prescrivibilita' del farmaco Zyprexa per minori

Ricevo: Salve,
mio figlio di 14 anni ha esenzione totale dal ticket per legge 104. Da 3 mesi assume zyprexa 10mg, secondo piano terapeutico a cura del rep. di neuropsichiatria dell'ospedale X .

Il problema e' che dobbiamo pagare il farmaco (costa 138 euro alla confezione) poiche' ci hanno detto che, essendo il ragazzo minorenne ed essendo il farmaco non testato sui minori, non puo' essere prescritto a carico del SSN.

Potete confermarmi questo ?

Se invece avessimo diritto all'esenzione dal ticket , come devo fare ? Ho gia' chiesto al centro di salute mentale della mia zona e mi hanno risposto negativamente. Tra l'altro, il ragazzo e' seguito pure dal consultorio della mia zona, dalla neuropsichiatra infantile di riferimento. Anche lei mi ha confermato l'impossibilita' di usufruire dell'esenz. ticket.

Io, pero' , ho notato che in alcune regioni il farmaco viene concesso gratuitamente.

Potete dirmi se esiste una legge dello Stato (che io possa menzionare di fronte ai medici della mia regione) che regoli questa eventualita' , relativamente ai farmaci antipsicotici atipici per ragazzi minori, come olanzapina ?

Grazie infinite

Mi spiace ma non so

Mi spiace ma non so rispondere alla domanda che mi fa sul pagamento dello Ziprexa in Y, nè nelle altre regioni.
Mi sembra non solo assurdo ma addirittura perverso prescrivere un farmaco non testato per minori, - quindi che non andrebbe prescritto, visto che non è autorizzato: si sa quel farmaco che sugli adulti ha molti effetti collaterali negativi e gravi, ben conosciuti, quali il rischio di indurre una sindrome metabolica e di favorire l'insorgenza di diabete; nei minori i rischi sono ancora più elevati e non conosciuti! - e dall'altra di far pagare alla famiglia il costo esorbitante. Oltre al danno la beffa.
Oltretutto, se proprio fosse necessario un farmaco antipsicotico (se crede può dirmi il motivo per cui è prescritto) - cosa di cui non sono convinto in base alla mia esperienza - esistono gli antipsicotici di vecchia generazione che costano molto meno e non hanno minor efficacia come sedativi del comportamento e dell'attività cerebrale. Anche questi effetti hanno collaterali dannosi, ma ben conosciuti, almeno.
Cordialmente
dr GBenedetti

nuovo messaggio

Dr GBenedetti, La ringrazio moltissimo per la sua risposta.

Il farmaco è stato prescritto a mio figlio dalla neuropsichiatra dell'unità operativa di neuropsichiatria infantile dell'ospedale X. Lo avevamo fatto visitare li' a seguito di un episodio di psicosi capitato a scuola.

Le invio copia della relazione clinica.

A me e mia moglie ci è stato detto che il farmaco è necessario per ns figlio e che non è stato testato sui minori, per cui ci è stato richiesto di firmare un apposito modulo per il consenso.

Ovviamente, abbiamo chiesto se non ci fossero altri farmaci equivalenti, ma la dott.ssa lo ha escluso.

Abbiamo anche chiesto come poter fare per far prescrivere il farmaco a carico del SSN, poichè mio figlio ha l'esenzione .

Anche su queto punto la dott.ssa è stata fermissima nel dire che non è assolutamente possibile farlo, poichè, come dicevo, il farmaco non è previsto per i minori.

Oggi ho posto la stessa domanda al centro di igiene mentale della mia zona. Anche loro hanno confermato questo. Io mi aspettavo che potessero scrivermi un piano terapeutico e che, stante il fatto che il ragazzo è seguito sia dalla neuropsichiatra del X , sia dalla neuropsichiatra del Consultorio di zona, un piano terapeutico corroborato da tutte queste "attenzioni" potesse essere redatto e potesse avere validità ai fini suddetti.
Il centro di ig. mentale mi ha risposto che, purtroppo, loro non possono aiutarmi perchè si occupano delle persone maggiorenni.

Il consultorio, d'altra parte, si rimette nelle mani del X. Per cui, sembra proprio che non vi sia via di soluzione.

Grazie ancora, dottore.

Resto alquanto perplesso per

Resto alquanto perplesso per la relazione clinica: a esito di più di 20 giorni di ricovero non c'è un cenno di descrizione della sintomatologia, della diagnosi (psicosi acuta vuol dir tutto e niente), dell'evoluzione. Lo zyprexa è solo uno dei vari farmaci antipsicotici atipici, ed esistono inoltre quelli 'tipici', come dicevo.
Comunque mi sono informato: in Toscana è regolarmente rimborsato anche ai minori. Cercherò di saper in altre Regioni. Quanto riferisce mi sembra da denuncia ...

Mi pare inoltre che l'episodio 'psicotico' accennato non sia chiarito nelle sue cause nell'evoluzione e nelle prospettive. L'intervento farmacologico è solo uno dei possibili strumenti terapeutici, accanto agli interventi psicologici e ambientali, che nell'età evolutiva, e non solo, dovrebbero essere privilegiati. Limitarsi a prescrivere un farmaco senza altre indicazioni, come nella relazione di dimissione, mi scandalizza sul livello a cui un ospedale universitario famoso come il .... è sceso, se il quadro è questo.

Le consiglierei di discutere con la neuropsichiatra di zona la situazione dell'approfondimento diagnostico e delle indicazioni terapeutiche, in un ragazzo poi con problematiche diverse per cui aveva già il riconoscimento della L 104. Se crede può accennarne qui descrivendo brevemente sia lo sviluppo generale (storia, difficoltà, interventi fatti e in atto prima e dopo) che l'episodio psicotico, come è insorto, come è evoluto, ricordando anche eventuali eventi nell'ambiente e altri aspetti, cambiamenti, ecc nel periodo precedente, situazione successiva e attuale.
A questo link può leggere qualcosa sullo scompenso adolescenziale, che può forse richiamare quanto è successo a suo figlio.:

Questo padre mi ha poi

Questo padre mi ha poi inviato dei documenti clinici del figlio e anche una serie di risposte a un questionario anamnestico.

Le risposte al questionario e la scorsa degli altri documenti mi fanno pensare a una situazione di lieve sofferenza alla nascita con conseguente ritardo dello sviluppo cognitico e relazionale e difficoltà di apprendimento, che non hanno impedito però un'evoluzione costante delle sue capacità. Mi sembra si possa vedere anche una difficoltà di evoluzione della personalità, con una ancora non acquisita autonomia nell'uscita di casa, la mancanza di un gruppo di coetanei per esperienze adatte all'età.
Mi meraviglia un po' la rinuncia dell'insegnante di sostegno alle scuole superiori, che forse una scuola pubblica avrebbe garantito continuando il lavoro degli anni precedenti. Il ragazzo avrebbe avuto un percorso più protetto, sotto tutti i punti di vista.

L'episodio di scompenso e agitazione sembra nettamente collegato con l'aggressione bullistica patita a scuola, che deve aver scosso profondamente il ragazzo, in questa fase. Non so se l'ambiente l'ha 'protetto abbastanza', nè il tipo di ragazzi che lo frequentano. Forse ci sono stati altri episodi più o meno scoperti. Comunque il passaggio alla scuola superiore sembra essere stato traumatico, come a volte succede, e gli atti di bullismo possono precipitare crisi anche gravi.

Le ''allucinazioni' non sono descritte e comprese nell'insieme della situazione, mi pare, e manca la comprensione della crisi del ragazzo, con la forte agitazione sia diurna che notturna seguente al trauma, che può aver portato anche forse a esperienze confuse simil allucinatorie - specie per la mancanza di strumenti adeguati e sufficienti a reggere la situazione critica. Una rielaborazione confusa degli eventi e quasi onirica può prendere aspetti simil-allucinatori.
Viene riferito che aveva anche in passato "allucinazioni visive e uditive", ma mi pare che non ne è approfondito nè il contenuto nè altri aspetti. A volte i ragazzi 'diversi' sono oggetti di atti di bullismo, di cui spesso gli adulti non si accorgono.
Viene riferito che le "allucinazioni" sono diminuite negli ultimi tempi, ma non è dato sapere se per effetto del farmaco o della stabilizzazione ambientale e della protezione della famiglia verso rischi esterni.
Vedo che ha fatto un Day Hospital, non un vero e proprio ricovero, ma non capisco quante volte è andato al D.H. e quanti colloqui clinici psicologici ha fatto. Temo che abbia fatto solo accertamenti medici in vista dei farmaci.

Nel complesso mi sembra che la situazione non sia stata approfondita in modo sufficiente, ci si è accontentati di fare una diagnosi medica superficiale senza approfondire il quadro psicologico al fine di dare un farmaco. Questo forse poteva non essere necessario se il ragazzo fosse stato protetto e accolto in un ricovero completo di qualche giorno, per osservazione e contenimento, con la compagnia dei familiari.
La diagnosi più probabile è di uno scompenso adolescenziale post traumatico in ragazzo con lieve deficit cognitivo, reattivo a situazioni ambientali, e come tale a prognosi migliore, con adeguato aiuto.
E' possibile che il farmaco sia stato inutile, ma ora occorre andare molto cauti nel sospenderlo, comunque sotto controllo medico.
Non so cosa viene fatto ora a livello di npi extraospedaliero.

Ho l'impressione che la diagnosi sia stata troppo precipitosa, consiglierei di sentire la npi per un approfondimento basato su colloqui psicologici col ragazzo e con la famiglia per conoscere meglio tutta la situazione.
A mio avviso è importante un intervento di consulenza psicologica al ragazzo e alla famiglia per accompagnare e guidare l'evoluzione dopo il periodo critico, e il proseguimento dell'iter scolastico.
I farmaci hanno secondo me molta poca indicazione in questa fase, a meno di una sintomatologia delirante allucinatoria evidente e franca, che però non mi pare ci sia.

Cordialmente

drGBenedetti

PS: oltre che non 'passare' il farmaco (indicato o meno che fosse), si nota che la regione di residenza non 'passa' contributi per il sostegno alle scuole private....
Il servizio sanitario nazionale frammentato in tante repubblichette sanitarie, con criteri e prassi diverse da regione a regione, rischia di tornare alla situazione dell'Italia dei comuni (in epoca medievale)...

Il padre mi scrive ancora

Il padre mi scrive ancora dandomi altre informazioni sulla crisi psicotica e sugli eventi successivi:
"Il fatto di fornire a Lei le informazioni su mio figlio mi ha permesso di rivedere e chiarificare utilmente anche a me stesso tutta la situazione.
A proposito dell' episodio diciamo 'scatenante', avvenuto a scuola, che fu definito 'psicotico' dalla dott.ssa neuropsichiatra infantile ... che lo visito', esso sembrava avere effettivamente caratteristiche di sintomatologia delirante allucinatoria.
Era come se il ragazzo mischiasse realta' e fantasia. Diceva che una voce interiore gli imponeva di agire in un certo modo, pena gravi conseguenze. Allucinazione uditiva e visiva, per la quale egli diceva di vedere un essere dalle sembianze diaboliche che lo spingeva a cio'. Probabilmente, a questa allucinazione prese spunto da un film piuttosto impressionante visionato, purtroppo senza la nostra presenza, a casa di un amico .....
Il giorno della visita, alla dottoressa mio figlio si espresse con una serie di frasi che lei giudico' di contenuto contorto e incomprensibile.
... Ha preso circa 12 Kg e a scuola i professori dicono che e' sempre piuttosto "sedato" .
.... Posso chiederLe , dottore, se esiste un farmaco alternativo ? Ho sentito parlare bene del Aripiprazolo (Abilify).

Inoltre ho seguito con molto interesse i lavori della dott.ssa Hagerman del Mind Institute.
Lei si occupa di X-Fragile e molti sintomi che vedo in mio figlio sembrano essere simili
a quelli di tale sindrome. Il test molecolare lo abbiamo gia' fatto ed e' negativo.
La dott.ssa Hagerman cita farmaci regolatori delle attivita' sinaptiche che pare abbiano dato ottimi risultati, quali i seguenti (premetto che sono ingegnere elettronico, non medico, e mi scuso se non ho padronanza dei termini, mi limito quindi a riportare quanto ho letto e sentito):

-Agonisti cAMP
-Agonisti GABA, come Ganaxolone, o R-Baclofen.
-Antagonisti mGluR5, come Fenobam, STX107 e altri
-Antiossidanti , alfa tocoferol, NAC, folati
-Minociclina (antibiotico fam. tetracicline)
Cosa ne pensa, dottore ?

Grazie

La descrizione più chiara

La descrizione più chiara dell'episodio allucinatorio e del contesto in cui avvenne, con eventi scatenanti e uno stato che sembra di confusione fra realtà e immaginazione - non so se anche accompagnato da disturbi del sonno, insonnia, eccitazione, ecc, farebbe orientare forse per quelle che una volta si chiamavano 'bouffèe deliranti allucinatorie' , episodi diversi da altre 'crisi psicotiche', e con evoluzione spesso più favorevole. Mi sembra comunque che una diagnosi più chiara non sia stata definita.
Probabilmente lo ziprexa oltre all'aumento di peso e forse della glicemia (da controllare) gli dà un'eccessiva sedazione che confonde il quadro sintomatico. Le consiglierei forse di cambiare curanti, se gli appuntamenti sono così difficili, di sentire la npi di territorio per provare a ridurre gradatamente il farmaco, dopo sei mesi ormai dall'episodio, e vedere se si chiarisce la situazione. Ovviamente con controllo medico più frequente, al bisogno.
E' anche da valutare la situazione ambientale per vedere se la scuola è un ambiente adeguato o potrebbe esser meglio cambiare e anche per vedere se in famiglia ci siano degli aspetti, comprensibili visto lo stress cronico, di disfunzione a qualche livello da modificare o migliorare.
Non so se l'approccio cognitivo comportamentale sia il più indicato in una situazione come questa.
Potreste 'fare dei colloqui di prova' con altri metodi e poi valutare quello che vi convince di più.
Penserei a un approccio familiare per una valutazione del sistema nel suo complesso e poi eventualmente un approccio psicodinamico, dopo però una prima fase a livello familiare.
Provate a discuterne con la npi del territorio. La dr.ssa del ...., se è specializzata nell'area cognitiva, è probabile che non sia d'accordo , avendo diversa formazione ed esperienza. Purtroppo la situazione è questa... Non abbattetevi e cercate di orientarvi senza perdervi d'animo.
La resistenza e la tenacia sono i fattori più importanti per un'evoluzione positiva.

Non so nulla della dott.ssa che lei cita e dei farmaci che usa.
Cordialmente

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