Un bimbo di due anni e mezzo va all'asilo.

Una nonna mi chiede consiglio sull'inserimento del nipotino all'asilo.
L'asilo prende bambini dai due fino ai cinque anni, e lui è il più piccolo, ai primi giorni. Finora è rimasto sempre a casa, ed è un bambino molto avanti nello sviluppo, molto razionale e ragionante.
Ma dopo i primissimi giorni ora è tutto un pianto e si abbarbica alla mamma che l'accompagna. Anche gli adulti sono andati in tilt, temono di aver messo il bambino nel posto sbagliato, forse era meglio un altro asilo con bambini più piccoli, dove lui non si sarebbe sentito inferiore... Gli ultimi giorni l'hanno tenuto a casa. Sembra che le regole siano molto rigide. Non gli sembra che gli facciano la dovuta accoglienza... In realtà i primi tempi è previsto che rimanga solo due ore la mattina.... temono che l'esperienza possa essergli traumatica.

E' particolare e tipico che

E' particolare e tipico che l'attenzione si concentra sull'ambiente, che sembra non abbastanza adatto, e non sul bambino che deve affrontare il primo distacco dall'ambiente familiare, in cui è poi come un piccolo re (his majesty the baby, dicono gli inglesi), per andare nel mondo esterno, dove troverà regole diverse, persone diverse e i coetanei che non lo tratteranno da piccolo principe, ma con cui dovrà trattare alla pari. Anzi qui essendo tutti più grandi potrà essere la mascotte oppure il piccolo, comunque dovrà imparare nella nuova esperienza, giustamente graduata in modo che non sia appunto 'traumatica'.
Dal racconto sembra che siano gli adulti ad esasere andati in ansia di fronte ai segni inevitabili di difficoltà del bambino.
A mio parere se non si trovano controindicazioni particolari può essere indicato andare avanti, visto che ormai siamo in ballo, e non cambiare ambiente o tenere il bambino a casa ancora quest'anno. La reazione del bambino non sembra esagerata e anormale, se è possibile, d'accordo con le maestre, dosare bene il distacco e la durata iniziale della separazione, il bambino verosimilmente imparerà dall'esperienza nel nuovo ambiente (che fino a prova contraria sembra 'abbastanza buono'). Se invece verrà tenuto a casa o cambierà ambiente avrà da ricominciare l'esperienza e forse il ricordo, anche inconscio, della ritirata di fronte a questo impatto potrebbe restare come una cosa indigerita..
Ma credo che il problema di distacco sia essenzialmente degli adulti, e se loro reggeranno, anche il bambino lo farà.

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