Difficoltà nell'ascolto e aggressività in classe

Gentili dottori,
Ho un bimbo di 3 anni e 4 mesi, che parla da qualche settimana (prima pronunciava singole parole e si faceva comprendere con gesti e suoni) ma ancora non fa frasi né risponde alle domande (se non alle banali, devi fare pipì, vuoi la pasta etc..).
Il bimbo è figlio unico e unico nipote, iper coccolato da tutti e direi anche viziato. Da settembre frequenta la scuola materna, prima era accudito dal padre e dalla nonna paterna durante le mie ore di lavoro, ho sempre lavorato massimo 4 ore. Le prime due settimane era molto felice di andarci, mi salutava alla porta ed era sereno anche all'uscita. Poi sono cominciati i pianti a dirotto. Stava tutto il tempo sdraiato per terra piangendo e battendo i piedi sul pavimento o sul muro senza dare a nessuno la possibilità di consolarlo. La maestra mi suggerì di prenderlo dopo tre ore per una settimana, per dargli più tempo a disposizione per abituarsi al distacco. Dopo solo tre giorni, mio figlio non piangeva più così la maestra mi consigliò di non anticipare più la sua uscita. Da quel momento tutto ok anche se almeno 2/3 volte a settimana mi veniva riferito di morsi dati a danno dei compagni, o per contesa di giochi o senza apparente e spiegabile motivo. Tutti mi tranquillizzavano trovando la causa nel fatto che ancora non parlasse bene.
Voglio sottolineare che a differenza degli altri bambini lui non aveva mai frequentato classi nido e non era capace di svolgere determinate azioni (la maestra non faceva che dirmi che non voleva colorare addirittura buttava il colore per terra quando glielo metteva in mano a meno che non si trattasse di dipingere con i pennelli o con le dita). A Natale la fase dei morsi era già terminata e durante il canto preparato dalla maestra lui partecipa serenamente e con gioia, sebbene non cantando insieme agli altri ma rimanendo al proprio posto e accennando a movimenti di danza.
La maestra lamenta sempre il fatto che lui non voglia lavorare ma è molto felice dei progressi compiuti come quelli relativi allo stare in fila, allo stare seduto, al saper riferire quando vuole andare in bagno. Due settimane fa circa mi crolla il mondo addosso perché mi si riferisce che il mio cucciolo, sebbene molto tenero e coccolone, è molto violento con i compagni, tutti sono terrorizzati da lui perché dà pugni in testa qualora si avvicinino. Io stessa ho visto che non vuole che nessuno entri nel suo spazio d'azione ma con quegli stessi bambini in contesti extrascolastici si comporta serenamente giocando ed interagendo con loro (abbiamo partecipato a due feste con i compagni e tutti lo cercano e lui si relaziona con gli altri con grosse risate e gesti d'affetto). Decido di andare da una logopedista per aiutarlo nel linguaggio e questa mi dice che lui lo ha già acquisito ma che ha un grande ego che gli ha impedito di acquisire la capacità di ascoltare e dunque di imparare. Non sa rispondere alle domande ripetendo l'ultima parola della domanda stessa. Ad esempio "vuoi il cioccolato?" lui risponde "cioccolato" così mi ha detto di abituarlo al si e al no e mi ha consigliato (dopo mia richiesta) di andare da una psicologa infantile per acquisire delle tecniche per aiutare la maestra nella gestione di questi scatti di ira che probabilmente sono dovuti al suo ego che si è scontrato con la realtà vedendolo incapace in determinate situazioni rispetto ai coetanei.
Lei esclude qualunque problema di tipo neurologico ma io resto molto preoccupata e vorrei capire se c'è qualcosa che posso fare per indagare riguardo questo tipo di comportamento.
Ad esempio non sa rispondere alla domanda "come ti chiami?" ma sa benissimo il suo nome pronunciandolo ogni qualvolta vuole fare qualcosa.
Non riesco davvero a capire se sono le preoccupazioni di una madre che ingigantiscono il problema o se si sta sottovalutando qualcosa e sia necessario indagare ancora di più.
Cosa ne pensate?
Grazie

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E

composizione familiare; età dei componenti
Papà, 38 a giugno
Mamma, 35 ad agosto
Figlio 3anni e 4 mesi

età del bambino/a
3 anni e 4 mesi

problemi in gravidanza
No

NASCITA
a che settimana
38, 5
Parto
Naturale con stimolazione con propess causa rottura delle membrane a 38 e 3
alla nascita :
peso 3070
altezza 52,
circonferenza cranica 34
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)
Tra il 75° e 90° percentile sia di altezza che di peso
indice di Apgar: 1' 10./ 5' 10. durata del ricovero in ospedale 3gg.

PRIMI MESI
allattamento: materno per 15 mesi. a orario ma richiesta per i primissimi tempi
inizio pappine, minestrine, 6 mesi e mezzo (frutta a 6 mesi)
svezzamento età 6 mesi facile
ritmo sonno veglia nei primi mesi, orari sonnellino post allattamento di un'oretta. La notte sonno di 4/6 ore
persone che lo accudivano mamma e papà per i primi 4 mesi, poi anche la nonna paterna

EPOCA SUCCESSIVA
alimentazione varia e completa, sonno regolare con difficoltà all'addormentamento da quando ho smesso di allattare
orari e modalità: di addormenta con Mamma al fianco nel suo lettino che è attaccato al lettone, toccando il mio neo e ascoltando la ninna nanna
abitudini: nessuno ciuccio o pupazzo prediletto
tempo video: dai 2 ai 3 anni 4o 5 ore al giorno tra tv e tablet. Da 2 settimane solo un'ora di cartoni in tv

SVILUPPO PSICO-MOTORIO:
dove veniva tenuto preferenzialmente dopo i primi mesi, da sveglio: in braccio, nel box, sul passeggino, sul tappeto, libero di muoversi

seduto da solo a che età
Non ricordo
primi spostamenti a che età e come: rotolando, strisciando: non ricordo
primi passi da solo a 15mesi
capacità motorie attuali nella norma
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età popò sempre fuori dal pannolino.
Raramente ha fatto pipì addosso dopo aver levato il pannolino (2 anni e mezzo)

RELAZIONE e COMUNICAZIONE nel primo anno di vita
primi sorrisi da subito
curiosità verso oggetti e persone, attenzione, capacità di seguire con lo sguardo dopo i primi mesi
facilità al pianto e facilità a consolarlo, coccolarlo,
Si
facilità a capirlo e interagire
Si
lallazione, gorgheggi
Nella norma
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi
Curioso.
modalità di accudimento:
apprensivo, preoccupato

SVILUPPO SIMBOLICO
LINGUAGGIO:
(età di inizio)
prime parole
1 anno
due parole insieme
2 anni e mezzo
uso del no e del sì
in generale da molto tempo ma come risposta a domande specifiche solo in questi ultimi giorni. Dopo consiglio della logopedista gli pongo domande che propongono questi tipi di risposta ma non sempre lui la dà a meno che non lo chieda ripetutamente. (-Vuoi il biscotto? -biscotto -no, ho detto vuoi il biscotto? -biscotto -rispondi sì o no -sì)
frase minima (verbo e sostantivo
Da un mesetto ma non sempre

INTERESSE E CURIOSITÀ PER GLI OGGETTI
USO DEI GIOCHI ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo )
Nella norma

DISEGNO SPONTANEO
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta, ecc ...
Quando era più piccolo scarabocchiava con matite e colori, dopo l'inserimento a scuola non vuole più tenere questi strumenti in mano e quando lo fa, spesso ricalca un punto fino a bucare il foglio. Da ieri si è appassionato agli acquerelli, ci ha passato ore. Lo diverte l'uso dell'acqua colorata

ATTENZIONE nelle varie attività e interessi:
breve in genere, lunga solo davanti al tablet (questo gli era consentito usarlo, adesso è bandito)

INTERESSE E CURIOSITÀ VERSO LE PERSONE ..................

figure principali cui è attaccato genitori, nonna (non sempre) zii e cugina di 7 anni

REAZIONI AL DISTACCO dai genitori
Piuttosto sereni

RAPPORTO CON LE PERSONE...
adulti
sereno se sono accondiscendenti
bambini
sereno se sono molto più grandi,
Con i coetanei
sereno in ambiente extra scolastico. Non interagisce in genere molto ma predilige il gioco solitario, da circa 15 giorni imita il comportamento degli altri, e gioca con loro se un adulto gli organizza l'attività

COMPRENSIONE DELLE COSE E DELLE RICHIESTE nella norma

COMUNICAZIONE DEI SUOI BISOGNI E DESIDERI attraverso gesti e suoni, da qualche giorno anche con le parole. Usa speso il "voglio"

COMPORTAMENTO
capriccioso
adesione a regole,
Difficile quando è nervoso
reazione a divieti
Quando non riesce a tollerare una frustrazione reagisce con pugni e piccoli strilli (da qualche giorno la violenza sembra diminuire)
paure, fissazioni nessuna

SCOLARIZZAZIONE
asilo nido no. A che età ……………. Reazioni eventuali ………….
Scuola materna a 2 anni e 9 mesi eventuali difficoltà inserimento
Descritte nel post

RAPPORTI SOCIALI, amicizie, attività extrascolastiche, occasioni di incontri con altri
Rare e relegate al fine settimana, attualmente più frequenti

SITUAZIONE FAMILIARE
altri conviventi (nonni, parenti, ecc)
No
Organizzazione familiare per l'accudimento
La mattina si sveglia e il papà è già andato via, la mamma lo accompagna a scuola e lo va a prendere o il nonno e la nonna o lo zio che lo portano a casa (dei nonni) per il pranzo, dorme un'ora e va a prenderlo il papà. Quando torna a casa dopo circa 30 minuti, torna la mamma. Di pomeriggio tutti insieme a casa tra giochi solitari o con i genitori, o al supermercato. Cena per le 19.30 e a letto tra le 9:30 e le 10:00pm (prima dal pomeriggio fino alla nanna il tempo era trascorso tra tv e tablet)
modalità educative
Permissive ma davanti ai capricci con rimproveri dai toni molto duri. Dorme tra le 9 e le 10 ore al giorno
tempo video
Adesso massimo un'ora davanti alla tv ma tra i 2 ei 3 anni e due mesi circa 5 ore al giorno tra tv e tablet

EVENTI PARTICOLARI,
cambiamenti, trasferimenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc.... no
Visite mediche, ospedale, no
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...) Tutti nella norma

Mi sembra un bambino che non

Mi sembra un bambino che non si è ancora staccato abbastanza da un mondo infantile ( letteralmente' in - fantile' vuol dire senza linguaggio) per entrare nel mondo esterno, di tutti. Il passaggio sembra per lui più lento e faticoso e ha difficoltà a imparare a stare con gli altri e gestire le inevitabili difficoltà, per cui reagisce in modo 'primitivo' e immaturo, con l'attacco e la fuga. Non sono cose che si insegnano in teoria, si impara con l'esperienza e l'intervento di adulti che mettono regole e limiti e aiutano ad affrontarli in modo comprensibile e sopportabile dal bambino. Forse in casa è ancora trattato da bambino piccolo, non si è ancora abituato al distacco fisico dalla mamma - come spesso succede ai bambini allattati al seno a lungo - per addormentarsi, ecc. Ha ancora un posto da neonato, nella culla vicino al lettone, ecc. Sono tutti aspetti che trattengono e ostacolano lo sviluppo. Un po' alla volta, non tutto insieme, bisognerà farlo uscire dal posto infantile e trovare un posto più da grande anche in casa. Certo lui non si arrenderà facilmente e non capirà facilmente che le rinunce e i cambiamenti che gli sono richiesti sono per permettergli di crescere e adattarsi meglio al mondo, ma si dovrebbe riuscire con pazienza e resistenza e anche determinazione, sapendo che più avanti si va più sarà difficile far cessare le 'cattive abitudini' ( nel senso che non sono utili per crescere).
Non sono problemi neurologici o biologici ma di imparare a vivere, cosa che si comincia fin dall'infanzia, appunto.
Il linguaggio - forse trattenuto per tutto ciò ( si sa molto poco sullo sviluppo del linguaggio ) - sembra comunque partito, e anche quello si impara dall'esperienza spontanea, badando più a capirsi e farsi capire che non al come si fa: non starei attento agli aspetti formali, ma a quelli sostanziali. Nella pratica dovrebbe imparare da sè, altrimenti si rischia anche di addestrarlo o ammaestrarlo come un pappagallo o un merlo indiano o un robot condizionato e preprogrammato.
Poco utile per diventare una persona.

Colloquio con la maestra

Gentile dottore,
Le scrivo per informarla di un episodio accaduto oggi. Ho parlato con la maestra del mio Bimbo chiedendole se avesse notato dei miglioramenti caratteriali a seguito degli incontri di logopedia e dei consigli che ho seguito per migliorare la socializzazione del bambino.
Ho fatto questa domanda per avere un riscontro dato che io e mio marito (così come le mie amiche che frequento per fare incontrare i nostri figli) abbiamo notato con nostra grande gioia che nostro figlio è molto più sereno e riesce a giocare con gli altri in maniera tranquilla. Purtroppo l'insegnante mi ha risposto non solo di non aver notato alcun miglioramento caratteriale, ma anzi che il bambino scatta quando qualcuno gli va incontro. Mi chiedo allora cosa altro io possa fare e quanto invece sia responsabilità della scuola quella di consentire ai suoi alunni di acquisire competenze come quelle dello stare insieme

Vi direi di avere pazienza,

Vi direi di avere pazienza, ci vuole tempo per abituarsi; e di cercare di badare alla situazione del bambino a casa. A scuola ci penseranno le maestre e forse, se non dicono niente, meglio non chiedere, ma aspettare che si facciano vive loro.

Grazie ancora

Ancora grazie, il suo consiglio l'ho letto solo adesso e stamattina ho riparlato con la maestra dicendole che sono a completa disposizione per quanto di mia competenza affinché questo disagio possa essere risolto. Lei ha capito cosa intendessi dire e mi ha mostrato il lato migliore di mio figlio che tra l'altro di giorno in giorno mostra di essere recettivo sia alla logopedia che alla nuova impostazione educativa che abbiamo scelto per la nostra famiglia. Grazie ancora dottore

Infinitamente grazie

Le sue parole mi hanno tranquillizzata moltissimo sebbene mi abbiano riportato alla consapevolezza che mio figlio deve crescere e io sono fondamentale in questo percorso di distacco. Mi impegnerò ad assecondare le sue voglie di autonomia cercando di supportarlo laddove necessario. La ringrazio davvero di cuore perché le mie paure mi stavano davvero portando a volerne creare un animale ammaestrato. Le auguro ogni bene e le scriverò futuri sviluppi a testimonianza di quanto accadrà.

Colloquio con la logopedista

Gentile dottore,
Sebbene mi sia molto tranquillizzata sul quadro generale che riguarda mio figlio, uno spettro torna a farmi visita ogni volta che mi fermo a pensare e cioè una frase che ripete spesso la logopedista: -tuo figlio è molto ricettivo e impara in fretta ma non risponde alle domande infatti ripete l'ultima parola della domanda stessa, è come se avesse dei vuoti nel suo apprendimento e dobbiamo capire perché.
Questa frase mi getta nel panico perché mi lascia sempre il dubbio che possa avere qualche ritardo intellettivo.
La logopedista mi ha inoltre dato un questionario che ho compilato e dovrò consegnarlo la prossima settimana. Glielo mostro e vorrei ancora una volta avere la Sua opinione.
Ps a livello comportamentale sono molto più serena anche se ieri al parco ha dato uno schiaffo ad un bambino senza nessun apparente motivo.

Le prime parole pronunciate possono essere insolite per esempio porcospino
NO
Ha una dieta limitata
NO
Ripete quello che dicono gli altri (alla fine di questo stadio può ripetere sottovoce)
SI (ripete perlopiù l'ultima parola della domanda che gli si pone)
Passa troppo rapidamente per parlare poco o nulla al uso di lunghe frasi
NO
Gli piacciono i giochi di azione ma non il contatto fisico lieve
SI, non è ben capace ad usare la forza
Ha un marcato interesse per certi giocattoli libri o video
NO, l'interesse non è marcato ma ne predilige alcuni ad altri
Ha una buona memoria uditiva e visiva
SI
Memorizza ed utilizza ripetutamente le stesse frasi
SI
Scarso gioco simbolico: può imparare e fare alcuni giochi sempre uguali con i giocattoli
NO
Scarsa capacità di comprensione del discorso: i genitori cominciano a sospettare che non senta o non stia ad ascoltare
SI, talvolta ho proprio la sensazione che mi stia ignorando
Alcuni suoni gli danno fastidio e può coprirsi le orecchie
NO
Usa il linguaggio ma non per comunicare
NO
Si sente più sicuro con certe routine conosciute e mostra tensione nelle nuove
NO
Prova difficile rispondere in modo corretto alle domande
SI
Sembra essere diventato meno ansioso ma le esperienze nuove come iniziare la scuola possono ancora turbarlo
NO
Fa domande senza prestare molta attenzione alle risposte
NO

Sono problemi della

Sono problemi della logopedista..., direi. Sta cercando di vedere se per caso non fosse uno 'spettro autistico' anche lui, è una mania ed un errore grave, a mio avviso, che oggi va tanto di moda... Cercate di non farvi trascinare nel tunnel dei test che mi sa vi proporranno.
Vi rimando alla mia prima risposta, ed eventualmente mandatemi qualche video del bambino, per vederlo un po'.

Lo farò senza dubbio

Nei prossimi giorni, appena passata la febbre, farò un video (per inviarlo cosa devo fare?) mentre gioca e mentre mangia. Ps per fugare ogni dubbio sullo spettro autistico mi consiglia visita dal NPI e di abbandonare la logopedista?
Grazie

Veda le istruzioni sulla

Veda le istruzioni sulla colonna qui a sinistra, 'video'. Quello di 'spettro autistico' per me è un concetto sbagliato, non da confermare nè da smentire, semplicemente inutile anzi dannoso, da non considerare.

Consulto neuropsichiatra

Gentilissimo dottore, dopo numerose settimane eccomi nuovamente qui a chiedere supporto per comprendere quando sta accadendo.
Ho portato il mio bambino da un neuropsichiatra perché afflitta dalla maestra che continua ad insinuare l'incapacità del bambino nell'interessarsi a tutto ciò che lei propone.
Il neuropsichiatra dopo solo tre quarti d'ora di colloquio con noi, senza aver interagito con il bambino che è stato seduto sul divano perché appena sveglio dopo il pisolino pomeridiano, ha diagnosticato disturbo della comunicazione verbale di tipo misto con decodifica incompleta, prassie orali ipospecializzate e processazione uditivo verbale immatura. Instabile, distraibile con disarmonia emotiva e a causa della considerevole ansia disordine comportamentale, cognitivamente presente, sensorialmente integro, neurologicamente indenne

Insomma mi sono terrorizzata, lui mi ha risposto che non ci sono dubbi sulla impossibile presenza di patologia autistica ma che dovrà continuare con la logopedia (che già fa da 11 settimane con risultati meravigliosi) e dovrà iniziare con la psicomotricità.

La la logopedista Non è d'accordo con tale diagnosi e mi rassicura sul fatto che mio figlio avrà uno sviluppo tale da divenire un bambino autonomo e capace al pari dei coetanei. La sua capacità di apprendimento è considerevole ma bisogna fargli comprendere le consegne se si vuole che svolga un compito, in quanto facilmente distraibile. Una volta acquisita la capacità di ascoltare non avrà più bisogno di logopedia.

Quanto le chiedo io: di chi posso fidarmi? Se fosse vero quanto dice il neuropsichiatra, mio figlio avrà una vita "normale"?

Grazie

Traducendo dal medicalese

Traducendo dal medicalese direi che il npi ha trovato il bimbo normale cognitivamente e neurologicamente, immaturo e poco pratico per gi aspetti verbali, irrequieto, poco attento, con comportamento disturbato per inquietudine e ansia e insicurezza emotiva. Non èuna diagnosi, ma una descrizione sintetica che mi sembra corrispondere abbastanza a quello che dicevo. Gli aspetti in causa sembrerebbero di tipo educativo, come dicevo nelle prime risposte. Forse non avete trovato il modo più adeguato per gestirlo, vi ci vorrebbe una mano in questo, mi sa.

Grazie

Intanto grazie. Mi sembra di capire che non ci sia alcuna patologia allora. Per farci aiutare a quale professionista dobbiamo rivolgerci? La logopedia non basta? Considerando che il dottore non ha visto mio figlio (tre quarti d'ora durante i quali il bambino è rimasto educatamente seduto, in silenzio commettendo il "gravissimo reato" di mettere il piede sul divano e di abbassarlo quando gli veniva detto di farlo) ma ha solamente ascoltato parte dei nostri racconti, come ha fatto a fare una simile descrizione? Ultima domanda: mio figlio avrà bisogno di aiuto per tutta la vita, dato che il medico quando stavamo uscendo ci ha detto che ha un problema genetico, o riuscirà ad avere una vita socialmente normale (completare gli studi, trovare una compagna, un lavoro...)?

Le dicevo di mandarmi qualche

Le dicevo di mandarmi qualche video, forse posso vedere qualcosa di più.

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