Bimbo che non partecipa alle attività di gruppo

Gent.le Dottore,mio figlio A. ha 3 anni e 4 mesi. Ha iniziato a camminare a 15 mesi e a parlare verso i 2 anni e mezzo. Per il linguaggio ero piuttosto preoccupata...ha sempre dato dimostrazione di comprendere e conoscere bene i nomi delle cose, ma sembrava rifiutarsi di parlare. Diceva solo le parole basilari, come mamma, papà, nonna, ciao...per il resto quando voleva qualcosa si limitava ad indicare con la mano. E' vero che noi genitori gli abbiamo reso la vita facile perchè anticipavamo ogni sua richiesta e lui non doveva sforzarsi di chiedere. All'improvviso ha iniziato a parlare, formulando già delle frasi complete. E' un chiacchierone, fa anche battute e giochi con la voce. Soprattutto conosce parole difficili e ha una buona pronuncia. Le maestre della scuola per l'infanzia concordano sui progressi del linguaggio. A livello caratteriale è un bimbo socievole, ama stare all'aperto e giocare con gli altri bimbi. A gennaio è nato il mio secondo figlio. A. ha ignorato la mia pancia per quasi tutta la gravidanza, solo nelle ultime settimane ogni tanto mi accarezzava la pancia e le dava un bacio, ma ho capito che lo faceva perchè sapeva di rendermi felice. E' dolcissimo, affettuoso anche con persone che conosce da poco. La nascita del fratello l'ha un po' scombussolato...non se la prende con lui direttamente, anzi a volte lo accarezza e lo bacia. Ma con noi genitori è molto nervoso...Quando non ottiene quello che vuole urla e piange, non vuole assolutamente togliere il pannolino e se provo a rimproverarlo mi urla di calmarmi. I problemi sono principalmente all'asilo. Le maestre dicono che è molto possessivo con i giochi, se un altro bimbo si avvicina per togliergli il gioco lui urla e arriva anche a mordere (l'ha fatto due volte). A tavola non vuole stare seduto e si arrabbia quando deve riporre i giochi per andare a pranzo. Secondo le maestre la responsabilità è nostra perchè non abbiamo saputo dargli delle regole e dei limiti. E ciò che le preoccupa di più e che ultimamente non vuole partecipare alle attività di gruppo, preferendo il gioco. E per questo mi hanno chiesto di rivolgermi ad un neuropsichiatra. Sembra che abbia difficoltà a prestare attenzione ad una attività perchè poi si distrae e preferisce tornare a giocare. Sono molto preoccupata...non ho mai visto in lui qualcosa che non andasse e ora vogliono insinuarmi dei dubbi. Cosa potrebbe avere? Non può essere che, come in tutte le cose che ha fatto, lui abbia bisogno di più tempo per integrarsi in una attività di gruppo? Aggiungo che ultimamente non fa altro che ripeterci che l'oggetto che ha in mano è suo e basta, e passerebbe ore a guardare i cartoni animati. Da genitore mi rendo conto di aver fatto degli errori: io e mio marito abbiamo sempre lavorato tanto e tutto il giorno fuori...il bimbo si è ritrovato spesso da solo con tanti giochi e con la televisione accesa. Vedo che cerca la complicità degli altri bambini, non mi sembra un asociale. L'importante è non toccare i suoi giochi. Aggiungo che io e mio marito abbiamo avuto tempo fa un periodo di crisi, dove discutevamo spesso, anche alzando la voce, e il bambino si trovava a piangere per noi...

Allego il questionario:
composizione familiare: madre, padre, 2 figli maschi

età del bambino/a: 3 anni e 4 mesi

problemi in gravidanza: contrazioni dal 4 mese

nascita
a che settimana: 38+4
Parto ( naturale, cesareo - eventuali motivi-, difficoltà): parto naturale, episiotomia perchè il feto era alto.
alla nascita : peso: 3,410 kg altezza: 50 cm
(eventuali curve di accrescimento epoche successive): crescita sempre nel 90 percentile, crescita in altezza elevata (il papà è quasi due metri)
durata del ricovero in ospedale: 3 giorni

Primi mesi
allattamento: materno, una settimana, avevo poco latte e a causa di un'infezione ho dovuto prendere un antibiotico. artificiale, latte aptamil, nessun problema.
svezzamento a che età : a 5 mesi, facile. Ha sempre mangiato e non ha mai creato problemi
ritmo sonno veglia: ha sempre dormito bene e tanto. La sera spesso si addormentava nel letto con noi e poi andava nella culla. Riposava anche il pomeriggio, almeno un paio d'ore.
eventuali difficoltà: qualche colica notturna le prime settimane. Poi ha sempre dormito sereno senza svegliarsi durante la notte.
persone che lo accudivano: la mamma, il papà e la nonna materna

epoca successiva
alimentazione..., sonno ...., orari e modalità (dove dorme, come si addormenta, ecc)
Inizialmente mangiava di tutto, ora è più abitudinario. Prima di assaggiare un alimento nuovo ci mette un po'. Dorme bene, ma da quando è nato il fratello si addormenta sempre tardi perchè vuole guardare la tv e la mattina fa fatica ad alzarsi. Ora dorme nella sua cameretta ma ha bisogno di compagnia per addormentarsi. La notte non si sveglia.
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina:
si addormenta col ciuccio e poi lo lascia. Ha un cuscino con cui dorme e lo porta anche nella stanza dei giochi. Non chiede di portarlo fuori casa.

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età: circa 8 mesi
primi passi da solo: primi passi appoggiato a qualcosa a 12 mesi. Totalmente solo a 15 mesi
capacità motorie attuali: buone, cammina e corre bene.
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età: porta ancora il pannolino, ma sa dire quando deve fare la pupù

interesse e curiosità verso le persone: è socievole e cerca gli altri bambini per giocare. Chiede di essere portato a casa di un amico. Con gli adulti è piuttosto socievole, anche se è più ben disposto verso le persone che conosce.
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi: è curioso verso le persone e gli ambienti nuovi, anche se all'inizio le novità lo spaventano.
figure principali cui è attaccato: mamma, papà e nonna materna
reazioni alla separazione, cioè al distacco dai genitori:generalmente è tranquillo, alcune volte piange e vuole vestirsi per uscire con noi.
rapporto con le persone, adulti ...... bambini.....: è generalmente affettuoso sia con gli adulti che coi bambini. Abbraccia e bacia chi gli sta più a cuore
comprensione delle cose e delle richieste. comprende bene e risponde subito alle richieste. Se sta guardando un cartone animato si distrae di più e bisogna richiamare le sua attenzione
comunicazione dei suoi bisogni e desideri: comunica sia verbalmente che con gesti, per indicare cosa vuole

sviluppo simbolico
linguaggio:
(età di inizio)
prime parole a 18 mesi
due parole insieme a 24 mesi
uso del no e del sì: sempre
frase minima (verbo e sostantivo ): a 36 mesi. Fa frasi articolate e con parole difficili

interesse e curiosità per gli oggetti
uso dei giochi ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ):
ama giocare con le macchine, fare gare e sulle piste. Gioca volentieri con le costruzioni e con i puzzle. Quando è solo, ha molta fantasia, fa parlare i personaggi delle sue storie e crea delle scene.

disegno spontaneo
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta, ecc
non ama molto disegnare, preferisce che siano gli altri a disegnare per lui. A volte prova a imitare il disegno che gli è stato fatto. Fa cerchi e prova a disegnare macchine

attenzione nelle varie attività e interessi: breve ... lunga ....
inizia un'attività ma poi passa rapidamente ad un'altra senza portarla a termine. I puzzle invece li finisce sempre e anche i disegni.

comportamento
(iperattivo, capriccioso, tranquillo, ecc),:è sempre in movimento, corre e salta. Fa capricci quando gli si dice di no ad una richiesta. Quando esce fuori casa è tranquillo e cammina dando la mano.
adesione a regole, orari, limiti,
obbedienza agli adulti .....: le regole le vuole dettare lui. Rispetta gli orari e accetta i limiti
reazione a divieti, frustrazioni ....: ad un no risponde urlando e a volte nascondendosi sotto il tavolo. Quando si è sfogato diventa più conciliante e accetta suo malgrado il divieto
capricci, bizze
paure, fissazioni....: non ha particolari paure, è fissato con la televisione e con le macchine

scolarizzazione
asilo nido ………. A che età ……………. Reazioni eventuali ………….: asilo nido a due anni, giocava molto da solo, poi alla fine ha iniziato a partecipare alle attività su spinta della maestra e era anche piuttosto bravo in quello che faceva.
Scuola materna …………….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento: frequenta il primo anno di scuola materna, ci va volentieri ma preferisce giocare piuttosto che fare le attività che gli propongono. E' molto socievole con i compagni
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........

Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche........: non fa attività extra scolastiche e frequenta pochi amici. Per mancanze nostre purtroppo.

situazione familiare ……………..
altri conviventi (nonni, parenti, ecc). Frequenta spesso la nonna materna e gli zii. Gli altri nonni sono deceduti.
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc), (descrivete come siete organizzati, la giornata tipo del bambino).......:
il bambino si sveglia verso le 8, fa colazione e alle 9:30 viene accompagnato all'asilo dal padre. Resta fino alle 14:30, torna a casa e riposa un paio di ora. generalmente il pomeriggio sta con la nonna e lo passa da solo a giocare e guardare la tv. Alle 20:30 ceniamo tutti assieme, gioca un paio d'ore e poi va a letto.
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda',- nel senso di 'chi sta ai comandi' ecc .....).........:
siamo stati tutti piuttosto permissivi, sicuramente non gli abbiamo dato troppe regole perchè eravamo spesso assenti. Negli orari ha una routine che rispetta, ma per il resto non essendo abituato a sentirsi dire di no, cerca di dettare lui le regole. Stiamo cercando di dargli più limiti.
tempo video (cioè passato alla televisione, video-giochi, telefonino ecc):
abbiamo tolto i giochi col tablet. Guarda la televisione il pomeriggio e a volte la sera prima di addormentarsi.

Eventi particolari, cambiamenti, trasferimenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc....: IO e mio marito abbiamo avuto un momento di crisi, ora passato. Ma abbiamo discusso spesso davanti a lui, anche alzando la voce, e lui si metteva a piangere. Durante l'ultima gravidanza sono stata spesso male e questo lo ha turbato molto.
Visite mediche, ospedale, altro......: nessuna visita pertinente

Mi sembra che sia un bambino

Mi sembra che sia un bambino con un normale sviluppo psicomotorio che ha dovuto cominciare ad affrontare 'fatti della vita' un po' scombussolanti, nascita di un fratellino e conseguenti cambiamenti, difficoltà familiari, difficoltà all'asilo... Purtroppo oggi si tende a patologizzare tutto e vedere segni di 'malattie' in quelle che sono manifestazioni di disagio o difficoltà più o meno transitorie, di adattamento, accettazione di regole sociali, della necessità di obbedire agli adulti, ecc.
Direi niente di patologico ma solo fatiche e affanni del vivere quotidiano, aggravate dalla tendenza a psicologizzare e patologizzare tutto che va di moda oggi.
Forza e coraggio, e usare i propri occhi e la propria testa, sperando che gli adulti riescano a tenere abbastanza bene la rotta della barca...
Cordialmente

Grazie

Grazie Dottore per la disponibilità. Ragionandoci meglio abbiamo capito che il bambino, non essendo abituato a delle regole, si innervosisce davanti ad un rifiuto o se non può ottenere quello che vuole. E siccome gli abbiamo dato un modello di reazione sbagliato, urla e scalpita. Non è un caso, credo, che urla "lasciami stare" e "calmati" come un adulto. Potrebbe essere che rifiuta le attività di gruppo perchè la vive come un'imposizione da parte delle maestre? Se non è particolarmente interessato risponde categoricamente di no. E soprattutto, noi genitori come possiamo fare per impartire delle regole e ottenere la sua attenzione? Siamo un po' disorientati e ci sentiamo fortemente responsabili delle sue reazioni.

Direi che la cosa principale

Direi che la cosa principale è avere pazienza e resistenza, non perdere la calma e cercare, come mi sembra state facendo, di rendervi conto di quello che il bambino sta passando, cercando di capirlo e di aiutarlo a sopportare quello che gli sta succedendo, rassicurandolo e sdrammatizzando. A scuola ovviamente voi non potete fare niente, perchè se le educatrici o maestre non hanno l'esperienza e la pazienza per gestire e superare un po' alla volta le 'resistenze' e le difficoltà dei bambini nell'adattarsi all'ambiente, certo non potete dire voi a loro come fare... Se gli adulti non vanno in panico e usano normali regole e limiti per educare i bambini, sia a casa che a scuola, le cose dovrebbero un po' alla volta migliorare.

Gent.le Dottore, a distanza

Gent.le Dottore, a distanza di un mese il mio bambino credo stia facendo dei progressi. Ha sempre difficoltà ad accettare le regole, ma ad oggi lo vedo più collaborativo.L'unica cosa che proprio non tollera e che gli si lavino i capelli... All'asilo, la maestra insiste sulla necessità di una valutazione da parte di un terapeuta e questo mi causa molto stress. Il bambino è attento ed intelligente, più socievole, ma resta indisciplinato. Quando gli viene richiesta la partecipazione alle attività di gruppo, si rifiuta categoricamente, urlando e scalciando. Vorrebbe costantemente l'attenzione dell'insegnante, averla vicino e giocare con lei, ma ovviamente questo non è possibile. Ogni tanto, a mensa, si alza dalla sedia e corre attorno ai tavoli per catturare l'attenzione degli altri bambini. Ad esempio...la poesia per la festa della mamma: non voleva impararla all'asilo ma poi a casa me l'ha ripetuta alla perfezione più di una volta. All'asilo non vuole ascoltare la musica, mentre a casa balla e canta. Quando si innervosisce prova a lanciare degli oggetti. Tra l'altro la maestra lamenta questi problemi, ma poi dice che il bambino ha fatto progressi e che è dolcissimo e amato da tutti!
Secondo lei ha davvero bisogno di una valutazione psichiatrica? Da mamma vedo dei problemi comportamentali su cui bisogna lavorare, ma spero nulla di patologico.

Quanto alla sua domanda, io

Quanto alla sua domanda, io sono uno psichiatra e sta chiedendomi una valutazione del bambino... Però ha ragione a porsi dei dubbi, sui pro e sui contro, poi eventualmente sul chi, come quando si deve decidere se andare da un dentista o da un oculista o chirurgo, ecc.

Il problema sembrerebbe il comportamento a scuola, il fatto che il bambino non dà retta agli adulti e non segue le regole ecc. Sono i bambini che spesso mettono in crisi gli insegnanti e le scuole, se continuano così. ( sono i bambini oppositivi-provocatori e spesso anche iperattivi...) Non si vede che vantaggio abbia la maestra da visite e esami del bambino, tanto i problemi a scuola non cambiano, se lei non trova la strada giusta per gestirlo. Al massimo potrebbe sperare in una diagnosi grave che faccia dare un insegnante in più, di sostegno. Ma spesso anche così le difficoltà comunque non diminuiscono e addirittura qualche volta aumentano.

Vi consiglierei di rispondere alla maestra che ci penserete, e ovviamente di cercare di rendere più gestibile il vostro bambino, occupandovi di tenere meglio le briglie anche voi , se tende un po' a imbizzarrirsi anche con voi. Meno male che le vacanze sono vicine: cercate di 'lavorare' in modo che il bambino progredisca e che alla ripresa della scuola sia più malleabile.

Gent.le Dottore, a distanza

Gent.le Dottore, a distanza di alcuni mesi la aggiorno sull'evoluzione di mio figlio. Abbiamo assodato che è sveglio ed intelligente, a volte anche troppo perspicace. Ha trascorso un'estate serena, felice, ha giocato con gli altri bambini e si è avvicinato molto al fratellino. Non sembra più esserne geloso, lo vuole spesso vicino e lo riempie di baci e carezze. E se il fratellino piange lui è portato a difenderlo e se può a farlo ridere. La nota dolente è il rientro a scuola... E' nervoso, quando vado a riprenderlo è molto turbato. Litiga tanto con le insegnanti e spesso prova ad alzare le mani. Rifiuta categoricamente tutte le loro regole, quando provano ad imporgli di stare seduto o di mettere in ordine, urla loro in faccia di no e comincia a piangere. Quando poi arriva all'estremo, reagisce provando a dare pugni e spinte. Quando gli chiedo perché si comporta così lui mi risponde che le maestre gli dicono sempre di no e che vogliono che stia seduto. Provo a ragionare con lui e spiegargli che non deve comportarsi cosi, che c'è un momento per giocare ed uno per stare seduti...sembra capirmi ma poi fa di testa sua (è sempre un bambino di 4 anni). Le maestre ci hanno chiesto di nuovo di consultare uno specialista...per capire anche come devono comportarsi. Tra l'altro mi dicono che quando ha questi momenti di crisi, disturba le attività e spaventa i bambini più piccoli. Sono preoccupata...mio figlio è un bambino dolcissimo e affettuoso...l'idea di questo suo nervosismo mi spaventa, soprattutto perché non ne capisco l'origine e non so come fare per aiutarlo. Io e mio marito abbiamo deciso di consultare un terapeuta. Ci terrei molto a sapere anche la sua opinione. Grazie

Le 'autorità' per il bambino

Le 'autorità' per il bambino sono i genitori. Gli adulti esterni sono dei sostituti dei genitori cui questi affidano la loro autorità e responsabilità, quando stanno col bambino. Quando i bambini si ribellano, si oppongono, non obbediscono, rifiutano ecc, che sia a scuola o a casa la questione è comunque dei genitori, è la loro autorità che il bambino rifiuta, anche se i problemi magari sono a scuola. Di solito ci vuole un'autorità 'paterna' ( anche se oggi qualcuno dice che non si deve più nemmeno differenziare i genitori fra loro, e il loro ruolo...) ed è questa che va rinforzata. Va comunque cercato di capire meglio la situazione. Se come sembra le cose non cambiano molto, penso che ci vuole qualcuno che vi aiuti a trovare la strada giusta. Vi consiglierei dei terapeuti che si occupino sia di bambini che di famiglie. Potete cercare in questa pagina qualcuno nella vostra zona.

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