Bimbo di 28 mesi. Sospettato inquadramento nel disturbo dello spettro autistico

Gentile dottore, le inviamo il questionario che abbiamo compilato, dove abbiamo inserito il maggior numero di informazioni per chiederLe un suo parere e soprattutto per fissare con Lei un appuntamento per una visita.

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE

composizione familiare: papà (39 anni), mamma (37 anni)
età del bambino/a: 28 mesi (16,800 kg – 98 cm)
problemi in gravidanza: nessuno

NASCITA
a che settimana: 35^ settimana
Parto: naturale con manovre – ittero alla nascita
alla nascita: peso : 2.900 kg, altezza :47 cm circonferenza cranica : 33,5 cm
(eventuali curve di accrescimento epoche successive) 90° percentile per peso e altezza
indice di Apgar: 8/9 durata del ricovero in ospedale 4 gg……..

PRIMI MESI
allattamento: materno e artificiale; a orario
inizio pappine, minestrine, ecc... : 5 mesi

DISTACCO DAL SENO
età : 8 mesi (spontaneo)
eventuali difficoltà: coliche tra i due e i tre mesi; stipsi lieve
ritmo sonno veglia, orari: regolari
persone che lo accudivano: mamma, papà

EPOCA SUCCESSIVA
Alimentazione: mangia tutto;
sonno : 10/12 ore al giorno
orari e modalità: si addormenta tra le 21/22 in compagnia o di mamma o di papà e si sveglia tra le 7:30 e le 08; lettino in camera di mamma e papà
abitudini: ciuccio tolto spontaneamente all’età di circa un anno;

SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
seduto da solo a che età : 8 mesi
primi passi da solo : 14 mesi e mezzo
capacità motorie attuali : normali
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età: ha ancora il pannolino

RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi : primi mesi di vita 2/3
curiosità verso oggetti e persone, attenzione, capacità di seguire con lo sguardo : intorno ai tre mesi
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo, ecc : pianti normali sempre motivati e facilmente consolabili
facilità a capirlo e interagire : si faceva capire facilmente
lallazione, gorgheggi : 7/8 mesi
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi (diffidenza, paura, pianto...): da subito abbastanza socievole

SVILUPPO SIMBOLICO
LINGUAGGIO:
(età di inizio)
prime parole : intorno ai 12 mesi (mamma, nonna, pappa, numeri, lettere)
due parole insieme : 20 mesi (bere acqua)
uso del no e del sì lo usa poco. Solo a volte dopo i 24 mesi
frase minima (verbo e sostantivo ) 24 mesi in poi (bere acqua, vola orso)
non utilizza il linguaggio come prima forma di comunicazione

INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI

USO DEI GIOCHI ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ) gioco funzionale normale (pianola, lavagna, canestro);
gioco imitativo: poco
rappresentativo : scarso
Gli piace giocare all’aperto con scivolo ed altalena ed altri giochi tipo ponte tibetano e gonfiabili
Coinvolge mamma e papà nei suoi giochi e quando disegna e guarda i libri (si fa leggere le figure e poi le sa ripetere)
Non ama esibirsi e quasi mai esegue cose a comando a parte quando è molto interessato

DISEGNO SPONTANEO

scarabocchio, linee, cerchi

ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: lunga per cartoni, video, canzoni, lettura illustrata, breve per altre (tipo costruzioni)

INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE
figure principali cui è attaccato : MAMMA, PAPA’ NONNI E ZII

REAZIONI AL DISTACCO dai genitori: TRAUMATICA CON PIANTO

RAPPORTO CON LE PERSONE
adulti: inizialmente timido, poi prende confidenza
bambini : difficile. Si avvicina quando un altro bimbo ha in mano un gioco che gli piace

COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE

COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI
COMPORTAMENTO

Tranquillo, a volte capriccioso, ma si calma in fretta
adesione a regole : difficile orari: abbastanza regolari; limiti: difficile ma non traumatico
obbedienza agli adulti : difficile
reazione a divieti, frustrazioni : protesta un poco, poi gli passa
capricci, bizze : a volte, ma senza esagerazioni
paure, fissazioni: nessuna in particolare

SCOLARIZZAZIONE

asilo nido : SI
a che età : 22 mesi
Reazioni eventuali : distacco difficile e difficile ambientamento con alcune persone del nido. Ha iniziato il nido (una villa adibita ad asilo nido con un unico ambiente 0-36 mesi) ad aprile 2016 e da subito l’ambientamento (effettuato di pomeriggio/con nostro scetticismo) non è stato facile per il distacco dalla mamma. Dopo poco le cose sono migliorate e, passando all’inserimento di mattina il bimbo ha iniziato ad andare all’asilo più volentieri. Dopo un mese di frequenza, il personale ci ha detto che il bambino aveva difficoltà nel linguaggio e secondo loro aveva un ritardo psico-motorio, perché a volte cadeva, aggiungendo che stava poco a sentire sia quando veniva chiamato con il proprio nome sia quando gli veniva chiesto di fare qualcosa. Dall’altra parte però, nel giro di una settimana mangiava da solo (mentre prima veniva per lo più imboccato). Dopo tale comunicazione, subito rappresentavamo la questione al pediatra che diceva che per quanto riguarda il ritardo psico-motorio non era d’accordo, in quanto il bambino aveva due anni e peso ed altezza di un bimbo di quasi quattro anni e che quindi il fatto che a volte non era molto stabile dipendeva dalle dimensioni fisiche. Per il ritardo del linguaggio ha detto che non era per lui preoccupante al momento, vista l’età. Poi il pediatra ha aggiunto che il bambino secondo lui ha un carattere particolare in quanto non fa le cose a comando ma solo quando vuole lui. A luglio 2016 termina l’asilo, frequentato ad intervalli per febbre e streptococco (2 volte), il personale dell’asilo riferisce che il ritardo del linguaggio era sempre presente e che avevano notato che sosteneva poco lo sguardo e che era difficile richiamare la sua attenzione, dicendo inoltre che avevano notato che a volte camminava sulle punte. Dopo ciò, oltre alle nostre personali osservazioni quotidiane, in cui notavamo questo fatto che poco si gira quando chiamato per nome, ma che invece è molto reattivo quando viene chiamato per cose che gli interessano ed allo stesso modo utilizza il contatto oculare, ne abbiamo riparlato con il pediatra che ha ribadito il fatto che per lui non vi era nulla se non il ritardo nel linguaggio ed il fatto che camminava sulle punte, lui lo escludeva ED ANCHE NOI!! MAI VISTO CAMMINARE SULLE PUNTE!!.
A settembre ricomincia l’asilo. Nuovo ambientamento pomeridiano e subito virus intestinale. Reazione traumatica e distacco con disperazione già dal vialetto dell’asilo. Dopo insistenza con l’asilo riusciamo a portarlo di mattina ma il bimbo non voleva nemmeno uscire da casa sapendo che doveva andare all’asilo. Nostro figlio si era un poco intristito e guardava la mamma disperato al distacco, piangendo e dicendo “DAI….DAI….DAI” . Dopo un colloquio il personale dell’asilo aveva notato che Giuseppe era molto migliorato dal punto di vista psicomotorio ma permaneva sia il ritardo nel linguaggio che un problema relazionale. Ci invitavano ad una visita neuropsichiatrica infantile. Nel frattempo il bambino non voleva più andare all’asilo ed aveva smesso di dire delle cose che prima diceva. Quindi abbiamo sospeso la frequenza dell’asilo, anche su input della neuropsichiatra, a metà ottobre e siamo in cerca di una nuova struttura dove far ricominciare l’asilo.

RAPPORTI SOCIALI
amicizie, attività extrascolastiche, occasioni di incontri con altri : Frequenta una piscina da metà ottobre; occasionalmente incontri con figli di amici e parenti

SITUAZIONE FAMILIARE

altri conviventi (nonni, parenti, ecc) NO
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc), (descrivete come siete organizzati, la giornata tipo del bambino): papà esce la mattina alle 06.30 e ritorna non prima delle 17/18. Lo accudisce la mamma tutto il giorno.

modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda',- nel senso di 'chi sta ai comandi' ecc .....) : variabile. Dorme la notte e quasi sempre fa il riposino in pomeriggio. Dorme nel suo lettino, ma in camera di mamma e papà. A volte vuole venire nel lettone (per lo più quando ha un fastidio e comunque dopo almeno 6/7 ore di sonno nel suo lettino). Comanda quasi sempre lui. Nel senso che se vuole fare un gioco anziché un altro viene accontentato

tempo video (cioè passato alla televisione, video-giochi, telefonino ecc) : nella giornata al massimo due/tre ore, ma ci sono giorni in cui non li guarda per niente. Quando il papà e libero soprattutto. Gli piacciono i cartoni, anche se non tutti ed i video delle canzoncine per bambini.

EVENTI PARTICOLARI,

TRASFERIMENTI
Dalla nascita e fino ad otto mesi ha vissuto con mamma e papà in località vicina a quella dei genitori sia materni che paterni, con conseguenti frequenti incontri con nonni e zii.
Dagli 8 mesi ai 17 mesi, il papà si è trasferito per lavoro a circa 200km, con conseguente pendolarismo quotidiano (uscita la mattina presto e rientro in serata). Pertanto il bambino è stato per lo più con la mamma che si è appoggiata presso la casa dei nonni materni, dove vivono anche gli zii ed un cugino di 9 anni, quindi in ambiente familiare allargato.
Dai 18 mesi ad oggi solo con la mamma ed il papà, quando non lavora, in nuova casa e nuova città
A ridosso del 16 mese di vita la malattia della nonna materna ha molto preoccupato la mamma del bambino
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...) ABR alla nascita e screening metabolico in quanto pretermine (35 settimane).

Altre osservazioni

Dopo aver sospeso il nido il papà si e dedicato di più al bambino insieme alla mamma, riducendo l’orario di lavoro e aumentando la qualità del tempo trascorso insieme. Intanto abbiamo effettuato una visita neuropsichiatrica infantile in struttura privata anche con due incontri con la psicomotricista. All’esito delle visite, mentre a parere della psicomotricista il bimbo avrebbe dovuto fare delle sedute di psicomotricità bisettimanali in quanto non riusciva ancora a ben coordinare sguardo, linguaggio e gesti, la neuropsichiatra, avendo un sospetto di inquadramento nel disturbo dello spettro autistico, in particolare faceva riferimento a quello atipico, ci invitava a rivolgerci ad una struttura pubblica per effettuare una valutazione.
Di fatto in sole tre settimane di sospensione del nido il bambino ha ripreso a dire le cose diceva e sta ripetendo tutto ciò che gli diciamo. Inoltre ha iniziato a formulare piccole richieste a modo suo ed a sostenere di più lo sguardo soprattutto con mamma e papà anche se continua a non indicare se non a distanza ravvicinata (libri, etc.). Con gli estranei ha difficoltà sia a sostenere lo sguardo che a relazionarsi se non dopo aver preso confidenza. Infatti già al secondo incontro sia con la psicomotricista che con la neuropsichiatra ha avuto un atteggiamento più rilassato.
Ad oggi sta migliorando il contatto oculare, guarda fisso quando gli si canta una canzoncina, o quando si fa un gioco insieme (tipo girotondo, etc..) . A volte sembra comunicare i propri bisogni con parole che non sono tutte comprensibili (dice "adao" per dire andiamo, anche se a volte dice proprio "andare").
Quando sta troppo in casa, va verso la porta di ingresso e cerca anche di aprire la porta, oppure ti porta per mano verso la porta.
Ha imparato il concetto di pioggia benissimo. Quando piove dice "pioggia" ed a volte stende la manina per sentire l'acqua che cade.
L'altra sera gli ho fatto vedere la luna e lui l'ha vista ed ha ripetuto "Luaa" sorridendo...
Gli piace disegnare e riconosce i colori.

Nel ringraziarla anticipatamente per il suo interessamento Le invieremo anche una mail con l'esito della visita NPI per fissare un appuntamento a Firenze. Grazie

Mi sembra che certo quello

Mi sembra che certo quello del nido non è stato un buon incontro e forse non c'è stata l'attenzione, la sensibilità e la pazienza necessaria per inserirlo bene.
La ripresa positiva dopo l'interruzione del nido sembra confermarlo. Sarà magari utile riprovare, fra un po', con maggiore gradualità.
Può darsi che il bimbo abbia risentito un po' anche delle vicende familiari descritte, con vari cambiamenti ed eventi disturbanti che possono aver un po' rallentato lo sviluppo psicologico e creato insicurezza verso l'estraneo e difficoltà eccessiva alla separazione dai genitori.
Lo sviluppo comunque non sembra bloccato, vista la buona ripresa con gli accorgimenti familiari descritti, maggior tempo e attenzione dei genitori e non ha senso a mio avviso occuparsi di una malattia 'fantasma' indimostrata ( lo spettro autistico): molto meglio cercare di favorire lo sviluppo cercando eventualmente di diminuire possibili ostacoli e difficoltà sulla sua strada e aiutando ad affrontare i momenti difficili inevitabili, come quello di separarsi dai genitori per andare a scuola. Ma con calma gradualità e pazienza.
Scrivetemi per email per eventuale visita.
Cordialmente

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