famiglia disperata

Il giorno ,x y ha scritto:

> Da più di 10 anni mio nipote (che ha solo 27 anni) soffre di depressione che si è aggravata sempre più con il passare degli anni. Circa 3-4 anni fa i genitori riuscirono a convincerlo (dopo una grave crisi) a farsi aiutare da uno psichiatra.
> All'inizio sembrava che stesse avendo dei piccoli miglioramenti tanto che lo psichiatra che lo seguiva disse che il percorso con lui era concluso, ma sarebbe stato meglio se avesse continuato con degli incontri con uno psicologo, ma mio nipote non ne volle sapere.
> In questi anni vani sono stati i tentativi di convincerlo a farsi aiutare da un altro specialista.
> Adesso alla sua depressione acuta si è aggiunta anche una forma di persecuzione. Secondo lui tutti c'è l'hanno con lui, tutti gli sparlano dietro tant'è che ormai non esce neanche più di casa se non a notte inoltrata per evitare chiunque possa conoscerlo. Quando provano a farlo ragionare ha dei grandi attacchi di rabbia. In uno di questi ultimi episodi è dovuto andare al pronto soccorso perchè si era ferito con un vetro che aveva rotto dall'ira.
> Ora non sappiamo più che fare e non sappiamo come convincerlo che ha bisogno di un aiuto professionale anche perchè lui stesso dice di non farcela più (ma nonostante tutto ancora si rifiuta di trovare un aiuto).
> La prego di darmi un consiglio su come muoversi per poterlo aiutare
>
> Ringraziandola anticipatamente, Le porgo Cordiali saluti

Importanza dell'assetto familiare

Forse nell'episodio al pronto soccorso avrebbe dovuto essere visto da uno psichiatra, per valutare il suo stato, e nel caso per riprendere un contatto.

A parte ciò, sulla base della mia esperienza con casi con aspetti simili direi che il problema principale in queste situazioni, indipendentemente dalle diagnosi possibili, è spesso l'assetto familiare. Questo di solito viene ad essere pesantemente distorto, con una specie di presa del potere del figlio, che a volte può essere ancora minorenne, mentre i genitori si trovano ad essere esposti a ricatti e minacce e ad essersi privati di qualsiasi autorità o potere in casa loro e talvolta oggetto di violenza accessuale, che altre volte si scarica invece su se stesso, come nell'episodio della rottura del vetro. Spesso gli spazi della famiglia sono sovvertiti e invasi, e viene persa la distinzione fra genitori e figli. Quando si interviene in epoche abbastanza precoci, all'inizio, ancora in adolescenza, si cerca di prevenire e ripristinare la struttura familiare, quando le cose durano già da tempo la situazione è più complessa, possono essere necessari cambiamenti di ambiente, per permettere una separazione, una distanza maggiore. Si comprende il titolo della lettera: 'famiglia disperata'.
E' spesso necessaria, indispensabile, una consulenza specialistica ai genitori, o ai familiari, per ricostruire una situazione familiare vivibile per tutti e per riorganizzare spazi che spesso sono stati travolti, diminuendo la grave confusione in atto. Non è indispensabile all'inizio che venga anche il 'paziente'. Se diminuisce la confusione e la famiglia riesce a riorganizzarsi in modo più funzionale, anche l'interessato viene indotto a modificare la sua posizione e le cose possono tornare a muoversi.
Non so se il quadro che ho fatto è attinente: forse può accennare alla situazione familiare, per poter dare un parere più aderente alla situazione.

Cordialmente
dr GBenedetti

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