al di la di ogni cosa batte forte un cuore

Egregio Dottore, forse meglio agire in modo soft, ricorrendo come esempio alle solite scale, meglio scendere un gradino per volta e magari fermarsi un attimo se si è incerti, piuttosto che affrontare di un balzo un'intera scala.
Questo è un tentativo di introdurre un nuovo argomento, nn aggiungo altro, altrimenti violo la regola. Nel prossimo post forse parlerò di un recente sogno.
La ringrazio per questa ulteriore possibilità e cordialmente la saluto.

A meno che non ci sia un

A meno che non ci sia un 'buco nero' che assorbe tutto... Per ora li hanno descritti nello spazio interstellare, può darsi che verranno scoperti anche nello spazio inter-mentale.
Sincerely yours

buco nero, testa a canestro

Dear Sir,
Sicuramente, anche se nn è stata scoperta l'esistenza di un "buco nero" inter-mentale, ( la nn scoperta nn implica l'inesistenza)nella mia testa c'è qualcosa di simile, più volgarmente testa a canestro. E prima che il "buco nero" inghiotta anche queste riflessioni più recenti...
Sarà Lei a dire quando ritornare ai soliti 2 post ( prova di memoria, ammesso che ne sia rimasta, in una delle prime volte in cui accennava a 2 post settimanali, forse nel primo thread, era con la motivazione che dovevo essere ulteriormente "frustrata", sux in un altro post per togliere la confusione...).

Nel precedente post accennavo a qualche tipo di associazione con il cellulare che si stava spegnendo. Subito dimenticata. Anche nei sogni a volte succede lo stesso. Mi sembra di notare delle caratteristiche in comune. Sia questa volta ke in alcuni sogni, ci sono delle sensazioni forti, a prescindere dal segno ke può essere positivo o negativo indifferentemente, direi con una prevalenza dei primi, sensazioni che prendono molto l'attenzione, possono riguardare anche "nuove scoperte", ma le immagini, le sensazioni, sono così soverchianti che il povero, limitato cervello nn le sostiene. Come una pellicola di film in cui le scene sono troppo dense di contenuti e rapide nella successione.

Mi rendo conto ke ho trascurato le scale....
A pensarci bene le scale sono uno strumento ke permette di superare più o meno agevolmente dislivelli. Quando scendiamo le scale, in un certo senso ci affidiamo a questo strumento, se nn ci fosse dovremo saltare nel vuoto. Ma se questo strumento proprio mentre scendiamo ci tradisse...cadremo nel vuoto. Immagino sia la stessa sensazione o molto simile, quando una persona su cui facciamo affidamento ceda o ci deluda o ci tradisca o nn ci aiuti....forse si apre un baratro virtuale e forse mi pare di vederci qualcosa ....mah, nn so, le scale a volte mi ispirano nn ci faccia caso.Se poi ci aggiungiamo un cervello limitato, difficile ke vada oltre senza prima stramazzare.
Thank you, Mr Benedetti

Buco nero, canestro,... forse

Buco nero, canestro,... forse è sempre quel labirinto in cui forse siamo entrati e fa sentire perduti, sfiduciati di ritrovare l'uscita... O fa temere che l'uscita sia un baratro, una scalinata che porta nel vuoto. Per cui uno finisce per adattarsi al suo buco, credendo che non ci sia modo di uscire. Lo status quo, l'abitudine, la stessa abitudine ad autoaccusarsi ( ad esempio dando la colpa al 'povero cervello limitato') ecc., sono tutte forze che cercano di impedire cambiamenti... Ma il labirinto ecc è 'virtuale', appunto, così come l'impedimento a fare le scale... Come se il 'cervello' - come dice Lei - avesse un cartello che dice 'bloccato per lavori in corso'... in realtà è falso, non ci sono lavori in corso, si tratta solo di lasciarlo funzionare, togliere il cartello.
Tutte le cose che spesso riempiono le sue pagine fanno parte temo del blocco, come un eccesso di discorsi può portare a impedire di capirne qualcuno. Anche per questo forse è bene riprendere il ritmo bisettimanale.Come i treni, se non avessero orari fissi, ingolferebbero rapidamente tutte le linee, se non peggio, bloccando ogni spostamento.

molto bene

Dear Sir,

Molto bene, due post settimanali. Questa nuova settimana.

"cervello limitato" come sinonimo improprio di intelligenza o stupidità- Solo un'osservazione, l'intelligenza umana è limitata, proprio perché umana. Meglio di me A. Einstein:- Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. E del primo ho qualche dubbio.- Nn son l'eccezione. Solo un'osservazione, nn autoaccusa. Poi ci sono più dotate in un senso o nell'altro.
"povero" perché l'ho trattato male. "disposta a tutto pur di superare la fobia..."così mi ero espressa, quando avevo iniziato la terapia. "Prezzo" (brutta parola, ma nn me viene altra)pagato alto e forse di poco aiuto per superare la fobia.
Mi fermo qui, meglio nn intasare la rete ferroviaria usando il Suo paragone.

Thank you Mr ( o preferisce DR?) Benedetti
Cordialmente Oceano

Forse dovrebbe approfondire

Forse dovrebbe approfondire il discorso sul prezzo pagato, magari si chiarire be un po' la suo ironia o il significato dei suoi incipit e finiit... e i sentimenti connessi

disgrafia...

DEar Sir,
alcuni la chiamano disgrafia, lo strano modo di scrivere ke comprime, omette consonanti, vocali e parole..Nel precedente post omesse 2 parole: da e persone.. Nn so come possa accadere.

Nessuna ironia né nell'incipit né nel finiit. In quest'ultimo le chiedevo una Sua preferenza.
Neanche l'incipit era ironico, riprendevo il Suo consiglio di 2 post settimanali.

Per "prezzo pagato"( prezzo, parola impropria e alquanto bruttina, ma altro nn mi viene) è un po' più lunga la questione.
Mi ritrovo a parlare dell'altro ristorante, come Lei sa, lì ho iniziato la psicoterapia.
In uno dei primi incontri con la terapeuta le dissi ke avrei fatto di tutto per superare la fobia. La terapeuta era alquanto stupita ( cosa che ha confermato più volte, anche recentemente), secondo lei era una frase troppo impegnativa e nn solo perché eravamo solo agli inizi,nn c'era un minimo di conoscenza reciproca, ma nn solo x questo.
Ho fatto di tutto per onorare la parola, se così si può dire. Faccio dei rapidi accenni per evitare intasamenti. Tra le cose fatte: letture su teorie psicoanalitiche, nn solo sul web, libri diretti ai profani della materia, letture sul lessico usato, persino una sbirciatina al Manuale; nn solo, i vari aspetti messi in evidenza dalla terapia, visti e rivisti più volte perché c'era sempre qualche cosa di nuovo da vedere e che poteva essere sfuggito; mentre si osservava una cosa,c'era qualche altra cosa da portare in parallelo o in collegamento; ho messo sotto i piedi l'istinto, anche quando mi diceva forte e chiaro no ( mi riferisco alla parte iniziale del percorso fatto nell'altro ristorante). Nn è ke l'istinto sia infallibile, ma se fallisce e lo hai ascoltato la cosa si tollera bene o male, ma se è il contrario...;nn basta messo sotto i piedi i miei principi di riferimento, nn importa quali sono..( e riguarda questo ristorante. Nn che Lei mi abbia chiesto niente del genere, l'ho fatto dame); ho cercato sempre punti di vista diversi per avere una prospettiva più completa. Usando espressioni della terapeuta, come se volessi scendere tante scale insieme o come se volessi avere una visione a 360 gradi.
Ho parlato dell'altro ristorante perché inevitabilmente si collega con questo argomento.
Per fare questo ci sono volute energie, un lavoro discreto mentale, ansia.X nn dire degli equivoci, incomprensioni. E poi mettere tutto in discussione, anche il lavoro fatto altrove e che in alcuni punti era un dato acquisito, nn portava a niente se nn a rovinare l'ottimo rapporto con la terapeuta. Il rapporto ha resistito, ma il resto... Insomma pur di superare la fobia ho messo in padella il "cervello", e se ripenso ai momenti difficili, di sofferenza anche fisica. Anche ora mi piacerebbe superare la fobia, se avviene è ok, ma nn più come prima.
Thank you Mr Benedetti

Mi sa che Lei è come

Mi sa che Lei è come Penelope, fa e disfa in continuazione la tela: alla fine rischia di perdere il 'filo'...
E non cambia incipit e finiit: se non è ironia, che è? che sentimenti traducono? Fa l'inglese?
Non glissi via e cerchi di esplicitare. Hic Rhodus, hic salta, viene da dire. Lasci perdere i ristoranti, e venga al problema qui.
Forse fa bene a lamentarsi del prezzo pagato, ma con chi si lamenta? Con se stessa, per lo spreco di fare e disfare di continuo? Qui sono più di quattro anni che fa così, e non serve cambiare 'thread', filo... ha pagato forse lo spazio occupato qui?
Lei sembra perseguire i suoi fini con le sue strategie: forse sono sbagliati sia fini che strategie, ma Lei non demorde...
Forse dovrebbe smetterla di menare il can per l'aia. Può darsi che non veda il 'dunque', ma almeno non lo ricopra di parole inutilmente.
Sia meno 'diplomatica' e venga al dunque, una buona volta.
Non leggerò altre frasi riguardanti disgrafie o ristoranti o libri o ecc ecc, ma solo quello che riguarda quello che fa qui. Forse potrà 'risparmiare' un po' di spazio, sia mentale che di questo sito.

ma come è cortese---

Molto bene sarò diretta, senza menar il can per l'aia.
Forse mi ripeto, forse già detto, l'incipit e il finiit (usando le Sue parole) non sono ironici, ma un mio pro-memoria. Mi ricorda che la conosco poco e quando mi sbilancio nel dire cose personali, non devo rimanere esterrefatta se possono essere fraintese o prese per cose inutili. C'è libertà di pensiero quello che interessa me, non è detto che lo trovi così interessante. Il pensiero è libero, punto, senza aggettivi.
Solo per inciso è Lei che ha chiesto su "prezzo pagato" e ho risposto in base alla mia,personale esperienza, di cui fa parte anche la terapeuta. Ignorarlo( che c'è anche una terapeuta) mi sembra una finzione.
Non avrei aggiunto altro se non avesse chiesto. E non aggiungo altro, argomento per me, molto difficile e potrei dire persino doloroso. I miei incipit forse sono "commerciali", la parola prezzo ha tanti significati, non solo denaro o tempo ma anche qualità della vita e della propria salute o rispetto della persona non solo degli altri, ma anche la propria. Ma questo non riguarda questa sede...
Meno diplomatica: quante volte le ho chiesto di essere più chiaro e non solo genericamente anche con domande specifiche, e Lei il più delle volte le ha ignorate. Le risposte sono la conseguenza di qualcosa che non si è capito, quindi sono generiche, improprie.
Ora sarei "diplomatica", ma non sono quella che denigrava il prossimo?
Per venire al dunque, può essere, solo come eventualità, che il precedente post fosse un po' più complesso, riguardava solo il mio modo passato di rapportarmi con la fobia.
Mi dispiace di aver occupato lo spazio di questo sito,ogni volta che dicevo qualcosa di personale sia fatto avvenuto, che sentimenti o emozioni, o altro ancora, ho avuto spesso la sensazione che erano ritenute inutili o ingombranti o peggio, allora ho scelto la via che mi faceva esporre di meno.
Comunque se le Sue parole sono un cordiale saluto di commiato, ricambio.

Solo perché può essere

Solo perché può essere l'ultimo post, mi permetto di trasgredire la regola dei due post settimanali. Anche in Un post del14/04/2016 facendo un paradosso, estremizzando la situazione le chiedevo di essere più chiaro. Lei mi rispose in moxo duro, quasi aggredendomi, dicendo che non do che cosa mettevo nella testa delle perdone, che le mie parole erano dure, aggressive, sarcastiche; questo accadrebbe quando reputo ci siano cattive allusioni veverso di me. Le Rispondevo che forse le erano sfuggite alcune parole… avevo peggiorato la situazione, mi rispondeva ke volevo cambiarla e invece ero io ke dovevo farlo, mi pare facesse come es l'autoscuola. Nn volevo e né voglio cambiare nessuno, ma una distrazione può capitare a chiunque. Nn credo che lei mi abbia mai dato della stupida, idiota o schizofrenica, x questo dicevo in quella mail facendo un paradosso e estremizzando la situazione; piuttosto ha evidenziato aspetti ke si possono correggere. E cosi nn l'ho mandata a dire

La questione è se a Lei

La questione è se a Lei interessa esplorare la sua situazione per averne un quadro migliore, o almeno diverso, di conoscenza, o se Le interessa solo dare lezioni, mostrare le sue conoscenze, difendere le sue posizioni da supposti attacchi, - questo mio non è un attacco, ma una scossa, per così dire, per smuovere la situazione, dopo che tutti i tentativi precedenti non sono riusciti.
Se vuole avere quel quadro diverso deve accettare di muoversi in un ambiente diverso da quello che ha conosciuto : per così dire se vuole esplorare l'Africa serve poco che Lei si richiami continuamente ai viaggi in Europa o altrove che ha fatto. Siamo in un continente diverso, che coinvolge Lei e me, qui: per questo non importano e sono solo di ostacolo i suoi continui riferimenti alle sue esperienza altrove. Qui siamo Lei ed io, e cerchiamo faticosamente di muoverci in un mondo inesplorato sconosciuto anche per Lei, perchè non ha fatto già esperienza di un 'viaggio' con me, se non in questi quattro anni in cui continua però ad aggrapparsi agli altri viaggi che ha già fatto, usandoli come paraocchi che le impediscono di vedere le cose di 'questo' viaggio.
Fra l'altro i paraocchi non le fanno vedere che anche qui c'è un "prezzo", come in ogni viaggio. Il prezzo sul sito non è in denaro, ma c'è comunque. Per entrambi. Ci deve essere anche un 'guadagno', per entrambi, altrimenti diventa un rapporto patologico.
I due 'viaggi' in contemporanea non sono forse incompatibili, visto che sono mentali, 'virtuali', anche se forse aumentano la 'spesa' di fatica ecc. Ma come quando suona degli strumenti, suonare il violino comporta una quantità di cose diverse che suonare il pianoforte. Può suonare sia l'uno che l'altro, ma se li confonde (o vuole che il violino funzioni come il pianoforte) non potrà uscirne una buona musica, temo.
Io da qui posso valutare solo la 'musica' che esce qui, e quindi cercare di armonizzare il lavoro qui. Ma della sua situazione esterna non posso valutare io, se è utile che Lei continui, se la fatica di due 'viaggi' è eccessiva, o il rischio di confusione consiglia di farne uno solo. Questo deve valutarlo e deciderlo Lei.

nuvole alle spalle

Gentile Dottor G. Benedetti,
Mi "ritrovo" in tutte le Sue parole e mi piacerebbe fare il "viaggio" con Lei.
In un ultimo post ho parlato dell'Europa, solo perché parte integrante di una risposta. Non ci sono motivi per parlarne ancora.
Alcuni dei problemi sono stati "causati" da un mio post, tra l'altro di qualche mese fa, o scritto male da me o equivocato da Lei. Anche agli psichiatri può capitare di "fraintendere". Ma mi pare che questo, stia alle ns spalle. Si potrebbe dire che abbiamo superato una turbolenza.
La ringrazio per la chiarezza della Sua recente mail. Passo importante per armonizzare il lavoro, spero di riuscire a fare lo stesso.
Di nuovo grazie, cordialmente
Oceano

Le 'spiegazioni' sono quasi

Le 'spiegazioni' sono quasi sempre inutili. Mostrano solo la pretesa di sapere la causa delle cose e la volontà di convincere gli altri ( gli psichiatri che fraintendono sono la causa dei suoi problemi, forse, per Lei) della giustezza delle proprie opinioni. Quello che ha scritto è quello che crede Lei, ma fa parte dei paraocchi che non vuole togliersi. Solo quando comincerà a accettare di toglierseli riuscirà a vedere qualcosa..., ma mi sa che è difficile rinunciarvi, quasi un salvagente... Ma se non rinuncia al salvagente non impara a stare a galla e nuotare. Al massimo impara un po' gli stili di nuoto, ma non vuol dire saper nuotare.

Nn ho capito niente

!??!! I miei problemi nn sono causati dagli psichiatri. Nessuna spiegazione da parte mia. Sono fobica, nn interdetta e mi pare plausibile che in un dialogo ci possono essere degli equivoci. Promemoria in un post le chiedevo di essere più chiaro, e facevo un PARADOSSo e estremizzavo la situazione. In sintesi se lei usa parole che non capisco posso più facilmente fraintendere e PARADOSSALMENTE ringraziarla x qualcosa che nn richiede ringraziamenti. Lei mi rispondeva che volevo mettere in testa ad altri idee mie. No, nn é così. Ma se le fa piacere, le dico si é proprio così. Nn é questione di paraocchi ma di cambiare le parole e forse anche le mie intezioni. lei le ha cambiate. Se mi ritengo idiota, me lo dico da me, nn ho bisogno di mettere in testa ad altri questa idea.
Ho paura delle scale, ma questo nn mi rende incapace di pensare e/o di notare dei possibili equivoci.

Non c'è più cieco di chi non

Non c'è più cieco di chi non vuol vedere e più sordo di chi non vuol sentire. Deve chiarirsi se è disposta a vedere e sentire e capire, o se non lo è e a sopportare le conseguenze di vedere e sentire e capire, che a volte possono creare turbolenze.
Comunque visto che siamo in Agosto è il caso di fare una pausa e risentirsi fra un mese, più o meno. Buone vacanze

Buone vacanze

Buone vacanze anche a Lei.
Forse sarò un po' scortese, ma non così "delicata" da trovare altri modi.
Era da un po' di tempo che le chiedevo di essere più chiaro, Lei sa meglio di me, che le parole possono facilitare equivoci, non solo i livelli culturali, di sensibilità, di empatia, di comprensione non sono tutti uguali. Ma la richiesta spesso è andata a vuoto.
Ero giunta ad usare un paradosso, per renderlo più esplicito ( che era un paradosso) avevo incluso la parola "schizofrenica", leggendo qualche Sua book.page e qualche risposta dati ad altri adulti, non mi pare che usi questa parola con tanta facilità.
Dunque era un paradosso usato per ottenere maggiore chiarezza. Non ho mai pensato che mi ritesse idiota o schizofrenica. Non so se vuole dei testimoni o delle registrazioni, visto che quanto dico nn solo nn è credibile ma neanche attendibile. Se ricorda la invitavo a nn assecondare il trend, anche se mi faceva notare degli aspetti correggibili ( niente a che vedere con l'idiozia o lo schizofrenia),nn mi sembrava il momento giusto perché già da me vedevo altri aspetti da correggere e forse non più correggibili.
Nelle ultime mail, almeno per le mie capacità,( mi riferisco a 2 in particolare) è stato più chiaro,e l'ho ringraziata.
Forse mi sarò espressa male, allora, ma non esclude che anche Lei possa aver frainteso.
La possibilità di fraintendere o che qualcosa ci sfugga può capitare a chiunque.
Quasi che Lei nn fraintenda mai o nn le possa sfuggire qualcosa. Lo dico io, e nn lo metto in bocca o in testa a nessuno, quasi che fare lo psichiatra implicasse assenza di equivoci, fraintendimenti, distrazioni, quasi l'infallibilità come il Papa, ma se fosse così quasi tutti proverebbero a fare gli psichiatri, nn le pare?
Deve essere pesante almeno per questa volta forse ho risposto in modo affrettato, meglio ricorrere a frasi fatte e far passare l'altro come un indiano o inglese.
Cmq facevo bene ad usare un certo tipo di incipit, il promemoria serve ancora, almeno fino a quando non mi vedrà come persona.
Di nuovo buone vacanze

Egregio Dottore, una cortesia

Egregio Dottore, una cortesia se è possibile, al termine delle vacanze, riprenda Lei con le mail. Così è rispettata meglio la loro durata.
La ringrazio

No, la regola e' che il

No, la regola e' che il paziente cerca il medico, non viceversa. Medicus non eat nisi vocatus, dicevano i latini. Si puo' riprendere a settembre.

post vacanze

Egregio Dottor Benedetti,
un'altra estate sta volgendo al termine. Per tante persone, purtroppo, l'ultima.

Stavo smanettando con il cell. alla ricerca di nn so più che cosa, sul precedente thread "CapitanieRe", come l'avevo scritto allora, senza spazi. Nell'ultima pagina c'era poco, quindi ero andata indietro, ma nn di molto, alla terz'ultima pagina ho trovato qualcosa che nn ricordavo, ma ho trovato di un certo interesse: alcune mail che iniziano dal 21/12/2015 e che arrivano fino al 28/12/2015. Quindi relativamente recenti. Dopo il g
dialogo ha preso altra piega.
Nella mail del 21/12/2015 Lei diceva che la personalità si divideva in parti, diventava bifronte, rispetto al desiderio che mia madre restasse e facesse domande e l'altro che andasse via perchè nn sapevo come esprimermi. In un'altra mail diceva che nn era importante "ricordare", ma restaurare le parti lesionate della personalità. Ma nn aggiungeva altro, se nn la possibile conferma di questa "divisione" nella scelta dei nomi utente e del thread. Impossibile ricordare, e ci possono essere tanti motivi, tra cui quello che citava Lei, le parti che hanno interesse a ricordare spesso si oppongono, può essere, ma c'è anche l'interesse a dimenticare da parte di chi ha compiuto il fatto. Cmq da parte mia c'è la consapevolezza di nn poter più ricordare, posso solo accettarlo, nn è stato semplice, come se nn ci fossero radici per certi eventi...cose ke si reggono sul nulla in bilico.. Avere un pizzico di memoria, sia pure nn precisa, mi avrebbe aiutato molto da ragazzina, almeno a nn sentirmi tanto "idiota" rispetto a chi al contrario di me ricordava. Ma questo importa poco e vediamo la parte che evidenziava Lei.
Se trova utile/interessante proseguire andiamo avanti sulla parte che proponeva Lei in quella mail di dicembre, altrimenti proponga qualcosa di diverso.
Spero che questa mail la trovi e la trovi bene. Cordialmente

Ben tornata, spero che anche

Ben tornata, spero che anche le sue vacanze siano state buone.
Mi sembra che riproponga la questione della memoria, e non fidandosi della sua va a consultare documenti del 'passato', come se fosse una storica. In effetti forse così ripropone una dicotomia fra Lei nel momento attuale, reale, quando scrive il post, che fa la 'paziente' diciamo così, e quando va a rileggere, o riconsidera o riflette e in cui fa la storica o l'esegeta, e così via.
Mi sembra che sia utile, per risponderle, cercare di lasciare uno spazio sufficiente alla 'paziente', e che non venga occupato dalle altre parti che si intravedono. In fondo non è qui per fare storia o ricerca o approfondimenti scientifici ma come 'paziente', se possiamo usare questo termine. Questo non vuol dire che Lei debba censurarsi le cose che le vengono in mente da scrivere, ma che forse sarà utile usarle per vedere qual è la situazione delle dinamiche fra le varie parti della personalità, la cui risultante poi è quello che si manifesta all'esterno.

hic et nunc

Egregio Dottor Benedetti,
mi ero ritrovata a smanettare con il cellulare nella speranza di trovare il momento o le mail in cui il dialogo iniziava a diventare più difficoltoso e invece con grande stupore avevo trovato delle mail di tutt'altro genere, come dire, di condivisione, di un linguaggio chiaro e che indicavano linee guida di un possibile percorso. Nn da "storica", ma da pz, inerente "hic et nunc" sarebbe interessante approfondire come mai quando segnalava aspetti da correggere mi rimanevano impressi mentre quelle mail così propositive e tanto vicine, dimenticate completamente. Forse sbaglio, in tal caso mi correggerà, nn è solo questione di "memoria", anche perché nn è trascorso così tanto tempo. Scrivo queste cose in base alle sensazioni provate dalla lettura, nn in base ad una loro interpretazione. Rileggendole mi era parso di sentirla molto vicino, eppure come se fossero state cancellate. Chissà se è "qualcosa" che ho fatto più volte e nn me ne ero mai accorta, qui c'è il vantaggio che le mail rimangono e ho potuto notare la cosa, anche se per caso e per altri motivi. Se ritiene opportuno si potrebbe approfondire questo aspetto, se così nn è andremo per altra strada.
Come sempre la ringrazio per la Sua cortese attenzione. Cordialmente

É Lei che dirige la sua nave

É Lei che dirige la sua nave nelle acque e nei passaggi che vede e che scopre, non io. Io posso fare solo il grillo parlante -con i rischi connessi - e darle i miei commenti in base a quello che riporta qui. Può darsi che abbia scoperto una cosa importante riguardo alla sua memoria, come un passaggio a nordovest... inoltrarsi potrebbe farle scoprire altre cose nuove, o potrebbe non volerle vedere e voler uscire e terminare subito l'esplorazione per non turbare lo status quo. Le riconfermo quindi che puo' parlare di quello che vuole. I miei commenti seguono quello che io vedo nel materiale che porta qui, e non è detto che io veda tutto e subito e distingua bene il grano dal loglio, come dicevano una volta.

se........ timori

Egregio Dottor Benedetti,
nn so xkè ho tanti timori, si potrebbero fare delle illazioni, ipotesi, ma che tali resterebbero, nello scrivere qui e come mai vengono i mente tanti "se" e se portassi una cosa inutile, ingombrante o del passato o se mi ripeto ecc. ecc.
Nn dovrebbero esserci più xkè ha riconfermato che posso parlare di quello che voglio, mi pare anche di cose inerenti i ricordi. Nn esclude nulla eppure...
In uno dei post di fine dicembre scorso vi era descritto, dopo che era passato un bel po' di tempo, un episodio sinteticamente chiamato lunedì nero; Lei nella risposta aveva detto che quasi un sogno fatto nel dormiveglia, di nn semplice o immediata lettura. Qualcosa di simile mi è capitata ieri pm, mentre ero a passeggio con degli amici e insieme guardavamo delle vetrine.
Molto più breve rispetto all'altra volta, una serie di immagini che davano corpo ad una mia idea, che ogni tanto torna: e se fossi stata io a provocare in qualche modo la violenza?
Questa idea si basa su un ricordo, i contorni possono essere stati usurati dal trascorrere del tempo, ma l'essenza è assodata. Dunque ricordo che stavamo pranzando e mio padre iniziò a parlare di un fatto accaduto: molestie sessuali a scuola. Il fatto è reale, 'erano state condanne. Forse ero troppo bambina( o troppo lenta a capire )per capire quelle parole, forse le avevo intese in altro senso e cioè che quei bambini ricevevano più attenzioni, anche mio padre ne parlava, forse anch'io ne avrei avute....
Per una a cui nn piacciono (forse mi spaventano un pochino) ne ho fatto una bella lunga.
Mi scuso per questo, ed ecco che il "se" .. ritorna.
Cmq ancora nn riesco a capire ome mai ho cancellato completamente dalla memoria, le sue mail di fine anno scorso. Mail molto chiare, nn c'era il ni, ero una persona con un passato e un presente. Dottore nn vorrei sembrare ossequiosa ma quelle mail, per me sono splendide e nn solo perché diceva che il famigerato "episodio xy" era reale, prima diceva che nn importava se un o più episodi di abusi fossero reali o immaginati, importanti le conseguenze. Avrebbero potuto avere anche altro segno (episodi immaginati), l'importanza di quelle mail sarebbe stata la stessa, per il linguaggio, per il modo di considerare la persona. Certo che aveva escluso ipotesi immaginato è un di più. Ma allora come sparite dalla memoria mentre le altre cose le ricordo magari nn alla perfezione........
Mi scuso ancora per questa regressione e la ringrazio ancora. Cordialmente

Sembra essersi esplicitata

Sembra essersi esplicitata dunque la sua " idea, che ogni tanto torna: e se fossi stata io a provocare in qualche modo la violenza?"
Non mi ricordo ( avrò anch'io problemi di memoria?...) se era mai emerso qui. Sembra un'idea importante, se era legata anche a quell'angosciante "lunedì nero". Potrebbe provare ad 'esplorarla'.
Ha già cominciato aggiungendo che "Questa idea si basa su un ricordo,... Dunque ricordo che stavamo pranzando e mio padre iniziò a parlare di un fatto accaduto: molestie sessuali a scuola. Il fatto è reale, c'erano state condanne. Forse ero troppo bambina...per capire quelle parole, forse le avevo intese in altro senso e cioè che quei bambini ricevevano più attenzioni, anche mio padre ne parlava, forse anch'io ne avrei avute..."
Potrebbe andare avanti esplorando questo terreno che si è aperto... Non aveva abbastanza attenzioni? Forse ancora sente di non avere abbastanza attenzioni?....

nn sempre le idee vengono da sole....a volte

Egregio Dottor Benedetti,
in questa sede era stato esplicitato, quello ke brevemente detto "lun. nero". Successo in ritardo rispetto all'avvenimento, posso dirlo con certezza perché recentemente rivisto le mail di fine dicembre scorso tra il 20/24 dicembre 2015. Mentre l'idea che fossi stata io a provocare certe reazioni era stata esplicitata in altra mail, nn ricordo né la data né il thread, ma sicuramente riguardava quanto mi era successo a 14 anni. Mi pare che avesse risposto che la responsabilità fosse del maggiorenne. Mi chiedo come possa essere stata così ingenua nell'incappare per ben due volte.....
Se ora nn ricevo abbastanza attenzioni? forse nn mi interessa più, e poi quelli che mi stanno vicino hanno altro da fare, chi lavora troppe ore, chi ha problemi di salute, chi ha sempre avuto altro per la testa. Inoltre nn so insistere, spesso mi ritiro e taccio.
Allora da bambina sicuramente di attenzioni poche, alcuni esempi mia madre o mio padre nn hanno mai chiesto perché mi accompagnavano dalla scuola piangendo oppure quando mi facevo trovare di giorno nel suo letto, mai chiesto niente del tentato suicidio o quando avevo detto che sarei andata da uno psichiatra, sono solo esempi.
Probabile fosse legata al lunedì nero. Episodio tra il dormiveglia, ma mi pare che la veglia prevalesse. In un primo momento avevo pensato che l'altro soggetto fosse mia madre, ma ripensandoci no, era un uomo, nn un parente. Forse era arrabbiato con me e mi trattava male, mi allontanava dicendo cose cattive, forse che ero bugiarda, ma nn ricordo bene. Allora piangevo e gli dicevo perché nn mi credi? cosa ti ho fatto? sembrerebbe che l'avessi "provocato". Forse avevo avuto atteggiamenti nn congrui per la mia età, ma forse credevo di avere così anch'io un po' di attenzioni come quelle bambine della scuola...e poi probabilmente quell'uomo nn era un estraneo, considerato di "fiducia" dai miei genitori.
A mente fredda,una riflessione che lascia il tempo che trova, ma che può essere anche fondata. Quello che sinteticamente ho sempre chiamato episodio xy ( per via delle incognite presenti) accadeva subito dopo quanto accaduto nelle scuole. Ora quell'uomo sarà stato pure cattivo nei confronti di me bambina, ma nn era stupido, sapeva delle conseguenze dei suoi gesti, e chissà ( solo un dubbio, un'ipotesi)se nn si era adoperato per cancellare i ricordi.
Tra l'altro nn so se era stato solo un episodio o più di uno.
Le immagini che mi sono apparse domenica pm, erano di questo tipo,che "provocavo","toccavo" ...
Questa mattina, dopo aver preso il caffè, mi sono riaddormentata per qualche istante. Non era un sogno, nn ricordo come si chiamano le immagini che compaiono, appena si è svegli ma nn ancora del tutto lucidi. Le immagini erano un po' deformate,nn erano a colori, erano particolari forse grigio scuro, c'era il viso di una bambina che strusciava contro la guancia di un uomo. Immagine succesiva la bambina metteva le mani ai lati della sua bocca come per amplificare il suono. Le mani vengono allontanate e pare dicesse:..Mamma,.Mamma..
Nell'immagine successiva si mette le mani sulla bocca, nn so se per impedire che vi entrasse qualcosa o per promettere che avrebbe taciuto. Queste due sono ipotesi,poi chissà..
Nn mi piacciono le regressioni, un conto sono i ricordi consapevoli, mentre nel primo caso un adulto che rivive come se fosse un bambino..
La ringrazio per la Sua cortese attenzione e spero di nn aver esagerato con il passato. Le attenzioni ora? spesso ascolto i problemi di chi mi sta vicino, il contrario meno.

Sembrerebbe importante il

Sembrerebbe importante il sentimento di essere stata ed essere trascurata, sia da piccola che ora, tutto sommato.
E alcuni aspetti delle sue azioni e reazioni, sia passate che attuali, potrebbero derivare da questo stato d'animo, ed essere volte a cercare di avere attenzione da qualcuno, a volte genericamente, a volte da qualcuno più in particolare.
Ma potrebbe poi sentirsi in colpa, sia retrospettivamente che nel presente, per azioni fatte o ricordate o immaginate o anche sognate, ma anche forse per le accuse che fa, di trascuratezza, di mancata protezione...

Insomma un bel circolo vizioso.

Ricordi 'consapevoli' rispetto a ricordi a 'flash back', che a Lei sembrano regressivi...
Ma i ricordi consapevoli spesso sono la versione 'ufficiale', in qualche modo controllata e 'censurata'...
Forse anche una visione adulta delle cose, e una visione da bambina (i flash back, 'regressivi'...)

Accuse, dicevo: sembra che oscilli fra dare la colpa a qualcuno e darla a se stessa ( se è stata 'provocante'...)...
Può darsi che a mantenere il circolo vizioso sia appunto la ricerca di un colpevole, altri o Lei stessa...
E se per uscire dal circolo vizioso, dal blocco, una strada fosse la rinuncia a trovare il colpevole, e cercare di guardare invece che danni sono stati fatti, se questi sono irrimediabili o no... e ripararli.
Se fosse appunto la ricerca del colpevole, tanti anni dopo, a mantenerli, i danni? Come se uno non potesse ricostruire, riparare i danni, come succede, prima di aver fatto il procedimento legale. Per cui si finisce per mantenere i danni a lungo, senza ripararli e poter andare avanti e superare il momento traumatico.
Non dico un'amnistia generalizzata, un chi ha dato a dato, chi ha avuto avuto..., ma forse cercare di dedicare più tempo ed energie alla ricostruzione, come dopo i terremoti, badando che nella ricostruzione non si infiltrino mafie e corruzione...

colpa......parola importante e pesante

Egregio Dottor Benedetti,
nn so se è un danno di per sé o può essere equiparato a un danno( o nn lo è affatto) il fatto che nell'altro post ho usato le parole che di solito usano i pedofili e chi usa violenza: "era provocante" o "si vestiva così..."0 peggio, come riporta un recente episodi di cronaca "..se l'è andata a cercare..", poco importa se aveva 13 anni e contro di lei erano in tanti.. Questo se inchiodati alle loro responsabilità, se le "prove" se sono scarse o del tutto mancanti di solito dicono:"...ha inventato tutto, immaginato..".
Di solito, nn mi pare i bambini si esprimano così a meno che nn sono stati "indottrinati" o "imbeccati". Un adulto si esprime così. E ora anch'io mi esprimo in parte così...

Trovare un "colpevole", si potrebbe essere interessante, ma è solo una parte del problema. Nelle recenti mail interesse su questo. Di quell'episodio(i) nn solo manca un "colpevole" mancano tante altre cose. Le domande chi (c'è un nome e cognome u quaderno, ma è stato modificato, può essere riferito a più persone anche se appartenenti alla stessa famiglia), come, quando, quante volte....nn è dato sapere. Senza risposta, cosa ormai assodata, ma ogni tanto, anche se nn voluti o cercati, compaiono dei flash back, piccolissimi frammenti.
Nn so, Lei ne sa di più, se sia facile o possibile ai danni,se ci sono stati di qualcosa di così evanescente, che si comporta come un vulcano attivo ma che spesso è silente.
Subito dopo, quello ke per brevità chiamo episodio xy, e già la memoria aveva ceduto, più che colpevole mi sentivo "minus habens":nn riuscivo a ricordare quello che altri ricordavano bene, almeno così mi sembrava. Solo per inciso, nn avere memoria mi ha impedito di rivolgermi più esplicitamente, nn dico alle forze dell'ordine, ma almeno ai miei genitori, da qui l'espediente di farmi trovare nel loro letto in pieno giorno.
La scarsità di ricordi mi ha fatto dubitare dell'esistenza stessa dell'episodio(i). Per l'adulta c'erano troppe cose mancanti, eppure c'era qualcosa.....
Nn dovrei colpevolizzarmi xkè nn ricordo o xkè ogni tanto ho dei flash back, ma nn è così semplice-I flash back del passato erano più terrorizzanti ora meno e spero continui così.

Essere stata trascurata, indifferenza, incuria compreso mancanza di cure mediche e attenzione per l'igiene personale. Cose che possono avere poca o molta importanza, ma che di certo hanno ripercussioni sull'adolescenza e sulla vita adulta, una cattiva postura da bambina, se nn corretta,da adulti diventa altro. Ora da adulta mantengo la "
tradizione" mi trascuro. Nn so se è una colpa o un modo di fare.
La fobia era presente sin dall'infanzia, nulla era stato fatto per correggerla. In una delle mail di fine dicembre scorso ( già nominate e lette per altri motivi) Lei diceva che chi convive da tanto tempo con dei sintomi, vado a memoria, mi scuso di eventuali errori, per liberarsene deve avere il coraggio di perdere l'equilibrio, spesso nnsi riesce, allora si passa per una crisi. Di solito preferisce nn rispondere a domande, è una Sua scelta, potrebbe fare una eccezione? Quando dice "crisi" o " perdita dell'equilibrio" intende dire le cose che descrive in Definizioni/vocabolario sotto la voce scompenso psichico? o altro?
La ringrazio anche per l'eventuale risposta all'ultima domanda.
Cordialmente
Oceano

Non so se riesco a cogliere

Non so se riesco a cogliere bene la situazione, ma forse è ora più esplicita che altre volte.
Lei ha a che fare con un contenuto mentale traumatico, che ogni tanto si manifesta in flashback con sentimenti di terrore o angoscia più o meno forti e duraturi.
Lei sembra tentare di ricostruire questo contenuto mentale, su cui dice di avere qualche dubbio sulla realtà, se capisco bene le sue parole ( esistenza stessa dell'episodio...) e imputa alla sua memoria e alle sue capacità mentali le difficoltà di 'ricordare', cioè forse di affrontare questo contenuto mentale. Si rammarica che mancano come dei pezzi alla ricostruzione del puzzle, per così dire, ( eventi, nomi, ecc), e che non riesce a 'forzare' la sua memoria, ma questo sembra sia il suo scopo principale.
Di fronte a questo sembra trascurare altri aspetti, o sminuirli, dedicandovi meno attenzione e talvolta liquidandoli sbrigativamente.
Ma se fosse proprio questa la trappola, il circolo vizioso: essere tenuta vincolata a ricostruire una scena lontana per non poter dedicarsi al resto, o quasi. Una ricerca impossibile ma che la tiene imprigionata e impedita dall'uscire fuori da questa trappola. E' vero che si dice che i traumi hanno questo effetto, ma potrebbe essere anche il contrario, cioè che cercare di ricordare il trauma impedisce di vivere altre esperienze. Voler conoscere tutto forse impedisce di conoscere almeno qualche cosa.

La domanda che mi fa su quello che intendo con le mie parole che Lei trova qua e là. Non è che non voglia rispondere: non so rispondere, perchè le parole fuori contesto e magari a distanza di tempo a volte perdono significato, la memoria non lo ricorda, e le parole lo esprimono in modo molto imperfetto. Meglio che mi espliciti il suo pensiero qui ed ora, per così dire, forse sarà più facile intenderne il significato.

si è vero..

Egregio Dottor Benedetti,
si è vero che buona parte del precedente post era dedicata ad un certo argomento.
Ora va meglio nel senso che i flashback sono diminuiti sia come numero che come intensità, anche le reazioni sono cambiate, prima se mi toccavano alle spalle, all'improvviso e avessi avuto un'arma...nn so quale poteva essere la reazione. Nn so se sia così, forse avere qualche idea su quanto era successo possa ora essere d'aiuto. Sapere è meglio che nn sapere, questo in generale, ma ho conosciuto dei reduci di guerra e il fatto di ricordare nn è che sia poi tanto d'aiuto. Cmq nn ricordo, alcuni ipotesi: meccanismi di difesa? ma devono avere la possibilità di "agire", la memoria nn è riuscita a registrare l'evento? In ogni caso sto imparando a convivere con il nn ricordo.....magari Lei ha qualche consiglio per allontanare del tutto i flashback?

La seconda parte era dedicata all'incuria. Ora mi ritrovo con qualche problema fisico, che se preso per tempo (infanzia) sarebbe stato più semplice risolvere. Però ho mantenuta alta la tradizione, nn mi curo affatto, mi trascuro sia fisicamente che esteticamente, a volte dimentico persino di pettinarmi, i vestiti scombinati, calzini spaiati e simili. Mi sarebbe piaciuto praticare qualche sport, ora nn mi va. Prima avevo degli interessi tipo leggere libri, cucinare, seguire la cronaca giudiziaria. Finito. Forse nn mi interessa neanche più ricordare, se nn fosse per gli odiosi ( odiosi perché mi hanno stancato, nn possono finire?)
flashback. Alcune cose le faccio perché nn ci sarebbe altri a farle, solite cose domestiche.
Cosa avrei dato perché qualcuno mi dedicasse un po' del suo tempo in passato ( niente a che fare con la prima parte del post). Invece nn è stato così, poter parlare della scelta degli studi o di quale sport praticare o perché nell'adolescenza avevo un carattere particolare. Persino ora se dico qualcosa liquidato in un paio di minuti e invece per problemi di altri il tempo si dilata. Almeno una par condicio. Ma ora va bene così perché servirebbe a poco, allora taccio o vado in un'altra stanza.

Nn era il mio pensiero, ma il Suo lo riporto, qualora volesse aggiungere qualcosa.
--La sua erudizione, le sue citazioni, i suoi confronti credo siano dei paraocchi per difendersi e controllare qualcosa. Ovviamente difendersi e controllare nn sono automaticamente cose negative, anzi spesso sono utili e necessarie.... Così come i sintomi spesso sono una protezione e un "compromesso" come diceva Freud, per salvare lo "status quo"
(parola ke il mio insgnante di lettere segnava sempre in rosso, chissà perché..)
Molte persone, specie se convivono con i loro sintomi da molti anni, si sono abituati a quelli, ke fanno parte del loro equilibrio.
Ci vuole molto coraggio per "rischiare di perderlo". E' per questo che ci vuole una crisi, per rendere possibile un cambiamento, ma le crisi spesso sono pericolose, nn sempre forirere di "cambiamenti",come le rivoluzioni...---
Le chiedevo se le parole "perdere l'equilibrio", "crisi" hanno lo stesso significato di "scompenso psichico" come riporta in - definizioni/vocabolario.
Questo per riportare al qui ed ora, una risposta datata,.ma che mi sembra attuale visto che i sintomi permangono. Se nn ci fossero più stati nulla avrei chiesto.
La ringrazio per l'eventuale Sua risposta al quesito specifico. E grazie ancora per la pazienza.
Cordialmnte

L'interpretazione degli

L'interpretazione degli scritti del passato penso che sia una branca molto interessante, ma non è di pertinenza qui, a mio parere. Un po' come se lei andasse a rileggere una sua lettera di mesi o anni prima, vedrà che probabilmente ci trova delle cose di cui non capisce bene perchè le scriveva e cosa voleva dire. Lo scritto sulla carta per così dire è separato da chi l'ha scritto, come qualsiasi altra produzione, e poi produttore e prodotto hanno vite separate, e spesso le interpretazioni di uno scritto, di una frase, sono molto diverse e persone diverse ci vedono cose diverse, che poi cambiano nel tempo....
Comunque mi sembra che con queste domande lei anche inverte un po' i nostri ruoli: Lei analizza le mie parole, vi cerca significati, ecc. Tutto sommato dovrebbe essere il mio ruolo qui di trovare nelle sue comunicazioni significati che Lei magari non vede e comunicarglieli. L'effetto poi di questa interazione non dipende tanto da quello che Lei ha 'capito' del significato descritto - per lo meno in questa visione - ma dagli effetti che la comunicazione produce su di lei. Sono questi la sua risposta, che conta, non la risposta razionale discorsiva ecc che Lei produce razionalmente. Su questo ovviamente i pareri sono molti e diversi e le discussioni interminabili, e le scuole di pensiero numerose forse quanto sono quelli che pensano ( tot capita, tot sententiae...) Non credo che conti trovare un accordo sulle interpretazioni, qui. Conta se questo lavorio produce qualcosa, come il dissodamento del terreno può produrre la crescita delle piante seminate e magari ostacolate daterreno troppo rigido.

Si profila, da un po', il tema della bambina trascurata (la trascuratezza è una violenza non meno grave dell'abuso, spesso), certo emerso altre volte ma spesso messo in ombra da altri contenuti più eclatanti. Come un rammarico per quello che sente di aver subito e che d'altronde sente di subire tuttora e porta avanti Lei stessa, quasi raccogliendo il testimone di chi prima aveva compiti adulti verso lei bambina. Come a dire che le cose non possono cambiare, devono andare avanti sempre nel solco che è stato iniziato. Ma questo dipende da chi 'guida', che forse potrebbe cambiare direzione

rischi/probabilità/possibiltà....

Egregio Dottor Benedetti,
Personalmente ho trovato proficuo rileggere alcune mail del passato, è tuttavia è una cosa personale, nn è detto che la condivida.
Mi era sfuggita anche la mail, più datata, in cui Lei accennava a perdita di equilibrio, crisi da parte di chi, come me, convive da tempo, con dei sintomi. Come il chirurgo avvisa il malato degli eventuali (nn è detto che si verifichino) rischi/probabilità/ possibilità che può presentare un intervento così avevo letto la Sua risposta: come un esperto che avvisa degli eventuali rischi/probabilità/ possibilità in cui può incappare una persona che convive da tempo con dei sintomi. Tra questi rischi, mi pare mettesse la "crisi" e "perdita d'equilibrio".
Per avere maggiore consapevolezza di questi rischi chiedevo se perdita d'equilibrio aveva lo stesso significato che dava di "scompenso psichico". Definizione che Lei mette in una parte chiamata "definizioni/vocabolario". L'intenzione nn era di invertire i ruoli, ma di chiedere all'esperto maggiori chiarimenti su eventuali rischi/probabilità...
Siccome i sintomi ci sono ancora, ci possono essere ancora i rischi/probabilità che certe cose si verifichino? o qualcosa è cambiata nel tempo? Forse il tempo ha cambiato tante cose e diventa incomprensibile parlare di certi rischi. Nn so.

In teoria tutto può cambiare, in pratica..... Per poter cambiare direzione, viene meglio de si ha un modello di riferimento; spesso, se è passato tempo, l'incuria ha prodotto tanti e tali effetti che occorrono risorse economiche di un certo rilievo per porvi rimedio; occorre avere risorse proprie o capacità, se c'erano, anni di incuria, di indifferenza, sono state distrutte, una volta distrutte si crede sempre meni in se stessi e si lascia perdere.
Nn tener conto del significato razionale delle Sue parole, ma dell'effetto che fanno su di me..
Le mail rilette per caso, aldi là, del significato, razionale, letterale, per un momento mi ha ridato un attimo di sano ottimismo, la percezione di essere considerata una persona e nn una malata o pz o una o cui indicare un altro limite o cosa da correggere e neppure occasione di verifica di teorie. Queste sono idee, sensazioni personali, magari inutili, ingombranti, di un passato recentissimo...se ritiene così basta dirlo, come ha sempre fatto, e mi adeguerò.
Nn so neanche se dovrò affrontare altri"rischi" per superare la fobia. Di certo posso dire che periodi difficili ci sono stati, ma sempre accompagnati dalla fobia. NN so neanche se riesco ad affrontare altro eventuale periodo difficile, forse i precedenti mi hanno "debilitato" e reso ancora più rinunciataria.
Sempre al di là del significato razionale, letterale, le Sue più recenti mail, mi sono sembrate diverse. Nn è detto che sia così, ma è la mia personale sensazione, ancora da definire meglio .
Nn so se posso riportare un recente sogno.
In un camera ero a letto, c'erano due armadi a ponte uno di fronte l'altro, color pino lucido, in uno dormivo, quando un uomo giovana dai capelli ricci, corti e neri con una
barba nn troppo lunga, sempre nera; cercava di buttarmi fuori dal mio letto, perchè voleva starci lui, c'era quasi riuscito, allora raccolgo degli oggetti per terra e mi difendo. Ci riesco bene e l'uomo va a dormire nell'altro letto,
La ringrazio ancora, Cordialmente.

Sembra trovare, leggendo

Sembra trovare, leggendo vecchi post, cose che a suo tempo non aveva visto. Capita spesso, si legge ogni volta con occhi diversi, come l'acqua che passa sotto i ponti, e si possono cogliere significati diversi. Questo dimostra quanto quello che vediamo e capiamo è influenzato dalla nostra disposizione mentale. Lei lamentava spesso che non capiva , forse ora capisce o ci vede dei significati per l'esperienza che ha fatto, che fa sì che forse guarda con occhi diversi.
Le risposte su cosa uno intendeva dire... a distanza, sono a mio avviso inutili e dannose, come se fosse il professore in cattedra che dice se l'alunno ha capito bene o no. Quello che uno capisce da un testo può essere diverso dalle intenzioni dell'autore, ma non è detto che l'autore abbia ragione. Spesso l'autore 'trasmette' un significato, ma non è detto che ne sia ben consapevole, non diversamente dai sogni... E poi c'è il vecchio detto che la risposta è un danno per la domanda... Il 'significato' cresce per così dire per le esperienze che uno fa; le 'spiegazioni', anche autorevoli, spesso mettono sulla strada sbagliata.
E' tornato un sogno!...
Piuttosto oscuro il significato, al di là del successo ottenuto nel difendere il suo posto dal tentativo di estrometterla da parte di quel giovane uomo barbuto. Provi ad approfondire i vari aspetti, a seguire le associazioni che le vengono, forse il significato può emergere un po'

gentile

Egregio Dottor Benedetti,
gentile a dire che grazie all'esperienza fatta ora vedo significati ke in prima lettura nn avevo notato, troppo buono, i suoi post datati fine anno scorso erano così chiari, precisi, nn occorreva una particolare esperienza per capirli, nn solo erano positivi e propositivi, la loro lettura difficilmente influenzabile da stati d'animo. Sicuramente erano così limpidi per via della Sua esperienza. La cosa che ancora mi torna è che li avevo dimenticati completamente. Il tempo spiegherà l'arcano, sperando nn sia "rimbambimento presenile".
Cmq per me rileggere quei post è stato importante, ha loro lettura ha permesso ke il ns dialogo continuasse, se nn ci fosse stata, il proseguo sarebbe stato molto arduo. Ovviamente ciò ke è importante o ke favorisce il dialogo per me, nn è detto ke lo sia anche per Lei.

Riguardo il sogno, quali associazioni potrei fare.....
finalmente mi difendo e nn mi lascio trascinare. Osservazione: una delle rarissime volte in cui vedo il volto di chi vuole in un modo o nell'altro sopraffarmi. Solo il volto senza corpo, somigliava vagamente a Socrate giovane. I mobili della stanza erano simili a quelli nella stanza degli ospiti della casa dei miei genitori. Era buia, facile, penso sogno ambientato di notte. Chissà perché voleva buttarmi giù dal letto, c'era spazio per entrambi, essendo il letto matrimoniale. Nn so, forse avrei dovuto occupare zero spazio come gli invisibili, come dire, che mi importa se dormi per terra?
Stavo quasi per cadere, il letto una certa altezza ce l'ha, come le scale. Sintomo ke persiste ogni tanto pare che voglia quasi sparire, invece...
Convivere per tanto tempo con la fobia, magari l'uomo barbuto fosse la fobia, l'avrei messa ko. Forse nn è così, ma pensarci bene se uno condivide il letto con un altro (a) nella maggioranza dei casi, prima si è condiviso del tempo insieme e di tempo ne ho condiviso con la fobia, se così si può dire. A volte i divorzi sono complicati, dolorosi, chissà la mia separazione dalla fobia.... se mai avverrà
Cordialmente.

Particolare questa immagine

Particolare questa immagine del suo rapporto con la signora Fobia, o meglio signor Fobia, in base al sogno. Una lunga convivenza... quasi un rapporto di coppia... E il suo stupore perchè nel letto matrimoniale c'era posto per due, ma lui voleva buttarla giù... Forse si confonde un po' ( come in parallelo) con un signor Violenza o Abuso, una lunga convivenza in cui Lei veniva 'buttata giù' sulle scale...
D'altronde le sue parole ", c'era spazio per entrambi, essendo il letto matrimoniale. Nn so, forse avrei dovuto occupare zero spazio come gli invisibili, come dire, che mi importa se dormi per terra? " sembrano come venir dette da una persona coinvolta in un rapporto diseguale, sottomesso, passivo, rassegnato a subire...
Forse richiama le sue considerazioni di qualche post fa su una sua 'collusione', per così dire, nell'accettazione e corresponsabilità di un rapporto in cui subiva una sopraffazione... Ma forse in cambio aveva qualcosa, magri una rassicurazione, una protezione contro qualcosa che faceva ancor più paura...
Divorzio... separazione... La parola separazione mi fa pensare che nei bambini la paura della 'separazione', del distacco dalle persone che danno protezione, è in certi periodi la paura più forte...
Il signor Fobia/abuso forse le promette protezione contro paure simili, di distacco, abbandono, solitudine... e Lei ha paura a sottrarsi al suo dominio...

parallelo

Mettere in parallelo Mr Fobia con Mr Violenza/Abuso, quasi da sembrare la stessa persona/cosa.
Con Mr Fobia la convivenza è lunga ( chi soffre di malattia cronica spesso dice ad es: convivo da anni con l'emicrania essenziale).
Mr Abuso/Violenza, qualche complicazione.
Se la memoria nn è del tutto persa, mi pare che lei suggeriva di mettere, come dire, in alcuni bauli le cose del passato, tra cui, ma nn solo Mr Abuso/Violenza, e tenere questi bauli in posti in cui nn fossero di intralcio. Ma per poter mettere qualcosa in un baule deve avere dei contorni definiti, invece stiamo parlando di qualcosa di evanescente, altamente aleatorio, tutto può cambiare. Singolare, proprio come a volte mi è capitato di percepire le scale, sia nella realtà e soprattutto nei sogni. Ogni tanto compaiono dei flashback, ma che aggiungono poco. Graditi consigli per eliminarli. Nn so se ho incontrato più di una volta il Mr in questione. Nn so neppure perché da un certo momento in poi questo rapporto diseguale sia terminato.
Cmq le case in cui avrei potuto incontrare Mr erano 2, entrambe con diverse rampe di scale.
Può essere che avessi paura di separarmi da lui, forse perché mi dava attenzione, mi "coccolava", almeno in un primo momento. Nn so, può successivamente aver minacciato di riferire il tutto ai miei genitori, secondo una certe chiave di lettura..... Mr Abuso/ Violenza ovvero una scala nn percorribile, mancano dei gradini, è variabile. Questo ancora oggi.
Nn so neppure il numero di persone coinvolte, potrei dire almeno tre ( Mr, io e l'altro bambino). A proposito dell'altro bambino, accanto alla casa dei miei allora c'era un giardino, in parte coltivato per hobby e una parte piastrellato, tra le fessure delle piastrelle era nata una piccola pianta che seguivo personalmente. La feci vedere all'altro bambino che la distrusse e scappò via. Nn ho mai capito il perché di un'azione tanto odiosa e inutile.
Di concreto rimasti alcuni quaderni conservati in un cassetto, stanno lì. Il mio compagno cercando di documenti li ha tirati fuori e li abbiamo sfogliati insieme. Abbiamo notato alcune cose: in una pagina c'era scritto:- oggi è una brutta giornata, Il sole è giallo. Il tavolo serve per manciare.- C'era tanto di firma, nn compariva mai nelle altre pagine, facevo passare lo scritto come dettato, ma nn lo era. In alto a destra del foglio avevo ricalcato con la penna i quadretti del quaderno,come ad indicare una scala, stessa cosa pg sx solo ke a questa c'era una bambina ke cercava di affrontare questa specie di scala.
Ci ha colpito un'altra pagina:
- oggi si chiudono le scuole e io sono contenta perché mi faccio una bella camminata a piedi da sola. Lunedì io sto a casa di mia cugina che è la festa sua che si chiama Oceano-
Chiaramente mi spacciavo per mia cugina....mah!! A volte i bambini giacando fingono di essere altro, ma nn mi sembra questo il caso, sembra più una pagina di diario. E poi sotto al testo c'erano disegnate due bambine (proprio nn sapevo disegnare) e accanto una c'era l'inizio di un nome, come era scritto poteva essere sia quello di mia sorella ma anche quello di Mr ( il nome di Mr e mia sorella hanno diverse consonanti simili in comune oltre alla brevità del nome.. Insomma una pagina di "confusione". Quasi volessi scrivere il nome di Mr, ma poi c'era stato un ripensamento, nn so forse nn avevo il permesso di nominarlo, forse mi avrebbe tolto la sua amicizia se lo avessi detto.
Nn so perché ho la sensazione, nn è un ricordo, che dopo un incontro con Mr, magari quello in cui mi buttava sulle scale o mi maltrattava, forse perché scoperti da altri suoi famigliari? che avevo detto qualcosa a mia madre, magari prendendola alla larga, un po' perché forse è oggettivamente difficile parlare di certe cose a 7/8 anni, un po' forse perché ancora mi sentivo legata a Mr e nn volevo "tradirlo"; forse mia madre nn vi aveva dato peso sia per l'esposizione forse carente, ma anche perché nn aveva tempo per ascoltarmi, dopotutto nn avevo ferite.......Ma è solo una sensazione, più o meno doveva essere la stessa sensazione sperimentata qui un po' di tempo fa, in forma di flashback. Chiarito più recentemente.
Forse la paura era di tornare tra l'indifferenza,l'invisibilità, l'essere messa all'ultimo gradino della scala, mentre al primo c'era sempre il Piccolo Principe ( nn è la favola, ma una persona reale). Forse all'inizio Mr era gentile, forse mi aveva fatto credere di essere una "coppia" come due adulti. Forse mi aveva confusa così tanto da nn sapere più il mio nome e chi ero.
Può essere che alcuni sogni a cominciare da quello in cui il letto singolo si divideva impedendomi di stare distesa comodamente senza cadere; quello dell'uomo con una bambina così vicini che le guance si toccavano e il più recente hanno un filo che li lega, forse più di uno. La bambina prima così felice di stare accanto a quell'uomo e poi mi smbrava stesse allunata, ma nn sorrideva più, voleva dire qualcosa anzi urlare, ma solo una parola si era sentita appena "mamma" e poi si era messa la mano sulla bocca... Anche in questo sogno mancano dei gradini, di nuovo tutto è possibile come il contrario di tutto.
Se ci fosse un modo per far finire i flashback.... o poter scendere quella scala finalmente con tutti i gradini, senza variabilità. Senza più flashback la scala diventa più sicura. Forse potrei riuscire a far sparire Mr Abuso/Violenza come avevo fatto nel sogno con l'uomo barbuto. Sarebbe bellissimo spariti come mai esistiti.

Sembra come non potersene

Sembra come non potersene separare. Fobia e Ricordo Incompleto sembrano come legati insieme. Lei sembra cercare di ricostruire la realtà storica degli eventi come se la fobia dovesse andar via se i ricordi diventano completi.
Non so se è così. Le persone traumatizzate spesso ricordano bene il trauma, non per questo sono libere dagli effetti scatenati dal trauma.
La questione credo che potrebbe essere che il 'ricordo' o qualcosa comunque che il trauma ha creato nella mente, occupa un posto, per così dire negli 'ingranaggi', disturbandone il funzionamento. Potrebbe essere che per migliorarsi la vita la questione sia di togliere quell'ostacolo dagli ingranaggi, per liberarne il funzionamento, non tanto conoscerne tutti i particolari. Come chi ha una pallottola in corpo, che però non lede organi vitali: non è detto che sia meglio 'toglierla', forse....
Come dice Lei è il problema di convivere con aspetti di sè imperfetti,per nascita, traumi, o altro. La vita di oggi, certa medicina, certa psicologia tendono temo a non sopportare le imperfezioni e a cercare di eliminarle ma così facendo ho l'impressione che la vita delle persone sia sempre più disturbata.
Forse anche la questione è come lasciar cicatrizzare una ferita. La cicatrice magari non va via ( non è detto che la chirurgia plastica funzioni sempre...), ma la ferita non fa più male. Se uno continua a tormentarsi la ferita, non la lascia cicatrizzare.

memoria meccanismo splendido e imperfetto

Egregio Dottor Benedetti,
in effetti in questi post sembra che si sia formato uno strano legame tra Mr Fobia e Mr Abuso, può sembrare che liberandomi di uno mi liberi dell'altro. Lei stesso dice di nn sapere se ricordando l'uno la fobia vada via. Quanto a me, sono più semplicistica o banale, mi piacerebbe che entrambi sparissero, come mai esistiti. Bacchetta magica. Ma nn è così.
Tra l'altro, nn credo ke ci sia un legame "diretto" tra l'uno e l'altra; sebbene la memoria può essere fallace, alcune cose si ricordano, forse i dettagli nel tempo sfumano: già dall'asilo avevo paura dell'altezza e di cadere, quindi prima di Mr Abuso. Nn so dire se sia successo dopo la caduta dalla giostra o in seguito alla caduta in un pozzo, in entrambi casi naso conciato male e ancora oggi mi dà fastidio. Brutte cadute, mia madre mi ha raccontato che il dr le aveva detto che ero stata fortunata avendo battuto il naso e nn la testa.
Può capitare che chi ha subito un trauma lo ricordi, lei dice che può avere lo stesso gli effetti del trauma. Sicuramente è così, ma almeno sa chi o cosa gli ha fatto del male, come ha reagito, chi lo aiutato, nn si troverà a dubitare di se stesso, cosa che avevo fatto soprattutto da ragazzina. Ora è diverso, ci sono degli elementi che allora nn sapevo valutare.
Razionalmente ho accettato che è andata in un certo modo, ma forse i flashback nn sono razionali, accettarli e/o conviverci un po' più difficile, ma rispetto a qualche tempo fa, direi ke va meglio, nn mi sono svegliata spaventata o all'improvviso sognando l'uomo barbuto o la bambina che si metteva le mani sulla bocca. Forse sarà poco, ma come dice il vecchio adagio chi si accontenta...
Invece per Mr Fobia c'è qualche speranza?
Nuovo sogno
Insieme ad altri compagni del liceo ci incontriamo dopo qualche anno dalla maturità. Ci sono tante persone, ma appaiono come sullo sfondo, in evidenza ci siamo un mio compagno di classe ed io. Mi racconta che si è lasciato con la mogli. n ricordo i dettagli sebbene nel sogno c'erano ed io gli dico che è successo come ad una mia amica, anche di questo nn ricordo dettagli, ma nel sogno presenti. Tra noi c'era un certo feeling, sin dall'inizio del sogno. Ci troviamo vicini, mi accosto un po' di più e lo bacio, e lui risponde. Un bacio molto tenero, affettuoso e intenso.
Finalmente un altro genere di sogno, nn solo nn c'erano bambine più o meno spaventate ma neanche le scale...

Sogno. Sembra quasi un

Sogno. Sembra quasi un classico triangolo...Come se fosse caduto un tabù?...
Anche quello con Fobia e Abuso è un triangolo
E qualcosa di triangolare c'è nella scena di Lei e il suo compagno che guardate il quaderno ritrovato.
(tutte scene che hanno trovato posto nel testo, anche se sono un sogno, un ricordo-trauma-sintomo e una scena reale del presente...)
Nel primo i tre angoli sono personaggi adulti ( uno composito: moglie/amica), nel secondo e terzo due adulti e una bambina...

I tabù, e le Leggi, riguardano i triangoli bambini-adulti, e non, almeno oggi, quelli di soli adulti,
Ma i bambini non lo sanno, fino a che non hanno un po' di esperienza di rapporti familiari, per cui da piccola la bambina vuole sposare il papà, (o il bambino dice 'la mamma è mia', separando i genitori) ma poi crescendo non lo dice più (però chissà se lo pensa, o se resta qualcosa comunque...)

se si fa confusione i tabù rischiano di invadere tutto e ovviamente di inceppare gli ingranaggi a qualche livello

piccolo anticipo

EGREGIO Dottor Benedetti,
le scrivo con un po' di anticipo, ovviamente la prossima settimana scriverò una volta sola.
Nn so perché questa mattina stavo pensando a Lei e così ho anticipato.

Lettera "geometrica" la sua, triangoli...Mi pare di capire che nn facesse riferimento a triangoli sul lavoro e simili.
Triangoli tra adulti forse un tipo potrebbe essere coppia/amante, potrebbe portare alla separazione e/o divorzio e quello cui faceva accenno tipo papà-mamma-figlio(a).
I triangoli iniziali erano particolari fatti da persone (a volte adulti a volte bambini), cose, sintomi personificati, persone che si sovrappongono da due diventano una. Mi pare che in sogno eravamo in due c'ero io, nn ricordo se già adulta o bambina, e un giovane barbuto che voleva buttarmi giù dal letto. Nel sogno impedisco il proposito del barbuto. Nn c'erano altri. Perché volesse buttarmi giù dal letto nn saprei e nn compare nel sogno come pure nn compare come mai eravamo nel letto insieme. Visto che il letto era doppio e se nel sogno ero bambina, nn doveva essere il mio, e allora cosa ci facevo? In un altro sogno insieme a me bambina c'era un uomo adulto sbarbato, eravamo guancia a guancia felici e in piedi, poi qualcosa era cambiato, la bambina era allungata e pareva volesse urlare, ma nn ci riusciva, aveva messo le mani sulla bocca a mò di megafono, ma il suono era fioco,era riuscito a dire per due volte mamma, poi si era tappata la bocca. Il sogno è incompleta pezzi saltati, chissà se nnc'era un terzo?
Sembrano proprio dei triangoli strani, diventa triangolo anche rivedere un vecchio quaderno.
Nel sogno con il compagno di scuola, vero ke c'era feeling, era un momento di condivisione, comprensione reciproca, di tenerezza, questo si esprimeva attraverso un bacio. Lui si era separato/divorziato ed era affranto e si era confidato con una compagna di scuola.
Quindi non mi pare che ci fosse un triangolo, anche a volerci vedere altro tipo attrazione fisica o simili, non sarebbe stato lo stesso un triangolo, lui separato e altra ipotesi nn era divorziato (nn contemplata nel sogno)sarebbe stato un triangolo tra adulti, niente di illecito.
Lei scrive che le bambine dicono che vogliono sposare il padre, nn so nn ho esperienza di bambini, quei pochi che visto crescere, nn mi pare, ma l'esperienza è limitata. A quale età direbbero così?
A pensarci bene, dei triangoli da bambina, forse si.
Primo triangolo. Da bambina trovavo irresistibile un uomo adulto, aveva famiglia. Nn viveva nella mia città, veniva in vacanza, a volte per lavoro o nei week end. Per era un vero e proprio principe azzurro, la sua voce, i suoi modi garbati, il modo di vestirsi era tutto formidabile per me. La moglie mi era simpatica, mi aveva regalato una bambolina morbida.
Dico questo nn solo in base alla mia memoria, ma anche mia sorella maggiore lo ricorda e trovava la cosa divertente, ma nn mi aveva mai preso in giro per questo. C'è anche una traccia nel più volte nominato quaderno, anche se per altro. Le coincidenze che possono capitare nella vita sono davvero tante più di quelle che immaginiamo. Sul quaderno avevo disegnato quello che nella mia testa doveva essere uno stradario: si partiva da casa si arrivava alla città più vicina, si attraversava un fiume, si facevano due curve e si arivava a .....indovini un po', Firenze. Già era fiorentino o meglio abitava da tanti anni a Firenze, nn ricordo quale fosse la sua città natale.
Altro triangolo probabile
Con quello che finora abbiamo chiamato Mr Abuso, probabile ci fosse un altro bambino. Quindi probabilmente eravamo in tre. Lui, il bambino, è riuscito a parlarne dopo, io no.
Forse anche lui aveva difficoltà perché ha dato almeno due versioni. Probabilmente era coinvolta una persona a lui molto vicina. Ormai nn mi interessa più, se ho scritto queste ultime righe, solo perché ha nominato i "triangoli" con i bambini. Il primo invece è un bel ricordo d'infanzia e neppure lei può rovinarlo o sminuirlo dicendo che è una cosa inutile o che ingombra. Le cose buone,belle nn muoiono mai

Forse ha scotomizzato i tabù,

Forse ha scotomizzato i tabù, superati o che invadono tutto, cui avevo accennato...
Per signor Abuso, inseme a signor Fobia, mi riferivo a personaggi dentro di Lei, per coì dire - non a persone esterne - con cui potrebbero esserci dei legami 'triangolari' in cui potrebbe essere invischiata.
Può darsi che anche i bei ricordi da cui non vuole separarsi siano un po' confusi con questi aspetti invischianti.
Mi spiace se Lei teme che vengano rovinati da me, se si vanno a toccare...

bo!

Egregio Dottor Benedetti,
usufruisco del mio ultimo post settimanale.
A quanto pare nn ho capito proprio niente del suo penultimo post: Lei faceva riferimento a personaggi interni ed io esterni.
Anche nell'incipit fa riferimento a qualcosa che aveva accennato prima...che vuol dire quell'inizio? Per cortesia può renderlo in italiano comune e non tecnico o gergale?
Sono alquanto ignorante, lo scotoma, che io sappia è una malattia degli occhi.
Chi sono i personaggi interni?
Il bel ricordo è una piccola parte della mia infanzia, ovvero una parte della mia vita, che voluto condividere con Lei, e direi sbagliando, ma come si suole dire del senno di poi sono piene le fosse. Non è che non voglia separarmi da loro fanno parte della mia vita, e non sono dei vagoni che si staccano a comando. O forse Lei vuole segmentare la mi esistenza?
Il bel ricordo non ha niente in comune con l'altro triangolo se non la forma di triangolo. Ed è stato Lei a introdurre questa forma geometrica.
Non si offenda per queste parole, è un eufemismo dire che temo che Lei possa rovinare i bei ricordi, Lei può distruggerli semplicemente leggendoli o etichettandoli.
Non aggiungo altro e rimango in attesa di una Sua eventuale risposta.

Ognuno ha la sua lingua,

Ognuno ha la sua lingua, anche se sembra la stessa è facile non capirsi e fraintendersi - come è capitato spesso - non me ne voglia e non se ne voglia. Credo che capiti anche a me quello che dice Lei, e magari fraintendo spesso le sue parole, è capitato. Forse questo lavoro è anche un tentativo di trovare un linguaggio condiviso con cui si possa intendersi di più, per descrivere e esplorare i possibili significati delle descrizioni che lei fa di quello che vede nella sua mente ( pensieri, immagini,sogni, ricordi fantasie, ecc), in modo da proseguire la strada dell'evoluzione personale, e da superare gli intoppi e gli ostacoli più o meno grandi che possono rallentarla complicarla, ecc.
E io di quello che vedo nella mia in risposta alla lettura delle sue parole.
Abitualmente io non torno sui vecchi post perchè non mi aiutano a capire quello che ho sotto gli occhi. Non possiamo tornare sul passato e cambiarlo... I vecchi post sono documenti del passato, direi, utili forse per altre cose, ma non - a mio avviso - per capire cosa succede ora, nel presente. A Lei è stato utile tornare su vecchi post per scoprirci contenuti che non aveva visto, come succede quasi ogni volta che si rilegge un libro, e ci si stupisce di non averli visti la prima volta. A volte succede così anche ai ricordi, rivisitandoli...
Ma è un'altra cosa rispetto a esplorare quello che succede nella mente nel momento presente.
Credo che Lei fraintenda le mie osservazioni quando dice : "Il ricordo ... che ho voluto condividere con Lei... direi sbagliando..." .
Io prendo i suoi post come descrizioni di quello che Le passa per la mente nel momento in cui scrive - come sarebbe se, faccia a faccia, ascoltassi le sue parole. Non ci sono cose giuste o sbagliate, in una descrizione, al massimo cose viste o non viste, 'scotomi', cioè punti ciechi, cose che uno non vede anche se ce le ha davanti agli occhi, succede a volte.
Quindi la prego, quando scrive i post, non 'censuri' quello che le viene in mente da scrivere

linguaggio condiviso

Egregio Dottor Benedetti,
Se questo lavoro è anche un tentativo di trovare un linguaggio condiviso, allora forse il primo step è adottare un linguaggio comprensibile, almeno per me. A volte nn capisco e mi ritrovo a porle delle domande....
Perdoni l'ignoranza, sembra che la fobia sia un impedimento alla mia evoluzione personale, dunque sarei poco evoluta e/o cresciuta; ma è proprio sicuro che nn ha questo disturbo, x quanto diffuso nn riguarda tuti, e tanto "evoluto"? è una domanda da ignorante, solo una domanda.
Troppo buono, nei vecchi post nn è che ci ho visto cose nuove, li aveva completamente dimenticati, come mai esistiti. Nn so come sia successa una cosa simile, nn perché impossibile dimenticare dei post, ma perché erano particolari. Facendo zapping in tv, qualche giorno dopo il terribile terremoto, ho trovato un programma in cui stava parlando un neurologo,
che diceva che il cervello è come una spugna che può rigettare i suoi contenuti in qualsiasi momento e quando lo decide. Il dr parlava di ricordi traumatici, che possono portare effetti negativi anche dopo, ma forse può rigettare anche contenuti "positivi".. Cmq se la spugna dovesse rigettare qualcosa di positivo ne sarei contenta, se nn dovesse accadere va bene lo stesso. Cmq l'esempio del dr della spugna rende l'idea dei flashback.
Lei dice che nn devo "censurare", forse nn è così semplice...... dice che nn rilegge i vecchi post ( vecchio già l'ultimo o il penultimo), ma forse ha presente le osservazioni che faceva rispondendo ai miei post......... Forse, anzi sicuramente, avrò frainteso, allora, per cortesia espliciti.
Hic et nunc, cosa bellissima, ma nn tutti vediamo e comprendiamo al volo. Ho messo il plurale, più come consolazione che altro. Lei vedrà pure una cosa al momento, ma se nn riesco a vederla e nn capisco le sue parole per descriverla, sarà una nuova scoperta per lei, se le interessa, ma per me è ulteriore occasione per sentirmi "minus habens".

Per lei possono esistere o meglio persistere delle emozioni, sensazioni che vanno oltre il singolo o ultimo post? insomma cose che persistono nel tempo e che apparentemente sono prive di senso......

Io credo che non sia molto

Io credo che non sia molto diverso che quando ci si trova di fronte, in una normale seduta. Anche lì Lei potrà fare rifermento a parole dette e sentite e aneddoti e tutto il resto, ma quello che conta - a mio avviso - è quello che succede nella seduta stessa, nella mente (di entrambi...), e che viene espresso in parole, atteggiamenti, comportamenti ecc. Anche qui c'è chi prende appunti e chi invece pensa che gli appunti e anche i ricordi impediscano di cogliere quello che succede hic et nunc.
Imparare un linguaggio condiviso è certo faticoso ma temo che non ci siano scorciatoie, istruzioni per l'uso o simili. Anche qui si apprende dall'esperienza, più che altro.

ossimori

Egregio Dottor Benedetti,
forse la vita stessa è un ossimoro: si vive e si muore nello stesso momento. Può sembrare un ossimoro anche mettere insieme hic et nunc con imparare dall'esperienza, che per sua natura richiede tempo, nn è cosa del momento. Anche l'esperienza intesa come esperimento scientifico nn è così immediata.
Imparare un linguaggio condiviso, nn è facile, nn ci sono scorciatoie, ma forse si può procedere per gradini. Un primo step potrebbe essere usare un linguaggio chiaro, comprensibile. Il problema della difficoltà del lessico, nn è suo nel senso che ha delle competenze, ma è il mio nn avendo competenze. Penso che lei adatti il linguaggio a seconda della persona che ha di fronte, con un bambino, le parole che usa sono diverse da quelle che userebbe di fronte ad un suo collega. Questo potrebbe essere un inizio, ma lei potrebbe avere in mente altri.
Ne sa più di me, nn occorre neanche dirlo, solo un paio di osservazioni da profana, ma hic et nunc nn potrebbe favorire la contraddizione? oppure rifare la stessa cosa a distanza di poco tempo impedendo di andare avanti?

Ammetto che trovo difficoltà nello scrivere questa parte del post, ci provo, forse mi aspetto qualche "richiamo" da parte sua, nn so.
Un po' per le lunghe. Nn ho sentito l'intervista per intero al neurologo, probabilmente esperto anche di disturbi post traumatici, ma quelle parole semplici dirette ad un pubblico profano, mi hanno aiutato molto ad affrontare eventuali flashback e a rivedere quelli passati con un'altra ottica. Ora dice che nn devo censurare le cose che mi vengono in mente. Nn molto tempo fa diceva diversamente, qualcosa tipo, nn leggerò altre frasi su disgrafia, altri ristoranti ecc ecc. E prima ancora diceva riguardo alle cose che scrivevo questo è inutile, quello ingombra, altro cose prese dalla soffitta. Insomma il festival dell'inutilità. Messo così sembra che il discrimine tra le cose sia utile o inutile. Nn so se avevo inteso male, ma quelle parole mi erano sembrate forti e chiare. Ora il cervello si comporta da spugna, dopo averle assorbite ora le riprende. Nel timore che lei possa riscrivere quelle parole preferisco tacere. Fare nn un passo indietro ma anche due o tre.
Aveva aggiunto anche altre cose, ma è passato del tempo, forse hanno lasciato un segno, forse no, a volte mi pare che lo hanno lasciato forte, quasi indelebile, altre no.
Nn so se quanto accade tra la terapeuta e me sia lo norma, ovvero nella maggioranza delle sedute avviene così, ma lì nn è un solo "portare argomenti " da parte mia, è proprio un dialogo. Ma meglio evitare l'argomento "terapeuta".
Grazie per la gentile attenzione sperando di non aver ingombrato troppo.

Non è detto però che la

Non è detto però che la difficoltà sia solo linguistica, lessicale, ecc. Può essere che le cose in sè siano difficili e che appunto ci voglia tempo per 'digerirle' e 'assimilarle'. Spesso se si vuole capirsi ci si fa anche parlando lingue diverse. Forse più che linguaggio condiviso è meglio pensare a una disponibilità reciproca a capirsi, le parole vengono dopo le cose e purtroppo spesso le parole ingarbugliano le comunicazioni.
Rilevo comunque che è molto attratta dalla possibilità di intavolare dispute teoriche, ma temo che appunto facciano parte del 'garbuglio'...
Però poi dice che ha paura delle mie risposte, come 'giudizi' ( bocciature, condanne). Perchè non le prende come semplici 'scelte'? ( senza valore di giudizio ) come quando uno deve costruire qualcosa e fra il vario materiale scegli appunto i mattoni più 'utili'. Capita, certo, che ogni 'muratore' faccia scelte diverse, ma così è... Per questo si dice che 'troppi cuochi guastano la cena', perchè rischiano di litigare fra loro. Lei assumerebbe due cuochi contemporaneamente a casa sua?
Come con un puzzle, forse, alcune tessere vengono scartate perchè in quel momento non servono, ma non per questo si buttano via. A un certo punto andranno a posto anche loro. Ma di solito questi puzzle restano inevitabilmente incompiuti e bisogna accontentarsi di intravedere certe immagini, e certe tessere non si potranno mettere al loro posto... O meglio a un certo punto uno poi continua da sè, nella vita, e capita che prima o poi trovi il posto di tessere che erano rimaste volanti...

PS aggiungo che forse il problema è quello di sopportare di non capire... Non so se quando lei comincia a fare schermaglie è perchè si trova nello stato d'animo di 'non capire', che mette ansie di vario tipo e non lo sopporta... Forse la questione è avere pazienza e resistenza e lo stato d'animo 'non capire' allora si stempera un po' e uno fa qualche passo avanti

.....dispute teoriche?!?...

Egregio Dottor Benedetti,
avevo trovato così interessanti le sue parole - hic et nunc -, tanto da farci alcune domande/riflessioni, che però, temo abbiano mostrato una profonda ignoranza sull'argomento. Per fare dispute teoriche bisogna avere un minimo di competenza, in questo caso c'era un pochino di interesse verso l'argomento.

Grazie per aver tolto un equivoco: ero convinta, a quanto pare sbagliando, che fosse opportuno "capire" le sue mail prima lettura, invece no,si può avere del tempo per digerirle, assimilarle. Cmq rimango dell'idea che un lessico chiaro, senza tecnicismi o periodi troppo strutturati possa essere d'aiuto in un dialogo, in cui i soggetti hanno competenze diverse se non diseguali. Ma sono idee personali e lasciano il tempo che trovano.
Forse anche il ns dialogo ha passato( passato? chissà o ancora è incerto?)un periodo di "rodaggio" fatto di incomprensioni, equivoci, e per me avvicinarmi a un modo diverso.
Ricordo, però, un periodo, che comprendeva più thread, in cui qualsiasi "mattone" o "tessere di puzzle" erano scartate, non andava bene niente. Mi è rimasto impresso sia perché la cosa si era ripetuta più volte, sia perché stavo per proporle di fare una specie di copiato. Lei diceva cosa scrivere ed io più o meno copiavo. Anche le "mie funzioni" non andavano così tanto bene ( non ero una persona che pensava). Può essere sia così, nn lo so, ma la cosa era stata detta in un momento poco opportuno. Tutto questo nn ci riguarda più, spero, e prima che EVENTUALMENTE lo dica lei nn è una spiegazione o simili, ma una verifica del mio "rimbambimento", a volte serve.
Pazienza, resistenza....davvero belle parole. Mi auguro che nn prenda queste parolecome una volontà di fare polemica o di intavolare discussioni, sono anni che convivo con la fobia, il ns dialogo nn è propriamente al primo thread, anni di terapia, e in questi anni momenti, periodi cupi, tanto per usare eufemismi, e ho cercato di resistere. Lei dice di resistere allo stato d'animo di nn capire, forse per via delle cose dette prima nn è così semplice. Come recita un vecchio detto alla fine la cipolla divenne aglio. Incomincia ad affiorare l'insofferenza, mi dispiace se a volte ricade anche su di lei.

Meglio raccontare un sogno recente.
Sono allungata su un letto a due piazze, indosso un pigiama di flanella fiorato, accanto a me c'è un uomo con i pantaloni con le pences e maglione blu. Mi parla e si congratula con me per via delle numerose automobili vendute. Pare felice della cosa. Allora gli dico basta parlare di lavoro e facciamoci un po' di coccole. L'uomo accanto a me era l'amministratore delegato di una nota fabbrica automobilistica. Sogno da approfondire insieme ad un altro da raccontare nel prox post, altrimenti mail troppo lunga.
Grazie per la cortesia

Cipolle ed aglio di solito

Cipolle ed aglio di solito danno sapore ai cibi, anche se a non tutti piacciono.

Mi sembra che bisogna aspettare il seguito annunciato, per entrar nel merito del sogno... comunque almeno per ora il letto non si divide, come in passato, anzi lo sviluppo sembra più 'saporito' ( aglio e cipolle...)

era davvero comodo

Egregio Dottor Benedetti,
questa volta il letto era davvero comodo e non solo perché doppio, più ampio, riposante. Buffo, che ci fosse solo il lenzuolo di sotto e niente sopra ed io insieme all'altro vestiti pesanti, io pigiama di flanella a fiori e lui con i panni del giorno. Messi un po' in obliquo
le teste più vicine e i piedi più lontani. Un letto sicuro, nn si può cadere, compagnia gradevole. Un fine giornata accanto a chi ci vuole bene. Forse il lavoro prevale su altri aspetti. C'era un'atmosfera tranquilla. Lo sfondo era scuro, forse era notte. Ed io una manager settore marketing? mah! direi più acquisti grossolani, parafrasando mia madre acquisto le carote che crescono sugli alberi ( mia madre dice vendere carote ke crescono sugli alberi) o in altri termini credo a qualsiasi tipo di "novella". Invece nel sogno ero una ottima venditrice, non di carote, ma cose consistenti. Nei sogni avviene proprio di tutto.
Cmq è il terzo sogno in cui compare il letto, il primo è quello che citava lei, piuttosto bruttino, la sensazione di cadere, perché il materasso singolo si divideva; un secondo, ma c'era un letto doppio e un uomo barbuto che voleva buttarmi giù, e ora questo decisamente più gradevole e tranquillizzante.
Altro sogno, di cui ricordo poco. Sto parlando con due signore, sento le voci, ma nn le vedo, nel sogno è come se le vedessi. Una di loro diceva sia a me che all'altra donna, che mi aveva trovato davanti all'edicola (nn so se si chiamano così, quella specie di nicchie in pietra olegno in cui c'è una statua della Madonna) della Madonna e che forse nn mi ero sentita bene, infatti nn mi ero accorta neanche che lei era passata, nn ricordo cos'altro aveva detto, ma l'altra donna aveva risposto che nn mi ero accorta di niente perché la preghiera era intensa. Penso tra me, nn ricordo di essermi fermata a pregare. L'altra donna aggiunge dell'altro, ma nn ricordo cosa, per dire che ero malata,ma la sue parole nn convincevano l'altra signora. Tutto questo mi lasciava perplessa e mi ero ritrovata davanti ad un parapetto trasparente, forse di vetro, nn so se era stato messo per protezione dall'altezza o solo come per segnare un perimetro, un confine.
Ultimamente sto diventando un tantino ipocondriaca, un po' di mal di testa e penso al tumore, se nn ricordo una cosa ecco dietro l'angolo la demenza. Però sono ipocondriaca alquanto strana, perché alcuni accertamenti periodici andrebbero fatti, la famosa prevenzione, ed io..... Ora che ci penso anche il vetro che delimitava un confine può indicare malattia, disturbo ,- se indicava un confine il disturbo borderline, se invece proteggeva da un baratro, la caduta psicotica-.Oppure può riguardare alcune analisi al limite..
Questo nn è un sogno. Stavo dormendo , quando il mio compagno urta la mia parte del letto. Era presto circa le 5 di mattina, mi sveglio di scatto, ma nn dico nulla,penso ecco il terremoto,mi sembra tutto tranquillo, e per via del brusco risveglo per un attimo son incerta se mi trovo a casa o ancora sono fuori sede ( siamo stati 3 giorni fuori), dopo un minuto realizzo che sto a casa. Davvero brusco risveglio, ma attutito da una tazza di caffè a letto.
Grazie, ancora una volta

Dopo il primo sogno " più

Dopo il primo sogno " più gradevole e tranquillizzante..." c'è questo che la "lasciava perplessa", di due signore che parlano con Lei e di Lei... che però non vede... edicola... nicchia della Madonna...( anche questa non vista: sembra un sogno più 'sentito' che 'visto'... ipotesi diverse su di lei, si sentiva male o era immersa in una preghiera...) Ma Lei sembra non riconoscersi nelle loro descrizioni... si ritrova davanti a un parapetto trasparente, forse l'unica immagine che emerge dal sogno, ma anche questa sembra non messa a fuoco forse per la quantità di ipotesi.... che stavolta è Lei a fare, come le due signore prima...
Per così dire la parte visiva del sogno sembra ridotta a scapito delle ipotesi e commenti...
Forse c'è qualcosa che non riesce a mettere a fuoco , perchè distratta dalle ipotesi e riflessioni... 'Vedere' è in effetti diverso da 'riflettere' ( sia nel senso letterale,ottico, dello specchio, che in quello metaforico, della mente...).
E alla fine torna in primo piano il letto, non più nel sogno, e il brusco risveglio nella realtà, che però non sembra troppo sgradevole.

poster....soapopera

Egregio Dottor Benedetti,
effettivamente l'ultimo sogno descritto era privo di immagini. Eppure di solito i sogni sono simili a dei film di vario genere ( commedie, gialli, thriller, storici, ecc. ). Questo, invece, più che un film sembrava una soap-opera americana degli anni '40, quando erano trasmesse alla radio per dare conforto alle mogli dei militari in guerra. L'unica immagine alla fine, sembra un poster. Quasi un invito alla fantasia, immagina a chi possono appartenere quelle voci, immagina i loro vestiti o il luogo in cui avviene la scena....
O forse erano solo i miei timori che prendevano voce ma nn visibilità. Un pochino fissata ci sto diventando... ma forse è solo un periodo che passerà. Forse è come dice lei c'è ancora qualcosa da mettere a fuoco, da rendere visibile, nn è solo sfuocato il sogno, mancano le immagini, nell'ultima parte c'è da mettere a fuoco, inquadrare meglio. Ma cosa? A volte mi pare di essere stata rivoltata come un calzino ( nn ci sono solo questi post, ma anche la terapia), possibile ancora qualcosa di celato, sfuocato..... mah! nn so proprio. E le scale cosa nascondono? Riflessione: salendo le scale la visuale, di solito è limitata, ma scendendo è più ampia, forse nn avrei dovuto mettere a fuoco e/o vedere qualcosa? Le chiedo scusa per queste parole, ma la parola scala, provoca delle reazioni tra curiosità, orticaria, fastio---
Chissà se anche Escher provava le stesse cose, bellima la testa di un uomo con un capello di profilo in sezione, in cui all'interno si vedevano tante scale senza parapetto.
ALTRO SOGNO
Di nuovo un letto. Sto dormendo, quando il mio compagno mi sveglia, guardo l'orologio e sono le 7.10; gli dico che è presto e lui mi dice che deve uscire prima per il lavoro - la sede degli uffici è più lontana- deve uscire un po' più presto rispetto a prima. Ci abbracciamo e gli dico che nn deve andare, e mi scappano le lacrime, quasi andasse alla guerra.
La casa nn mi è sembrata quella attuale, ma quella dove abitavamo prima. Ma era buio e nn si distinguevano i colori, l'altro lo vedevo, come pure vedevo me stessa. La lampada era spenta e filtrava la luce naturale dal vetro appena un po' opacizzato della finestra o porta, nn ricordo.
Ci sono stati altri sogni, nn li ricordo, eppure le immagini c'erano e anche i colori, forse in uno c'era mia madre, che in seguito ad un giramento di testa scivolava, ma poi si riprendeva subito. E altri ancora, ma le immagini scorrevano in un certo modo, nn direi veloci, ma come se nn avessero la possibilità di essere impresse nella memoria.
La ringrazio.

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