separazione dei genitori e crisi del figlio di tre anni e mezzo

Una mamma scrive preoccupata a per il cambiamento e le difficoltà che il bimbo ha cominciato a mostrare alcuni mesi dopo la separazione dei genitori, quando le cose sembravano mettersi bene, senza conflitti e con apparente soddisfazione di tutti.

Gentile signora:... Ora le

Gentile signora:

Ilbambino è alle prese con il grosso cambiamento familiare dovuto alla separazione dei genitori. Da poco aveva dovuto affrontato un altro importante cambiamento, la nascita della sorellina, che però era un cambiamento 'positivo', mentre la separazione della famiglia è ovviamente un cambiamento 'negativo'.

Da come descrive il bambino, coscienzioso, responsabile, riflessivo (forse troppo), dal fatto che lui chieda spesso se è stato bravo, e dalle altre cose che dice penso che - come capita spesso ai bambini in occasione della separazione dei genitori- lui possa sentirsi in colpa come se fosse responsabile della vostra separazione. A volte i bambini si sentono 'cattivi' e cercano di controllarsi (come probabilmente ha fatto lui nei confronti della sorellina, reprimendo la sua gelosia e vivendola copme una colpa), nei modi che descrive.

Per fortuna mi sembra che lei trovi il giusto modo di consolarlo e aiutarlo ad affrontare questa difficile situazione. Cerchi di tranquillizzarlo assicurandogli che non è colpa sua quello che è successo, e anche che è normale a volte avere momenti di rabbia e essere gelosi e anche 'cattivi'. La sua paura più grande sembra quella di essere punito con la perdita dell'amore delle persone, in primo luogo suo e del padre. Più che le parole lo rassicureranno i fatti, se riuscirete a costruire una nuova situazione abbastanza buona al posto di quella vecchia che non lo era più.
Potrebbe esserve utile in questo momento una consulenza psicologica agli adulti per aiutare il bambino

La signora risponde ....

La signora risponde
.... Vorrei un consiglio da parte sua. Con mio marito avevamo pensato di dedicare almeno una giornata ai bambini stando tutti e 4 insieme. Magari portandoli al parco o cose del genere. Lei pensa che questo potrebbe aiutarlo ad essere più tranquillo o potrebbe generare in lui confusione. Non vorrei che la cosa alimentasse in lui false speranze peggiorando la situazione. Ed un'ultima domanda puramente pratica. Mio marito è già in cura da uno psicologo. Ci sarebbero problemi se anche io mi rivolgessi allo stesso specialista? Non so se esistono regole deontologiche che vietino la cosa.

Mia risposta:
gentile signora.
Credo che, visto che non sembrano esserci possibilità di riunificazione, forse è meglio che i bambini s'abituino ai genitori separati e ai loro differenti ambienti, compreso eventuali nuovo compagno/a, ovviamente con sensibilità e discrezione. Dubito che faccia bene ai bambini che i genitori 'fingano' di stare insieme... Se i genitori riescono a gestire e organizzare le cose senza conflitti o quasi, è tutto di guadagnato per i bambini, senza finzioni. In caso di necessità da varie parti anche nelle asl ci sono servizi di mediazione familiare, per dirimere conflitti di affidamento, ecc, senza andare in tribunale.
Quanto all'andare dallo stesso psicologo da cui va già suo marito non è vietato, ma forse può essere meglio rivolgersi a uno nuovo, per evitare anche qui rischi di confusione. Se lo psicologo ha 'in cura' suo marito non è bene che faccia nè una mediazione di coppia con voi nè che prenda 'in cura' anche lei, a mio parere, nè tantomeno che veda il bambino.

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