vorrei capire cosa mi sta succedendo a distanza di 4 anni dalla fine della mia relazione.

Buonasera,
mi rivolgo a voi per chiedere un consiglio su come muovermi..e se è il caso di ricorrere ad uno specialista.
4 anni fa ho chiuso una relazione un pò particolare.
Lui un ragazzo dolcissimo,che mi faceva vivere una storia da favola, poi a distanza di qualche mese..è cominciato a cambiare:
- non uscire più con i tuoi amici che ti portano sulla cattiva strada.
- se vai nuovamente a ballare io ti lascio perchè io non voglio stare con una come te che è una mignotta.(solo perchè provavo a divertirmi con i miei migliori amici che tra l'altro mi proteggevano anche)
- "se mi ami vieni a vivere con me".
- "ma l'hai sentita quella notizia al tg?"(magari semplicemente mi sfuggiva o comunque lui la sentiva alla radio durante il tragitto Casa-lavoro, perchè a casa non lo vedeva il tg) "ma come fai a non sentirla ma sei proprio ignorante che non sai quello che accade nel mondo,possibile che non segui i telegiornali?" ( e mi faceva sentire inadeguata,a disagio.
e via dicendo..
cosi andammo a convivere e li, l'incubo si è fatto sempre più latente.
mi diceva che non dovevo perdere tempo ad andare a trovare mia madre perchè toglievo del tempo a lui. mi diceva che,dopo l'orario di lavoro ,dovevo tornare a casa immediatamente perchè dovevo pulire e NON VOLEVA ASSOLUTAMENTE sapere cosa facevo al di fuori di casa ( e lasciava intendere che ero una poco di buono)
in poco tempo mi ha allontanato da tutti i miei amici che avevano persino il timore di venire a trovarmi a casa.
Lui quando rientrava da lavoro,e mi trovava a casa con delle mie amiche, salutava a mezza bocca, se ne andava nell'altra stanza e faceva calare subito il silenzio, tanto che le mie amiche in giro di breve tempo andavano via perchè non si sentivano a loro agio.
Cerco' di mettermi incinta, e mi disse che se non volevo il bambino voleva dire che non lo amavo e che da me pretendeva un'altra risposta,e non una risposta negativa.
Un giorno tornata da lavoro, mi vide con dei semplici pantaloni bianchi larghi (stile estivo tipo lino) mi disse che NON dovevo mai più uscire con quei pantaloni perchè lui con le troie non voleva avere niente a che fare, me li tolse...me li lego' al collo e mi prese da dietro e me lo fece fare non dico a forza ma quasi ( io pero' percepivo la cosa come un gioco, anche se mi rimase impresso quell'episodio come un ricordo brutto, un senso di umiliazione)
Ho ricordi frastagliati, e non ho un ricordo positivo di lui,partimmo per le vacanze, quando tornammo era un litigio continuo, faceva un dilemma per tutto e mi diceva che io ero l 'esagerata,mi diceva le cose e poi quando io andavo per rispondergli,o mi diceva che non potevo ribattere e dovevo stare zitta oppure mi diceva che ero pazza e che lui quelle cose non me le aveva mai dette (dette qualche minuto prima)
Mi intimidiva con arnesi da cucina, ma non puntandomeli, ma mi trasmetteva delle sensazioni strane, quasi intimidatorie, e mi diceva a me "stai attenta con quel coltello!!!! ma che fai gesticoli? mi metti paura"
in breve tempo nel giro di un mese ho avuto un crollo evidentemente dovuto allo stress, e sono dimagrita 10 kg, tanto che la gente intorno non mi chiedeva più come stai, ma mi diceva " mamma mia quanto ti stai facendo brutta ma che hai? sei scavata in faccia" ma io non me ne rendevo conto. un giorno litigando, mi prese da dietro e mi tappo' la bocca dicendo che non dovevo parlare.
un giorno in vacanza prese e comincio' a correre come un pazzo con la macchina su una strada piena di burroni,solo perchè avevamo discusso sempre per i suoi problemi inutili. a volte mi faceva consumare rapporti con lui anche contro la mia volontà,ricordo una volta che mi disse " ok non lo vuoi fare? ok. vuol dire che non mi ami Debby.va bene cosi'",con gli occhi iniettati di odio,si girò dall'altra parte e non mi parlò più,scostandomi con forza.
e quando finalmente trovai il coraggio di lasciarlo (ci provavo da mesi ma avevo talmente tanto timore inconscio che non ci riuscivo) lui mi disse che non potevo lasciarlo nel momento più brutto della sua vita...che ero una merda perche' lui aveva un processo e io lo stavo lasciando. il processo lo aveva con la ex ragazza, il quale a me disse che lei era pazza, ma che poi andando avanti con il tempo, mi resi conto che lo aveva denunciato per percosse ed altro, lui non ha mai fatto chiarezza su questo, mi diceva solo che l'aveva denunciato per questo motivo perchè era matta. ma io mi accorgevo che stavo subendo i stessi trattamenti, tanto che vidi una foto di lei e dissi a lui :" ma la tua ex come mai era cosi secca?" e lui mi disse che era sempre stata cosi'. la rividi dopo anni che si erano lasciati, e lei non era più quella ragazza secca...ma era tornata bella. dopo la fine della nostra relazione..io iniziai a balbettare,ad avere paranoie assurde,pensieri strani,paura che potesse fare del male ai miei cari,a me,inizio' a mandarmi messaggi facendomi venire sensi di colpa,mi accusava che per colpa mia lui era dovuto andare dal neurologo, alla madre invece diceva che ero io che lo martellavo di messaggi. cosi' un giorno mi chiamò e io le dissi che o teneva a bada il figlio o lo avrei denunciato, mi chiese di vedersi un'ultima volta,5 minuti , ma io non andai.dopo quella volta me lo ritrovai sotto casa un paio di volte e ricordo che mi diceva " Debby non tremare, non voglio farti del male, avvicinati. non devi avere paura di me". era un continuo fare incubi su di lui che mi massacrava con coltelli...mi uccideva..ogni santa notte in ogni santo sogno.. ora...avrei altri mille esempi da fare ma non vorrei dilungarmi troppo, quello che voglio chiedervi è : " forse ho preso troppo alla leggera questa cosa, pensando di poterla superare con facilità come si supera qualsiasi altra storia d'amore finita male, ma io a distanza di 4 anni, quando succede qualcosa di simile a quel periodo,mi basta anche solo che qualcuno acceleri un po' di più con la macchina, ho come dei flashback di quel preciso istante con lui, e mi vengono crisi di tachicardia, respiro affannoso, poi passa, ma il giorno dopo piango a dirotto, rendendomi conto che da 4 anni a questa parte non sto piu vivendo. mi sono trasferita fuori città, ho limitato moltissimo le uscite, ho abbandonato il lavoro. ma la mia domanda è : perchè ho questi flashback ora? scusate la poca chiarezza e il passare da un discorso ad un altro, ma ho buttato giu' le righe, cosi' come mi uscivano.

Per un parere sulla propria

Per un parere sulla propria situazione personale richiedo notizie anche sulla storia evolutiva e sulla situazione ambientale, mediante il questionario-adulti indicato nella colonna qui a sinistra.
Cordialmente
drGBenedetti

Per un parere sulla propria

Buongiorno. Per un parere sulla propria situazione psicologica personale richiedo notizie anche sulla storia evolutiva e sulla situazione ambientale, mediante il questionario-adulti indicato nella colonna qui a sinistra.
Cordialmente
drGBenedetti

ho 30 anni, ho avuto sempre

ho 30 anni, ho avuto sempre una vita tranquilla, una bella infanzia, rendimento scolastico buono e amicizie altrettanto. situazione lavorativa, lavoravo in ufficio. abitativa come le ho già scritto, mi sono trasferita dopo questa esperienza. lasciando anche il lavoro.

Lei chiede di capire cosa sta

Lei chiede di capire cosa sta succedendo, ma non dà le notizie che servono a inquadrare le sue reazioni in un contesto che permetta di capirle. Come fare una foto in primo piano senza avere lo sfondo: difficile localizzare la situazione. Almeno per il mio tipo di approccio, che riguarda tutta la persona, globalmente, e non solo delle specifiche reazioni o sintomatologie.

volevo capire se era un

volevo capire se era un evento post traumatico da stress...avendo subito violenza psicologica,più che altro se era possibile avere post trauma dopo 4 anni. è come se avessi realizzato ora. questi flashback non sono normali,seguiti da attacchi di panico.

Lei si è' già, fatta una

Lei si è' già, fatta una diagnosi, e cerca conferme. Il discorso sulle diagnosi sarebbe troppo lungo, temo. E io più che di diagnosi mi occupo di persone, cercando di aiutarle a vedersi più chiaro nelle loro difficoltà. Ma per farlo seguo un metodo clinico ampio, non solo focalizzato sui sintomi o sulle cosiddette diagnosi, che in realtà tali non sono... e mi baso sulle informazioni che le dicevo, per avere un quadro più ampio possibile sui possibili fattori in gioco.

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