Dipendenza da lavoro ('workaholics')
Un signore riferisce sintomi di ansia e panico e insonnia comparsi inaspettatamente durante le ferie, e un miglioramento al ritorno al lavoro. Il tutto è comparso dopo un periodo di intenso lavoro in cui non si è risparmiato: usciva di casa prima delle sette e rientrava dopo le 19... era pressato anche da pensieri per il mutuo di casa da sostenere,con una bimba e la moglie che non lavora... ma aveva retto senza problemi il ritmo. Nota anche, alla ripresa del lavoro che in concomitanza con la ripresa dell'attività lavorativa il suo stato è notevolemte migliorato. Si domanda se è possibile che il lavoro lo facesse star meglio benchè avesse una gran voglia di stare in ferie?
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Quasi una sindrome da astinenza
Gli anglosassoni chiamano "workaholics", traducibile in "lavoralismo", la 'dipendenza dal lavoro', che non è poi così rara, specialmente fra lavoratori autonomi.
Spesso le motivazioni date possono essere realistiche, bisogno di soldi, lavoro da finire, ecc, ma finisce che diventa una specie di abitudine irrinunciabile e che quella persona sta bene solo quando è al lavoro. Le ferie in questi casi sono a volte drammatiche come nel caso in questione, innescando quasi una vera e propria sindrome da astinenza.
Come in altre 'abitudini' e dipendenze ( non solo da sostanze, o da cibo/no-cibo, o da internet!) ci sono vari aspetti da considerare: uno è quello dell''abitudine', che di per sè fa innescare meccanismi che è poi faticoso interrompere, ("le cattive abitudino sono difficili da cambiare"...) e l'altro quello delle condizioni di base che hanno fatto ricorrere a quell'abitudine come una auto-cura da altri problemi, che forse è il caso di mettere a fuoco e di approfondire.
Altrimenti il problema si ripresenterà probabilmente alle prossime ferie o anche ai week-end e non solo.
Cordialmente