava e poi mordeva il pane). Ora no: mangia il suo panino a morsi, come tutti. Si è anche rganizzato sedendosi di lato sul triciclo e poi un po' sulla sua poltroncina. Le stereotipie vocali di cui ho accennato, si verificano nei momenti di noia estrema, quando il bimbo davvero non sa che fare. Stessa cosa per l'uso definito 'improprio' dei giochi. Talvolta li lancia, ma è piuttosto difficile per me capire quale sia un uso più creativo di un giocattolo o quale sia improprio. Sicuramente ha due giochi sonori di cui fa un uso più consapevole, adesso. Preme i tasti, ascolta le musichette e poi via andare con altre funzioni. In questi giorni di malattia neanche una parola. Neanche 'mamma' per chiedere aiuto, nulla. Indica l'acqua se ha sete, il mobile della cucina dove sono i colori se li vuole (oppure mi ci porta), stessa cosa per lo stipo dove può esserci qualcosa da mangiare. Forse è per questo che mi parlano di 'spettro' - per quanto un genitore cerchi di essere obiettivo non è semplice se tre operatori del settore ti parlano di spettro autistico -. So che mio figlio è cambiato nello sguardo: è più furbo, sveglio, ha uno sguardo più vivo e più profondo. Proprio ieri è entrato di sua iniziativa in una casa di persone che per me e suo padre non sono neanche conoscenti (persone cui abbiamo montato un tavolo un giorno vedendoli in difficoltà passando) e lui si è lasciato portare dal padrene di casa, ha esplorato e mentre lo faceva cercava sorridendo lo sguardo complice di quel ragazzo. Mi prenderò la libertà di aggiornarla man mano, non me ne voglia. Lei fino ad ora è l'unica persona che ha avuto, a mio avviso, un approccio adeguato. Grazie infinite, cordiali saluti.

Bene, cerchi di sopportare

Bene, cerchi di sopportare gli operatori del settore e di non farsi influenzare dalle loro manie e terminologie, mantenendo buon senso e realismo per vedere il bambino con i suoi occhi e conoscerlo e capirlo.

Salve dottore

Le scrivo per darle ulteriori aggiornamenti sulla situazione. Tre giorni fa A. è stato valutato nuovamente dalla neuropsichiatra che ormai lo sta seguendo da tre mesi. L'ha trovato migliorato, ancora più tranquillo del mese scorso (il morso alla mano è ormai quasi un ricordo e sovviene solo quando il bimbo s'innervosisce di brutto) ed è stata contentissima quando le ho detto che ci sono stati episodi esilaranti di relazione anche con gli adulti (su iniziativa di mio figlio). Le ho portato in visione video, ho raccontato eventi sul mio quaderno - annoto tutto quello che sucede dall'ultima visita a quella del mese successivo - e lei a un certo punto si è "aperta" con me dicendomi che ci sono alcuni bimbi che prima dei tre anni hanno dei comportamenti che rientrano in una determinata sfera comportamentale (spettro autistico). Comportamenti che possono scemare con la crescita e gli stimoli giusti. E che mio figlio è uno che non sta affatto messo male con il contatto oculare. Che in lui non ci sono interventi urgenti da eseguire, anche considerata l'età e che dobbiamo avere il coraggio di aspettare e rispettare i suoi tempi. Esattamente come mi ha detto lei, dottore. Ma dirmelo magari un po' prima permettendomi di affrontare le cose un pochino più serenamente, no?! Lei è stato l'unico e ora siete in due. Ormai è concorde anche la dottoressa circa la teoria - elaborata da me e dall'educatrice scolastica - che chiusura c'è stata, ma è dipesa dalle sofferenze fisiche causate dal reflusso gastrico. Di cui mio figlio ha sofferto per mesi in modo asintomatico dall'esterno. Abbiamo fatto la prova del farmelo salutare ed uscire dalla stanza e il bambino ha aperto subito la porta e mi ha raggiunta. Mi ha guardata come per chiedermi: dove vai? Io sono qui, tu dove vai? Ho spiegato alla dottoressa che ci sono state alcune paroline: no, sì, acq, io, l'acq (acqua) tutte in modo contestuale, ma che sono stati episodi come isolati, che non si sono poi ripetuti sistematicamente. Le ho parlato degli esami che lei stesso mi ha consigliato e la np mi ha consigliato di darci un altro mese di tempo visti i passi avanti di A. Il bimbo ormai mi fa capire cosa vuole, ma anche cosa non vuole. Sceglie. E noto con piacere che ha bisogno di stimoli sempre nuovi. La cesta dei giochi può restare così com'è per giorni, è come se dai giochi che ha non fosse più attratto. Ma è capace di divertirsi tanto se per esempio giochiamo con il nastro adesivo o se mi nascondo qualcosa tra le mani e lui deve indicarmi in quale delle due mani si trova. Se le leggessi la relazione della prima terapista (a psicomotricità ne ha avute due, una per sette sedute che poi è andata via e un'altra per altre tre) credo riderebbe. Ho letto frasi come "impaccio motorio" (e la np mi ha giustamente fatto notare che mio figlio si stava arrampicando sui tavolini a misura di bambino che lei ha in stanza), ecolalìe e poi mancanza di verbalizzazione anche su richiesta (come può un bimbo che non verbalizza avere dlle ecolalie?!?). Quando ho letto quelle righe ho pensato subito: quello descritto non è mio figlio. Con la np abbiamo parlato delle stereotipie vocali di A. e lei mi ha consigliato, appurato che non è un'attività assorbente infatti se richiamato il bambino smette subito, di lasciarlo fare, che si tratta di autostimolazione per il linguaggio. Lei è concorde con questa affermazione? Cosa mi dice circa il tutto? Grazie sempre, cordiali saluti.

Mi sembra che si confermi che

Mi sembra che si confermi che l'evoluzione del bambino è in atto e che non c'è bisogno di acun intervento. Non si occupi, se può e se riesce, di patologie e di sintomi possibili ma cerchi di godersi il suo bambino e stare con lui in modo semplice enaturale, spontaneo, in modo da favorire una conoscenza reciproca sempre maggiore. Gli parli tranquillamente, senza volergli insegnare, e risponda alle sue comunicazioni, in qualsiasi modo avvengano. E non abbia paura di dirgli dei no, quando necessario: non per educazione ( per ora) ma per le cose necessarie per la sicurezza e la convivenza...

Salve dottore, scusi ma...

...mi ritrovo a disturbarla nuovamente a distanza di 2 mesi per scrivere alcuni aggiornamenti ritenendo il suo parere sempre utile e prezioso. Ora A. ha quasi 32 mesi. L'interazione sociale di mio figlio è migliorata. Sia con gli adulti che con i bambini. Gioca con loro, si relaziona, si confronta, li imita. L'educatrice del nido che frequenta mio figlio mi dice che è come e A. si fosse reso conto in ritardo che ci sono anche gli altri. E che la vita sociale richiede regole, che lui non sempre vuole seguire. Proprio lunedì scorso siamo stati alla festa di compleanno di una sua compagna di classe e il bimbo, appena arrivati, ha tolto a stento la giacca lanciandosi poi nella mischia. E ha anche offerto il cibo che era sul buffet ad alcuni adulti presenti in sala. E' collaborativo nel vestirsi. Tenta di infilare da solo i calzini, ma non riesce ancora. Aggiusta le maniche della maglietta se sono troppo lunghe, qualche volta riesce a mettere da solo le scarpe, sicuramente chiude e strappa il velcro per metterle o toglierle. Tuttavia il linguaggio stenta molto a fare la sua comparsa. L'ultima volta che ha detto 'mamma' è stato l'8 maggio. Fino a 10 giorni fa diceva alcune paroline, compreso il 'no'; ora sembra che non sia più interessato a farlo. L'indicare richiestivo è presente. A differenza dell'indicare dichiarativo che non è ancora comparso. E questo mi preoccupa molto. Mi è stato detto che esistono molteplici forme di autismo e che, trattandosi di un disturbo dello sviluppo, si manifesta anche con difficoltà del genere. Porge per mostrare, ma se gli diciamo 'dov'è mamma?' oppure 'dov'è il cane?' può guardare il soggetto, ma non lo indica. C'è il prolungamento del sè in alcuni casi. Usa la mia mano. Tuttavia mio figlio ha dato prova di comprendere il linguaggio verbale, con relative risposte in versi - per me e mio marito incomprensibili - e talvolta anche con proteste. Non sa ancora dare i baci (si limita a poggiare la bocca socchiusa sulla guancia e finisce lì), ma in compenso ha una consolante stretta nell'abbraccio. Riesce a gestire meglio le emozioni positive. Esprime gioia da tutti i pori, ma si contiene. Con le emozioni negative, invece, c'è ancora da lavorarci un po'. Il morso alla mano talvolta ancora compare, ma A. sa che non deve farlo quindi si limita al solo gesto quando proprio non ne può più. Mi ha chiaramente fatto capire che non è ancora pronto per il grande passo dello spannolinamento, (dopo alcuni giorni di prove generali che sono andate discretamente, un pomeriggio il piccolo si è come bloccato trattenendola per due ore di fila. Allora gli ho chiesto: A. vuoi mettere la mutandina o il pannolino?, mostrandoglieli. Ha spinto via la mano che reggeva la mutandina dicendo BBIA! BBIA!! Io credo volesse dire via! via! Quindi ok. Rimettiamo il pannolino. Salvo proporgli il wc come gioco un paio di volte al giorno, allora è tutto contento. Ride e sorride alle lodi. Contatto oculare ok. Non saluta con la mano. Mai. La sfera comunicativa è credo compromessa e quando non capiamo cosa vuole, per lui è molto frustrante. In base alla sua esperienza può esserci uno sviluppo lento, che avviene goccia a goccia, ma che non è compromesso da nulla di patologico? Può trattarsi davvero di tempistiche tanto rallentate, ma pur sempre solo tempistiche? Può esserci una forma di autismo che colpisce una determinata area e non un'altra? A. ha delòle stereotipie. Qualche volta cammina sulle punte e alcune volte l'ho visto accarezzare porte, pavimento e finestre. Quattro o cinque carezze, non di più. Ma lo fa. Io sto seguendo tutti i suoi consigli, gli sto parlando senza volergli insegnare. Ma sembra che non basti mai. La dottoressa che lo segue ci ha dato appuntamento nuovamente il 7 giugno, ma non si sbilancerà prima dei 3 anni. Spero solo di non stare a perdere tempo prezioso. Un saluto, dottore. Grazie ancora. Attendo i suoi pareri.

Lasci perdere formule

Lasci perdere formule ridicole come 'indicare dichiarativo e discorsivo', mi fanno solo venire in mente battute non scrivibili, per l'assurdità di questo approccio allo sviluppo di un bambino. Come guardare le farfalle in volo o infilarle con un ago su un album, morte. Sono terminologie e prassi che mortificano le persone, lasci perdere, pensi con la sua testa e usi le parole comuni, non il gergo ridicolo di qualcuno. Guardi il suo bambino vivo, nella sua evoluzione, non lo fissi con questi termini mortiferi. Trasformano persone vive in robot, al massimo...
Idem per la 'sfera comunicativa', non so se è una sfera di cristallo, che è 'compromessa'. Chi diavolo le ha insegnato un simile modo di esprimersi da mamma! Scusi, non mi arrabbio con Lei, ma con chi diffonde questo modo di parlare e pensare e fa buttar via il buonsenso. Il danno che creano è enorme, purtroppo.
Il tempo prezioso temo che lo stia veramente perdendo, ma è quello di stare con suo figlio piccolo con il suo istinto di mamma, di godersi il rapporto e farglielo godere a lui, invece che ingabbiarvi in formule magiche rituali che coprono il nulla.
Tolte le formule tecniche stolte, il quadro che viene dal resto è invece di un bambino in evoluzione positiva, su tutti i piani, e per il linguaggio c'è tempo. Prima ci deve essere una vita nel mondo mentale, di pensiero, delle cose sue che vuole comunicare alle persone, i familiari, poi gli altri, con i mezzi comunicativi a disposizione, i comportamenti, i gesti, i suoni e alla fine vengono le parole. Sta agli adulti cercare di capire, con tutti i mezzi, l'istinto, l'intuito, l'intelligenza , l' attenzione... quello che vuol dire il bambino e rispondergli. Così il bambino si sentirà capito, capirà che c'è una possibilità di comunicazione, persone che ascoltano, e può nascere la comunicazione e il linguaggio e avere una base e un legame di sicurezza e rifornimento per esplorare il mondo, come l'astronauta che esce dalla navetta spaziale col suo tubo che gli mantiene l'ossigeno necessario e il collegamento.

Aggiornamenti - 34 mesi

Salve Dottore, mi perdoni se la disturbo nuovamente. Ho letto e riletto il suo ultimo commento e specie nell'ultimo periodo ho seguito tutti i suoi consigli: ho fatto di tutto affinchè il bambino si sentisse amato, ma anche capito (salvo sentirmi dire dal papà che lo coccolo, lo vizio, lo educo male e gli consento di fare tutto quello che vuole). In realtà, a mio avviso, non è così: mi limito ai no per la sua sicurezza. Per il resto lo lascio sperimentare. Tuttavia, il bimbo ha 34 mesi compiuti, vedo che c'è qualcosa che non va. A. ride qualche volta senza motivo. Come se pensasse a qualcosa per conto suo e poi si fa queste grosse risate, che durano anche minuti. Ha delle stereotipie (aumentate da quando siamo in vacanza): sguardo laterale mentre gira su se stesso, sfarfallìo delle mani oppure schiaffi sulle sue stesse mani. Ricorda il morso alla mano che mi fece approdare qui? C'è anche quello, seppur raramente. Insomma dottore, da quando l'anno scolastico si è concluso, io vedo mio figlio diverso. Comprende il linguaggio semplice: andiamo, vieni, dammi, prendi, togli e poco altro. Se già gli chiedo prendi le tue scarpe, il bambino mi ignora. Come se non comprendesse. Talvolta ha reazioni esagerate, inappropriate al contesto con grosse crisi di pianto e collera. La cosa peggiore che ho notato, da quando siamo in campeggio, è che il bambino si gira se chiamato solo se sente la mia voce o quella del padre. Le occasioni d'interazione ci sono (animazione, altri bambini), ma lui salvo abbracciare qualcuno solo qualche volta - un approccio goffo vista l'età e questo credo sia obiettivo - non fa molto. Non saluta con la mano ed ha ormai quasi tre anni. Insomma Dottore, i miei dubbi ci sono e mi perdoni se le sembro una madre apprensiva o eccessivamente dedita a suo figlio. Sto facendo come ha detto lei mesi fa: mi sto godendo il mio bambino, ma credo sia il mio bambino che non si stia godendo la compagnia degli altri. Si aggrappa a me, anche al mare e se si allontana in spiaggia è per fare sempre le solite cose: giocare con il lucchetto del ripostiglio dei bagnini oppure osservare l'acqua che scorre alla fontana. Chilo conosce lo saluta, ma lui neanche guarda. Siamo riusciti, lui ed io, a fare a meno del pannolino di giorno. Dopo avergliela posta come gioco qualche volta da maggio, a fine giugno lo abbiamo tolto e non ha impiegato tempo ad abituarsi alla novità: circa una settimana. E' uscito da poco dalla gastroenterite, curata con fermenti e antidiarroico e ho notato che odia sporcarsi. E' successo, ovviamente. Ma lui ha tentato di trattenerla in tutti i modi. Se vuole qualcosa non indica col dito, ma con tutta la mano come se volesse prendere da solo l'oggetto che desidera. Altrimenti adopera la mia mano e la porta dove gli interessa. Ha due macchinine. Poche volte qui l'ho visto giocarci in moo costruttivo: il più delle volte le capovolge e gira le ruote con le dita. E' la mancanza di reciprocità col mondo extrafamiliare che mi preoccupa oltre ai comportamenti a-finalistici. Paroline poche, pochissime. Ma il linguaggio ormai è davvero l'ultima cosa. Ho paura che mio figlio, per una ragione o per l'altra, stia vivendo un disagio e vorrei capire come meglio aiutarlo. L'educatrice del nido mi diceva che giocava con gli altri bambini, ma la mia paura ormai è che stava in mezzo a loro senza problemi e stop. E c'è differenza. Per favore, se ha pazienza, mi aiuti a capire. Un cordiale saluto.

Vedo che è molto preoccupata

Vedo che è molto preoccupata perchè i comportamenti 'strani' del bimbo non stanno diminuendo, e sembra che non aumentino i comportamenti più normali. Se è così la situazione sembra un po' cambiata, rispetto ai mesi scorsi che sembrava in evoluzione positiva, quando andava al nido.
Perchè suo marito non è d'accordo sul suo modo di stare col bambino?
Mi mandi qualche altro filmato, del bimbo non da solo, ma con lei o con il papà.
In ogni caso penso che sia bene che torni dalla npi per un controllo, al rientro dalle vacanze.

Aggiornamenti e video

(8 video cancellati)
Buongiorno dottore. Mi scusi se le scrivo con ritardo rispetto a quando avrei dovuto, ma (paradossalmente), ho meno tempo qui che a casa. Quelli su riportati sono i link dei video che mi aveva chiesto. Si vede non solo A. non da solo, ma sono riprese anche alcune stereotipie, atteggiamenti che poco mi convincono o anche comportamenti normalissimi se il bimbo vive una situazione che gli aggrada (vedi video A. all'area gioco). Lo sguardo laterale quando gira su se stesso è una cosa che non ha più fatto dal giorno in cui è stato realizzato il video, ma quando ha sonno capita che talvolta rida da solo come se si autoconsolasse. E questo mi preoccupa. Tuttavia ho notato che non si tratta mai di attività assorbenti, per così dire. Quando ride da solo intervengo facendogli il solletico o giocandoci e gli dico: adesso te lo so io un motivo per ridere. E il bibmo mi segue, è attento ai movimenti della mano, ecc. Se chiamo mio figlio si gira, mi guarda o mi raggiunge. E questo mi fa sperare in una grossa bolla di sapone che, non so se ricorda, fu fatta nascere da una Np privata dopo un'osservazione di 45 minuti. Il bimbo talvolta imbocca cibo invisibie dalla forchetta a me. Io fingo di assaggiare e gli dico che è buonissimo e lui gongola, si stima parecchio. Anche quando condivide con me o suo padre ciò che sta mangiando. Credo di poter considerare questi comportamenti come di gioco simbolico. In quest'arco di tempo trascorso, a differenza dall'inizio, non l'ho più visto giocare con le ruote delle macchinine. Anzi, se gli dico Ale fai brum brum! lui prende la macchinina e se la fa camminare anche addosso. Quanto al disegno siamo agli scarabocchi, ma ho notato che sceglie per lo più colori 'forti': nero, viola, rosso, arancione, blu. Quasi mai un rosa, giallo o celeste. C'è stata addirittura una signora, conosciuta qui in campeggio, che il giorno stesso in cui ha visto per la prima volta mio figlio mi ha chiesto: non è che è un po' autistico? E ha aggiunto: no, perchè ha lo sguardo sfuggente e non sta mai fermo e un compagno di classe di mio figlio, autistico, fa uguale. A. è sempre in attività, è vero. Ma non me la sento di parlare di iperattività, anche perchè è capace di stare seduto e attento davanti a un cartone o giocare insieme a me col didò o coi pennarelli e dedicarsi solo a quello. Col trascorrere dei giorni, anche qualcun altro che mi ha chiesto: ma perchè A. non mi guarda mai negli occhi? ha riconosciuto che poi il bimbo ha agganciato il contatto oculare. Come se avesse la necessità di sciogliersi. Tuttavia se una voce che non gli è familiare lo chiama, lui non si gira. Talvolta lo 'forzo' un po'. Lo giro io in sostanza e lui si avvicina alla persona che gli parla. E' molto coccolone, si lascia prendere in braccio anche da estranei senza problemi. Rispondendo finalmente alla sua domanda: il padre di mio figlio crede di dover educare il bambino sin da ora, seguendo però un modello educazionale che si può applicare a un bambino di 10 anni che ha certamente un livello di comprensione più ampio rispetto ad uno di tre. Non lo asseconda spesso, lo irrita, lo fa innervosire e io credo che questi atteggiamenti, anche per l'avvento del linguaggio, siano controproducenti. Faccio un esempio per essere più chiara: se il bimbo mi tira, vuole che lo seguo perchè vuol farmi capire cosa vuole o dove vuole andare, io lo assecondo e, se possibile, lo accontento. Quasi sempre aggiungendo frasi tipo: fammi vedere, dove vuoi andare oppure, cosa vuoi? Il bimbo, a modo suo, riesce a spiegarsi. Addirittura è arrivato al punto di mettermi la amno sul suo sedere se deve andare in bagno. Idem per la pipì. Io colgo e lo accompagno. Suo padre è molto più rigido, infatti quando poi A. piange (credo convinto di non riuscire a spiegarsi) suo padre lo manda anche a quel paese. Allora intervengo io. Lo calmo e mi faccio spiegare cosa volesse fare. E il padre di mio figlio dice che lo vizio, che gli do sempre quello che vuole. Io non sono affatto d'accordo, perchè abbraccio il suo pensiero dottore: i no a quest'età sono per la sicurezza. L'educazione passo a passo arriverà da sè, partendo proprio dai no iniziali. A cui A. reagisce bene, devo riconoscerlo. A patto che glielo si dica con calma. Ora il bambino dice qualche volta 'nonono', ma non in maniera contestuale. poche volte papà o mamma oppure bamma. Ha 35 mesi. La np che lo segue (ora ancora in malattia) l'ultima volta disse che il fatto che A. non parla ancora non la preoccupa proprio. E la sua teoria è questa: secondo lei mio figlio è uno che si è effettivamente affacciato alla vita tardi, impegnato com'era cerebralmente e fisicamente a combattere contro il reflusso che gli ha causato non poche sofferenza, certamente anche psicologiche. Intanto qui non gioca con gli altri bambini, a meno chè non si tratti di bambini che già conosce. Talvolta mentre corre si guarda la mano mentre la apre e la chiude e io non so dare una motivazione a questo comportamento. Qualche giorno fa ho avuto una forte discussione con mio padre in presenza della sua compagna, qui in campeggio. Perchè mio padre, non so su quale base medica, mi disse tempo fa addirittura che mio flgio ha un ritardo mentale. Io reagii violentemente e la cosa si chiuse lì. Tuttavia ho sempre visto che il nonno tratta A. come se fosse un povero stupido che non capisce. A lungo andare ho notato che il bambino lo avverte e 'si chiude'. Ad esempio: se gioca con me e gli dico di dare un calcio alla palla o di prenderla o di scegliere se portare in aqua il secchiello o il fucile, lui esegue. Perchè io glielo dico in modo naturale, giocando. Se glielo dice il nonno, A. non lo fa. Anzi, proprio poco prima che io sbottassi mio figlio si mordeva il dito della mano. Il nonno gli parlava e lui manco lo guardava in faccia. Mio padre ha sempre avuto un comportamento 'autoritario' come se io non fossi idonea a crescere un bambino. Infatti quando mio figlio era molto piccolo mi disse addirittura che era troppo piccolo per stare con me. Insomma, sciolta l'aria dal mio sfogo (cui mio padre ha reagito rannicchiandosi su una sedia, muto, incassando anche le parole della sua compagna che gli diceva che se lo meritava) mio figlio ha smesso di arrabbiarsi, ha giocato naturalmente con tutti - nonno compreso - finchè non si è stufato e l'ha portato verso la strada per raggiungere la spiaggia. Sicuramente A. è molto sensibile e capisce quando una persona lo tratta in modo naturale, da bambino (prima che da bambino con qualche difficoltà comunicativa), o meno. A. va in bagno anche da solo. Salvo 'dimenticare' di abbassare mutande e pantaloni. E questa è una cosa che mi fa sorridere perchè stiamo comunque parlando di un bambino che fino a fine giungo portava ancora il pannolino. Gli sto insegnando a tirare su e giù mutandine e pantaloni prima di andare in bagno o per rivestirsi e, se posso essere sincera, A. segue gli insegnamenti. Tira sù o giù a seconda di quel che gli chiedo di fare. Poi lo aggiusto io, ma questo credo sia ancora normalissimo. In base alla sua esperienza, possono esserci dei comportamenti diciamo 'buffi' in un bambino sano, che vanno completamente via con l'arrivo del linguaggio? Come se, non parlando, attraverso questi modi di fare il bambino trovasse una valvola di sfogo comunicativa? Scusi la lungaggine, dottore. Che a tratti è stata più uno sfogo. Spero troverà ancora del tempo da dedicarmi. Un saluto.

Ho cancellato i link per la

Ho cancellato i link per la vostra privacy.
Mi sembra che in tutti i video il bambino, tranne quello in acqua con il babbo, forse, stia tranquillo nell'ambiente in mezzo agli altri ma senza interagire. Non è per conto suo , stranito, ma, pur stando insieme non ha interesse o curiosità che lo spinga a fare qualcosa. A parte sullo scivolo o con la mercanzia dei venditori africani. È sempre intento a mangiare qualcosa, leccalecca, mi pare (e sembra anche un po' sovrappeso). Però nei video è sempre con adulti o bambini grandi che non si rivolgono a lui, o quasi, tranne in acqua col babbo (o nonno?) - e senza cibo -In cui infatti è più interessato. Vorrei vederlo con qualcuno che gioca con lui - senza cibo in bocca, che può essere un impedimento - con secchiello e sabbia, o con la palla o macchinine, ecc magari vederlo con la mamma.

Ulteriori video

(youtube: link cancellati)
Buongiorno dottore. Quelli su riportati sono i link di video realizzati mentre il bimbo gioca con me, come ha chiesto lei, senza cibo in bocca. Proprio ieri il mio compagno ed io abbiamo chiacchierato del più e del meno con due persone al mare e gli abbiamo esposto, pur rimanendo vaghi, alcuni dei problemi che ci preoccupano riguardanti nostro figlio. Quando queste persone sono andate via, hanno salutato il bambino che ha immediatamente ricambiato facendo il gesto con la mano. Tant'è che dalla scala che stavano salendo, la signora mi dice: "Signora, guardi che il bimbo mi ha salutata con la mano!" Sinceramente non so cosa pensare e l'ingresso alla materna mi preoccupa. Sempre ieri A. ha completamente ignorato alcuni bambini più grandi che lo chiamavano per farlo spostare mentre era a giocare con la sabbia nella casetta. Come detto, può non girarsi se chiamato da una voce a lui non familiare. Salvo poi andare dal bagnino che gioca con lui e tendere le braccia per essere preso. Qualche volta l'ho visto far oscillare gli oggetti (forchetta, pennarello, cubi) tenendoli con la punta delle dita. Quegli stessi oggetti di cui fa anche un uso corretto, però. Ultimamente accade spesso (complice lo spannolinamento) non solo che il bambino si tocchi, ma anche che si attacchi alle gambe delle persone. Chiunque esso sia, uomo o donna. Mi è stato detto da più persone che è una fase, che coincide più o meno con la scoperta di se stessi e che, com'è arrivata, terminerà. Io non vorrei che fosse una sorta di consolazione visto che mio figlio, a mio parere, è un bimbo che va continuamente stimolato con cose nuove e che si stufa facilmente. Quando ha tempo, può spiegarmi se lei vede qualcosa di preoccupante o comunque che idea si è fatto? So che a distanza è difficile, ma mi fodo molto del suo parere. Grazie ancora per il tempo che mi sta dedicando. Un caro saluto.

Ho visto i video al mare, che

Ho visto i video al mare, che gioca con lei a palla, a montare su di lei, con secchiello e annaffiatoio, a farsi buttare in aria... E' contento del rapporto fisico con la mamma e gioca anche abbastanza a lungo con lei con la palla, sia con le mani che con i piedi, dietro sua sollecitazione, mentre sta solo per poco con l'annaffiatoio e secchiello ecc. Direi quindi che i giochi fisici, di contatto fisico, sensoriali e motori, gli piacciono, mentre è carente nel gioco simbolico, che fa usare la mente, l'attenzione, l'imitazione, il pensiero. Però con l'annaffiatoio ci stava un po', magari bisognava cercare di trattenerlo proporgli altre cose, per suscitargli interesse. Bisognerebbe sollecitarlo di più a questo tipo di gioco, andando a prendere l'acqua insieme, facendo torri con la sabbia, lasciandogliele buttare giù, magari facendo una pista e facendo correre bilie o macchinine, ecc. E usare animalini, personaggi ecc. Bisogna cioè che faccia attività che gli facciano usare la mente, guardare, imitare, provare, non lasciandolo andar via subito se si stufa ma cercando di invogliarlo. Si stufa forse perchè non gli riesce il gioco, non ha imparato, ma se non ci sta un po' non impara. E' dall'esperienza che si impara.
Quindi direi che c'è da lavorare sui giochi non fisici, sensoriali e motori ( senza eliminarli, ovviamente), ma di uso di oggetti e esplorazione della loro funzione. Il linguaggio viene dopo, prima c'è il 'ragionamento' (senza parole), l'attenzione alle cose, l'osservazione e l'imitazione e la voglia di fare insieme e comunicare su quello che si fa o su quello che vuole fare. Bisogna fare esperienza di tutto questo. Lo strofinarsi i genitali forsè è perchè li ha scoperti e gli danno sensazioni nuove: è all'inizio una esplorazione ma può diventare un'abitudine e un'autostimolazione sensoriale poco utile per lo sviluppo simbolico, quindi eventualmente da scoraggiare senza fare drammi.
Non so perchè è rimasto indietro in questa sfera. Le cause dei disturbi dello sviluppo sono per lo più sconosciute e comunque possono essere diverse. Quelle mediche possono essere ricercate con esami tipo EEG (nel sonno), studio dei cromosomi, compreso fraX, tiroide, aminoacidi, mucopolisaccaridi, risonanza magnetica, ma è molto raro trovarli alterati. Più che cercare diagnosi del tipo che vanno oggi, coi test ADOS per l'autismo, che spesso sono sbagliate e comunque non differenziano e che portano poi a terapie uguali per tutti, anche se magari i casi sono molto diversi - ha senso cercare di favorire e stimolare lo sviluppo nelle parti in cui è carente, cercando di seguire però gli interessi del bambino, e non 'obbligandolo'. La psicomotricista ( mi pare) dovrebbe lavorare in tal senso, magari insieme a un genitore a turno, per trovare i modi migliori di interessarlo alle cose e alle persone.

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)