crisi di collera di un bimbo di 2 anni e mezzo
Buongiorno,
sono la mamma di un bambino di 2 anni e mezzo che da qualche tempo ci fa un po’ preoccupare. Ogni tanto scoppia in delle vere e proprie crisi di collera urlando, piangendo, battendo i piedi in terra ( e una volta ha anche sbattuto il viso contro il pavimento) per dei motivi apparentemente incomprensibili. Non si tratta di capricci per qualcosa o per una brontolata, ma comincia ad essere contrariato per delle sciocchezze che secondo noi non sono la ragione vera, per esempio non vuole che si sbucci l’arancia o che si stia in piedi o che si sia spostato un oggetto, … Quando inizia la vera crisi non c’è niente che possiamo fare per farlo calmare, niente va più bene per lui, non vuole essere avvicinato, ma non vuole che andiamo via, ecc.. A volte arriva ad avere la saliva bianca da quanto urla. Abbiamo notato però, che se noi (io e mio marito) riusciamo a non perdere la calma, la crisi dura meno. La nostra preoccupazione è che sfoghi dei disagi che però non riusciamo a capire. E’ figlio unico ed in casa siamo piuttosto tranquilli, all’asilo va molto volentieri, mangia tutto e dorme sempre tutta la notte; quando non ha queste crisi è molto allegro, vivace e tanto affettuoso soprattutto con me. E’ un bimbo un po’ timido, deve ambientarsi negli ambienti nuovi prima di prendere confidenza e con gli altri bambini è un po’ remissivo, solo ultimamente riesce a reagire un po’ di più a chi gli vuole prendere i giochi o a chi è più prepotente, ma mai in modo violento.
Vorrei capire come dobbiamo comportarci di fronte a queste crisi e soprattutto se possono essere una fase della crescita normale di un bimbo di quest’età.
Grazie e cordiali saluti,
Chiara Lori
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Dunque, sembra che le crisi
Dunque, sembra che le crisi di collera siano cominciate solo da qualche tempo. La prima cosa che viene da chiedere è se è successo qualcosa in quel periodo o poco prima, se c'è stato qualche cambiamento nel funzionamento e nell'organizzazione dell'attività familiare. A volte gli adulti non fanno caso a piccoli cambiamenti che magari alterano un equilibrio cui il bambino era abituato.
Un grosso cambiamento, non so quando è avvenuto, è ovviamente l'ingresso all'asilo nido, che inevitabilmente toglie il bambino dall'ambiente che gli è familiare per introdurlo in un ambiente estraneo. L'inserimento viene fatto con molta attenzione, di solito, proprio perchè è noto quanto sia delicata questa fase. Ma ogni bambino è a sè e spesso ha bisogno di molto più tempo e magari di 'dosare' più opportunamente la separazione.
La rabbia sembra rivolgersi agli adulti di casa, mi sembra, mamma e papà, che in quei momenti sembra voler tenere sotto il suo completo controllo, ai suoi ordini. E grande è la frustrazione di non riuscirci, e di vedersi quindi piccolo e impotente.
Se non ci sono altri aspetti, può darsi che sposti a casa un senso di impotenza all'asilo, fuori dal suo ambiente, di fronte ad altri bambini e adulti in cui lui non è più il 're' che forse in casa era fino a poco tempo fa e di fronte a cui non ha forse ancora trovato modalità di reazione e adattamento adeguate.
Credo che la vostra osservazione sullo stare calmi e 'contenere' la crisi senza arrabbiarvi a vostra volta, quasi in una sfida a chi è il più forte, sia la scelta giusta. Cercando magari, fuori da quei momenti, di parlare di quello che può disturbarlo. Non tanto facendogli domande dirette, che di solito non funzionano, quanto facendo attenzione a sue comunicazioni spontanee, in modo da invogliarlo a parlare.
Cordialmente
dr GBenedetti