stereotipie a 26 mesi e altri dubbi

Buongiorno dottore,
sono la mamma di un bambino di 26 mesi e le scrivo per esporle alcuni dubbi e perplessità.
Premetto che ho fissato una visita neuropsichiatrica in un ospedale pubblico e il bambino verrà visto a marzo.
Le espongo le particolarità che noto in mio figlio:
1) STEREOTIPIE
I movimenti ripetitivi che fa sono fondamentalmente tre: il primo è quello più frequente e consiste nell’agitare le braccia quando è eccitato o contento, per esempio quando sente una canzone che gli piace o quando riesce a svolgere un gioco o un compito e noi lo rinforziamo dicendogli “bravo”.
Il secondo movimento, meno frequente, consiste nell’osservarsi le mani. Generalmente è un gesto che compie in momenti di stress o di noia, per esempio quando gli viene cambiato il pannolino (attività che non gradisce) o quando mangia (soprattutto se il cibo non è di suo gradimento o se non viene distratto da altre attività, come le canzoncine). E’ un gesto con cui non si estrania dal mondo, io lo vedo più come un antistress, tanto che se gli si parla lui smette di farlo o ci dice “le mani… due mani”.
Il terzo movimento viene compiuto prima di addormentarsi, mai di notte (quando la luce viene spenta), ma solo prima del sonnellino pomeridiano (quando la stanza è in penombra) e consiste nello sbattere la testa sul paracolpi del lettino. Abbiamo scoperto che è un movimento ereditato: lo facevano anche il padre e la nonna materna da piccoli. Lui l’ha sempre fatto, fin dai primissimi mesi.
Ogni tanto si dondola sul divano, ma anche questo è un movimento ereditato dal padre (che lo ha fatto fino alla fine delle elementari).
Ho parlato con la pediatra di queste stereotipie e lei non vi ha dato peso: mi ha detto che l’agitare le mani per l’eccitazione è un gesto comune, che anche suo figlio sbatteva la testa per addormentarsi e che anche gli altri movimenti ripetitivi non le sembravano degni di nota.
Al compimento dei due anni la pediatra mi ha sottoposto alla M Chat ed il risultato è stato soddisfacente, perciò lei si dice tranquilla e non ritiene che il bambino abbia problemi.
2) LINGUAGGIO
Da sempre è stato un bambino comunicativo, che ha cercato di comunicare attraverso la lallazione e, prima di dire parole comprensibili, attraverso un linguaggio tutto suo, che sembrava cinese o ostrogoto. Tutt’ora la maggior parte delle cose che dice sono incomprensibili, ma sta imparando e ormai si distinguono moltissime parole di senso compiuto. Ne abbiamo contato circa 120. Dice anche frasi semplici: “Dove sei, papà”, “Il sole non c’è”, “Sole vieni fuori” e altre. Ama molto sfogliare i libri e vuole che noi gli diciamo i nomi degli oggetti raffigurati, che lui indica col dito. Ama ripetere i nomi degli oggetti che conosce. Ha però una “fissazione” col sole: spesso vuole guardare fuori dalla finestra e per diversi minuti dice “Il sole, sole dove sei? Sole vieni fuori”. Mentre dice queste frasi mi guarda e si aspetta una risposta da me, che puntualmente gli do. Non so se abbia ben chiaro il concetto di “sole” o se per lui tutto l’ambiente che vede fuori sia il “sole”.
3) GIOCO
Nel questionario ho elencato i diversi giochi che il bambino ama fare, sia da solo che insieme a noi: le costruzioni, suonare con lo xilofono o la pianola, fingere di telefonare, fingere di raccogliere qualcosa dal pavimento e mangiarla – quest’ultimo “gioco” è una sfida verso di noi perché sa che lo sgridiamo se raccoglie qualcosa da terra e la mette in bocca-, il nascondino (si nasconde lui o nasconde delle cose e noi dobbiamo trovarle)
Tuttavia spesso butta le cose per terra, come i bambini piccoli, e per lui quello è un vero e proprio gioco.
4) SVILUPPO MOTORIO
Ha iniziato a camminare molto tardi, a 19 mesi. Ora cammina bene, salta, si arrampica, scende le scale con un supporto e sale le scale da solo, tenendosi al muro. Non corre ancora, anche se piano piano sta affinando questa capacità. Sa dare calci alla palla.
In casa, però, ama molto gattonare. Lo fa sempre meno, ma continua a farlo
Allego il questionario compilato
QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE
composizione familiare; età dei componenti mamma (40), papà (40), bambino
età del bambino: 2 anni e 2 mesi
problemi in gravidanza: diabete gestazionale
NASCITA
a che settimana 40+0
Parto spontane
alla nascita : peso 3,460; altezza 52 cm; circonferenza cranica 34
indice di Apgar: 1’: 9 ; 5': 10 durata del ricovero in ospedale: 2 giorni
PRIMI MESI
allattamento: materno a richiesta per 6 mesi
inizio pappine, minestrine, ecc...: frutta a 4 mesi e mezzo, pappe a 5 mesi e mezzo
svezzamento (DISTACCO DAL SENO, o dal biberon): distacco dal seno a 6 mesi, è stato facile: lui stesso si è staccato gradualmente; il biberon lo usa ancora per il latte a colazione e la sera prima di addormentarsi
eventuali difficoltà: non è mai stato un mangione e non ha mai preso molto peso, pur seguendo la sua curva di crescita
ritmo sonno veglia, orari: quasi da subito ha dormito tutta la notte, con rari episodi di risveglio
persone che lo accudivano mamma, papà, nonna
EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione: mangia volentieri solo alcune cose ( la pasta al sugo, la pizza, la minestra di spinaci e pesce, la pasta al forno, il passato di verdure, lo yogurt, i biscotti, i crackers, la frutta) ma non ama sperimentare. Non mangia carne e pesce a pezzi; mangia da solo la frutta, i biscotti e i crackers. E’ capace di mangiare da solo e a volte riesco a farglielo fare, ma spesso fa i capricci e piagnucola se non lo imbocco. Io cedo perché è molto lento nel mangiare e voglio che mangi il più possibile, dato che è magrolino (pesa solo 10 kg) e tende a non finire la porzione che gli viene servita. Il momento dei pasti è uno stress per me e ammetto che probabilmente i problemi alimentari sono acuiti dalla mia ansia. Non rifiuta mai la frutta e il latte (la mattina beve 330 ml di latte con tre biscotti). Spesso per farlo mangiare è necessario ricorrere ad espedienti, come fargli vedere dei video musicali o cantare canzoncine.
Sonno: la sera si addormenta alle 22 e si sveglia tra le 7 e le 8. Dorme nel suo lettino vicino al nostro letto e prima di addormentarsi vuole che gli tenga la mano. Ha dormito per diversi mesi nella sua stanza, ma la primavera scorsa ci sono stati diversi episodi di pavor nocturnus, finiti solo quando abbiamo trasportato il lettino in camera nostra: se si sveglia, gli do la mano e si riaddormenta subito. Il pomeriggio dorme due o tre ore (in genere dalle 14 alle 16/17). Da quando era piccolo prima di addormentarsi “sbatte” la testa sul paracolpi del lettino (abitudine che, abbiamo scoperto, ha ereditato dal padre e dalla nonna materna)
Ha abbandonato il ciuccio a 18 mesi senza nessun problema.
SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
seduto da solo a che età non ricordo l’età precisa, ma tra i 6 e i 9 mesi
primi passi da solo a 19 mesi
capacità motorie attuali: cammina, si arrampica sulle sedie e sul divano, sta imparando a saltare e a correre (non corre ancora in maniera spedita ma sta migliorando), dà calci alla palla, sa salire le scale da solo (tenendosi al muro); tuttavia ama ancora gattonare quando è in casa.
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età: ha ancora il pannolino
RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi molto presto, a due/tre mesi
curiosità verso oggetti e persone, attenzione, capacità di seguire con lo sguardo: ha sempre avuto curiosità verso le persone, si è sempre dimostrato socievole e sorridente, ha sempre guardato negli occhi e ascoltato, si è sempre mostrato interessato agli oggetti (nei primi mesi amava molto i peluches e cercava di comunicare con gorgheggi; ora ha perso l’interesse verso i peluches)
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo: non ha mai pianto in maniera eccessiva ed è abbastanza semplice consolarlo e distrarlo dal motivo del pianto (nel primo anno come adesso)
facilità a capirlo e interagire: è stato abbastanza semplice capire le sue esigenze ed interagire con lui, è sempre stato solare
lallazione, gorgheggi: gorgheggi dai due mesi, lallazione dai 7 mesi
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi (diffidenza, paura, pianto...): diffidenza iniziale verso le persone che non conosceva, che spariva in fretta; durante i primi sei/otto mesi non sopportava di essere lasciato da noi genitori a casa dei nonni: piangeva per l’abbandono; poi si è abituato.
SVILUPPO SIMBOLICO
LINGUAGGIO:
Ha iniziato a dire le prime parole a 16/17 mesi
prime parole: tutte parole storpiate (dadda per mamma, tatà per papà, Darla per Maya (il gatto), tiglia per bottiglia e altre simili)
due parole insieme a circa 20 mesi
uso del no e del sì: non comunica ancora chiaramente usando il no e il sì per rispondere alle domande, ma se noi genitori gli diciamo che qualcosa non si deve fare, lui ripete a se stesso il comando dicendo “no, no”. A volte fa qualcosa che sa di non dover fare, ci guarda e dice “no, no”.
frase minima (verbo e sostantivo ) a 20 mesi (“luna dove sei; papà dove sei; papà vieni”)
INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI il gioco funzionale è comparso molto presto, dal momento che ha sempre amato costruire torri con le costruzioni e tutt’ora le costruzioni sono uno dei suoi giochi preferiti; il gioco imitativo è ugualmente presente: fa finta di innaffiare con un piccolo innaffiatoio, se trova uno straccio pulisce il tavolo perché l’ha visto fare a me, fa le telecronache a modo suo imitando il padre che gioca a calcio, vuole che suoniamo lo xilofono per poi cercare di fare gli stessi movimenti e ripetere la scala musicale, fa, gioca con le macchinine e dice “bu bu” (brum brum) perché l’ha visto fare da noi; nel gioco simbolico sembra sia un po’ carente: fa finta di telefonare ogni tanto, ma non gli interessano i classici giochi simbolici (per esempio non gli piacciono i peluches
DISEGNO SPONTANEO
Non ama particolarmente disegnare: all’asilo disegna scarabocchi, linee. Ama, però, che noi disegniamo oggetti in modo che lui dica il nome di ogni oggetto
ATTENZIONE nelle varie attività e interessi: media
INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE: dopo un’iniziale diffidenza, si dimostra interessato e socievole. E’ eccitato dalla presenza di altri bambini e cerca di imitarli e di comunicare con loro (a modo suo, perché non sa parlare)
figure principali cui è attaccato: mamma, papà, nonna
REAZIONI AL DISTACCO dai genitori: il primo mese dell’asilo nido è stato difficile: piangeva ogni volta che lo lasciavamo. Ora è contento di andare e vive il distacco in maniera serena. Se viene lasciato dai nonni non ha nessun problema, anzi: spesso piange perché non vuole andare via da casa loro
COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE Capisce ed esegue comandi semplici
COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI: In genere, se vuole fare qualche gioco insieme a noi, va a prendere il gioco in questione (xilofono o scatola delle costruzioni, per esempio) e ce lo porta, farfugliando qualcosa e porgendocelo. Stessa cosa fa coi libri, a cui è molto interessato: sono alla sua portata, ne sceglie uno e ce lo porta per chiederci i nomi delle cose raffigurate (che indica col dito) o per pronunciare i nomi che conosce. Se vuole guardare i cartoni animati, cerca il telecomando e ce lo porge o prova ad accendere lui stesso la TV. Non usa tanto il linguaggio per comunicare le sue esigenze, fatta eccezione per l’acqua o certi cibi, che chiede nominandoli (acqua, cracker, biscotto): spesso per chiedere qualcosa la guarda piagnucolando e poi guardando noi.
COMPORTAMENTO E’ fondamentalmente tranquillo, pur lasciandosi andare a volte a capricci facilmente gestibili. In certi momenti, se si innervosisce, butta per terra ciò con cui sta giocando (le costruzioni, per esempio). Non ama stare fermo e a volte, in genere a fine giornata, gli piace buttarsi a pesce sul divano o saltarci su.
adesione a regole, orari, limiti: i suoi orari sono abbastanza scanditi e li rispetta (si addormenta quasi sempre alla stessa ora, per esempio). Piano piano sta interiorizzando alcune regole, ma non sempre le rispetta: benché sappia che non vogliamo che butti le cose per terra, lui lo fa (a volte sembra che sia una provocazione, a volte una valvola di sfogo)
obbedienza agli adulti: in genere obbedisce se gli si chiede di portare un oggetto o se gli si chiede di sedersi sul divano per mettere le scarpette o per guardare la TV; non sempre obbedisce se gli si dice di smettere di buttare per terra le cose o di raccoglierle e metterle a posto.
reazione a divieti, frustrazioni: a volte piange o si innervosisce, spesso ripete tra sé e sé il divieto appena sentito.
paure, fissazioni: ha paura se si sveglia la notte e pensa di essere da solo; da un mese a questa parte è “fissato” col sole: vuole guardare fuori dalla finestra e per diversi minuti ripete “Il sole, dove sei sole?” e canta una canzone sul sole imparata all’asilo. Un’altra “fissazione” è quella per le canzoni: adora ascoltarle e cercare di cantarle a modo suo
SCOLARIZZAZIONE
asilo nido sì A che età 10 mesi. Il primo anno non ci sono stati problemi di inserimento ma solo di salute (si è ammalato spessissimo), il secondo anno è stato difficile il primo mese ma ora è contento di andarci.

RAPPORTI SOCIALI, amicizie, attività extrascolastiche, occasioni di incontri con altri: non abbiamo molte occasioni di incontrare altri bambini al di fuori dell’asilo
SITUAZIONE FAMILIARE
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) no
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonni, baby sitter, ecc), (descrivete come siete organizzati, la giornata tipo del bambino) Sveglia tra le 7 e le 8, viene accompagnato al nido dal papà attorno alle 8.45 e torna a casa verso le 13.45. Dorme di pomeriggio fino alle 16/17, fa merenda e poi, se si resta a casa, gioca fino alle 19/19.30. Cena, guarda un po’ di TV. Alle 20.30 torna il papà e, mentre ceniamo, lui gioca o sta a tavola con noi a spizzicare qualcosa. Alle 21.30 beve il latte e poi andiamo a letto: guarda la TV per dieci minuti, spegniamo la luce e si addormenta.
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda',- nel senso di 'chi sta ai comandi' ecc .....): abbastanza variabili; orari di sonno stabiliti; dorme nel lettino accanto al nostro letto.
tempo video (cioè passato alla televisione, video-giochi, telefonino ecc) Tra i cartoni animati e i video musicali in media un’ora/un’ora e mezza al giorno
EVENTI PARTICOLARI,
Nessuno. Ad aprile nascerà suo fratellino (lui avrà 2 anni e mezzo)

Credo che abbia ragione il

Credo che abbia ragione il pediatra riguardo alle 'stereotipie' e al resto. Dove ha imparato questo termine con conseguente preoccupazione? Come è venuta l'ansia riguardo al mangiare? Può descrivere un po' meglio il periodo e l'età delle paure notturne?
In generale lo sviluppo ora mi sembra nei limiti della norma, anche se c'è stato un lieve ritardo per il camminare.Quando ha gattonato? Come lo accudivate nel primo anno sul tappeto, libero di muoversi per raggiungere oggetti o nel box o comunque non libero di muoversi sul pavimento? Come è stato in generale il primo anno di nido?

Sono un'insegnante e ho avuto

Sono un'insegnante e ho avuto a che fare con ragazzi autistici, così ho imparato il termine "stereotipie". Abbiamo un nipotino a cui è stato diagnosticato l'autismo e che presenta stereotipie, quindi in effetti un po' d'ansia l'ho sempre avuta, già da prima che il bambino nascesse.
Anche l'ansia del cibo l'ho avuta quasi da subito perché il bambino si è sempre tenuto su un percentile basso riguardo il peso (sempre nei limiti della norma, mai sottopeso, ma rispetto agli altri bambini della sua età è sempre stato magrolino), anche se devo dire che probabilmente ha ereditato lo scarso interesse verso il cibo da noi genitori: anche noi, da piccoli, mangiavamo pochissimo.
Il periodo delle paure notturne si è verificato nella primavera scorsa, quando il bambino aveva circa 18 mesi. Si addormentava tranquillamente in salone, sul passeggino, dopo aver bevuto il latte, ed io lo trasportavo in camera sua, nel suo lettino. Così ho fatto per diversi mesi, finché in aprile ha iniziato a svegliarsi nel cuore della notte e a piangere disperatamente, senza che niente lo potesse consolare: era capace di piangere per un'ora intera, se non di più, e non serviva prenderlo in braccio, portarlo in un'altra stanza, metterlo nel passeggino e portarlo in camera nostra. Questo periodo ha coinciso col suo ritorno all'asilo dopo due mesi in cui non aveva frequentato. Una volta spostato il lettino in camera nostra, accanto al nostro letto, il terrore notturno è cessato, perché se si sveglia e piagnucola, io gli tendo subito la mano attraverso le sbarre del lettino.
Ha iniziato a gattonare tardi, verso i 13 mesi (prima strisciava come un marine). Nel primo anno stava spesso nel box e non sul tappeto e questo, a ragion veduta, probabilmente ha condizionato lo sviluppo motorio. Inoltre, durante il primo anno di nido il bambino non ha quasi frequentato: si ammalava molto spesso, in media due volte al mese (ha avuto quattro episodi di bronchite e diverse otiti), tanto che a febbraio e marzo, su consiglio della pediatra, non è andato al nido e ha ripreso a frequentare in primavera. Queste continue malattie ci hanno scoraggiato dal mettere il bambino libero sul pavimento. Le cose sono migliorate quando è arrivata la primavera, infatti ha iniziato a camminare a fine maggio.

Si può pensare quindi che gli

Si può pensare quindi che gli aspetti ambientali abbiano influito abbastanza: le modalità di tenerlo probabilmente hanno un po' rallentato lo sviluppo motorio e il ritorno al nido - più grande e consapevole dopo la prima esperienza... - ha scatenato un periodo di inquietudine e paure notturne. Se questo ora è passato si può rimetterlo, direi, un po' alla volta nella sua camerina, come normalmente si fa nella crescita, così tutti dormiranno più tranquilli, magari dopo un periodo di adattamento. Sarà da curare bene il momento della separazione notturna (così come bisogna fare per quella diurna...), facendogli prendere abitudini rassicuranti, compagnia accato al letto, fiaba, ecc., ma possibilmente non condizionanti, tipo tenere i capelli, il lobo dell'orecchio, ecc ecc.

Grazie per le risposte

Sposteremo il lettino nella cameretta durante le vacanze di Natale.
Per quanto riguarda i movimenti ripetitivi, lei ritiene che passeranno da soli col tempo e che siano collegati al ritardo nello sviluppo motorio?

Più che classificarli (

Più che classificarli ( 'movimenti ripetitivi', 'stereotipie'), cercate di coglierne il significato: sono espressioni del bambino, a un livello iniziale, sensomotorio, presimbolico, di momenti emotivi che potete magari cercare di condividere e magari capire o intuire come rispondervi. Informateci sull'evoluzione.

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