separazione

Salve, sono una ragazza. Da quattro mesi mi sono separata da mio marito, dopo una relazione di 8 anni. Il nostro rapporto non andava da un po, per problemi da parte di entrambi, anche abbastanza grandi come tradimenti da parte mia e violenza fisica da parte sua. Diciamo che per anni ci siamo trascinati in questo rapporto facendoci del male reciprocamente. Ne siamo usciti perche un giorno presi coraggio e me ne andai di casa, passando un mese a sentirmi in colpa perche lui piangeva e diceva (alla mia famiglia, agli amici) di star male perche lo avevo abbandonato, fino a che non uscì fuori che erano settimane (praticamente come sono andata via di casa) che andava a letto con una ragazza, una mia amica (ex amica ovviamente) che era la ragazza di uno dei suoi migliori amici (ex ragazza dopo la scoperta e ex amico di lui chiaro), si non ci facciamo mancare nulla. Io, come appresa la notizia non ho fatto nulla, non un messaggio, non un discorso, nulla, ne a lui ne a lei. Loro invece mi hanno praticamente eliminata, bloccata, trattata come se fossi una stalker. Intanto, abbiamo portato avanti la prassi burocratica per la separazione (consensuale, poichè non ho chiesto neanche un euro, nonostante la comunione dei beni e sopportato il padre di lui che è impazzito per la paura di perdere le varie proprietà). Insomma ho cercato di comportarmi nel migliore dei modi per uscire da quella situazione il prima possibile. Nonostante la consapevolezza di aver sicuramente preso la decisione giusta a voler chiudere questa relazione sono combattuta, provo un odio verso tutto questo, mi sento una stupida per aver creduto a tutte le storielle raccontantemi per anni da una persona che forse non mi ha neanche mai amata. Sono in terapia da uno psicologo da sei mesi il quale mi ha detto che è normale provare rabbia e inizialmente anche molto dolore. Mi ha detto che è cosi che si esce da un rapporto, è giusto stare male dopo una separazione. Va bene ma io adesso vorrei andare avanti, mi sto anche frequentando con un ragazzo fantastico, ovviamente con i propri tempi ma sento che se non supero del tutto quei sentimenti di rancore non riesco a stare bene come vorrei. Anche a livello lavorativo è un momento di svolta, sto iniziando un nuovo progetto che mi piace. Insomma perche non riesco a vivere serena come dovrei? forse è ancora presto, devo solo dare tempo al tempo? perche mi rende nervosa il fatto che sono loro a non parlarmi come se fossi io quella che ha fatto qualcosa? tra l'altro capita spesso di incrociarci, il paese in cui viviamo è abbastanza piccolo. E poi potrei capire con lui ma lei perche si comporta cosi? sono quasi certa che non si tratti di sensi di colpa da parte sua visti gli atteggiamenti. Perche devono farmi sentire quella sbagliata in questa situazione e cosa ancora piu triste perchè io lascio che mi travolgano e feriscano? Addirittura da parte mia avrei lasciato persino il saluto anche per evitare e superare prima il disagio tra noi e gli amici in comune che si ritrovano in questa spiacevole situazione. Lei è piu piccola di me, loro due si portano tredici anni. E, almeno basandomi sulla sua relazione passata, so che è molto gelosa. Forse è questo il motivo per cui si comportano cosi. Mah, forse mi faccio solo troppi problemi. Mi scuso per il poema e la ringrazio anticipatamente per la disponibilità. Cordiali saluti.

Non so bene come risponderle,

Non so bene come risponderle, forse non capisco bene cosa mi chiede... Mi sembra esserci una certa confusione di sentimenti e di stati d'animo e anche di peso e valore delle cose: 'separazione' 'marito' 'relazioni' mi sembrano parole un po' come barchette di carta in balia delle onde...
Uno spunto più 'pesante' forse è il "sentirsi quella sbagliata", che lei rifiuta ma si lascia travolgere e ferire...

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