mamma insicura e bimbo che dorme nel lettone

Ricevo: Gentile Dr Benedetti,
sono una mamma di 28 anni di un bimbo di 22 mesi che la notte non dorme ancora.
Riassumendo brevemente la mia storia, mia mamma nel corso della mia infanzia\adolescenza entrava ed usciva da depressione causata da lutti famigliari,ed io non sono mai stata ne una bimba felice al massimo ne sicura di me, avevo sempre,come ora, paura di dar noia.
Mio figlio è cercato e voluto,ma la gravidanza non è stata proprio il massimo,parto cesareo richiesto da me alla 37 esima settimana, e non sono riuscita neanche ad allattarlo.Nessuno si è accorto dei mie forti sensi di colpa che porto ancora ora,i quali si sono accentuati da quando sono rientrata al lavoro (ormai da 1 anno e mezzo).
Il bimbo va all'asilo, contento e mi hanno detto che è bravo,io sto fuori di casa dalle 7.30 alle 18.30, e quando torno in casa si scatena il panico. Fin da piccolo piccolo dormiva nel suo lettino, ero riuscita a farlo addormentare li, dallo svezzamento poi anche tutta la notte.
Ora non si addormenta se non nel lettone, se provo a metterlo nel lettino diventa isterico, ma la notte piange, si agita,p arla, vuole giocare. Io non riesco ad aiutarlo in nessun modo e mi sento molto inadeguata, per di più non troviamo una linea comune da seguire con mio marito.
Ho provato ha chiedere se troviamo uno specialista che ci aiuta, ma lui dice che è piccolo e che ha solo voglia di stare con noi. Ma me non sembra un modo sano così
Cosa mi consiglia di fare?
Ringrazio per La Sua attenzione

Gentile giovane mamma che si

Gentile giovane mamma che si sente in colpa,
vorrei poterla rassicurare e 'tirare su': il fatto stesso che si sente in colpa dice probabilmente che le sue 'colpe' sono molto minori di quelle che si sente..., ma lei si tormenta e si impedisce forse di godere delle cose che ha. Non si può essere perfetti, neanche come genitori, ma ciò non significa essere inadeguati.

Il suo bambino va all'asilo, è contento, è bravo, ma ovviamente le fa un po' scontare le cose quando Lei torna a casa e di notte si agita. Forse in questo caso suo marito ha ragione, si tratta di avere pazienza e un po' alla volta aiutare il bambino a crescere.
Cosa vuol dire si scatena il panico?, e da quando ha perso l'abitudine a dormire nel suo lettino per voler invece stare nel lettone?
Forse il bambino sente il distacco dalla mamma e reagisce cercando di controllarla, con bizze e pretese di comandare lui. Questo può far prendere cattive abitudini, difficili poi da cambiare, ed è utile invece mantenere ben saldamente le briglie in mano agli adulti, in modo da non farsi prendere la mano. E' opportuno rassicurarlo pazientemente e sopportarlo, ma non lasciarlo comandare lui, che non serve minimamente a rassicurarlo...
Ovviamente la notte è difficile trovare la voglia di giocare: cerchi di ritagliarsi un po' di tempo da godersi il suo bambino di giorno, e forse la notte dormirete meglio tutt'e due.
Probabilmente se superate un po' le incertezze e sensi di colpa (non so suo marito, magari lui ha un altro modo...), riuscirete a riprendere le redini della situazione, che non mi pare così grave.
Cordialmente
dr GBenedetti

Grazie Dottore della

Grazie Dottore della tempestiva risposta.
Il "panico" che si scatena è data dalle tante cose che ci sono da fare al rientro da lavoro e lui che magicamente,in una frazione di secondo( come dice mia madre) cambia.salti sul divano,lanci di giochi e ultimanente anche sputi,rivolti esclusivamente a me.
Mio marito è molto più calmo,riesce a parlarci,lo calma ma la maggior parte delle volte scavalca il mio ruolo,riprendendomi anche davanti a lui è ho notato che manda ancor di più in crisi il bimbo.
L'abitudine del lettone è praticamente dal rientro delle vacanze,anche se già prima si addormentava con noi,per poi trasferirlo in camera.Ho provato più di una sera a stare con lui in camerina,accanto al lettino,a farli sentire che ero con lui,ma dopo estenuanti pianti e urli per chiamare il suo babbo,mio marito entrava e lo portava nel lettone.Magicamente si calmava,cosa che è diventata sempre più difficile.Non è che non mi piaccia averlo con me,ma credo che farebbe meglio anche a lui riuscire a riposare tranquillo.
Circa 2 mesi fa ha avuto un attacco di febbre la notte a 42°,ed era con noi,e il timore che potesse succedere nuovamente senza che ce ne accorgessimo subito a fatto si di tidardare a provarlo a rimettere nel lettino.tantè che ora come lo vede dice " no li ,nel letto con la mamma"
Grazie per l'interessamento

Mi sembra che il problema non

Mi sembra che il problema non riguardi tanto il bambino, che per così dire 'ha il diritto' di fare così, ma i genitori, che devono educarlo, pazientemente ma con una certa fermezza, come si doma un cavallino, e non ostacolarsi a vicenda. Consiglierei di parlare chiaramente fra di voi e di riprendersi Lei il suo ruolo, più sicuro e deciso, facendo come aveva cominciato a fare, cioè stando con lui in camerina accanto al lettino: se foste d'accordo qualche sera suo marito potrebbe darle il cambio, per dividere la fatica, ma senza portarlo nel lettone. Vedrà che in una settimana le cose si rimettono a posto. E' questione di resistenza dei genitori, e al bambino non può venirne che bene, anche se sul momento farà bizze e pianti disperati. Il che non vuol dire che ogni tanto non si possa stare nel lettone, ma come eccezione, la mattina di festa, a giocare, non come abitudine per vincere la paura di stare a letto da solo.
Ma il problema principale mi sembra convincere suo marito e non contraddirvi fra di voi. Se i 'cocchieri' sono d'accordo sulla strada, vedrà che il cavallino andra pacifico, se invece non sono d'accordo si imbizzarrisce.
Stessa cosa per il comportamento diurno. Si capisce che il bambino sente la sua mancanza, ma dovrebbe bastare di aiutarlo un po' alla volta nella fatica di imparare a sopportarla. E' una 'fatica', e non una ferita, e basta l'allenamento a superarla e andare avanti più facilmente, e con meno fatica, una volta 'allenati'.
Cordiali saluti e auguri di farcela, senza drammi ma con pazienza e fermezza,

dr GBenedetti

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