ESSENCE e maltrattamenti

Un altro articolo sull'onda dell'ESSENCE ha colpito la mia attenzione, è della dottrssa Helen Millis, di Glasgow, del 2013: si intitola “Maltreatment-Associated Psychiatric Problems: An Example of
Environmentally Triggered ESSENCE?
“ Nell'abstract si legge: “This paper presents a new concept—maltreatment associated psychiatric problems (MAPP)—a syndrome of overlapping complex
neurodevelopmental problems in children who have experienced abuse or neglect in early life.

Stupisce, ma sembra della stessa linea d'onda ipomaniacale di altre autorità dell'autismo, la pretesa di coniare un nuovo concetto, quello che i bambini maltrattati hanno spesso un brutto futuro. Sembra che questi autori scambino le parole per realtà. Inventano nuovi acronimi e pensano di aver scoperto nuove realtà. Probabilmente per la realtà (professionale) che loro vivono: scoprire l'acqua calda è sempre utile, per chi non la conosceva prima.
Comunque questo articolo mostra chiaramente che l'influenza dell'ambiente nei primi anni di vita può essere profondamente negativa per il futuro dei bambini:

“as a group and compared with the general
population, maltreated children have significantly poorer
educational [2] and employment [3] outcomes, are more
likely to become homeless [4] or go to prison [5], and have
poorer relationship and family functioning once they reach
adulthood [6].

Per una psichiatria che generalmente non si occupa di influenze ambientali (umane, relazionali, non solo tossiche, chimiche) – altrove si parla di 'trasmissione intergenerazionale' da considerare oltre a quella genetica - è un buon passo avanti.

I bambini maltrattati sono quelli che nell'infanzia hanno avuto esperienza di abusi e o trascuratezza, con esperienza di sistemazione in istituzioni o presso famiglie affidatarie. Spesso l'adozione non modifica la loro evoluzione
Questi possono presentare, secondo l'autore: -Disturbo reattivo dell'attaccamento, inibito o disinibito, quest'ultimo associato con varie malattie psichiatriche; -ADHD, nonostante il paradosso che questa sia ritenuta una sindrome altamente neurologica e genetica; -posttraumatic stress disorder (PTSD), l'unica forse delle sindromi psichiatriche riconosciuta legata a esperienze traumatiche, stressanti; -Conduct Disorder and Oppositional-Defiant Disorder
: di queste si dice che è ben noto(!!) che un parenting duro, rigido e maltrattamenti precoci sono associati con i disturbi del comportamento, ma anche con il disturbo oppositivo provocatorio. Ed è particolare, e poco spiegato, che i bimbi istituzionalizzati non hanno un rischio particolare di questi disturbi. -Ansia e depressione
L'autrice dice di essere rimasta colpita dalla complessità dei problemi 'neuroevolutivi' ( termine che abbraccia autismo e tutti i disturbi, che per definizione devono avere il sufisso 'neuro', chissà perchè: ogni fatto umano ha ovviamente origine nel cervello di qualcuno, quindi è 'neuro'...) che affliggono questi bambini... Ma una delle grandi ( e nuove...!?!) domande che si pone è come mai non tutti i bambini hanno lo stesso percorso negativo, qualcuno sfugge... e non si sa a cosa sia dovuta la loro 'resilienza', cioè resistenza alle sventure : sembra che potrebbero esserci delle differenze genotipiche, conclude,qualcuno è geneticamente più forte di qualcun altro...(( come Dante,che nel 1300 circa si dice “tetragono ai colpi di sventura”)
Comunque tanta montagna di dati scientifici conclude che ci sono aree inesplorate, come lo stress prenatale e le tossine, l'interazione genitore-bambino (bontà sua), la genetica molecolare l'epigenetica e i meccanismi a livello delle strutture e delle funzioni cerebrali....
Comunque mentre la ricerca procede (le magnifiche sorti e progressive...) sicuramente, dice, si devono anche trovare nuove vie per raggiungere questi bambini e rispondere ai loro bisogni... Per questo -udite, udite! - essenziale sarà l'ESSENCE, appunto: una volta presi nei servizi, un dettagliato assessment diagnostico di tutti i disturbi-essence saprà mettere in atto i giusti interventi....

Che dire? Scusatel'ironia, sarò prevenuto e deformato, ma a me sembra che bisogna proprio non voler vedere quello che gli occhi vedono per rifugiarsi nelle sicure stanze della scienza e della ricerca scientifica e scivolare dal maltrattamento e trascuratezza - come fonte di problemi di sviluppo e di disturbi comportamentali e psichici, di cui servizi sociali e operatori di buona volontà ma spesso scarsa competenza si occupano quotidianamente - a concetti pseudoscientifici di cui occuparsi nel chiuso del proprio mondo mondan-scientifico, con i propri rituali, le regole le affiliazioni ecc come in qualsiasi onorata società.

Agosto 2016

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