inizio asilo

Buongiorno dottore,
sono la mamma di .... Ci siamo visti a dicembre e volevo aggiornarla e chiederle un parere.
Da quando ci siamo visti le nostre vite sono cambiate molto. Siamo andati via da ... dove vivevamo con mia madre (dopo essere tornati dall'estero) e siamo tornati a ... a vivere in una casa tutta nostra. ... ha inziato a frequentare una ludoteca 3 volte a settimana ed andare al parco a giocare con i suoi amichetti. In questi mesi è cambiato tanto, il numero di parole che dice è aumentato anche se purtroppo siamo ancora in alto mare. Comunica a gesti e suoni a si fa capire in tutto. A settembre abbiamo inziato l'asilo e quando ci siamo trasferiti a ... visto che Lei ci aveva detto che una brava terapista avrebbe potuto aiutarlo a stimolarlo, lo abbiamo messo in lista per la logopedia e ci hanno chiamato in concomitanza con l'inizio dell'asilo.
La terapista è giovane ma dopo una prima valutazione ci ha detto le stesse cose che ci ha detto Lei in visita ed è molto contenta di ... perché collabora, è attento, segue e imita e secondo lei è molto comunicativo. Durante una di queste valutazioni si è accorta, cosa per altro confermata dal primo pediatra che lo ha visitato dopo la nascita, che ha il frenulo linguale corto. Secondo la terapista sarebbe opportuno farlo vedere da un odontoiatra per valutare la possibilità di una frenulectomia. In merito a questo volevo avere una sua opinione. Secondo lei è necessaria? Secondo la terapista un frenulo corto non impedirebbe ad ...di parlare ma sarebbe un ostacolo per l'articolazione di alcuni suoni.
Poi c'è la questione asilo. Come ci aveva preannunciato lei le maestre sono tutt'altro che collaborative. Ho avuto un colloquio ieri con una di loro e mi ha semplicemente detto che ... non parla e loro non lo capiscono (basta prestare un minimo di attenzione e lui si fa capire benissimo perché imita a gesti tutto quello che vuole. La terapista alla seconda lezioni riusciva a capire tutto quanto voleva dirle) e vive in un mondo tutto suo perché non rispetta le regole e vuole sempre giocare. Loro lo vedono piccolo in tutto quello che fa e ha insinuato ritardi e problemi di altra natura.
Al momento ha frequentato solo una decina di giorni di scuola perché è stato sempre malato. Inoltre ho notato che quando cerca di dire qualcosa loro lo sgridano e lui si mortifica a piange (tipo cercava di dire che voleva il suo pupazzo che indica mettendosi i pollici in bocca perché lo usa per dormire e loro lo hanno sgridato dicendogli che doveva smetterla di ciucciarsi il dito che è grande). Volevo chiederle se questo approccio può ulteriormente ostacolarlo. Ad agosto ha frequentato un centro estivo e anche l'educatrice mi ha detto che le prime settimane ha impiegato un po' di tempo a capire le regole ma poi le ha accettate e rispettate fino alla fine.
A scuola non ha dato nessun problema per l'inserimento, ci va sempre volentieri ed è contento. La terapista ha consigliato un'ulteriore visita neuropsichiatrica alla fine dell'anno scolastico visto che il bambino è in evoluzione e volevo anche un suo parere in merito, perché è scontato che verremmo nuovamente da lei perché viste le esperienze precedenti di neuropsichiatri non ne vogliamo più sapere.

Quindi ricapitolando: ...da dicembre è migliorato molto ( ha aumentato il lessico anche se ancora siamo a meno di 50 parole) soprattutto nella comunicazione a gesti. Imita con suoni e versi tutto quello che vuole dire. Ha frequentato altri bambini come ci aveva consigliato lei, siamo andati a vivere da soli noi 3 e a settembre ha iniziato sia la scuola che la logopedia (dove va molto volentieri) però i progressi sono pochi e lenti e sopratutto io sono in crisi perché sono circondata da gente che lo vede come un problema e insinua ritardi mentali. Lei cosa consiglia?
La saluto e La ringrazio in anticipo.

Quanto al frenulo

Quanto al frenulo sconsiglierei interventi, visto che appunto non è quello il problema e se proprio si vedrà più avanti.
Il bimbo, ora di 3 anni e mezzo,se non sbaglio, sembrerebbe in evoluzione positiva, globalmente. Visto il persistente ritardo del linguaggio è consigliabile fare un EEG nel sonno per escludere sindromi epilettiche che si manifestano solo con problemi di linguaggio.Se non è stato fatto si deve valutare l'udito.
Potrebbe essere utile per facilitare le comunicazioni usare le immagini ( foto, figure, ecc,) come nella tecnica della Comunicazione Alternativa Aumentativa ( brutto nome ma metodo utile), accompagnando le parole. La logopedista dovrebbe conoscerla.
L'approccio delle maestre non mi sembra un gran che. Si può aspettare e vedere se con l'esperienza si modifica, ma ci sarà da resistere e difendere il bambino, mi sa.... Mandatemi magari qualche video, se volete, come da istruzioni nella colonna qui a sinistra
Riporto in calce le mie impressioni alla visita quasi un anno fa.

" 2 anni e otto mesi
Bel bimbone biondo riccio. Recalcitrante a entrare, un po' intimorito, poi supera rapidamente,buon esame di realtà su ambiente e me, e quindi libera curiosità e interesse prima per l'ambiente anche con vicinanza e contatto fisico ma non diretto interesse per me, poi via via ai giochi, libri che usa con attenzione e in modo interessante e imparando dall'uso. Il tutto abbastanza da sé, pacato e tranquillo, guardando solo ogni tanto i genitori per controllo, e poi ricorrendo a loro per aiuto con le chiavi della casetta e con i librini.
Normale sviluppo psicomotorio e comportamento e attenzione e anche simbolismo, a parte il linguaggio non usato e cui non dà retta, salvo l'invito a darmi un cinque, alla fine, cosa che fa sorridendo. Alla fine si portava con sé casetta e valigetta, ma ha lasciato senza problemi.
Impressione da tutto di scarsa esperienza di linguaggio e condivisione e comunicazione, e forse di una certa iperautonomia legata alla situazione ambientale
(gravidanza parto e primi anni segnati da difficoltà di vario genere, con tre cambi di ambiente e periodo all'estero...) e alle traversie familiare passate, con genitori occupati da problemi pressanti, di lavoro, abitazione e, la mamma, di salute – Ma sembrerebbero aspetti modificabili e il bambino è in evoluzione positiva.
Invitati ad aumentare condivisione e comunicazione e linguaggio nei giochi, libri, filastrocche, canzoncine e ad aumentare esperienze sociali in ludoteca, in attesa di nido o asilo. Inoltre accompagnarlo al sonno con fiabe ecc e riprendere inviti al vasino per pipì con tranquillità.

Ho visto il video con il

Ho visto il video con il trenino elettrico nuovo: il bimbo è interessato, curioso, attento, in contatto, risponde a qualche domanda, ecc. E' una scena normale ma è quasi muta, non si parla, non solo il bambino, ma anche gli altri. Voi fate solo qualche domanda 'formale', poco interessante per il bambino, per il resto silenzio. Sarà per la situazione contingente, ma molti adulti non sanno parlare con i bambini, fanno domande banali, richiedono cose, ecc,: ovviamente i bambini non ci badano... Vi direi di evitare le domande, specie se non sono 'vere', ma sono solo test, e invece cercate di accompagnare con parole le varie attività, in modo spontaneo, nel gioco. Non per 'insegnare' al bambino, ma per essere in contatto, per comunicare a livello affettivo, emotivo, per condividere le cose che state facendo insieme e divertirsi insieme. Il bambino mi sembra disponibile. Sembra che deva solo sciogliersi, ma forse tutto l'ambiente.
Lasciate perdere i pareri del vicinato.

Non avevo visto gli altri video: tutti col trenino, va a prendere il semaforo, risponde a monosillabi, è allegro, collabora col papà a montare i binari, aspetta, tranquillo. Parla più lui dei genitori, quasi... Quando il papà gli chiede un binario glielo dà subito, mentre quando la mamma gli chiede, 'ti piace', più volte, non risponde, solo alla fine dice 'ti'... (a certi bambini non piacciono le domande...). Forse non funziona qualcosa e lui chiede 'ciuciu' (il verso del treno?), guardando il padre che armeggia. Il papà monta i binari ma non parla, poi va di là, senza spiegazioni... il bambino è un po' incerto, cerca di mettere il vagone sul binario ( bravo, è un gioco da più grandi...). Mi sembra che anche qui manchi un 'parlato', è poco più che un film muto, il padre dovrebbe accompagnare di più con parole quello che fa, spiegare, il bimbo è interessato, cerca di imparare...Finalmente il treno comincia a muoversi, con qualche difficoltà... il bambino è emozionato, gli dice ciao, lo mette lui sui binari...
Lo vedo molto cambiato da un anno fa, come un bambino che ora comunica, capisce e sta attento, molto interessato. C'è solo il ritardo di linguaggio. Certi bambini imparano tardi a parlare.
Direi di lasciarlo crescere e badare a fare insieme delle cose, come col trenino, parlando di più non per interrogarlo ma come normale comunicazione e condivisione.
All'esterno ci vorrà forse più tempo, ma in casa mi sembra che 'manca solo la parola', che probabilmente un po' alla volta arriverà. Non fategli domande, se non vere, non fategli ripetere, parlate un po' di più voi, in modo vero, per comunicare e condividere pensieri e sentimenti e emozioni.

Buonasera dottore, Oggi la

Buonasera dottore,
Oggi la logopedista mi ha fornito una relazione su ... da consegnare a scuola , vorrei che le desse un’occhiata lei e vorrei sapere il suo parere. Secondo la terapista il disturbo del linguaggio di ... potrebbe in realtà celare una disprassia verbale. Lei cosa ne pensa?
Buona serata,

Non vedo perchè la scuola

Non vedo perchè la scuola debba avere relazioni sanitarie su un bambino: la privacy dove va a finire? Si danno solo quelle di legge, a mio avviso. Consiglierei che foste eventualmente presenti anche voi genitori a ogni contatto fra tecnici e scuola.
A mia impressione il bimbo ha solo un ritardo evolutivo, dovuto a motivi ambientali. E' evidente che a 'misurarlo', come sono le valutazioni rispetto agli standard, presenti nella relazione della logopedista, emergono una quantità di differenze rispetto ai bambini non in ritardo: come fare una fotografia a un gruppo di bambini in corsa, chi parte dopo risulterà in punti del percorso arretrati, per recuperare ci vuole del tempo. E le velocità di maturazione possono essere diverse.
L'aiuto logopedico che fa lo vedo solo come una forma di allenamento che se gradito può essergli utile. Altrimenti, non avendo patologie finora verificate, le 'terapie' sono a mio avviso inutili, se non dannose su vari piani: i bambini imparano e maturano con l'esperienza, se hanno esperienze a disposizione.
La 'disprassia (verbale)' è una delle tante malattie inesistenti e indimostrate che oggi vanno per la maggiore, trasformando un aspetto in malattia. Non esistono esami medici che dimostrino la 'disprassia': ci possono essere svariate malattie a carico del sistema neuromotorio, ma non mi risulta che il vostro bimbo ne abbia segni o sintomi. Le persone possono essere più o meno abili motoriamente o impacciate senza uscire dalla normalità. E' una grave e pericolosa medicalizzazione quella che oggi trasforma ogni variazione della norma in patologie da curare. E oggi in prima linea a farlo più che i medici sono insegnanti e tecnici sanitari ecc ecc, che non dovrebbero aver titolo a parlare di malattie.
Cercate comunque di non mettervi in conflitto col la scuola o con gli operatori, cercando di usare la diplomazia per difendere comunque il vostro punto di vista. Il mio consiglio è sempre di sentite tutti i pareri ma poi ragionare con la propria testa.

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