26 mesi, ritardo del linguaggio e contatto visivo scaso

Buongiorno Dottore,
sono la mamma di una bambina di 26 mesi che ci sta facendo preoccupare in quanto ritarda nel linguaggio.
Per natura sono una persona molto ansiosa e il suo percorso di vita in questi anni non è stato per me semplice in quanto non appena è nata è stata colpita da un severo RGE passato solo a 22 mesi. Nonostante ciò il suo sviluppo è sempre stato perfetto in tutti gli ambiti a detta della nostra pediatra, che la segue da quando è nata e di cui ho piena fiducia.
Dai 18 mesi in poi inizio a preoccuparmi perché non parla, ossia si limita a dire mamma, papà e forse un paio di altre parole e da questo momento in poi l’ansia “oddio perché non parla” ha contagiato tutti i miei famigliari (e forse anche mia figlia). La bambina dai 19/20 mesi mostra una chiusura relazionale, nel senso che ha un contatto oculare scarso (che prima c’era anche se da sempre non è mai durato ore e ore), sembra quasi infastidita da i nostri modi di fare e dalle richieste che le facciamo o se le chiediamo di interagire con noi. Dai 23-24 mesi la situazione va meglio ma intanto questa esplosione lessicale di cui si parla non la vediamo e quindi decido di consultare una prima npi che mi tranquillizza dicendo che la bambina ha degli atteggiamenti di chiusura ma che è in piena età evolutiva, di lasciarla vivere tranquilla senza farle troppe richieste e attendere appunto l’evoluzione. Non contenta di questi “atteggiamenti di chiusura” definiti “simil-autistici”, mi rivolgo alla nostra pediatra che sostiene che sì la bambina tiene poco lo sguardo ma non vede campanelli d’allarme di autismo. Sotto mia richiesta le chiedo se possiamo iniziare a stimolarla nella maniera corretta con psicomotricità e così da settembre 2016 iniziamo in un centro le sedute con una motricista.
La psicologa del centro osserva la bambina sostenendo che non vede tratti autistici ma una bambina in ritardo con le esperienze a livello di esperienza nell’ambiente di circa 1 anno, questo a suo avviso dovuto dal reflusso che le ha impedito di maturare questo step di conoscenza nel mondo.
Dopo 5 incontri con la motricista abbiamo una sorta di punto della situazione: bambina “perfetta” per la sua età in tutte le aree (motricità fine e non, cognitivamente giudicata molto intelligente e furba) MA la relazione con le persone e il livello di attenzione sono invece troppo bassi. Nell’osservazione la motricista ha riscontrato un lieve ipertono accompagnato da un movimento delle braccia e gambe (tipo un saltellare sul posto con mani che si muovono “ma non è uno sfarfallamento” ha sostenuto) con una tendenza a camminare sulle punte (cosa che a casa non fa quasi mai se non quando guarda un cartone in tv che le piace o quando vuole prendersi qualcosa su una mensola alta; inoltre succede sempre quando è scalza, mai con le scarpe) quando c’è qualcosa che la eccita. Questa per lei può essere considerata quasi una stereotipia. A inizio trattamento ha inoltre riscontrato che nella palestra la bambina ogni tanto si dedicava a corse afinalistiche, ma queste, come leggerà dopo, stanno diminuendo decisamente e secondo me in quel contesto sono date dal fatto che il posto è nuovo e lavorare con la motricista le piace tantissimo quindi in mancanza di linguaggio manifesta cosi la sua gioia.
La cosa che chiaramente ci sta gettando nel panico è il fatto che abbia notato che i contatto oculare è ancora troppo breve così come l’attenzione, etichettandolo come tratto “simil autistico” ma riscontrando che dopo solo 6 sedute c’è un grande miglioramento e c’è spontaneità nella ricerca dell’altro (anche se talvolta deve utilizzare rinforzi per farsi guardare).
Il clima a casa è pesante e tutti stiamo lavorando per aumentare la sua attenzione. Intanto nella testa ci rimbomba la domanda “è autistica??”.
A fine mese abbiamo preso un appuntamento da un altro npi, non riesco a stare tranquilla e voglio capire se devo preoccuparmi o meno.
Attendo una sua, per quanto possibile, opinione in base a quanto indicato nel questionario qui sotto.
Grazie

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE
composizione familiare- età dei componenti: La famiglia è composta dalla bambina di 26 mesi (figlia unica), mamma (32) e papà (35) , nonni materni (58-60) sempre presenti e nonni paterni (60-65) presenti 8 ore alla settimana. Tata (37) circa 8/10 ore alla settimana.
età della bambina: 26 mesi
problemi in gravidanza: nausee e vomito fino al 7 mese, nessun altro problema.

NASCITA
settimana 38+6 Parto naturale con ventosa ed episiotomia (per problema retina agli occhi della mamma hanno utilizzato la ventosa per aiutarmi nelle spinte finai). Parto molto rapido, prima contrazione alle 20, bambina nata alle 23.
Alla nascita peso, altezza, circonferenza cranica e eventuali curve di accrescimento epoche successive: 2670 kg, 46 cm, cc34. La crescita è da sempre stata ottima con percentili medio alti per peso-altezza. Oggi a 26 mesi è 12400 kg, 89 cm, 48,9 cc.
indice di Apgar: 1'9/ 5'9, durata del ricovero in ospedale quasi 72 ore
PRIMI MESI
Allattamento artificiale (a causa del reflusso abbiamo cambiato 10 latti per terminare con il latte di riso che era decisamente il più digeribile). Latte dal 4 mese sempre addensato con farine/ biscotto. Ho scelto di non allattare personalmente in quanto soffro di un problema agli occhi e non volevo peggiorare la situazione.
inizio pappine, minestrine, ecc: 5 mesi causa severo reflusso gastroesofageo trattato con ranitidina dal primo mese di vita e sospeso a 22 mesi. Per il primo anno alla ranitidina 2 volte al giorno è stato associato il Riopan gel dalle 2 alle 4 volte al dì.
Svezzamento: facile, le pappe dense sono state immediatamente accettate dal 5 mese e hanno migliorato il reflusso anche se la bambina ha iniziato a stare meglio solamente dall'aprile 2016. Attualmente persiste in alcuni giorni dispepsia, l’alvo è finalmente regolare ed evacua da sola da due mesi (prima era aiutata con clisteri e sondini causa stipsi salvo rari periodi di normalità).
eventuali difficoltà: reflusso severo sfociato in quasi esofagite nel primo mese di vita e decisamente migliorato dai 22 mesi, con difficoltà digestive tutt'ora presenti in alcune giornate. A 4 mesi e mezzo ricovero ospedaliero per pielonefrite. Per un anno sono stati fatti controlli mensili e non si sono presentate infezioni recidive. Attualmente eseguiamo urinocoltura solo se ha febbri non attribuibili a raffreddori e varie (ad oggi urine sempre negative). A 18 mesi effettuiamo rast per capire se il reflusso fosse accentuato da un’intolleranza alimentare. Rast totalmente negativo se non una lieve sensibilità al lattosio (come aveva il padre da piccolo). Decidiamo così con la pediatra di eliminare per un mese e mezzo i latticini per poi reintrodurli somministrandoli solo 3 volte settimanali, cosa che continuiamo tutt’ora a fare e non riscontriamo problemi a livello digestivo legati a questa assunzione.
A 5 mesi 2 episodi di bronchite asmatica curati con cortisone e antibiotico, ad oggi raffreddori principalmente di naso che non intasano i bronchi e tossi praticamente assenti.
Dentizione iniziata a 9 mesi e terminata a 24 nei “tempi”. Ora mancano gli ultimi 4 molari e nell’ultima visita pediatrica abbiamo visto che si sta formando l’osso. La Dentizione ha sempre peggiorato il suo reflusso.
ritmo sonno veglia, orari: nei primi mesi il sonno era decisamente movimentato, tipico di chi soffre di reflusso. Per un anno ha dormito notte e giorno nel marsupio attaccata a me che camminavo praticamente di continuo, perché solo eretta ed in movimento riusciva a contrastare la risalita dei succhi gastrici. Gli orari dei pasti sono sempre stati rispettati. La bambina ha sempre avuto una buona routine che mantiene tutt’ora, credo anche dovuta al carattere materno molto preciso su orari di cibo e sonno.
persone che lo accudivano: mamma in primis, nonna materna, papà , talvolta nonna paterna fino all’anno e mezzo.

EPOCA SUCCESSIVA
Alimentazione: accetta tutti i cibi a parte la pasta che non ama (ma poi mangia il cous cous e le trofie quindi più che non amarla penso sia una presa di posizione) e i formaggi molli (ma se nascosti nelle minestre li mangia senza problemi). E’ una bambina che però ha un buon rapporto col cibo, curiosa e tende a sperimentare anche se subito mostra diffidenza se un gusto è nuovo. Mastica senza problemi da sempre ed è in grado di mangiare e bere da sola.
Sonno orari e modalità (dove dorme, come si addormenta, ecc): attualmente le ore di sonno sono circa 11/ 11,30 al giorno. Solitamente di notte dorme 9 ore/ 9 ore e mezza e al pomeriggio 2 ore/ 2 ore e mezza. La sera si addormenta alle 22 circa e si sveglia verso le 7/7.30 mentre al pomeriggio fa dalle 13/13.30 alle 15.30 massimo (perché in ogni caso la sveglio). Il sonno è decisamente migliorato dall’anno e mezzo in poi, non è più agitato e dorme di notte nel suo letto (attaccato al letto dei genitori) in posizione antireflusso e di giorno o con la nonna materna, con me o con la tata (non viene quindi mai lasciata sola in una camera, ha sempre qualcuno vicino). Da sempre, circa una volta a settimana/ ogni 10 giorni, ha dei risvegli notturni verso le 3.30-4 del mattino. Si sveglia, cerca la mamma venendo nel lettone,“ parlotta” per poi crollare circa 1 ora e mezza- 2 dopo. A volte mi è chiaro che ha male alla pancia perché la vedo rannicchiarsi e tenta di espellere aria, a volte invece ho l’impressione che sia “riposata” ed attiva. Non si è mai svegliata piangendo dal dolore. Verso i 18 mesi ci sono state un paio di settimane dove il pomeriggio si svegliava in lacrime e mi sembrava addormentata, parlando con la pediatra ha fatto notare che potevano essere episodi di pavor, in ogni caso si sono esauriti quasi subito.
La bambina si addormenta sempre in braccio mentre passeggiamo o la dondoliamo da seduta, in tutta onestà non ho mai provato un’altra tecnica anche perché la vivo come una coccola per entrambe e “crolla” subito (al max dopo 10-15 minuti).
Per il reflusso/sonno e varie siamo seguiti da un omeopata unicista (1 volta al mese) e da un osteopata (1-2 volte al mese).
Abitudini: La bambina prende il ciuccio da sempre, attualmente tento di usarlo solo prima di andare a dormire e per placare un capriccio, la previsione è comunque quella di toglierlo il prima possibile. Non ha un oggetto preferito da sempre.

SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
Le tappe dello sviluppo psico-motorio sono sempre state perfette secondo la pediatra.
seduto da solo a che età: da circa 4 mesi e mezzo/ 5 stava seduta bene da sola con il capo eretto e in quel periodo abbiamo iniziato svezzamento.
primi passi da solo: non ha mai gattonato né strisciato, a causa del reflusso ha sempre preferito la posizione verticale, dai 9 mesi se sostenuta iniziava a deambulare e a 14 mesi e mezzo la camminata è stata autonoma e si è totalmente staccata. Credo che se non avessi avuto paura io, che continuavo a tenerla, si sarebbbe staccata anche prima.
capacità motorie attuali: cammina, corre, sale e scende dallo scivolo e dai giochi, fa in autonomia scalini piccoli in salita e in discesa a volte appogiandosi con la mano altre no mentre le scale vere e proprie le fa o come ho detto prima ma aiutata da un adulto o in quadrupedia. Corre dietro e una palla e inizia a calciarla, ha un ottimo equilibrio, gattona, si arrampica, fa le capriole, rotola, salta sulle ginocchia.
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età: ha ancora il pannolino, la pipì è fatta ad orari abbastanza regolari ma non abbiamo ancora provato a toglierlo, penso lo farò non appena parlerà di più e saprà comunicarmi suoi bisogni (a volte avvisa solo dopo aver fatto la cacca ma non tutte le volte).

RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi: credo verso i 2-3 mesi
curiosità verso oggetti e persone, attenzione, capacità di seguire con lo sguardo: Sì
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo, ecc: non è una bambina che piange, se piange molto è perché non sta bene. E’ facile quindi consolarla. Ama le coccole e dal nucleo famigliare si fa coccolare volentieri, non scappa al contatto fisico anzi, a volte è lei la prima a cercalo. Va anche in braccio a chi conosce anche se dopo un po’ preferisce tornare dal famigliare.
facilità a capirlo e interagire: sì, sempre. Si è sempre fatta capire con il pianto, con la mimica facciale, con i gesti, con il corpo. Per me è un libro aperto, chiaramente come ogni mamma capisco come andrà la giornata ed eventuali problemi non appena si sveglia al mattino.
lallazione, gorgheggi: iniziati verso i 4-6 mesi, considerati regolari dalla pediatra. E’ partita con gorgheggi per poi arrivare ad una lallazione complessa che a mio avviso è presente tutt’ora.
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi (diffidenza, paura, pianto...): la bambina è generalmente diffidente verso le persone nuove ma non ha crisi di pianto se spostata in nuovi luoghi o tra nuove persone. Premetto che c’è sempre qualcuno di noi con lei. Con adulti e bambini notiamo che va molto a pelle, nel senso che si avvicina a chi le piace. La tata che sta con lei da un anno l’ha accettata senza problemi e sembra divertirsi con lei.

SVILUPPO SIMBOLICO
LINGUAGGIO:
prime parole: credo verso i 12 mesi, mamma e papà. Le parole attualmente usate con frequenza sono circa una 20ina/30ina (comprensive di suoni onomatopeici come bau bau, brum brum, mao) anche se contando tutte quelle che ha detto e magari mai più ripetute siamo a 60. A parte poche eccezioni non si tratta mai di parole complete, ad esempio cane è “ca”, pane è “pa”, stella è “ste”, ciao è “tao” o “cia”.
due parole insieme: sì dai 22 mesi “dam gnam/pappa/ acca (acqua)” “mamma/papà/nonno/nonna pappa/acca”
uso del no e del sì: recepito per entrambi, ma più frequente per il NO. A volte le viene fatta una domanda e non risponde né con uno né con l’altro né annuisce (cosa che è capace a fare sia nel caso di affermazione che di negazione).
frase minima (verbo e sostantivo ) sì, come detto sopra. Sono anche uscite frasi come “no ciuccio mio”, “è caduto” “no, tu!” “è mio” ma mai più ripetute. La maggioranza delle volte usa le frasi indicate sopra o una parola per dire tutto (olofrase).

INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ) I giochi vengono utilizzati nel modo corretto, non si fissa su dettagli come far girare una ruote di una macchinina, né allinea i giocattoli. Non ha un gioco preferito o un oggetto dal quale non si separa mai, ma usa qualsiasi cosa le venga proposta. Per scelta mia non abbiamo troppi giochi sonori che a mio avviso la “rimbambiscono” come la tv, ma giochi di legno o animali, set per la cucina, costruzioni etc etc. E’ una bambina molto curiosa per, prende gli oggetti e li studia per capire a cosa servono.
Fa perfettamente le torri con le costruzioni, anche molto alte (9 cubi o più) e pian piano sta iniziando a capire il meccanismo del memory, i puzzle e inserire l’oggetto nella formina giusta.
Il gioco simbolico è presente dai 23/24 mesi (gioca a fare la pappa, con gli animali, finge di bagnare i fiori, finge di truccare il bambolotto o di metterlo a nanna).
Da qualche settimana abbiamo notato che se giochiamo insieme ci imita di più, ad esempio se diamo un bacio a un animale poi lo fa immediatamente anche lei o se cantiamo una canzone battendo e muovendo le mani poi ci imita. L’Imitazione a mio avviso è però ancora troppo bassa.
Giochiamo insieme a fare le bolle, al cucù (che adora), alla “lotta” sul lettone, a ballare, cantiamo filastrocche, giochiamo a truccarci.
Gioca bene da sola, anzi secondo me a volte fin troppo individualmente e talvolta non vuole essere coinvolta ma non so quanto questo sia attribuibile al fatto che c’è sempre qualcuno che gioca con lei e quindi “ci escluda” perché la pressiamo troppo. Quando è impegnata a fare qualcosa, a volte la chiamiamo e non si gira immediatamente, altre invece se diciamo “guarda che cosa ho” si gira subito. Altre volte se chiamata per nome tira su subito lo sguardo.
DISEGNO SPONTANEO
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta, ecc: scarabocchi con linee verticali e orizzontali, ondulate, qualche cerchio e da qualche giorno tenta di colorare le immagini sui libri tentando di restare nei margini (chiaramente lo fa in modo grossolano). Le piacciono molto anche le tempere con i pennelli, i pastelli, i pennarelli e i colori a dita, e gli attacca e stacca. Il didò è ugualmente molto apprezzato così come pasta e sale, con i quali poi facciamo le formine. Sta iniziando ad usare le forbicine in maniera ancora rudimentale. Manipolazione e motricità fine sono ottime.

ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: dipende. A volte se inizia un gioco o attività può anche trascorrere 5/10 minuti se interessata, altre volte la durata è breve, si stufa subito e “salta” da un’attività all’altra senza concludere nulla.
INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE e RAPPORTO CON LE PERSONE
La curiosità ma soprattutto l’attenzione nelle persone è ancora bassa a meno che non si canti o non la si coinvolga in qualcosa che le piaccia veramente. Specifico che è una bambina curiosa ma la durata del suo sguardo è ancora troppo limitata, il contatto oculare è sfuggente. Altre volte invece vedo l’opposto, ossia che il contatto visivo dura di più e i suoi occhi mi sembrano davvero parlanti e comunicativi. Se incontriamo qualcuno per strada e ci fermiamo lo guarda negli occhi, a volte saluta sentendomi dire “ciao” ma raramente si sofferma sul volto della persona (forse sta iniziando a farlo adesso). Da quando abbiamo iniziato psicomotricità (cioè a 25 mesi) c’è stato un miglioramento, la ricerca della relazione è decisamente più spontanea secondo la terapista anche se a volte necessita ancora di “rinforzi”. Per quanto riguarda il rapporto, c’è un grandissimo attaccamento a mamma, papà e nonni materni, a volte penso che ci dia per scontati in quanto sa che siamo pronti ad eseguire cosa vuole ad ogni suo minimo cenno. Con i bambini ho visto interesse e un approccio “relazionale” ma ne vediamo davvero pochissimi.
figure principali cui è attaccata: mamma, papà e nonna materna
REAZIONI AL DISTACCO dai genitori: a volte piange quando ci vede andare via (in particolar modo se vado via io) ma è facilmente consolabile o se la si coinvolge in un’altra attività la accetta praticamente subito. A volte invece, se impegnata in qualche attività, è indifferente e continua serenamente cosa sta facendo. Quando arriviamo generalmente ci viene incontro contenta.
Quando me ne vado, lo faccio quasi sempre di nascosto e sparisco affidandola a chi se ne prenderà cura, ben sapendo che questo non è corretto nei suoi confronti.

COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE: a mio avviso la comprensione è altissima, capisce tutto quello che viene detto/chiesto e se le viene richiesto di eseguire un ordine come “prendi il cavallo”, “butta il pannolino”, “siediti”, “saluta” (lo fa con la mano) generalmente lo fa senza problemi. Se le viene richiesto di indicare su un libro ad esempio Minnie, topolino, cane, gatto, albero, palla etc lo fa correttamente selezionando l’immagine giusta. Idem per i colori. Se le si richiede “dove è nonna”, “dove è la luce”, “dove è il pigiama” anche in questo caso sa indicare (anche se non lo fa tutte le volte).
A volte la chiamiamo ma non batte ciglio e continua a fare cosa sta facendo, sono però certa che ci senta perfettamente perché abbiamo fatto un sacco di prove (accendendo la tv pianissimo nella camera vicino e la bambina correva come la volpe all’uva). Se siamo ad esempio per strada e qualcuno la chiama per nome, si gira sempre.
COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI: a parte le poche parole/frasi che dice, per il resto si tratta di una lallazione complessa (“cagamadalagici” etc ect, nel senso che non sono solo presenti vocali ma anche gruppi consonantici). Le parole dette sono sempre contestuali e non a caso. A volte dico che parla “cinese”, perché parlottando emette suoni diversi come se si stesse allenando al linguaggio. Ogni tanto, soprattutto prima di andare a dormire, escono suoni gutturali come “gu”, ma devo dire che pian piano stanno sparendo anche questi.
L’indicazione con dito è comparsa verso l’anno o forse prima (non ricordo) per poi sparire a 18 mesi (si limitava a vocalizzare e protendersi verso l’oggetto di interesse o a prenderselo da sola) e ritornare ai 24 mesi. A volte indica guardando l’oggetto desiderato, a volte indica rafforzando con la parola, a volte indica l’oggetto desiderato e poi guarda l’interlocutore (quindi triangola). Alcune volte invece si limita ancora ad emettere vocalizzi ed indirizzare la mano verso ciò che vuole senza girarsi verso l’interlocutore, come se aspettasse di ricevere quello che le richiede perché sa che abbiamo perfettamente capito cosa vuole.
A volte ci prende per mano e ci porta verso l’oggetto desiderato, anche qui a volte triangolando a volte invece “usandoci” solo come mezzo.
Per quanto riguarda la mimica facciale, si capisce se è felice, arrabbiata. Non è una bambina che dispensa grandi sorrisi al di fuori del nucleo famigliare, nel quale invece non ha problemi a dimostrare le sue emozioni.

COMPORTAMENTO
(iperattivo, capriccioso, tranquillo, ecc). La bambina ha passato una fase di agitazione motoria almeno fino a 24 mesi, nel senso che è sempre stata in movimento, a mio avviso anche questo dovuto dal reflusso. Attualmente è più tranquilla ma ha ancora poca attenzione verso un’attività, anche se a volte colora o gioca per 5/10 minuti di fila senza cambiare gioco e portandolo a termine. Non posso definirla iperattiva, ma a volte noto l’esigenza di “scaricare” la sua energia muovendosi. Ama correre ma da un paio di mesi la corsa non è più afinalistica ma lo fa se giochiamo al cucù, con le bolle, se tira una palla e così via.
adesione a regole, orari, limiti: rispetta senza problemi gli orari e regole.
obbedienza agli adulti: è generalmente ubbidiente
reazione a divieti, frustrazioni: quando le si viene detto un no, può lamentarsi piagnucolando ma, sviandola verso un’altra attività, si calma quasi subito. A volte vedo che si sente frustrata in quanto ho l’impressione che le parole non escano e quindi non riesca a comunicarci al 100% cosa desidera ma anche in questo caso se piange si placa quasi subito.
capricci, bizze: capricci generalmente se le spegniamo la tv, ma se sviata su un’altra attività si placa subito.
paure, fissazioni: paure no, nemmeno fissazioni.
SCOLARIZZAZIONE: ad oggi no, si pensa di farle fare qualche ora al nido più in là, prima preferirei continuare con la psicomotricità per poterle garantire una continuità senza avere troppi rischi che si ammali a scuola e perda terapia.

RAPPORTI SOCIALI, amicizie, attività extrascolastiche, occasioni di incontri con altri: il suo nucleo è la sua famiglia, rapporti sociali praticamente nulli se non quando andiamo a fare le commissioni, quindi le persone che vede sono “meteore”. Siamo una famiglia riservata da sempre, non eremiti, ma per mia scelta la bambina ha la priorità e quindi se cena alle 19 e va a dormire alle 22 non voglio amici per casa.. Le assicuro che prima della bambina io e mio marito conducevamo una vita “sociale” normale, adesso questo non è più possibile in quanto questi primi anni sono stati faticosi e soprattutto nella compagnia siamo gli unici con figli..
Con l’estate siamo usciti molto e al parco incontrava dei bambini, non ho riscontrato problemi nel giocare con loro, chiaramente se le andava. Riesce a relazionarsi abbastanza bene con i coetanei, meglio con i bambini più grandi, i più piccoli non le suscitano interesse.
SITUAZIONE FAMILIARE mamma, papà e bambina
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) I nonni materni vivono a 100 mt da noi e ci aiutano costantemente per tutta la giornata da quando è nata.
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc), (descrivete come siete organizzati, la giornata tipo del bambino) ore 7.30 sveglia, colazione, giochi con la me fino alle 11 circa (poi vado al lavoro). Il papà esce di casa per andare al lavoro alle 7.30 per rientrare verso le 19. Dalle 11 alle 12/13 la bambina sta o con la nonna materna/ paterna/ tata a seconda del giorno e alle 11.30 pranza. Verso le 13-13.30 la addormento e dorme o con me/nonna materna/tata a seconda dei giorni. Sveglia sempre entro le 15.30 (altrimenti la svegliamo), merenda 15.30, pomeriggio sempre con la nonna materna fino alle 17-17.30. Da quell’ora in poi arrivo io, cena alle 19, giochi con il papà e la mamma dalle 20 in poi, nanna ore 22. La giornata si svolge tra casa nostra e casa dei nonni materni.
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda',- nel senso di 'chi sta ai comandi' ecc .....). Sono sempre stata “rigida” non appena è nata su orari del sonno e dei pasti e la bambina, nonostante i suoi problemi, è subito entrata a pieno ritmo nella sua routine che mantiene tutt’ora. Ad esempio la sera sa che verso le 22 si va a dormire e lo accetta senza lamentarsi. Sul fatto “chi comanda”, a volte ho l’impressione che comandi lei, nel senso che sa perfettamente come farmi cedere e generalmente è con il pianto. Il pianto di mia figlia mi ha sempre angosciato, forse perché il primo mese di vita era un pianto disperato che si è poi tradotto in esofagite ed inconsciamente credo di aver sempre evitato di farla piangere, a volte cedendo alle sue lacrime.
tempo video (cioè passato alla televisione, video-giochi, telefonino ecc) Attualmente non guarda tv/ cartoni su smartphone per più di un’ora al giorno, per noi un grande traguardo in quanto fino ai 21 mesi era praticamente sempre accesa perché volevamo che restasse dritta a causa del suo reflusso e quindi si “perdeva” nel video. Con la tv si estraniava e rimaneva imbambolata, infatti mi sento terribilmente in colpa per avergliene fatta vedere troppa sin dai primi mesi e spero che questo non abbia influito sul ritardo di linguaggio e sulla socializzazione. A volte ho come l’impressione che da quando le è stata tolta quasi del tutto si sia dovuta scontrare con la realtà e con i rapporti interpersonali.

EVENTI PARTICOLARI,
cambiamenti, trasferimenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc: l’unico cambiamento di routine è stato il mio ritorno al lavoro al compimento del suo primo anno di vita, che però non è stato traumatico in quanto grazie alla mia attività sono praticamente sempre presente se non per 5/6 ore al giorno e la privazione quasi totale dalla tv dai 21 mesi.
Visite mediche, ospedale, altro: ecografia per vedere l’entità dei reflussi a 4 mesi di vita, apparato digestivo ok. Ricovero a 4 mesi e mezzo per pielonefrite (1 settimana), Rast a 18 mesi per intolleranza (lieve quella al lattosio). Visita pediatrica ogni mese per mia scelta, visita omeopatica ogni mese e osteopata ogni 15/20 giorni. Psicomotricità iniziata a 25 mesi per una volta alla settimana (tra 4 lezioni sarà concluso il primo ciclo).
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...) NULLA AD OGGI

La mia impressione leggendo è

La mia impressione leggendo è che la bambina sia stata troppo 'medicalizzata' - a ragione o a torto: il Reflusso GE è un'entità abbastanza misteriosa, temo spesso chiamata in causa indebitamente con effetto di paraocchi su altri possibili aspetti... - e che invece che rapporti normali abbia avuto rapporti in qualche modo 'controllati', artefatti, finalizzati a analizzarla e scoprire possibili problemi. Non vorrei esagerare ma è quasi come se la bimba fosse sempre controllata e sorvegliata, e Lei stessa si domanda se la bambina non si 'isoli' a volte per liberarsi dell'assillo che ha sempre intorno.
Ho l'impressione che questo quadro indichi delle difficoltà ambientali, nelle modalità di relazionarsi e interagire delle diverse persone, in primis ovviamente le persone più importanti e non tanto della bambina, e il mio consiglio sarebbe di mettere a fuoco meglio questa situazione.
Comunque la bimba sembra avere per ora SOLO un ritardo del linguaggio e niente di più. Vi consiglierei di liberarvi, se ci riuscite, del pensiero dell'Autismo, in quanto privo di realtà, probabilmente ( vedi le pagine 'recenti riflessioni sull'autismo' nella colonna a destra), e di occuparvi invece di normalizzare la vita della bambina, facendole fare le normali esperienze dei bimbi a questa età e non solo esperienze medicalizzate e in qualche modo artefatte, per evitare il rischio di problemi più grossi in futuro.

26 mesi, ritardo del linguaggio e contatto visivo scarso

La ringrazio per la risposta.
Sì, confermo la sua impressione e descrivere la bambina con la parola "controllata" e "analizzata a scoprire possibili problemi" è descrivere la realtà. Stiamo tentando con tutte le nostre forze di correggere questo nostro atteggiamento e effettivamente notiamo che quando siamo più sereni lei "cresce". A suo avviso la psicomotricità e la visita che vogliamo farle fare da un npi sono inutili in questo momento? La psicomotricità per lei è un'esperienza pre-costruita e artefatta? Potrebbe danneggiarla?

Le chiedo gentilmente di specificare cosa intende nelle frasi che ha scritto in risposta, ossia " il Reflusso GE è un'entità abbastanza misteriosa, temo spesso chiamata in causa indebitamente con effetto di paraocchi su altri possibili aspetti..." e "facendole fare le normali esperienze dei bimbi a questa età e non solo esperienze medicalizzate e in qualche modo artefatte, per evitare il rischio di problemi più grossi in futuro."

Grazie e buona giornata.

Psicomotricità e visite

Psicomotricità e visite specialistiche: più che il titolo conta la persona, come per la chirurgia, se non si è in emergenza uno di solito sceglie da chi andare, se proprio ne ha bisogno... E inoltre ogni intervento sanitario comporta dei rischi e degli effetti collaterali: conta il rapporto rischio/beneficio.

Occuparsi del RGE, come di altre 'anomalie', può fare perdere di vista il bambino che c'è dietro. Come la battuta, se mi permettete, che l'operazione è andata perfettamente ma il malato ....
Si rischia cioè di occuparsi delle 'malattie' e non occuparsi delle esigenze del bambino fra cui quella di fare esperienze normali.
Non fare normali esperienze può ostacolare lo sviluppo della persona e delle capacità relazionali, sociali, ecc. Le 'terapie' non sostituiscono le esperienze fondamentali.
Quindi penso che forse avreste necessità di trovare uno specialista di bambini e famiglie che vi aiuti vedere meglio questi aspetti e a garantire un ambiente adeguato alla bimba e al suo sviluppo globale.
Ovviamente è un parere da prendere con i benefici della distanza.
Cordialmente

Buongiorno dottore, volevo

Buongiorno dottore,
volevo aggiornarla sulla situazione. Abbiamo ricevuto la valutazione della motricista(se desidera posso mandargliela via email) che afferma che ci sono stati dei miglioramenti nella bambina quali l'emergere del pointing, la riduzione dell'attività motoria e la tolleranza a sostenere dei giochi più elaborati per un tempo max di 3 minuti. Il contatto visivo è più presente soprattutto per ciò che interessa alla bambina anche se a suo avviso l'aggancio è ancora apparentemente poco spontaneo, sostiene infatti che si rivolge a lei solo quando ha bisogno...ma mi chiedo, il bisogno non è cercare comunque tentare una relazione???!!!
I vocalizzi inoltre sono aumentati. Questi "piccoli" miglioramenti a nostro avviso sono enormi in famiglia, visto come siamo partiti.
In casa abbiamo anche riscontrato che se iniziamo una parola ad esempio "torta" pronunciando solo "tor" la bambina la termina in modo corretto. Da due giorni ha iniziato ad annuire con la testa quando vuole qualcosa o a dire sì e così per il no in modo assolutamente contestuale. Sono anche aumentati i suoni degli animali, sempre contestuali ad una mia domanda. Se le chiedo "chi è "nome"?", lei adesso si indica. Quando vede un bambino in giro va di sua sponte a guardarlo quindi cercando un contatto. Con la tata sta sempre più volentieri e sembra divertirsi molto.
Io però continuo ad essere angosciata, mi inquieta soprattutto il contatto visivo: a volte mi metto alla sua altezza e le faccio una domanda, vedo che lei magari mi guarda ma divaga con lo sguardo e non capisco il motivo. Oppure a volte tento di inserirmi nel gioco ma lei sembra non gradire. Sono confusa, è come se avessi due figlie nello stesso corpo: a volte presente al 100% a volte sembra infastidita dalle richieste. A breve avremo una visita dal npie questo mi leva il respiro.

Secondo lei un inserimento al nido potrebbe farle bene o rischia di chiudersi ancora di più? Se volesse vedere dei video della bambina posso farli e mandarglieli. Mi scusi ma sono nel panico.

Certo che posso vedere dei

Certo che posso vedere dei video, me li mandi. E non stia addosso alla bambina come descrive, rischia che ottiene l'effetto opposto. Bisogna trovare la distanza giusta e la 'temperatura', il calore giusto, troppo e troppo poco non vanno bene. Però il margine è abbastanza ampio, se non ci sono troppe ansie e troppe 'istruzioni per l'uso' ( che rendono innaturale e non spontaneo il rapporto) non dovrebbe essere troppo difficile.

Buongiorno, le so inoltrando

Buongiorno,
le so inoltrando via email i filmati, mi faccia sapere se riesce a scaricarli. Posso chiederle che idea si è fatto di quanto detto dalla motricista e di quanto raccontato da me? Vede atteggiamenti preoccupanti?

Ho visto i video, ma non mi

Ho visto i video, ma non mi hanno dato elementi in più rispetto a quanto ho già scritto. La bimba appare presente all'ambiente, mi sembra che usa giochi e oggetti in maniera adeguata e attenta ( la torre ), risponde sia annuendo con la testa che anche col 'sì', mi pare, per il resto balla e si muove un po' agitata, anche per lo stimolo un po' eccitatori che riceva e la fa agitare.... Si vede con il papà e con i nonni, ma non con la mamma, mi sembra.
Le notizie sembrano di miglioramenti negli ultimi tempi, segnalati sia da voi che dalla psicomotricista, per cui mi sembrerebbe utile andare avanti così. Vorrei vedere magari la bimba mentre gioca tranquilla, come con la torre, ma un po' più a lungo, e senza interventi troppo 'stimolanti' delle persone intorno. I cenni riferiti della psicomotricista mi sembrano attenti e utili. Bisogna forse trovare i modi migliori, la'distanza' e la 'temperatura' giuste, per stare con Lei senza eccitarla troppo e invece favorendo attività di concentrazione e attenzione, e lasciare a lei l'iniziativa, cercando di coinvolgersi e condividere le cose. Ma senza 'bombardarla' di stimoli e richieste. E' positivo che risponda , con cenni o con la voce, alle richieste.
Le valutazioni con i test e i punteggi alle risposte che usano oggi probabilmente la metterebbero nello 'spettro autistico' ( sarà questo che succederà alla visita npi, penso, ma per le più recenti proposte verrebbe messa nel gruppo ESSENCE - vedi 'nuove riflessioni sull'autismo', nella colonna qui a destra), ma non è questo che conta - a parte il terrore che così si mette alle persone - conta trovare la strada giusta per facilitare lo sviluppo, che in qualche modo sembra essersi un po' ingarbugliato. Gli sviluppi positivi recenti sembrerebbero di buon auspicio.

In base a quali elementi

In base a quali elementi pensa che sarebbe inserita nello spettro? In che senso lo sviluppo a suo avviso si è ingarbugliato?

Le ricordo che io penso che

Le ricordo che io penso che lo 'spettro' sia un concetto sbagliato e pertanto non lo utilizzo, ma è dominante in questo periodo come un cesto in cui mettere tutti i bambini che hanno qualche difficoltà di sviluppo, comunicazione, ecc. Quanto allo sviluppo, a volte si può pensare a tanti 'fili' di esperienza che invece che scorrere pianamente a un certo punto si ingarbugliano, o come a un ruscello che per dei sassi o altri ostacoli passa da un flusso lineare a un flusso disordinato e caotico e disturba quindi esperienze e acquisizioni e apprendimento.

Buongiorno, abbiamo

Buongiorno,
abbiamo effettuato la visita npi e, in base ad un'osservazione di circa un' ora, il npi ha detto che se fosse "obbligato" ora ad emettere una diagnosi propenderebbe per un disturbo multisistemico di sviluppo più che di spettro autistico perché in base ai nostri racconti è propenso di più alla prima diagnosi. Ha valutato la bambina attenta allo spazio, intelligente e con ottime abilità fino e grosso motorie. La parte "bassa" è la relazione e la poca fermezza su un'attività.
Ha suggerito l'inserimento al nido per vedere come la bambina stringe relazione in mezzo ai coetanei. In ogni caso ci ha suggerito di vederci ogni mese per vedere l'evoluzione e per somministrarle dei test (che sono quelli per l'autismo se non sbaglio)e di continuare con la psicomotricità cercando di stimolarla nel linguaggio il più possibile.
Mi chiedo: perchè farle dei test sull'autismo se crede che il problema possa essere un altro?

Attualmente c'è abbastanza

Attualmente c'è abbastanza caos nelle 'diagnosi' dei bambini piccoli. Non si tratta comunque di diagnosi mediche, di malattie, ma di formule classificatorie diverse. Per quello che potevo ho già detto il mio parere: non ho elementi per dire di più. Vi consiglierei però di non "stimolarla nel linguaggio il più possibile": fare troppa pressione può ottenere l'effetto opposto. Meglio cercare di farle avere tutti gli 'ingredienti' utili e aspettare che sia lei nella sua maturazione ad utilizzarli, a meno che non si veda qualche impedimento chiaro.

Buongiorno, volevo

Buongiorno, volevo aggiornarla sulla situazione a distanza di 2 mesi. La bambina ha appena compiuto 28 mesi e ci sono stati alcuni passi in avanti, riscontrati anche dalla psicomotricista che la segue.
Dal punto di vista del'attenzione adesso non "salta" più da un'attività all'altra ma se usa un gioco riesce a portarlo avanti per almeno 10 minuti. L'agitazione motoria è praticamente scomparsa, così come gli sfarfallamenti con le braccia.
Per quanto riguarda la comunicazione non verbale ormai triangola sempre con lo sguardo puntando il dito ed emettendo dei vocalizzi oppure nominando con la parola l'oggetto. A livello di contatto visivo, questo sembra molto più spontaneo e vediamo che è proprio lei che ultimamente ci viene a cercare, ovviamente quando le va, per giocare (ad esempio per farsi leggere un libro) oppure condivide con noi le emozioni, quindi magari si butta per terra, ride e si aspetta che noi facciamo la stessa cosa oppure fa qualcosa che non deve per sfidarci e provocare una reazione. Restano comunque momenti durante i quali è "impenetrabile" e dove sfugge ancora lo sguardo, quindi ci è stato detto che bisogna ancora lavorare dal punto di vista dell'intersoggettività e della relazione (soprattutto dell'attenzione condivisa). Il livello di comprensione delle richieste è sempre più alto così come sono sorte delle nuove abilità (ad esempio fare puzzle semplici, riconoscere i colori). L'imitazione ora c'è, sia immediata che differita.
Sono emersi tutti i versi degli animali e a volte ci sono tentativi maldestri di dire una parola, in ogni caso il linguaggio è ancora agli albori per non dire in ritardo ed è ancora presente la lallazione.Ormai alle domande risponde quasi sempre Sì o No quindi per me è anche più facile capirla.
Nel centro dove siamo seguiti stiamo per iniziare con la logopedia, che molto probabilmente verrà svolta in concomitanza con la psicomotricità.
Da circa un mese ha iniziato il nido (2 ore la mattina e 2 ore per 2 pomeriggi a settimana): la maestra dice che a suo avviso l'inserimento è stato positivo nel senso che ha gestito bene il distacco da me (non ha mai pianto quando me ne andavo), svolge tutte le attività richieste e si è inserita molto bene nella routine scolastica. Mi è stato detto che con gli altri bambini sta iniziando a socializzare, ad esempio condivide con loro alcuni giochi oppure "litigano" per il possesso degli stessi, giocano a rincorrersi e così via.
La sua pediatra durante il bilancio di salute appena eseguito l'ha "testata", la bambina ha risposto positivamente a tutte le sue richieste, guardandola quando le andava. A fine visita mi è stato detto di trattarla come una bambina normale perchè è quello che è.
Cosa ne pensa dottore? Io la vedo diversa, migliorata in positivo anche se non capisco ancora come mai continua a "sfuggire" lo sguardo quasi infastidita (questa la cosa che più mi inquieta)e questa difficoltà a esplodere con il linguaggio..

Buona giornata.

Poco dire poco a distanza,

Posso dire poco a distanza, oltre a quanto già detto e non ho elementi per pronunciarmi su quanto detto da altri. La cosa migliore forse è che fra un po' di tempo, diciamo a gennaio, mi mandi qualche altro video della bambina, in modo da vedere l'evoluzione.

26 mesi, ritardo del linguaggio e contatto visivo scarso-UPDATE

Buongiorno, le scrivo a distanza di un anno circa per alcuni aggiornamenti. La bambina ora ha 39 mesi e ci sono stati dei progressi. Circa a 36 mesi c'è stata la famosa esplosione del linguaggio. Siamo passati da un centinaio di parole a circa 700 ad oggi. Da circa 2 mesi, le parole iniziano ad essere accostate (2-3 parole insieme) per formare una frase, a volte però sussistono ancora protoconversazioni non intellegibili. A livello fonologico, alcune parole sono chiare, altre invece non ancora ma vedo che di giorno in giorno la pronuncia sta migliorando, tanto è vero che non la capisco solo più io ma anche chi le sta intorno.
La bambina ha iniziato la scuola dell'infanzia a settembre, va volentieri, non ha opposto resistenza in quanto le piace molto l'ambiente, tanto è vero che mi dice "no" quando vado a prenderla. A scuola partecipa alle attività, mangia qualsiasi cosa, ha totale controllo sfinterico diurno e notturno e lo comunica. Non si isola, cerca la relazione con gli altri bambini ma con loro utilizza ancora poche parole, mentre scambia di più con le insegnanti. In ogni caso è presente, li imita, li osserva, sta vicino a loro. A scuola, in sostanza, non mi segnalano nulla se non una bambina che ha iniziato a parlare da poco e quindi deve andare avanti con l'evoluzione del linguaggio per scambiare di più con l'ambiente circostante.
L'agitazione motoria dello scorso anno è decisamente diminuita e adesso sta per molto più tempo su un'attività, sia da sola che con noi. Colora nei bordi, disegna un volto umano con molti dettagli, utilizza le forbici, sa contare, adora i libri, il gioco simbolico si sta ampliando, fa puzzle, collage...
A agosto, dopo circa un anno, ho deciso di sospendere motricità per vedere l'evoluzione naturale della bambina, ma ho continuato con 1/2 sedute settimanali di logopedia, iniziata a gennaio 2017, i primi risultati (oppure solamente la sua naturale evoluzione??!!) come detto prima si sono visti a luglio 2017.
Quello che non mi piace ancora e che noto è che sia nel linguaggio che nella relazione (parlo a livello familiare), dobbiamo ancora spronarla anche se decisamente meno rispetto ad un anno fa. Ad esempio adesso produce spontaneamente alcune frasi/parole per richiedere o per condividere una situazione (ad esempio guarda un cartone, legge un libro, indica, dice il nome della parola, mi guarda per indirizzare il suo dialogo a me). Altre volte invece dobbiamo farle domande tipo "che cosa è quello?" " vuoi il rosso o ii giallo" per spronarla al dialogo ma vedo che, soprattutto col passare del tempo, appare sempre più infastidita perché sotto domanda continua; il fare molte domande ci è stato consigliato dalla logopedista ma non penso sia più l'approccio giusto per mia figlia, almeno non più in questa fase. E' servito molto all'inizio ma ora bisogna cambiare registro.
A volte la vedo ancora "distratta" quindi non mi risponde se le faccio una domanda o se le chiedo di fare una cosa, quindi devo chiederlo una seconda volta ed agganciare totalmente la sua attenzione.
Se le richiediamo di raccontare cosa ha fatto all'asilo, ci sa dire con chi ha mangiato, con chi ha giocato etc etc, ovviamente anche qui partiamo noi adulti sotto forma di domanda ma quello che ci racconta è contestuale. Ecco,per farla breve la vedo ancora carente sulla produzione espressiva e sulla spontaneità comunicativa. Considerando che ha effettivamente iniziato a parlare 3 mesi fa, lei cosa ne pensa? Da questo breve aggiornamento, vede dei campanelli "strani"?

No: come potete leggere

No: come potete leggere negli' errori frequenti dei genitori', nella colonna qui a destra, fare domande non 'vere' ai bambini, per stimolarli o testarli ottiene a mio avviso il risultato contrario e fa diventare il linguaggio una prestazione noiosa invece che uno strumento vantaggioso di comunicazione e scambio. Per cui lasciatela in pace e parlate con lei in modo vero, per comunicare e condividere le esperienze con una persona piccola, sì, ma già persona con tutti i suoi aspetti più o meno complicati in ragione delle esperienze che ha fatto. Se 'per stimolarla' fate una 'colonna sonora' linguistica intorno a lei, semplicemente non ci farà caso, come se fosse un rumore di fondo non importante...
Mi sembra quindi una dei tanti bimbi che parlano dopo i tre anni, per motivi sconosciuti.
Quanto ai soliti 'campanelli' già un anno fa vi invitavo a liberarvi, se ci riuscivate, del fantasma dell'Autismo. Mi sembra che è dura liberarsene, in effetti. Comunque come chiedevo allora sarebbe utile forse vedere dei video della bimba.

Le ho inoltrato alcuni video,

Le ho inoltrato alcuni video, mi faccia sapere se possono andare bene o devo farne altri.

Non mi pare che mi siano

Non mi pare che mi siano arrivati video per email.

Ho visto i video

Inserito da gianmaria.benedetti il Dom, 04/03/2018 - 16:10.
Ho visto i video. In quello all'asilo la bimba fa il girotondo con due compagne, poi una delle due cerca di escluderla per avere tutta per sè la terza compagna... la bimba, forse un po' più piccola delle altre due e più timida, non sa bene che fare ma non demorde e sembra riavere il suo posto. Negli altri video è con la mamma che la stimola a parlare, variamente, in modo molto didattico e con un po' troppa enfasi, a mio avviso, cosa che tende a creare una situazione di richiesta di prestazioni, cui la bimba comunque aderisce sempre sorridente.
A parte l'asilo, l'ottica quindi è tutta sul linguaggio, mi sembra. La bimba a questo punto mi sembra non avere problemi di comprensione e nemmeno di produzione, anche se forse sarà ancora un po' indietro rispetto a bambini che parlano da più tempo. Non ci vedrei quindi nessun problema. voi cosa vedete? C'è qualcosa che vi preoccupa?
Il rapporto madre -figlia che si vede nei filmati mi sembra troppo concentrato sullo 'stimolare' la bambina, con tante domande, a rischio di stressarla, con un tono di voce molto alto, scandendo le parole, in un modo enfatico esagerato ( a mio avviso), che non mi sembra utile, come dicevo. Forse è per via della registrazione.
Io sarei per lasciar crescere i bambini e imparare liberamente, alla Montessori, diciamo, e per rapporti e comunicazioni più naturali e spontanee. La sola presenza di un adulto disponibile e attento di solito è uno stimolo sufficiente per un bambino per coinvolgere l'adulto in attività e comunicazioni. Io abolirei le domande... Se il bambino non si attiva spontaneamente forse è inibito dalle esperienze che ha avuto.
Vedo molti genitori che hanno un modo innaturale, enfatico, esagerato, di trattare i bambini. Finisce per essere un modo non vero, che complica le cose. Il bambino è una piccola persona con cui entrare in contatto essenzialmente per conoscerlo ed essere conosciuti e condividere l'esperienza di vita. Se uno ha il tempo di osservarlo è una fonte di sorprese, spesso entusiasmanti. C'è bisogna di attenzione e disponibilità e tempo, e di un ambiente da lui utilizzabile, ma poi il bambino impara da sè, facendo prove ed esperienze spontanee..
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Inserito da mouse84 il Lun, 05/03/2018 - 10:32.
Buongiorno e grazie per la sua risposta. I video che le ho mandato erano per mostrarle sia la relazione che il linguaggio che la bambina ha fuori e dentro casa. Nel video dell'asilo, come ha giustamente notato lei, mia figlia è la più piccola e concordo con lei sul fatto che non demorde e alla fine riottiene il suo posto urlando "vai via". Vedo quindi una bambina che sta muovendo i passi in una relazione tra pari o con bambini più grandi. Vedo una bambina che, per tentativi ed errori, impara a rapportarsi con i pari, mi corregga se sbaglio.
Negli altri video vede che gioca con me: io sono sempre così con lei, e questo non è per via della registrazione. La ringrazio per avermi segnalato che si tratta di un modo di pormi artefatto, cosa che in fondo già sapevo e le voglio spiegare perchè di questo mio atteggiamento. Io, fino ai suoi 18 mesi cioè quando ho iniziato a preoccuparmi "oddio non parla", "oddio non guarda", "oddio non relaziona", ero assolutamente spontanea e "normale", mi passi il termine. Da quando abbiamo iniziato il girone dantesco tra motricità e logopedia, ho iniziato a pormi in modo diverso, sotto suggerimenti delle terapiste, per tentare di stimolarla a buon fine, a questo punto dico, sbagliando in toto. Mia figlia, come ha notato, si è abituata a questo rapporto e come ha detto lei, aderisce alle iniziative. In cuor mio so che non si "diverte" a stare con la mamma, così come mi rendo conto che per me è pesante giocare con lei non a cuor leggero, perchè in realtà in fondo a me mi aspetto sempre uno sguardo, una parola, una frase in più.
Lei mi chiede cosa mi preoccupa. Parto dal punto che non ho il minimo dubbio sulla comprensione né sulla sua produzione linguistica. So benissimo che capisce tutto, e sono convinta che parlerà sempre meglio, sarà sempre più "intellegibile" la sua produzione di parole e questa arriverà con il tempo (anche se la logopedista mi dice che ha sicuramente un disturbo specifico del linguaggio ma io, dentro si me, so che non è così e che a forza di provare a parlare metterà a posto tutto. Sarò "pazza"?). La cosa che lei ha centrato in pieno e che ancora non mi piace è che a mio avviso mia figlia è ancora "deficitaria" (ma migliorata) nell'attivarsi spontaneamente a relazionarsi con noi e a volte distratta. E' questo che mi turba, è questo che mi fa dire "ha una patologia?". Le ripeto che a scuola, ai corsi che frequenta con altri bimbi (ad esempio musica), nessuno mi segnala NULLA, anzi, mi dicono che sta facendo passi da gigante, che è serena, che fa tutto ciò che è richiesto di fare. Le inoltro ancora 3 video, uno è di settembre mentre balla con un bimbo e qui era praticamente non verbale (così come l'altro bimbo suo coetaneo), l'altro invece è di gennaio e gioca con il papà, il terzo mentre "balla" con la nonna a Natale.
Quando lei, in tutte le sue risposte, parla di "ansie" buttate alle famiglie, di diagnosi standardizzate e di cercare di resistere, ecco lei ha perfettamente ragione. Nel mio caso il "resistere" è una cosa durissima e ha portato anche ad una relazione con mia figlia, che amo da impazzire, a ciò che vede nei video. Questo è il frutto delle pressioni che sento attorno a me. Sicuramente il timone della barca devo riprenderlo in mano per il suo bene, ma mi creda, è difficile.
Il npi che l'ha visitata a gennaio non ha parlato di patologie gravi vedendola interagire con noi, vedendo alcuni video, dice che potrebbe avere un disturbo specifico di linguaggio ma chiaramente deve testarla, cosa che farà nei prossimi mesi.
Quello che inoltre continuo a chiedermi è questo: quanto influisce il fatto che sia ancora indietro nel linguaggio nel rapporto con gli altri? Può inibirla a cercare la comunicazione? Può sentirsi in difetto? Oppure è invece il fatto si spinga poco ad attivarsi spontaneamente a spingerla a non parlare?
La ringrazio per la sua attenzione.
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Inserito da gianmaria.benedetti il Lun, 05/03/2018 - 10:49.
Il problema è appunto che Lei vede sua figlia 'deficitaria' Direi che lo è rispetto alle aspettative della mamma, non in sè. Nel senso che temo che la mamma chieda alla bimba che la tranquillizzi rispetto a tutte le sue ansie ( forse anche altre rispetto a quelle che Lei ammette, cioè magari la paura di essere da meno delle altre mamme, sensi di colpa, ecc): e questo chiaramente la bambina non può farlo, e pesa su di lei. Guardi io Le direi di smettere con le 'terapie' della bimba, che non ne ha bisogno ( e anche con gli accertamenti: per carità i test sono fasulli, non glieli faccia; così come non esiste l'autismo, non esiste nemmeno il disturbo specifico del linguaggio, sono formule semimagiche che gli addetti usano per nascondere la loro ignoranza, nel senso che non si sa quali sono i fattori che disturbano lo sviluppo, generale e del linguaggio, e loro si illudono di spaerlo facendo queste 'diagnosi' fasulle, quasi fosse una diagnosi la 'possessione demoniaca', eppure qualcuno ci crede, anzi dicono che stanno aumentando le richieste e aumentano gli esorcisti) e invece Le consiglerei di consultare Lei qualcuno per esplorare un po' che ansie la disturbano e interferiscono col suo rapporto con la bimba, come sente anche Lei. Così forse libererebbe il vostro rapporto da qualcosa che non c'entra e lo disturba.

Inserito da mouse84 il Lun, 05/03/2018 - 16:26.
Per "deficitaria" intendo che a volte non riesco a capire perché non sia interessata alla relazione con gli altri. Mi chiedo, non ha voglia, è stata bruciata dalle esperienze passate, non riesce? Allo stesso tempo, quando vuole, le assicuro che è presente al 100% nel rapporto con gli altri e quindi in questo caso le mie preoccupazioni svaniscono. Ecco, mi chiedo perchè non lo faccia sempre...
Un'ultima cosa, che avevo dimenticato nella mia precedente email. Quando gioca da sola, la bambina parla a voce alta indirizzandosi a sè stessa: commenta cosa fa, racconta storie (per quanto possa farlo in base alle sue abilità linguistiche), racconta parti di libri che l'hanno colpita. Il parlare da soli è una tappa dei bambini in sviluppo?
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Inserito da gianmaria.benedetti il Lun, 05/03/2018 - 16:37.
Signora, io le sto dicendo di smettere di guardare sua figlia come una specie di marziano, e invece di guardare un po' più se stessa, per togliersi i paraocchi che le impediscono di conoscere veramente la bimba. Normalità e 'tappe' fanno parte delle statistiche mentre fra madre e figlia essenziale è conoscersi e fidarsi come persone. Lei sembra 'non fidarsi' di sua figlia, come se ne vedesse un fantasma, uno 'spettro', dietro... L'effetto rischia di essere che nemmeno sua figlia non si fida ed è diffidente e guardinga. Cerchi di conoscere sua figlia com'è, come persona, non come oggetto da misurare e perfezionare. Non sappiamo come saranno le persone fra 5 anni, fra 10. Ma se avremo stabilito un buon rapporto reciproco sarà una cosa superiore a qualsiasi giudizio e diagnosi ecc ecc. Io almeno la vedo così.

Inserito da mouse84 il Lun, 05/03/2018 - 16:48.
La ringrazio molto per la sua risposta e mi auguro di riuscire a fare un buon lavoro su di me. Buona giornata

Buongiorno Dottore, se è

Buongiorno Dottore,
se è possibile avrei una domanda da farle. Da un paio di giorni, e specifico non sempre, mia figlia (3 anni e 8 mesi) tende a ripetere. Mi spiego meglio: ieri ad esempio la nonna le ha detto "sei pronta?" e lei ha risposto "sei pronta", oppure io le ho detto "guarda dalla finestra" e lei ha ripetuto la stessa cosa. Le ho anche chiesto mentre coloravamo "vuoi il rosso o il nero?" e lei mi ha risposto "rosso o nero". Gentilmente mi può spiegare perché avviene questa ripetizione a pappagallo? Io so perfettamente che capisce tutto, ma quando risponde cosi sembra disattenta e disconnessa e di default invece di darci una risposta ripete quello che ha sentito.
La ringrazio.
ps: come da sua indicazione, ho iniziato un percorso con uno psicoterapeuta.

Spero che i colloqui possano

Spero che i colloqui possano aiutarla. Quanto alle risposte della bimba da un paio di giorni, se, come dice lei, non sono così sempre, e non ci sono altri sintomi di malattia intercorrente ( febbre, debolezza, sonnolenza eccessiva...) non penso che ci sia qualche motivo patologico. Mi sembra si possa aspettare e vedere

Sì, non succede sempre ma in

Sì, non succede sempre ma in ogni caso ogni tanto lo sta facendo e non capisco perché o se mi devo allarmare, dato che non è mai successo. Dalla fine della scorsa settimana la bimba è malata, tosse e febbre poi sfociata in bronchite (e antibiotico) e vedo che non si è ancora ripresa al 100%. Questo può influire?

Probabilmente sì, se è ancora

Probabilmente sì, se è ancora un po' addormentata, debole, poco attenta... Mi sembra di capire che si sta riprendendo dalla malattia... Altrimenti sentite il pediatra.

E'sotto antibiotico da lunedì

E'sotto antibiotico da lunedì e lo finirà venerdì, persiste ancora qualche linea di febbre. A suo avviso posso aspettare che finisca il farmaco prima di consultare nuovamente il pediatra? Grazie

Se la febbre è diminuita

Se la febbre è diminuita sembrerebbe in fase di guarigione. Ma questo a distanza non si può proprio dirlo...

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