Bimbo di sei anni

Gentilissimo dottore, sono la mamma di un bellissimo bambino di sei anni compiuti da poco... i problemi sono iniziati con l'ingresso al nido avvenuto intorno ai due anni e mezzo; dopo tre mesi le educatrici mi convocarono per comunicarmi che il bambino non mostrava interesse per le attivita' e soprattutto non interagiva con i suoi compagni non avendo, a differenza di questi ultimi, un lessico appropriato. Mi consigliarono di parlarne con la pediatra o, in alternativa, con un neuropsichiatra... da qui inizio'il mio calvario! Dico mio perche' mio marito non ha mai dato peso avqualsiasi cosa negativa riguardante nostro figlio ripetendomi sempre: " sei troppo apprensiva, crescera'". Purtroppo fu la stessa risposta che mi diede la mia pediatra aggiungendo che secondo lei era un po' prestino parlare di problemi di interazione sociale a 2 anni e mezzo e che lo avevamo iscritto al nido proprio per sbloccarlo soprattutto dal punto di vista del linguaggio che era appunto carente. Le fornisco alcune informazioni inerenti il suo sviluppo sulla base del suo questionario:

Integrazione informazioni

Composizione familiare: mamma 40 anni, papa' 38 , fratellino 15 mesi eta' del bambino: 6 anni nato a termine dopo un travaglio lungo (16 ore) alla 40 esima settimana + 3 giorni, nessun problema in gravidanza se non quella di averla vissuta costantemente in ansia. Indice di Apgar 9 ad 1 min e 10 a 5 min allattamento materni per un mese poi sostituito con quello artificiale perche' non era sufficiente ritmo sonno veglia regolare ogni tre ore e mezza allattava; primi sorrisi a 3 mesi , seduto a 5 mesi e primi passi a 1 anno senza tentennamenti di sorta; accudimento esclusivo materno per i primi 4 mesi poi sono rientrata al lavoro di pomeriggio e stavo con lui solo di mattina e la sera al mio rientro. Appettito regolare, prime pappine a 4 mesi accettate volentieri; quando ha iniziato a stare seduto in maniera autonoma lo lasciavo per terra sul tappetino o nel box; inizia a spostarsi quasi subito rotolando o strisciando sul sederino... se non fosse stato per il papa' probabilmente non avrebbe mosso i primi passi relativamente presto perche' ero terrorizzata che si facesse male!il mio accudimento e' sempre stato molto apprensivo ( forse lo e' ancora!) forse perche' a seguito della depressione post partum ho sempre avuto la sensazione di "non far bene la mamma". Lallazione graduale ma tardiva (6 mesi), prime paroline ad 1 anno mamma papa' acqua, ha stentato nell'articolare frasi minime di 2 parole fino a due anni ca pero' ha sempre indicato col dito cio' che gli interessava o voleva dal cibo ai giochi. Gioco spesso ripetitivo con macchinine trenini, gioco simbolico nullo fino ai tre anni e mezzo, salturiamente ha allineato oggetti, sguardo non sempre presente e spesso non si girava se chiamato. Rapporto con gli estranei diffidente, reazione al distacco pianto quando il papa' usciva da casa. Inserimento al nido graduale con pianto facilmente consolabile appena gli si dava la sua magliettina ( tipo coperta di Linus) della quale ciucciava l'etichetta rilassandosi. Questo oggetto transizionale se l'e' portato dietro per un po', poi con l'inizio della materna mi consigliarono di farlo sparire! E' stato molto tempo davanti alla tv ed al tablet , sono stati la sua baby sitter mentre io o mio marito dovevamo occuparci di altro. Fino ai 4 anni non ha avuto nessun rapporto con cuginetti per problemi familiari e non ha frequentato parco giochi psempre per la mia fobia che potesse farsi male; spesso lo tenevo in braccio nonostante si muovesse gia' bene e sapesse camminare per "scongiurare" pericoli! Ha una sorella ( oggi 12 enne) figlia del primo matrimonio di mio marito con la quale ha sempre avuto un bel rapporto limitato ai 2 giorni a settimana nei quali stava con noi. Ricordo che ogni volta che la riaccompagnavamo a casa sua lui piangeva in maniera molto accentuata rispetto al suo solito ed era un po' difficile da consolare... poi un giorno di colpo ha smesso e sembrava quasi assentarsi al momento della separazione. Un atteggiamento che ho sempre giudicato " simpatico" prima di leggere qualcosa sull'autismo era girare su se stesso quando ascoltava musica in rv o se vedeva qualcosa che lo entusiasmava in un cartone... all'eta' di 4 anni persistendo questo suo non dialogare e non socializzare, anche sotto consiglio della pediatra, l'ho portato in un centro riabilitativo diurno che abbiamo qui da noi e, dopo diverse valutazioni con npi pedagogista psicologa e quant'altro mi hanno dato come diagnosi un sospetto DPS prima e un disturbo generalizzato poi... morale della favola per 2 volte a sett fa psicomotricita' e logopedia. Ha iniziato a 4 anni e mezzo e i risultati ad oggi ci sono stati e sul piano del linguaggio che su quello comportamentale... dopo il primo anno di materna ho fatto una brutta scoperta... una mamma della classe un giorno mi chiamo' dicendomi che suo figlio le aveva raccontato di come il mio bambino venisse maltrattato ( spesso sculacciato e lasciato da solo in classe) perche' non voleva colorare o disegnare! Fino ad allora avevo notato uno strano incupimento negli occhi di mio figlio ma credevo imputabile all'inizio di un nuovo percorso " scolastico"... invece, non era cosi' e prima di lui 5 bambini della classe avevano gia'cambiato scuola per "quella maestra" che urlava sempre... le lascio immaginare la mia disperazione, il mio disagio interiore, la mia frustrazione per non aver capito prima, per non aver saputo interpretare... cambiai scuola nel giro di mezza giornata con la paura e l'angoscia di sbagliare ancora nella scelta di una scuola inadatta...invece ho trovato un Angelo, una maestra che ha accolto e capito il mio bambino . Lui e' molto cambiato, va volentieri all'asilo sebbene non interagisca molto con i suoi compagni ma ha acquisito quelle competenze che non credevo potesse raggiungere tipo colorare disegnare imparare poesie e partecipare " discretamente alle recite scolastiche"...purtroppo ha dovuto quest'anno cambiare di nuovo compagni e, alla
Maestra curricolare si sono aggiunte altre due maestre... scrivo "purtroppo" perche' questo cambiare di continuo compagni credo( forse stupidamente) non abbia deposto a favore della sua socializzazione all'interno della classe. Sono stata convocata a dicembre dalle maestre le quali entusiaste dei miglioramenti del bambino mi hanno " comunque " proposto di dargli un " sostegno" per l'anno successivo con l'inizio delle elementari...questa proposta pero' non ha incontrato il parere favorevole della Sua Maestra perche' , le riporto testuali parole,:" ... e' il piu' scolarizzato della classe... a lui si spiega una cosa e la fa,
Agli altri devo spiegarla minimo due volte!". Sempre nella convinzione di poter sbagliare ancora ho ascoltato le altre due e ho chiesto il sostegno nonostante la questione mi abbia devastato non poco; un mese fa a colloquio col npi che lo segue mi sono stati elencati i progressi e l'entusiasmo dei terapisti per l'evoluzione positiva del bambino, informandomi che ha terminato il suo percorso in psicomotricita' e continuera' adesso
Con terapia occupazionale e logopedia. A questo punto mi chiedo e le chiedo se sto facendo bene perche' non lo so piu'; da una parte vedo un bambino solare, per nulla aggressivo, molto dolce e timido, molto migliorato nonostante persista questo linguaggio infantile e non ben articolato, dall'altra confrontandolo con altri bambini della sua eta' mi accorgo delle differenze...alterno momenti di speranza e buoni propositi a momenti di angoscia e frustrazione a seconda dei suoi comportamenti... la cosa che
Mi preoccupa molto e' la presenza di gergolalia a prosodia alterata ( come hanno scritto nelle ultime valutazioni)... lo fa quando e' inserito in contesti nn familiari come se si rifugiasse in un mondo suo , quello dei cartoni,per tranquillizzarsi. Spesso
Lo riprendo facendoglielo notare e lui, chiedendomi scusa, non lo fa piu'. Per la mia pediatra si tratta di " iperpediatricita' del soggetto" e " cosi' come e' migliorato sotto altri aspetti, migliorera' anche in questo". Io non so piu' a chi dare retta; sono in una sorta di limbo psicologico, la prego mi aiuti...

Direi che la lallazione a sei

Direi che la lallazione a sei mesi non è 'tardiva'. Forse lo sviluppo relazionale e linguistico è stato un po' ritardato da esperienze non ottimali, ma nel complesso mi sembra nella norma.
Ora parla normalmente, se capisco bene, a parte quella mostruosità terminologica che riferisce ( gergolalia ecc, da museo degli orrori delle terminologie logopediche...: servono solo a spaventare le persone). Povero bimbo! deve anche chiedere scusa! Non lo riprenda più e lo lasci parlare come crede meglio lui. Mi viene da pensare che se dava retta alla maestra principale e alla pediatra vi risparmiavate un sacco di sofferenze.
Il sostegno viene dato se ci sono gravi difficoltà comportamentali non gestibili dalla singola maestra o gravi ritardi che rendono impossibile un normale apprendimento. Non mi sembra che siamo in una simile situazione. Visto che all'asilo è andato senza sostegno, mi sembra che si possa cominciare anche la prima elementare allo stesso modo. Se poi emergeranno difficoltà si potrà sempre dare il sostegno in seguito.
Comunque mi mandi qualche video in modo che possa anche vedere il bambino. Le chiederei anche l'opinione del padre, e se partecipa anche lui alle decisioni sul bambino.

Curiosita'

Carissimo Dottore, la ringrazio infinitamente per l'attenzione concessami e per la celerita' della sua risposta( mi sono resa conto solo alla fine che le ho scritto il giorno di Pasqua... mi perdoni!). Quanto prima le inviero' dei video cosi' potra' guardare il mio bambino. Intanto rispondo alla sua curiosita' riguardo le decisioni prese in famiglia: mio marito nn e' mai stato d'accordo sul percorso intrapreso perche',a suo dire,nessuno puo' dimostrare che sia stato l'anno di "terapie" a sbloccarlo o, semplicemente, la sua evoluzione seppur tardiva. Non e' stato nemmeno d'accordo sul sostegno che, mi e' stato si concesso perche' in riabilitazione presso questo centro con " quella diagnosi" ma a deroga parziale e non totale e soprattutto con rivalutazione in seconda elementare. Secondo la sua maestra piuttosto che dell'ennesimo sostegno ( logopedia psicomotricita'e ot) avrebbe bisogno di essere lasciato diventar grande, di crescere insomma( spesso mi ripete " lascialo crescere, non stargli cosi' addosso!). Si, e' vero, sono troppo presente di mio ma quello che mi hanno detto alcuni suoi colleghi mi ha fatto sprofondare in un baratro... lui ancora non parla benissimo o non come un bimbo della sua eta'; ho fatto eeg in sonno e in veglia ed e' risultata qualche punta rolandica nel sonno che la dottoressa ritiene assolutamente normale in un cervello in evoluzione. Gli ultimi esami del sangue hanno evidenziato una carenza di vitamina D mentre l'esame audiometrico e' ok. A parte il linguaggio, o meglio, la scarsa capacita' a sostenere una conversazione, cio' che mi preoccupa e' il fatto che si relazioni poco con i suoi coetanei nonostante sia contento di andare in asilo o in ludoteca o al parco giochi... guarda gli altri, sorride, si avvicina se fanno qualcosa che gli interessa ma non tenta l'approccio vero e proprio. Diverso e' con gli adulti, forse gli danno piu' sicurezza, non so... con loro magari scambia due parole, chiede come ti chiami, che stai facendo ecc. Anche il suo psicomotricista mi ha detto di non riprenderlo quando ripete tra se' frasi di cartoni perche' e' un rinforzo positivo su una cosa che invece va o contestualizzata o ignorata. A livello di apprendimento tutte e tre le maestre mi hanno detto che non ha problemi ma, dato che si relaziona poco, con la mediazione di un adulto potrebbe" sbarcare il lunario", da qui il Sostegno. Durante l'anno scorso ho chiesto dietro consiglio del npi se ci fosse bisogno di un'assistente ma mi hanno risposto che il
Bambino era scolarizzato e indipendente!!! Un dubbio: potrebbe ,secondo lei, l'eccessivo stare davanti alla tv , nintendo e giochini vari aver rallentato il linguaggio e compromesso il guardare il mondo reale? Spesso quando guarda la tv piagnucola se qualcuno cade o si fa male come se succedesse sul serio, mentre ride a crepapelle e urla super eccitato quando gioca a super mario...ultima cosa: recentemente le maestre mi hanno riferito un particolare interesse per una bambina della classe... secondo loro si e' preso una cottarella perche' vuole stare sempre vicino a lei, arrossisce se lo guarda ma... non tenta nemmeno di parlarci. Grazie ancora e perdoni la lungaggine ma finalmente mi sento ascoltata!
Me

Mi sembra che abbiano ragione

Mi sembra che abbiano ragione quelli che le dicono di lasciargli un po' più spazio per crescere da sè. A maggior ragione quello che ha aggiunto mi fa pensare che il sostegno non sia solo inutile ma anche sbagliato e dannoso e direi a suo marito di farsi sentire di più: i genitori sono due e non deve essere uno solo a decidere le cose importanti. Sospendete tutto a aspettate di vedere come andrà da solo, per conto suo, o meglio con i normali aiuti di cui come tutti potrà aver bisogno, non specialistici: non tutti sono uguali, chi matura prima e chi dopo, chi è timido e chi no e non è detto che chi è più sfrontato e parte prima vada più lontano. Come le piante, bisogna lasciarle crescere, a 'tirarle' si strappano i rami o le radici...
Forse si è fatta sopraffare dall'ansia e forse è stata mal consigliata.

Faro' come dice, lo lascero'

Faro' come dice, lo lascero' crescere affrontando i problemi uno alla volta se verranno...lei quindi non vede nulla di patologico nel rifugiarsi nel ripetere frasi dei cartoni quando e' con piu' persone? Non devo fargli notare che e' sbagliato? Altro ancora: spesso guardando i cartoni piagnucola se cadono o si fanno male credendo sia reale...cerco di spiegargli che i cartoni non possono farsi male , ma puntualmente ha lo stesso atteggiamento...Mi piacerebbe ad ogni modo incontrarla per farle solo vedere quello che ho dentro da 2 anni a questa parte...magari me ne libererei affrontando tutto con la serenita' che il bambino merita! Ho gia' innescato il meccanismo del sostegno che mi e' stato riconosciuto sulle esclusive basi della diagnosi fatta l'anno scorso dal centro riabilitativo...al colloquio col bambino hanno chiesto a lui come si chiamasse( e a risposto) e a me come stesse andando con le terapie...e tac! Il sostegno mi e' stato riconosciuto...posso rifiutarlo ora? Come posso fare?Verra' in Puglia durante quest'anno? Col cuore, la ringrazio

Non ho in programma viaggi in

Non ho in programma viaggi in Puglia. Se crede possiamo fare un incontro via skype per parlare direttamente ( veda 'consulti privati', colonna dx in alto), magari vedendo anche il bambino. Patologico non vuol dire sbagliato e comunque i bambini imparano da quello che hanno intorno, non da correzioni continue che rischiano di avere un effetto contrario. La storia del sostegno mi sembra veramente fatta male, assomiglia alla storia delle pensioni compiacenti... Comunque da lontano, senza vedere il bambino non posso ovviamente contrastare più che tanto. La mia impressione gliela ho già detta.

Con "patologico" non volevo

Con "patologico" non volevo dire "sbagliato"...semplicemente sapere se reversibile, tutto qui. Dovro' organizzarmi con skype, al momento ne sono sprovvista, intanto le inviero' dei video. Grazie

Ho visto disegni e video: mi

Ho visto disegni e video: mi sembra che non ci sia nulla che non va. Il bambino sopporta pazientemente che Lei gli faccia quelle domande sulle figure del libro e risponde bene. Ma perchè gli fa simili cose? Rende veramente innaturale il suo rapporto con lui.
Da quello che vedo dargli il sostegno a scuola è veramente assurdo, come ingessare la gamba senza che sia rotta: l'effetto può essere solo negativo. Mi meraviglio molto che gliel'abbiano dato: e poi ci si lamenta che non vengano assistite le persone veramente handicappate!
Per carità si liberi delle sue paure e lo lasci vivere. Se si presenteranno difficoltà si affronteranno, come si deve fare nella vita. Senza offese, signora, ma mi sembra Lei ad avere dei problemi di ansia eccessiva. Segua il parere delle persone con buon senso, che pure ha intorno...

Pazientissimo e Gentilissimo

Pazientissimo e Gentilissimo Dottore, la ringrazio ancora e ancora per la Sua attenzione...so che sa(perdoni il gioco di parole) quanto le sue parole sollevino la mia anima di madre sebbene dure e dirette...se chiedo a Lei e' proprio perche' mi metto in gioco per cercare di capire, per quel che mi e' possibile, tutto quello che mi e' statto detto e fatto notare sul mio piccolino...cose che, probabilmente, avrei considerato piu' "velatamente" se non mi fossero state dette da professionisti ed esperti del settore. Come Lei, io, piu' di tutti vorrei che ai bambini fosse dato il tempo di " essere e fare i grandi" ma purtroppo, ormai spesso non e' cosi'. La cosa che ho tralasciato di riferirLe e' che all'inizio dell'iter sfociato nelle famose terapie preconfezionate fu riscontrato nel bambino un impaccio motorio generale ( non riusciva ad alternare i piedi nello scendere le scale e a saltare in maniera disinvolta e non andava ancora in bicicletta all'eta' di 4 anni) e nella motricita' fine ( mi riferirono che non riusiva ad infilare le perline in un filo) cose che ad oggi ha ampiamente superato ma che allora mi dissero che rientravano nel "quadro"!!!Per me non e' stato facile, carissimo dottore, vedere demolire con tante sconosciute parole mio figlio...settimana scorsa facevamo una passeggiata col papa' ed il fratellino (16 mesi), ad un certo punto abbiamo incontrato il cuginetto (9 anni)con un'amica che invitarono N a giocare con loro a tirare calci ad un barattolo...lui ci e' andato subito, ha tirato un paio di calci per poi iniziare a parlare per conto suo senza considerarli piu'. Sono queste le cose che ancora mi preoccupano di lui...e spesso lo fa anche a scuola! Se le maestre dicino qualcosa che non cattura la sua attenzionr, fa finta di non ascoltarle e ripete tra se' frasi di cartoni. A casa lo fa tipo un intercalare tra un gioco e l'altro e spesso mi lancia delle occhiatine complici come per dire
Dai, sto solo giocando!". Mi aiuti a capire, dottore, La prego: perche' fa cosi' specie quando ci sono altre persone che non siamo noi della famiglia? Aggiungo che col fratellino per i primi sei mesi era come se non esistesse , ora ci gioca , lo abbraccia, lo cerca, gli prende la manina e lo porta con se' in cameretta... cose impensabili fino a poco tempo fa, ma che non fa assolutamente con nessuno dei suoi compagni:( . Dove sbaglio , Dottore? Non vorrei disturbarla oltremodo, ma vorrei, se me lo permette, inviarle degli altri video dove colgo atteggiamenti strani da parte sua. Cordialmente e ,purtroppo, sempre con un nodo in gola, la ringrazio, Sonia

Anche nel secondo filmato,

Anche nel secondo filmato, col fratellino, io vedo solo un bambino che gioca, risponde, si diverte un po' col fratellino, poi forse si annoia e risponde alla mamma forse un po' scocciato. Mi domando se non debba rispondere troppo alla mamma, se Lei signora non sia troppo incalzante, se lui non debba fare sempre il bravo bambino per non dare dispiacere alla mamma. Ho veramente l'impressione che il bambino sia tormentato e quasi soffocato dall'ambiente intorno... Un altro bambino si arrabbierebbe, risponderebbe male, lui è anche troppo paziente ed educato, perbene. Se va così da anni mi sembra che il bambino sia anche troppo bravo e paziente, non vorrei che prima o poi esplodesse, non perchè 'nasconde qualcosa', ma perchè non ne può più...
Mi spieghi di cosa ha paura Lei, lasci perdere quello che Le hanno detto, quello che gli vede fare, ecc. Mi dica Lei cosa teme. Che abbia l'autismo?, o 'Lo Spettro' magari nascosto sotto un'apparenza normale e che poi venga fuori d'un tratto? Guardi che non è così, così ci possono essere altre malattie, che vengono più avanti, come il diabete, il Parkinson, la sclerosi multipla, ecc, che compaiono dopo una fase di vita normale e non si possono prevedere nè prevenire fasciandosi la testa o curandosi prima di ammalarsi.
Ovviamente non siamo tutti uguali, c'è chi è socievole, chi è timido, chi è intraprendente, chi timoroso, chi arriva prima e chi no ecc ecc, ma fa sempre parte della normalità. A lungo andare si può però far diventare malato anche un bambino sano, se si insiste nel trattarlo da malato. Finisce che si convince anche lui. Se poi gli si dà il sostegno si domanderà perchè a lui sì e ai compagni no, e magari vedrà qualche bimbo handicappato che ce l'ha, farà due più due e penserà di esserlo anche lui... A che gli deve servire una maestra di sostegno se è più bravo e più pronto degli altri, se è vero quello che dice la maestra?

E' come dice lei: da quando

E' come dice lei: da quando mi hanno detto "certe cose",ho iniziato a esaminarlo, sottoporlo a incessanti domande e richieste di prestazioni perfette e da allora sono gia' trascorsi 2 anni! Senza contare che anche il clima familiare generale nei suoi primi 3 anni non e' stato ottimale...con i limiti delle distanze La abbraccio ( me lo lasci fare!), mi ha acquietato l'anima! A presto per aggiornamenti, Sonia

Riguardo alle vostre

Riguardo alle vostre richieste su come rinunciare al sostegno: al momento non ho previsioni di viaggi nelle città indicate. Per fare una relazione è necessaria una visita diretta , ma a quanto mi consta utilizzare le prestazioni concesse dalla legge per l'handicap ( L 104/92 ) è un diritto degli interessati, non un obbligo. Anche se ha avuto la concessione del sostegno uno può rinunciarci semplicemente su decisione dell'interessato o dei genitori in caso di minore. E' inutile un'altra relazione medica perchè è facoltà dei genitori avvalersi o meno delle varie prestazioni, indipendentemente dalla diagnosi.
E' una questione solo burocratica, dovrebbe bastare una vostra dichiarazione firmata davanti all'autorità scolastica.
Cordialmente
drGBenedetti

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