Aggiornamenti a distanza di 10 mesi

Buongiorno gentile dottore,

Le ho scritto la prima volta nel aprile del anno scorsso quando mio figlio aveva 4 anni e avevo promesso che sarei tornata con degli aggiornamenti. Le ricordo che mio figlio Matteo é stato diagnosticato con disturbo dello spettro autistico 2 anni fa. Da allora sono cambiate tante cose, tranne la diagnosi.
Cerco di farla breve. Matteo ha iniziato a dire le sue prime parole poco piu di un anno fa. La situazione attuale e che lui é sempre indietro rispetto ai suoi coetanei, pero ha fatto un grande passo avanti. Dopo una valutazione, la logopedista dice che il linguaggio e pari ad un bambino di 2 anni e mezzo. Ultimamente ho notato che spesso fa domande del tipo "dove vai" (quando nota che sto per uscire", "chi é" (quando qualcuno mi chiama al telefono)"quale" (se lui deve sciegliere tra un oggeto e altro, e quindi chiede il mio parere). A volte dice delle frasi anche lunghi ma non spesso. C'e stata una situazione quando lui e la sorella guardavano la tv, lei dice : Guarda Matteo, un mostro. E lui risponde: no, non é un mostro, é un pesce.
Ci sono dei momenti, per fortuna tanti quando ci sorprende con qualche nuove parole oppure frasi corti, pero comunque resta ancora indietro. La cosa positiva secondo me e che tutto quello che dice anche il poco che dice, e coerente e logico. Magari a volte mi fa pensare perche ha detto così, ma dopo che rifletto un po' capisco cosa intendeva. Piano, piano impara ad usare corretamente i pronomi e il plurale del sostantivo. Prima faceva un po confusione. In generale le parole usate da lui le posso clasificare in quelle dette bene, quelle comprensibile, con qualche difetto di pronuncia, e quelle dette male, ma ho notato che con tempo le parole pronunciate male, aquisiscono la pronuncia piu o meno corretta
RELAZIONE E COMPORTAMENTO
Avevo notato che a volte quando lui è entusiasto per qualche ragione, magari perchè li ho comperato l'ovetto kinder, lui subito vuole condividere la gioia con delle persone anche quelle che magari non le conosce dicendo "guarda, l'uovo kinder!". Naturalmente la maggior parte delle persone si fermano e iniziano una discussione con lui e Matteo non si tira indietro, prende subito confidenza. Ho fatto presente questa cosa alla psicoterapeuta, e lei ha detto che l'ho devo bloccare subito, perchè non va bene. Lei cosa ne pensa? Cosa devo fare?
Al asilo mi parlano che va sempre tutto bene. A volte vedo dei disegni scarabocchi fatti da Matteo, ma accanto al disegno la maestra scrive sempre cosa lui in realtà ha disegnato, cioè da un significato, ad esempio: una casa blu, il cappelo di babbo natale, una barca.
Quando li chiedo cosa hai fatto al asilo lui si limita solo a dire cosa a mangiato e che ha dormito, basta. Se li chiedo se ha giocato con qualche amico lui dice di no. Ma dice che gioca con la maestra Sara, che è la maestra di sostegno.
Ho notato un miglioramento nel gioco simbolico: Quando gioca con le costruzione fa spesso una torre alta e dice che arriva fin sulla luna. Quando fa il bagneto, sempre con le costruzioni fa una barca, oppure uno "squalo" e finge di creare situazioni di pericolo. A volte fa parlare due personaggi tra di loro. A volte ha in mano un oggetto ma lui dice che è qualcos'altro. Ad esempio ha preso una collana di palline colorate dalla sua amica e la faceva camminare per terra. Secondo lui era un treno. Spesso chiede la mia participazione, oppure quella della sorella.
In generale il suo compotamento è abbasstanza tranquillo, segue le regole (meno le regole della casa)ma a volte è provocatorio e vendicativo, sopratutto si arrabbia se non li compro il gioco che vuole, fa una sceneggiata de 30 minuti poi si calma, a volte mi dice che sono cattiva, si arrabbia con la sorella quando fanno la gara chi arriva per primo alla macchina ed e lui a perdere. Spesso l'ho devo ricattare se voglio che lui faccia quello che li chiedo. Quindi capisco che spesso non si tratta della mancanza di comprensione, ma di pigrizia e mancanza di motivazione.
Preferisce i giochi fisici, anche se al livello motorio non è proprio un atleta. Ama giocare a nascondino, anche se non si nasconde bene, il gioco con la palla, a correre per tutta la casa quando c'è un "mostro" a seguirlo. Tutte le mattine porta con se un giocatolo e appena arriva l'ho mette nel armadietto
L'anno scorsso quando lui aveva 4 anni, la psicoterapeuta che l'ho segue da 2 anni, mi dice in un ocasione, a voce che forse Matteo non ha autismo, perche lui dice e fa delle cose che un bambino con autismo non farebbe mai. Ma da allora e passato un anno e niente si é mosso. Mi avevano detto che è da rifare il test ma non è cambiato niente. Ho l'impressione di essere abbandonata perche alla fine, nessun neuropsichiatra ha conosciuto Matteo fino in fondo. In 3 anni sono stati 3 neuropsichiatri e ciascuno di loro hanno visto Matteo una volta senza avere un quadro completo basato sulle proprie osservazioni.
Abbiamo conosciuto a giugno del 2017 il nuovo pediatra di Matteo. Siamo andati anche con la sorellina, perche il dottore conosca i suoi nuovi pazienti. Dopodiche lui ha fatto un controllo di routine ai bambini, li abbiamo detto del problema di Matteo, e lui era rimasto perplesso, perche durante la visita, lui chiacchierava e cercava l'attenzione del dottore facendoli vedere il suo nuovo camion. Quindi il medico ha chiesto a Matteo come si chiamava, li ha chiesto di contare, e di mostrare i colori e le forme che c'erano davanti a lui. Cose che lui ha fatto. Il pediatra a detto che non li sembra per niente che abbia autismo. Quindi in 4-5 sei mei 2 specialisti hanno cercato di smentire il disturbo.
Abbiamo effetuato anche una visita genetica. Matteo è stato bravo e collaborativo (forse dalla paura) e in conclusione il genetista ci ha detto che a lei non sembrava che Matteo fosse un caso grave o che abbia qualcosa di evvidente e ci ha detto che per legge possiamo chiedere ulteriori esami ma letta tra le righe ho capito che non era il caso di traumatizare il bambino con delle analisi che probabilmente rivellerano qualcosa di insignificativo oppure qualcosa che non avra una risoluzione.
Detto questo gentile Benedetti, sento che la strada da fare è ancora lunga. Purtroppo la preoccupazione mi ha trascinato sul bordo di un precipizio e sono arrivata a non riuscire a distinguere la realtà di mio figlio . Sono molto confusa e non riesco a trovare la strada giusta per me, per mio figlio ma anche per tutta la famiglia. Sono 2,5 anni che non riesco a guardare le foto di tutti noi prima di quel maledetto 4 giugno 2015, quando ci hanno communicato il loro sospetto. Devo ammetere che sono fissata con questo problema e spesso trovo rifugio e speranza leggendo suo blog. Mi sento sospesa tra due dilemme: C'è o non c'è.
Una difficolta mio figlio c'e l'ha, ma leggendo così tante informazioni sul argomento autismo, non riesco proprio capire dove piazzare mio figlio, perche non mi sembra un " candidato con tutti i requisiti" per questa malattia (scusi l'ironia)

Vorrei il suo parere, grazie mille e mi scuso sia per la lunghezza del messaggio ma anche per gli errori di scrittura, le ricordo che non siamo italiani

Il vostro caso mi sembra un

Il vostro caso mi sembra un buon esempio dell'inutilità, anzi delle conseguenze dannose, del fatto di utilizzare la diagnosi di autismo, o spettro autistico, come usa oggi, per bambini che in realtà hanno dei ritardi o delle difficoltà di sviluppo che possono avere tante cause, individuali e ambientali., che spesso restano sconosciute Invece il fantasma dell'autismo pervade la mente sia degli operatori che dei genitori che rischiano di non badare più al bambino in carne ed ossa ma solo di seguire le loro fissazioni e le loro paure.
Il vostro bimbo sta avendo una buona evoluzione, anche se è ancora in ritardo rispetto alla media. Ha fatto diversi esami che non hanno trovato alcuna malattia, d'altronde mi sembra che la difficoltà principale sia il linguaggio. Una volta sarebbe stato diagnosticato come Disturbo specifico del linguaggio, ma ora è venuta la moda dello spettro autistico. Vi consiglierei di dimenticarlo, i ritardi di linguaggio di solito evolvono positivamente, nel senso che il bambino recupera un po' alla volta, anche se a volte mantenendo un po' di ritardo, nel senso che il bimbo appare come un po' immaturo, più piccolo della sua età. Non si possono fare previsioni sul futuro, nè ci sono interventi da fare per prevenire eventuali difficoltà future, ad esempio di apprendimento scolastico. A mio avviso e nella mia esperienza è meglio andare avanti giorno per giorno cercando di affrontare al meglio le difficoltà eventuali man mano che si presentano.
Non vedo niente di negativo nel comportamento del bambino che descrive, non vedo perchè bisognerebbe bloccarlo. Anzi, è bene lasciarlo che esplori e sperimenti la realtà secondo la sua curiosità e le sue inclinazioni, limitandosi a badare a pericoli o limiti necessari. Cerchi di non badare alle diagnosi ( evitando anche di leggere la quantità di assurdità che trova in internet, frutto di interessi diversi e propaganda, più che altro), ma di limitarsi a seguire il bimbo lasciandolo libero di crescere. Mi mandi qualche video ancora, se vuole.

Grazie mille per la sua

Grazie mille per la sua risposta. Appena e pronto il video glielo mando. Avrei bisogno di un consiglio per quanto riguarda l'atteggiamento di Matteo al momento dello distacco quando va al asilo. In generale lui apparentemente accetta di andare volentieri a scuola ma ultimamente insiste di portare con se dei giochi, ad esempio una palla, una torre fatta con le costruzioni etc. Io li dico di no, di scegliere un gioco meno ingombrante, cosa che lui l'ho fa. Magari prende una macchina piccola. Ma appena arrivati a scuola, mette la giacca e il giocatolo nel armadietto, entra nella sezione e saluta le maestre, di punto in bianco si gira e mi chiede il giocatolo che l'abbiamo lasciato a casa. Prende la giacca del armadietto e si prepara per andare a casa a prenderlo. Non piange e non fa delle sceneggiate, ma fa una faccia per quanto lui non prova ad essere drammatica, li viene solo un falso sorriso. Ho l'impressione che è solo un pretesto per non andare a scuola. Dopo mi saluta dalla finestra e sembra che il conflitto sia risolto. Però il fatto che ci prova tutte le mattine mi lascia un po sconcertata. La maestra dice di portare una foto con un giocatolo, ma il problema è che lui non chiede la stessa cosa. Anche se io facesse a modo suo, comunque Matteo inventerebbe una altra scusa per fare a me questo piccolo spettacolo. Io non voglio accontentarlo in tutto, vorrei che lui impari ad accettare il "no"

Che c'è di male se fa questa

Che c'è di male se fa questa scenetta all'asilo? Mi sa che è un modo per ritardare il distacco dalla mamma, per esprimere la sua difficoltà a sopportare la separazione. Esprimendola, verbalizzandola o mettendola in scena come fa, riesce a sopportarla meglio. Anche riguardo ai 'no', esprime probabilmente la sua difficoltà a sopportarli. Sopportare le frustrazioni è per la mente come sopportare dei grossi pesi per il corpo: ci vuole allenamento per farlo, quando poi uno è allenato abbastanza, e maturato per poterlo fare, non sarà più così faticoso e difficile sopportarli e andare avanti.

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