Ritardo del linguaggio

Buongiorno,

scrivo per mia figlia che ha 34 mesi.
La gravidanza é stata regolare senza particolari problemi, il parto a termine con taglio cesareo, deciso perché dopo l'induzione con ossitocina si avvertiva una leggera sofferenza fetale, alla nascita indice di apgar a 1' 9 e a 5' 10.
La bambina é stata allattata in maniera esclusiva al seno un mese, poi visto che era una pigrona ad attaccarsi siamo passati al misto e dal terzo mese solo artificiale.
E' cresciuta molto velocemente fisicamente, prendendo circa 1kg/1kg e mezzo mentre era allattata, ed anche dopo comunque cresceva molto in peso e in altezza, ora é 100 cm per 17kg, infatti è di grande appetito, quasi fin troppo da dover trattenere. Anche le tappe di sviluppo motorio all'inizio erano regolari se non quasi un pò in anticipo, teneva la testa sollevata a due mesi, a cinque stava seduta da sola.
Poi lo sviluppo motorio diciamo che si é un pò rallentato, a dieci mesi ha iniziato a gattonare, a tredici a tenersi in piedi dandoci la mano e a quindici mesi e mezzo a camminare da sola, non ha quasi mai provato a camminare tenendosi ai mobili come tanti altri bambini.
Ora corre, balla, scende e sale le scale, non sta ferma un attimo.
Ha iniziato l'asilo nido a nove mesi, si é inserita subito bene ed é andata e continua ad andare sempre piuttosto volentieri. Oltre che all'asilo in caso di necessità sta con la tata che é una persona molto solare ed in gamba con i bambini, poi trascorre il resto del tempo con me o col papà, e qualche giorno, soprattutto quando é malata, con la nonna, che però é una persona un pò depressa e quindi cerchiamo di farlo il meno possibile.
E' una bambina socievole e molto decisa, ormai da quando aveva 18 mesi ci fa penare non poco perché vorrebbe sempre imporre la sua volontà, all'inizio addirittura si buttava per terra sbattendo la testa, anche per strada se qualcosa non le andava si stendeva letteralmente urlando. Ora non fa di queste scene, ma comunque i capricci ci sono in quantità enorme, non riusciamo mai a contenerla.
Per quanto riguarda il linguaggio a 12 mesi diceva mamma, papà, nonna e cacca, e lì si é quasi arrestata fino a novembre 2010, anche se quando le parlo capisce tutto, e si fa anche capire a a gesti e è molto espressiva anche a detta di estranei. I suoi due pediatri (pubblico e privato) ci dicevano di non preoccuparci, a 24 mesi di aspettare i 30, ai 30 di aspettare i 36, ma io sinceramente iniziavo ad essere un pò in ansia, al contrario di mio marito che per quanto riguarda nostra figlia é sempre tranquillo. A dicembre finalmente ha iniziato a dire molte più parole con noi in casa, da gennaio anche all'asilo "parla" molto di più, dico parla fra virgolette perché comunque dice tante parole ma frasi non ne ha mai dette, al massimo dice “no nanna io” e null'altro.
Per quanto riguarda lo spannolinamento abbiamo dei problemi, l’abbiamo iniziato ad agosto 2010 e in un mese è diventata autonoma per la pipì (di giorno, di notte tiene il pannolino e al mattino lo troviamo sempre molto bagnato), mentre per le feci non c’è verso, continua a farsele addosso nelle mutandine, e quando le fa si nasconde possibilmente e non vuole essere spostata né disturbata, se la prendiamo per portarla sul riduttore o sul vasino si blocca. Abbiamo provato a lasciarla fare, a portarla sul vasino con un libretto, a sgridarla, ma non otteniamo nulla.
A inizio febbraio l'abbiamo comunque portata a fare una visita presso il servizio di neuropsichiatria infantile di un' ospedale della ns città: la neuropsichiatra ha parlato tanto con noi genitori della bambina mentre lei era fuori a giocare, abbiamo parlato parecchio anche dei capricci incredibili che fa, e parlandone ci siamo resi conto che forse con lei siamo troppo morbidi.
Poi la dottoressa ha visto un momento la bambina ma molto frettolosamente a mio parere, perché le ha fatto fare un capriccio epocale per dimostrarci presumo come dovevamo essere fermi con lei: c'erano delle caramelle sulla scrivania, gliene ha dato una e le ha detto di non mangiarla subito per non rovinarsi l'appetito ma siccome la bimba non é abituata, perché o non gliele dò o se gliele dò le può mangiare, e sarà anche viziata probabilmente, si é messa a urlare e dimenarsi, quindi poi quando la dottoressa le ha chiesto di camminare si é rifiutata categoricamente. Poi la neuropsichiatra ci ha fatto uscire ed é rimasta un cinque minuti dentro con la bambina finché non ha smesso di piangere, e ci ha fatto rientrare, dicendo che comunque la bambina non ha camminato come lei voleva per osservarla bene.
Alla fine ha concluso che secondo lei un ritardo di linguaggio e di raggiungimento delle tappe motorie c'é , e soprattutto le é sembrato strano che avesse raggiunto i primi traguardi abbastanza presto rispetto alla media secondo lei, mentre per camminare ha iniziato tardi.
Ha detto di aspettare settembre che inizierà la materna e vedere se nel frattempo recupera, sennò inizierà delle terapie di psicomotricità e di logopedia.
Io mi chiedo ma se effettivamente ha un ritardo non sarebbe il caso di iniziare subito la logopedia? Cosa può cambiare a settembre con la scuola materna se già ora la frequenta in una classe di anticipatari? E da una visita così breve alla bambina come può aver capito che c'é un ritardo, solo dal colloquio con noi?
La ringrazio e mi scuso per essermi dilungata ma volevo fornire tutte le informazioni possibili.

Il problema principale mi

Il problema principale mi sembrano i capricci e la sua testardaggine e oppositività. Non perchè siano anormali, ma perchè sembrano mettervi alle corde. Per fortuna sono un po' diminuiti, almeno le bizze più vistose, segno che un qualche contenimento riuscite a farlo. La fase dell'educazione sfinterica coincide a volte con una 'sfida', uno scontro fra il bambino e l'ambiente. E' bene sostenerla con pazienza e con resistenza, senza demordere e senza spazientirsi. Siccome il controllo avviene di solito d'estate, per comodità, ormai la cosa è rimandata di qualche mese, mi sa. In questo contesto, con la bimba che si è messa a parlare di più sia a casa che all'asilo, aspetterei senza preoccuparmi. Curioso che la frase che cita ad esempio è 'negativa', cioè un rifiuto, in questo caso di dormire. Quella del 'no' è una fase di scontro con l'ambiente, ovviamente, ma probabilmente l'aver imparato a usare la parola 'no' ha fatto passare le bizze più trascendenti, è un buon segno, la bimba sta passando da un'espressione comportamentale dei suoi desideri e volontà a un'espressione simbolica, linguistica. Direi di mettere limiti ai comportamenti 'trasgressivi', ma di permetterle di manifestare i suoi sentimenti, anche di rabbia, a parole, in modo da incoraggiare l'espressione verbale dei sentimenti, invece che nelle azioni.
Aspetterei seguendo il suo sviluppo, senza fare altro, ovviamente facendo la vostra funzione di genitori nel tenere le redini e non farvele portar via. All'asilo e in casa mi sembra che abbia gli stimoli necessari a parlare.
Ma sembra una bimba simpatica e vitale. Certo con un caratterino...
Lo sviluppo psicomotorio sembra aver subito un arresto verso la fine del primo anno, per riprendere dopo qualche tempo. La coincidenza con l'andata al nido (nove mesi), fa pensare che l'esperienza possa essere stata un po' scombussolante a quell'epoca per la bambina, che ne è poi uscita con un carattere testardo e oppositivo, come 'armatura' con cui proteggersi... Ma ora è bene che un po' alla volta l'armatura diminuisca, non è molto comoda per crescere e per muoversi con agilità nello sviluppo.

Cordialmente

dr GBenedetti

Gentile Dott. Benedetti, la

Gentile Dott. Benedetti,
la ringrazio per la sua gentile risposta che mi pare puntuale e precisa. Lei senza conoscere la bambina direi che ha colto esattamente la sua natura, con la frase "Ma sembra una bimba simpatica e vitale. Certo con un caratterino..." perché é esattamente così, simpatica, socievole, gentile con i bambini più piccoli e anche con i suoi compagni.
Ha anche espresso molto bene ciò che avvertivo, e cioé che l'inserimento all'asilo così presto (ma purtroppo non abbiamo potuto evitarlo) e il mio riprendere il lavoro, che al compimento del suo anno di età é tornato a tempo pieno, ha forse causato dello scombussolamento alla nostra bambina; d'altronde fino a quel momento era vissuta quasi in simbiosi con me perché ero l'unica che l'accudiva, certo insieme al suo papà che quando c'era era molto presente, ma che per motivi di lavoro si doveva assentare spesso.
Dai 21 mesi della bambina comunque ho iniziato a lavorare part-time per avere modo al pomeriggio di andare io a prenderla al nido e per trascorrere più tempo insieme, perché mi rendevo conto che il tempo insieme era veramente poco e ridotto alla cura delle necessità primarie, cioé lavarla, preparle la cena e cenare insieme e poi metterla a nanna.
Probabilmente fino a quel momento sentendomi un pò in colpa perché ero poco presente, ai suoi pianti e capricci non reagivo in maniera adeguata e poi siamo andati un pò alla deriva lungo questa strada, in più mio marito stravede per la figlia e quindi mentre io ero quella in genere più severa lui tendeva a viziarla di più.
Inoltre nell'ultimo anno sicuramente la bambina avverte anche uno stato di tensione che é venuto a crearsi per dei problemi familiari che mettono me e suo padre in grande preoccupazione e generano anche degli scontri fra noi genitori che prima non c'erano.
Dopo il colloquio con la neuropsichiatra abbiamo sicuramente già migliorato e non cediamo più se una cosa non va bene, cercheremo di proseguire su questa strada.
Cordiali saluti.

Bene. Con i miei migliori

Bene.
Con i miei migliori auguri,
restando a disposizione

dr GBenedetti

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