Una bambina al nido e un'educatrice troppo esigente

Su questo sito si legge una specie di resoconto un po' inquietante.
L'educatrice di un nido scrive: "buonasera sono un educatrice di nido e quest'anno ho un bambina di due anni e mezzo molto timida e riservata e, secondo me, oltre a questo è anche un pò cocciuta,..." Si chiede perchè la bimba a lei affidata non reagisce positivamente alle sue proposte e è in dubbio su quali metodi usare per superare la 'resistenza' della bambina: "Si rifiuta di fare ogni attività. Ecco io le ho provate tutte ho provato con la dolcezza, ho provato a prepararla prima facendole sembrare tutto un gioco scherzandoci su, ho provato a dirle che deve stare tranquilla perche lo facciamo insieme( lei è molto attaccata a me si è inserita benissimo e comunica molto) gli ho detto anche che se sbaglia non succede niente è un gioco e nel gioco si puo anche sbagliare, ho provato anche la durezza dicendogli che se non fa quella determinata attività non puo giocare con gli altri bambini con la palla, ho provato anche a lasciarla stare per un pò e ad usare l'indifferenza, ma niente tutto inutile...." Aggiunge "So che è una bambina sensibile e timida ma secondo me sono anche capricci. Mi rendo conto che l'anno prossimo la bambina andra alla materna e non so le altre maestre che tattica useranno, io vorrei che migliorasse un pò, ma non so proprio come comportarmi o perlomeno non riesco a capire se è tutta insicurezza o è più cocciutaggine, perche se fosse solo insicurezza con la durezza la bloccherei, se fosse cocciutaggine forse farei bene ad usarla. cosa ne pensate?e come mi devo comportare?"

Resto un po' sbigottito della

Resto un po' sbigottito della situazione descritta e dalle considerazioni dell'educatrice. Spero non sia rappresentativa del clima della maggior parte dei nidi, altrimenti si capirebbe come mai ogni tanto scoppiano casi di bambini maltrattati al nido, come anche recentemente sui giornali (vedi qui, ad esempio). Frequentando per lavoro molti nidi devo dire che talora certe educatrici - non molte, per fortuna, ma qualcuna c'è - rischiano di sentirsi investite di una missione eccessiva e non si rendono conto di travalicare i limiti del loro incarico, sostituendosi ai genitori e spesso anche a psicologi e specialisti, anche nel fare le 'esperte' e dare indicazioni ai genitori...
Purtroppo questa educatrice sbaglia completamente e non sospetta minimamente di sbagliare e di poter fare dei danni.
Questa educatrice non si accorge che sta travalicando di molto il suo compito: forse è deformata dal nome stesso del suo incarico: "educatrice"! Meglio sarebbe "assistenti", direi, renderebbe più chiaro il compito. Verrebbe da domandarsi chi ha 'educato' l'educatrice, chi le ha detto che deve comportarsi così. Lei ritiene lecito usare "la durezza" nei confronti di una bimba all'asilo nido! Ritiene suo compito far "migliorare" la bambina, che per fortuna fra pochi mesi cambierà ambiente, speriamo non ne rimanga troppo traumatizzata. Non solo, ma anche rischia di non accorgersi di non avere professionalità e di seguire i suoi "desideri", sarebbe gratificata se la piccola accettasse le sue proposte, anche in vista della scuola materna. Rischia che se vengono frustrati si possano scatenare reazioni eccessive, come quelle alluse dal termine "durezza".
Questa educatrice scrive a un sito di psicologi per avere indicazioni. Dovrebbe avere la possibilità di parlare dei suoi dubbi con le colleghe, con delle persone esperte, dovrebbe essere aiutata a capire che il suo compito non è ottenere prestazioni dai bambini, bensì di accoglierli ed assisterli in condizioni di sicurezza, sia fisica che mentale!, nel tempo che non possono stare con i familiari.
Forse va sfatata una credenza: i nidi non servono ai bambini, servono agli adulti, che lavorano e devono lasciare a qualcuno i figli così piccoli, in una società sempre meno 'a misura di bambino'. Invece c'è chi pensa - e lo propaganda come una conquista, - che i nidi siano funzionali ai bambini, che debbano sostituire i genitori nell'educazione dei figli, inquadrandoli e irregimentandoli da subito. A mio avviso non è così, i bambini hanno bisogno di raggiungere una sicurezza sufficiente nell'ambiente familiare prima di avventurarsi nel mondo esterno. Non facciamo un favore ai nostri figli espellendoli prematuramente dall'ambiente familiare per inserireli in ambienti estranei dove spesso possono trovare persone come questa educatrice ignara, purtroppo per lei e per i bimbi , dei danni che può fare... La realtà, gli impegni lavorativi possono richiedere sacrifici, genitori che lavorano possono dover mettere il figlio al nido fin dalla più tenera età. Ma non passiamole per conquiste del progresso, per favore!

Per fortuna nel prosieguo del consulto l'educatrice sembra ricevere buoni consigli. Speriamo che li segua.

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)