Mamma confusa

Sono una mamma di un bambino di 5 anni, chiedo una vostra consulenza in quanto sono totalmente confusa dai vari esiti che mi hanno dato sulla situazione che stà vivendo mio figlio.
Da aprile 2010 mio figlio ha incominciato a balbettare e la cosa via via è andata a peggiorare con l'inizio della scuola materna.
Premetto che mio figlio stà frequentando l'ultimo anno di scuola materna, ma ha saltato il secondo per problemi di salute.
Su consiglio delle maestre mi sono rivolta al T.S.M.R.E.E. dell'USL della mia città, i quali gli hanno diagnosticato un SIGNIFICATIVO RITARDO NELLA ACQUISIZIONE DEI PREREQUISITI
Successivamente gli hanno affiancato una maestra di sostegno, la quale mi ha consigliato una visita logopedica, che ho fatto prima al T.S.M.R.E.E. i quali mi hanno detto che assolutamente non aveva la balbuzie ma bensì un forte stress psicologico, non contenta ne ho consultata un'altra all'USL e mi ha detto che il bambino ha la balbuzie e che poteva leggermente migliorare con la logopedia, ma la balbuzie sarebbe rimasta. Nella più totale confusione mi sono rivolta al centro di logopedia dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma i quali gli hanno diagnosticato un RITARDO PSICOMOTORIO e la balbuzie è quindi solo una conseguenza.
Faccio presente che il bambino è in cura nello stesso nosocomio dal giugno 2009 per un Linfoma non Hodgkin.
Che il bambino ha sempre parlato benissimo fino allo scorso anno anzi che ha un vocabolario vastissimo e ha iniziato ha parlare all'età di un anno e non ha mai gattonato.
Da mamma ho notato che quando il bambino è a casa e non frequenta la scuola non balbetta quasi mai, ma la situazione peggiora quando ci va o dopo una giornata all'ospedale per le cure.
Vorrei sapere se pensate che il problema possa essere solo una situazione psicologica dovuta al grande schock subito dovuto alla lunga ospedalizzazione o se il problema ormai è destinato a permanere e se l'unico mezzo per aiutare il bambino sia la logopedia.
Ringraziandovi anticipatamente, rimango in attesa, cordiali saluti.

Gentile signora, mi lasci

Gentile signora,
mi lasci prima fare un commento marginale. Non avevo mai sentito la sigla T.S.M.R.E.E.: ho verificato su google che è l'acronimo di TUTELA DELLA SALUTE MENTALE E DELLA RIABILITAZIONE IN ETA' EVOLUTIVA a Roma. Non so se si chiama così solo in Lazio o anche in altre parti, ma resto allibito dalla quantità e dall'assurdità di sigle che si ritrovano nella varie regioni. Poveri noi, mi viene da dire, pensando a chi conia simili termini e al ruolo che magari ha nell'evoluzione dell'organizzazione sanitaria che stiamo vedendo...

Quanto alla balbuzie del suo bambino, che ha dovuto e deve affrontare con voi il calvario della malattia di cui parla, può vedere qui una breve descrizione del disturbo, per quello che se ne sa. Mi sembra che nel suo caso la malattia le cure e i disagi che comportano debbano essere chiamati sicuramente in causa. Questi sono spesso reponsabili comprensibilmente anche di rallentamenti nello sviluppo e di difficoltà scolastiche. Quindi è possibile che si riscontri un ritardo nell'evoluzione di varie abilità cognitive o psicoaffettive, che vedrei nel caso in rapporto con lo stress di tutta la famiglia per la malattia e le ospedalizzazioni e le ansie conseguenti. Ho seguito alcuni bambini in simili situazioni, con reazioni diverse allo stress e al disagio cronico.
Non mi pronuncerei sull'evoluzione futura, ma non farei previsioni obbligatoriamente negative: penso che dipenda da tanti fattori e che l'importante sia che continuiate a resistere e ad affrontare nel modo migliore la difficile situazione per permettere al bimbo di continuare il suo sviluppo con i minori ostacoli possibili.
Più che interventi rivolti direttamente al bambino (logopedici o psicologici) mi sentirei di consigliarle eventualmente delle consulenze psicologiche rivolte alla famiglia, per essere aiutati a gestire le cose nel modo migliore possibile. Se dovesse essere consigliata un'insegnante di sostegno per la scuola elementare non è di per sè un fatto negativo. Può aiutare il bambino e quando non servisse più si può rinunciarvi. Questo bisognerà che sia valutato dal Neuropsichiatra Infantile e - almeno in Toscana - dalla commissione della Legge 104/92.
Con un fervido augurio e invito a resistere finchè necessario
cordialmente

dr GBenedetti

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)