4 anni e mezzo, ritardo

Gentile Professore, Le scrivo per avere un suo parere sul mio secondo figlio E.
In casa siamo io, mio marito, il fratello di 7 anni e mezzo ed E. di 4 anni e mezzo.

E. è stato fortemente voluto come suo fratello. In casa regna un clima sereno da sempre (tranne sporadiche litigate come nella normalità delle famiglie). Siamo tutti e 4 molto uniti.

E.è nato a termine 40 settimane, allattato al seno fino ai 14 mesi circa e fino ai 2 anni e mezzo a mio parere era un bambino in linea con gli altri della sua età a mio modo di vedere le cose, forse un po’ più capriccioso e un po’ più difficile in alcuni comportamenti come il vestirsi o il dormire (fino ai 14 mesi aveva di notte un sonno moooolto disturbato).

Nella primavera del 2014 lui è cambiato. Onestamente non riesco proprio a capire il motivo. E’ diventato introverso, intrattabile, scontroso. A quell’epoca lo accudiva mia madre che non ha rilevato neppure lei un evento scatenante. Quella estate è stata difficilissima perché lui era intrattabile. Si svegliava piangendo e urlando e andava a dormire allo stesso modo. Al mare non voleva stare, trovava sempre il modo di piantare una grana senza motivo. Se qualcosa , a suo modo
di vedere le cose non andava, crisi di pianto.

A settembre 2014 ha iniziato la scuola materna che io temevo moltissimo giustamente. Il bambino ha avuto le classiche crisi di pianto al distacco per poi tranquillizzarsi, ma il vero problema è che a scuola a tutt’oggi, non interagiva con gli altri bambini e non voleva partecipare a nessuna attività se non motoria, si estraniava completamente e per lunghi periodi restando seduto per ore nello stesso posto e rifiutando l’invito degli amichetti e delle maestre.

Il bambino presentava all’epoca un ritardo forte del linguaggio. Al marzo 2015 abbiamo chiesto un consulto logopedico sfociato in una serie di sedute di psicomotricità ancora in atto per mancanza dei prerequisiti per affrontare appunto la logopedia.

E. rifiutava e rifiuta a tutt’oggi qualsiasi luogo nuovo (sempre da dopo i due anni e mezzo). Portato in qualsiasi posto nuovo (ristorante, supermercato, casa di amici) lui chiedeva insistentemente di tornare a casa sua .
Dopo i primi due mesi di psicomotricità il bambino è migliorato moltissimo. Anche a scuola sono stati rilevati dei progressi anche se lievi. A scuola sapeva e sa rispettare le regole e i compagni, non era e non è aggressivo. Si rifiutava e si rifiuta di lavorare.
Con la psicomotricità ha superato la paura dell’acqua,
ha tolto il pannolino di notte (di giorno già dai due anni non lo portava salvo quando doveva fare pipì e cacca in cui lo pretendeva), ha affrontato una vacanza in modo idoneo alla sua età divertendosi anche e senza chiedere di tornare a casa. Insomma dei bei passetti avanti.

La psicomotricista con lui ha avuto un atteggiamento molto molto deciso e duro difronte ai suoi scleri cosa che noi fino a quel momento non abbiamo mai avuto.

A novembre di questo anno abbiamo iniziato anche la logopedia ed il linguaggio è decisamente migliorato ed è migliorato il suo atteggiamento verso i no e le piccole frustrazioni.

Nel gioco col fratello vuole sempre avere la meglio ed anche con i suoi coetanei e se non ottiene la vittoria non lo accetta facendo i capricci.

Con i vicini di casa gioca, non si intimidisce nell’andare anche solo a casa loro. Accetta mal volentieri la presenza dei nostri amici in casa tranne nel caso in cui qualcuno gli sia particolarmente congeniale e con il quale per questo motivo adotta un atteggiamento anche simpatico e di empatia.

La mattina lo svegliamo alle 7 entra a scuola alle 8.15 e lo riprendiamo intorno alle 15.30. Poi torniamo a casa anche con il fratello e lui guarda la tv (due ore al giorno nei feriali e circa 4 nei festivi).
Gioca con le macchinine, sempre con un adulto e vuole ovviamente vincere (facciamo delle sfide), un pochino con le costruzioni, vuole sempre fare la lotta. A scuola tranne un piccolo periodo in cui sembrava “fiorito”, lavorava, giocava con gli altri, interveniva ora è tornato non come prima ma molto più passivo. Certo ora quando arriva si trova un gioco da fare e rarissimamente lo ritrovo seduto.
Però non disegna. Scarabocchia e basta dicendo che lui fa dei paesaggi. Sa fare la figura umana anche se con accanto un adulto che lo rassicura e mette anche orecchie, mani e piedi (con la psicomotricista fa anche questo).
A casa non vuole fare nessun gioco se non ludico. Mai un disegno o un’attività didattica sensata. Certo in questo incide molto la stanchezza. Quando è ben riposato (ha sempre avuto risvegli dal sonno pomeridiano burrascosi, prima di riprendere il buon umore impiegava ore come anche l’altro mio figlio) se io sono a casa mi permette di fare dei giochini in cui contiamo oppure facciamo un disegno o dei giochi di associazione adatti ai ¾ anni, ma in generale li rifiuta ormai credo lui abbia capito che per me questa è una cosa importante e forse si sente sottopressione.

Certamente io ho avuto un atteggiamento troppo permissivo che forse lo ha confuso, l’ho molto assecondato nei capricci e mi sono molto spaventata davanti alle sue reazioni assurde di capricci immotivati (il mio primo figlio è sempre stato molto tranquillo e per niente capriccioso anche se anche lui ha avuto alla materna enormi problemi di inserimento e di adattamento e socializzazione, atteggiamenti comunque direi nei limiti del tutto scomparsi alla scuola primaria).

Ora fa una volta a settimana logopedia e una volta psicomotricità. Le dottoresse riferiscono che ogni tanto anche con loro si perde ma riescono abbastanza facilmente a riportarlo alla realtà e comunque affermano che il bimbo collabora e lavora.
La classe di E. è turbolenta, sono 28 bambini di cui uno molto manesco che le maestre hanno difficoltà enorme a contenere, un altro vivacissimo che non rispetta le regole, E. ed un altro con problematiche simili a quelle di mio figlio. Le maestre credo che in classe non lo forzino a fare nulla per non andare in contro ad un’altra situazione complicata da gestire. Quando è presente una insegnante che supporta le maestre un paio d’ore al giorno e lei si dedica ad E. lui lavora.

Sa colorare nei limiti, sa eseguire dei tracciati se racconto una favola a casa la segue molto bene anche se lunga mentre a scuola si estranea subito.
Lui mi dice che non lavora perché non lo sa fare, e che devo aiutarlo io o la maestra. Oltre me, mio marito e mia madre gravita intorno ai miei figli la baby sitter con cui si trova molto bene. Mangia da solo, esprime i suoi desideri relativi al cibo, al gioco, ai cartoni. Spesso ripropone nel gioco quanto visto nei cartoni animati.

Beve ancora il latte al biberon a mo di poppata , so che è sbagliato ma non riusciamo a debellare questa cosa (per una debolezza nostra probabilmente). Se stanco gioca in modo sfinente con i miei capelli, (da sempre).
Dorme nel suo letto, si addormenta verso le 21.15 o con me o solo dopo una fase di coccole, indifferentemente.
Odia la plastilina, l’estate scorsa lo coinvolgevo a casa pitturando sassi, fogli, ora rifiuta anche a casa queste attività in cui deve concentrarsi e misurarsi. Non abbiamo mai chiesto un consulto neuropsichiatrico. Lo vorremmo fare a questo punto dato che è vero che il bimbo migliora ma forse un po’ troppo lentamente e con molta difficoltà. La ringrazio sentitamente se vorrà dare riscontro a questa mia richiesta. Buonpomeriggio.

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE
composizione familiare Papà 41, mamma 39, fratello 7 e mezz, Gabriele 4 e mezzo
età del bambino 4 anni e mezzo
problemi in gravidanza: nessuno (solo due settimane di riposo per accorciamento collo dell'utero)
nascita
a che settimana 40.
Parto naturale
della nascita : peso 3.900 Kg, altezza 51 cm, circonferenza cranica non ricordo

indice di Apgar: 1'non ricordo ma buono/ 5'non ricordo ma buono - durata del ricovero in ospedale 3 gg

Primi mesi
allattamento: materno fino a 14 mesi
svezzamento a che età 6 mesi difficile 
ritmo sonno veglia, orari dormiva poco si svegliava sempre
eventuali difficoltà fino a 13 mesi sonno disturbatissimo
persone che lo accudivano: la mamma e la nonna

epoca successiva
alimentazione regolare
 sonno miglioramenti dai 14 mesi in poi, dorme e dormiva nella sua cameretta, si addormentava con me e anche ora si addormenta con me ma se lo metto all'orario giusto nel suo letto si addormenta da solo senza alcun problema - il pomeriggio ha moltissimo sonno ma per riposarsi ha bisogno di troppe ore che poi gli compromettono l'addormentamento notturno per cui il pisolino non glielo facciamo fare, va a dormire alle 21 e si sveglia alle 7 (ad eccezione di questo periodo in cui il sonno è di nuovo disturbato, si sveglia e chiama 2/3 volte la notte per svegliasi definitivamente tra le 5 e le 6 - questo da un paio di settimane)

abitudini: non ha mai preso il ciuccio, non ha oggetti a cui è legato

sviluppo psico-motorio: motorio nella norma
seduto da solo a che età 6 mesi e mezzo
primi passi da solo 14/15 mesi
capacità motorie attuali normali

controllo sfinterico (pipì e popò) a che età tra i due e i tre anni tolto il pannolino ( a due anni era già senza pannolino anche durante il pisolino pomeridiano ma poi lo rivoleva per fare pipi e cacca)a tre anni meno qualche mese risolto tutto.

interesse e curiosità verso le persone: pochissima
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi negativa
figure principali cui è attaccato mamma - fratello e padre, accetta di buon grado una nonna, la baby sitter e uno zio
reazioni alla separazione, cioè al distacco dai genitori non drammatiche
rapporto con le persone, adulti ...... bambini di totale disinteresse distacco, non vuole essere toccato nè disturbato nè sottoposto a domande
comprensione delle cose e delle richieste buona
comunicazione dei suoi bisogni e desideri buona

sviluppo simbolico
linguaggio: in ritardo
(età di inizio)
prime parole 12 mesi mamma
due parole insieme  tre anni
uso del no e del sì  non ricordo
frase minima (verbo e sostantivo ) tre anni e mezzo

interesse e curiosità per gli oggetti
uso dei giochi: solo se lo decide lui si cimenta in giochi, ci si accosta, ripropone scene dei cartoni, la lotta dei super eroi
disegno spontaneo
scarabocchio 
attenzione nelle varie attività e interessi: breve

comportamento
 capriccioso
adesione a regole, orari, limiti: difficoltosa ma accettabile
obbedienza agli adulti: scarsa
reazione a divieti, frustrazioni : reazione furiosa per la maggior parte, capricci,pianti,urla (oggi per esempio nulla di tutto ciò, voleva un gelato abbiamo girato 4 gelaterie che non lo avevano, ha accettato paziente l'estenuante ricerca
paure, fissazioni paura degli animali, gatti, cani, piccioni...
scolarizzazione
asilo nido no
Scuola materna si a tre anni precisi eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento
Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche: poche ma con cui si relaziona benino
situazione familiare: molto serena
altri conviventi nessuno
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc), (descrivete come siete organizzati, la giornata tipo del bambino) Io e il papà ci occupiamo di portarlo a scuola e io di riprenderlo alle 15/16. Torniamo a casa e lui gioca o con me o solo oppure guarda i cartoni, il sabato è con la baby sitter.
modalità educative: io, la baby sitter e i nonni siamo molto permissivi, il padre meno. A casa nostra fino allo scorso anno comandava lui ora diciamo che comandiamo insieme io e lui e il padre quando c'è perchè lavora molto e torna la sera sul tardi.
tempo video durante la settimana 2 ore, il fine settimana anche 4
Eventi particolari, cambiamenti, trasferimenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, NO
Visite mediche, ospedale, altro NO
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...) Nessuno

Con le cautele della

Con le cautele della distanza, sembra il quadro di un bambino tirannico, viziato, abituato a fare quello che vuole che non ha avuto abbastanza limiti e regole e 'no' per imparare a sopportare la frustrazione e a stare con gli altri e riconoscere che comandano gli adulti
Tutto ciò ha influito anche sullo sviluppo, rallentando l'apprendimento del linguaggio, del gioco, del disegno, perchè bisogna accettare di non saper fare per disporsi a imparare dall'esperienza, sopportando i tentativi e i piccoli errori e frustrazioni. E bisogna rispettare l'adulto e la sua autorità per fidarsi e sntirsi sicuro.
L'intervento della psicomotricista ha aiutato, penso perchè ha introdotto delle regole e una figura di adulto autorevole. Direi che bisogna continuare così e non stancarsi, per domare il cavallino imbizzarrito che non vuole sopportare la sella e le briglie che sono necessarie per vivere insieme agli altri...

Buongiorno professore. Grazie

Buongiorno professore. Grazie mille per la celere risposta.
Nello specifico vorrei sapere se da quello che Le riferisco mi consiglia una valutazione neuropsichiatrica. Psicomotricista e logopedista dicono che sarebbe utile per incanalare in maniera più precisa gli interventi in vista della primaria. Io ho solo paura che il bambino, reagendo così tanto male alle novità, agli ambienti nuovi, possa dare davvero il peggio di se in un ospedale facendosi etichettare in una maniera peggiore della realtà. Certo non cambierebbe nulla perchè lui sarebbe sempre lui, ma la cosa non mi preoccupa comunque.
Non so se nella mail precedente le avevo sottolineato abbastanza il fatto che rifiuta il contatto di tutti tranne che di chi conosce e gli sta particolarmente simpatico. Fuori da scuola se un genitore gli accarezza la testa sono guai e così via...L'altro giorno sono andata in un ufficio pubblico e si è messo per terra nascosto dietro un armadietto, non c'era verso di fargli avere un comportamento idoneo, oggi siamo andati in piscina, poi è andato a chiamare il nostro vicino di casa e ci ha giocato come un bambino normale (dettando un pò le regole a dire il vero).
Insomma io non capisco questo bambino che in classe è una mummia, apatico, asociale, (diciamocelo sembra non sia normale!!!) a casa è un terribilone e fuori sembra spaventato da tutto. Ha paura dei cani, dei gatti, degli uccelli. Non so.
Può darmi qualche cosiglio? Mi permetto di chiederLe questo. Secondo Lei davanti ai suoi rifiuti (se gli chiedo una volta di andare al parco, in montagna, in piscina, ad una festa dice di si, ma alla seconda o terza volta dice di no che lui vuole assolutamente stare a casa) devo insistere e costringerlo o fare un passo indietro?
A volte mi sembra di violentarlo a costringerlo nel fare ciò che lui non vuole, a volte invece credo che sia importante per lui, per fargli superare il momento, per fargli capire che fuori di casa ci sono cose bellissime! La ringrazio infinitamente.
Oggi non ha voluto dire la poesia al papà (non so se l'ha imparata). Gli ha cantato tanti auguri. Buon fine settimana professore.

Spesso chi in casa è

Spesso chi in casa è tirannico ed esigente fuori casa è timido scontroso. Si è abituato probabilmente che in casa è il re mentre vede che fuori casa invece nessuno lo tratta come tale ed è uno dei tanti. Ho l'impressione che si sia abituato così per l'esperienza che ha avuto e che ora non voglia perdere le sue abitudini perche è faticoso e difficile imparare abitudini diverse ed adattarsi al mondo. Mi sembra quindi trattarsi non di una questione di' malattie' ma di difficoltà evolutive basate probabilmente in parte su aspetti educativi ambientali non ottimali. Credo che forse vi serva un aiuto a fare cambiare le abitudini al bambino. Bisogna probabilmente anche imparare a capirlo di più perchè sicuramente per lui è difficile il momento che sta attraversando: la corazza scontrosa esterna spesso nasconde un bambino fragile.
Cordialmente

Gentile dottore, La ringrazio

Gentile dottore, La ringrazio per il riscontro. Certamente il pensiero di aver creato tanto danno al nostro bimbo con un'educazione troppo permissiva è destabilizzante, ma prenderne coscienza e continuare con una linea più rigida ci siamo resi conto sia necessario per il suo bene. E. effettua sedute di psicomotricità uno a uno, finalizzate al miglioramente della motricità fine una volta a settimana (e una di logopedia). A suo modo di vedere le cose andrebbe implementata con psicomotricità con altri bimbi?

... sono a rivolgerLe due domande: 1)da quale figura professionale dovremmo farci aiutare per fargli cambiare abitudini? 2) in che senso dobbiamo imparare a capirlo di più?
Mi piacerebbe sottolineare che il bambino in casa e fuori non fa mai mai capricci legati al volere oggetti materiali. Li faceva legati al volere spesso cibi particolari (gelati etc), ma ora accetta di buon grado i divieti motivati. Lui è capriccioso per l'abbigliamento (una vera tortura vuole solo tute) e per le questioni di vincere nel gioco. Da tempo cerchiamo dei compromessi in questo (facendolo vincere ma anche perdere) e cercando di far capire anche al fratello che quando siamo severi e duri con lui lo facciamo per il suo bene e che anche lui non deve spianargli sempre la strada per evitargli il pianto. Cordialmente. La situazione attuale è di un bambino capriccioso (ma davvero ampiamente nei limiti della tolleranza nel complesso) ma di un bambino incredibilmente sofferente nei rapporti sociali e bloccato in classe. Grazie mille, di cuore.

Mi è impossibile rispondere a

Mi è impossibile rispondere a tutte le domande... Questi consulti servono ad aiutare i genitori a osservare meglio e pensare alle situazioni e liberarsi da tanti paraocchi e usare il buon senso per trovare la strada. Non credo di poter dire di più, per ora. In particolare più che il tipo di 'figura professionale' è importante la sua competenza e il suo buon senso, non garantiti automaticamente dai titoli accademici...

Buongiorno dottore. E'

Buongiorno dottore. E' bellissimo leggere le sue risposte sul sito. Ho capito da sola cosa voleva intendere con "dovete imparare a capirlo". Ogni giorno La penso soprattutto nei momenti in cui mi coccolo il mio piccolo riuscendo ad essere ferma quando fa i capricci. Buon lavoro.

Bene, ci aggiorni fra qualche

Bene, ci aggiorni fra qualche tempo.
Cordialmente

Buongiorno professore. Come

Buongiorno professore. Come sta? Le scrivo per aggiornarla un po’.
Da poco più di un mese il bambino si è sbloccato a scuola. Da che non si sedeva e rifiutava qualsiasi attività didattica, ora partecipa e le maestre (di cui una nuova) rilevano un atteggiamento collaborativo del bambino. Mi avevano parlato dei BES e la scorsa settimana ho avuto un incontro con loro per pianificarli ma in realtà quando sono andata li parlandomi dei miglioramenti non sono assolutamente andate sull’argomento dicendo che bisognava ora lavorare sui tempi di esecuzione un po’ lenti del bambino (ovvio ha un ritardo di due anni! Per due anni è rimasto sempre seduto senza fare nulla, mi sembra davvero davvero il minimo che sia un po’ lento). Quando lo vado a prendere a scuola dacchè era sempre allungato su una panchetta ora lo trovo che gioca con gli altri o sta lavorando sul suo libro. Un giorno uscendo ha avuto una crisi fortissima di pianto e tra le lacrime diceva che era colpa mia, era colpa mia che ero andata a prenderlo prima e lui non aveva potuto finire il lavoro. Si è fatto forza ed è rientrato chiedendo di poter portare a casa il lavoro per completarlo.
Le maestre mi dicono che esegue le consegne, che vuole essere gratificato e che seppure spicca nel gruppo perché indietro comunque ritengono che lavorandoci molto su il divario per settembre che andrò alle elementari potrà essere notevolmente ridotto.
La nuova maestra, giovane e laureata in psicologia io la conoscevo già perché insegnava in un’altra classe e mi era sembrata una persona entusiasta del suo lavoro. A me sembra una persona orgogliosa di quello che fa e che non subisce psicologicamente questi 30 bambini. E’ la prima volta che ad una riunione sento parlare di una bella classe. Prima sempre e solo aspetti critici.
Bè che dire. Sono veramente contenta. Ho una paura enorme che possa riboccarsi ma per ora mi godo questo momento. Abbiamo iniziato anche un percorso alla NPI della nostra città. Ci hanno ripreso (noi genitori con il bimbo) in un’attività di gioco strutturata. Questa ripresa verrà rivista a video da noi genitori unitamente all’esperto il quale ci darà spunti per approcciarci bene/meglio al bambino e magari migliorare qualche aspetto. In realtà abbiamo fatto il primo incontro e lui ci ha molto tranquillizzati (credo anche troppo come dico sempre). Lui vede un bimbo con difetti di pronuncia ma con un vocabolario assolutamente adatto alla sua età e non ha rilevato assolutamente grosse problematiche parlandoci anche lui di qualcosa che non sia da incasellare nella sfera cognitiva.
Per quanto riguarda la socializzazione e l’interazione con i pari è migliorata si ma ancora difficoltosa, molto molto difficoltosa. Io dal mio canto sto cercando di invitare compagni a casa, portarlo alle festicciole, uscire di più con amici con bimbi. Vediamo. Speriamo bene.
La ringrazio e saluto calorosamente augurandole buon we.
Ho pensato molto alle sue parole, rispetto al fatto di approfondire le nostre dinamiche familiari per individuare elementi di disturbo. Grazie grazie ancora.

Bene, mi fa piacere che le

Bene, mi fa piacere che le notizie siano positive, il bambino sembra aver ripreso il suo sviluppo superando certi 'blocchi' e voi avete trovato un buon punto di riferimento. Mi sembrano elementi che indicano una prognosi positiva.

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
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