disturbi dello spettro autistico

Sono mamma di 2 una bimba di poco più di 4 anni e uno di 3.
Al secondo è stato diagnosticato un disturbo pervasivo dello sviluppo rientrante nello spettro autistico .
Proverò a darle il maggior numero di informazioni sul bambino nel modo più chiaro possibile.
Gravidanza con problemi di contrazioni ma comunque tenute sottocontrollo, parto a termine naturale, velocissimo (come per la prima) e poco doloroso.
Peso Kg 3,8 circa, allattamento naturale abbandonato dopo la prima settimana.
Il bambino non ha mai voluto il ciuccio…visto che piangeva molto ho provato più volte a darglielo, ma non lo teneva. Per il sonno normali difficoltà all’inizio, ma poi si è sempre addormentato tranquillamente, cosa che fa tutt’ora e nei risvegli notturni (dove urletta un po’ a modo suo) sa come riaddormentarsi da solo.
Ha cominciato a camminare a 18 mesi.
Sale e scende le scale ancora con qualche difficoltà (soprattutto ascendere), ma sta migliorando. Fa le capriole ma non sa ancora saltare. Non corre bene, diciamo che cammina veloce, non usa più il passeggino da tempo, passeggia lentamente.
Non parla. Sa dire mamma da qualche mese, ma dopo un periodo in cui la ripeteva spesso…ora non la dice più.
Linguaggio non verbale: per farsi capire ti prende per mano e ti porta o ti tira, fa NO ripetutamente con la testa, il SI lo fa rarissimamente e lo fa con un singolo movimento del capo. Non riesco a fargli fare il ciao con la mano, ma fa il “batti 5”
Non sa indicare ti porta e ti spinge ovunque per fari fare o dare quello che vuole.
Accompagna tutto ciò che fa da urletti e suoni di vario genere. Quando è felice corre e urla per un po’.
Mangia volentieri, ma non masticando ha un ventaglio limitato di alternative. La pasta grossa la deglutisce. La Foniatra ha detto che non ha nessuna disfunzione. Quest’inverno aveva messo in bocca e masticato un biscotto…non sono più riuscita a farglielo fare. Abbiamo provato per 2 gg a prenderlo per fame, ma ho desistito (dovremmo riprovarci). Tento di bricciolare biscotti nello yogurt ma non serve a sbloccarlo.
Per lo spannolinamento aspetto l’estate, ma confesso che continuo a rimandare perché temo che sarà una delusione.
Fa qualche scarabocchi sulla lavagna magnetica e rarissimamente su un foglio…ma dura poco. Gli piace che sia io a disegnare, vuole che gli faccia il disegno di topolino che poi lui a sua volta ci scarabocchia sopra, se faccio altro mi fa capire che vuole quello.
Gioca tanto con le macchinine (tutti i mezzi di forme e tagli diversi purchè dotati di ruote) le fa andare avanti indietro continuamente e non ama le mie intromissioni (ho cercato di variare talvolta questo gioco inserendo personaggi, animali e facendo sbattere le macchinine). In questi giorni ha cominciato a fare la stessa cosa con gli animali di plastica.
Altra cosa che lo impegnano molto sono i libri, ma sempre da solo. Li sfoglia e guarda in modo attento le figure, ma non gradisce che io gli indichi le figure e cerchi di farlo con lui. Da qualche giorno solo con 1 libro che ha la nonna si mette vicino a me.
Qualche volta cerco di fargli fare la torre con le costruzioni della chicco sia grandi che medi e la fa, la butta giù ma non è un gioco che ripete. Si intrattiene un po’ con alcuni giochi elettronici che fanno i versi degli animali, o che ripetono nomi di cose o canzoncine, capendo il funzionamento causa effetto.
Gli piace tirare fuori e guardare le pentoline e i bicchieri,, io gli sto vicino cercando di dare loro il nome, se prende una tazzina vuole che io provi a bere.
Gli piacciono i giochi fisici: corsa, salti sul letto, solletico, il cucù, girotondo, cavalluccio.
Ha capito che per alcuni giochi deve aspettare il VIA.
Recentemente ho visto che comincia a capire un po’ di più il gioco del nascondino anche facendolo con la sorella.
Si è inventato un giochino semplicissimo in cui prende vestiti o polvere e te li mette sulla testa a mo di scherzo…naturalmente bisogna stare al gioco dicendogli “monello” o altro.
Quando gli faccio le boccacce o gli faccio i versi degli animali cerca di imitare la postura della bocca ma non fa nessun suono…come per timidezza.
Mangia da solo usa forchetta e cucchiaio molto bene, comincia farsi lavare i denti, collabora quando lo si veste alzando mani e piedi, mettendosi seduto o sdraiato a comando.
La comprensione di frasi semplici (soprattutto se di suo interesse) mi sembra che c’è e pare stia crescendo. Se lo chiami il fatto che si giri dipende quanto è impegnato da quello che sta facendo e quanto gli interessa la tua proposta. A volte lo chiami da una stanza all’altra e viene subito, altre puoi dire più volte il suo nome senza risultato.
Fino 6 mesi fa circa era molto chiuso con gli estranei, ora è più disponibile e se gli va si fa coinvolgere. Se entra in una stanza dove c’è un adulto, fa come se non esistesse e comincia a incuriosirsi all’ambiente…poi se l’adulto comincia a proporgli qualcosa a seconda dell’interesse si fa coinvolgere. Quando esce non saluta e non riesco a insegnarglielo.
Non ha paura dei rumori e sereno anche in luoghi affollati (centri commerciali, ascensore), non è aggressivo e non ha crisi di panico.
Con la sorella gioca solo alla corsa o se li si mette sul lettone a fare salti, capriole, solletico, abbracci, etc. Per il resto non è in grado di seguirla e non è interessato a fare le cose che fa lei. Al parco giochi ho cominciato a notare che guarda gli altri bimbi talvolta ride se fanno qualcosa che a lui pare buffo, magari li segue anche un po’, ma poco altro.
Dimenticavo di dire che non à andato al nido, comincerà a settembre la materna, spero con la maestra di sostegno come mi è stato detto di fare.
La reazione ai divieti è sempre stata pessima, ma mentre 1 anno fa erano pianti e crisi lunghette oggi piange un po’ ma se ne fa prima una ragione.
E’ un bambino molto affettuoso, risponde ai miei abbracci, cerca le coccole (le adora) comincia a fare la “cara” con la manina e ti prende la mano la mette davanti alla sua bocca come per baciartela e poi sulla sua guancia.
Se interessato ti guarda negli occhi e segue con lo sguardo quello che fai. Più raramente si fa coinvolgere da un “guarda”, ma anche in questo noto dei miglioramenti .
Passo a darle altre informazioni.
Io ho smesso di lavorare appena avuto la prima, non avendo aiuti e non volendo mettere subito i bambini al nido ho scelto di seguirli direttamente.
Abbiamo cambiato casa 2 anni fa (è stato un periodo duro: prima seguire i lavori di ristrutturazioni poi il trasloco)
Pochi aiuti, un po’ la nonna e la zia. Situazione famigliare abbastanza serena. Io e mio marito andiamo d’accordo.
La sorella ha avuto un considerevole ritardo nel parlare (ha iniziato a 32 mesi). A differenza del secondo però interagiva bene, indicava, comprendeva molte più cose, era più avanti nel modo di giocare e nel movimento (saltava da 6 mesi e camminava dagli 11). Quando ha iniziato a parlare ha avuto un rapido sviluppo. Ha cominciato la scuola quest’anno con entusiasmo ed è una bambina aperta e solare che vuole bene al fratellino e lo abbraccia spesso.
Non nego però che c’eravamo focalizzati molto sui problemi della prima lasciando spesso da parte il secondo che sembrava richiedere al momento meno attenzioni.
La prima ha un carattere più forte che pretende e cattura di più, lui si è sempre messo in disparte. Anche adesso che ci poniamo diversamente con lui notiamo che se lo stiamo coinvolgendo in un gioco e arriva la sorella preferisce andarsene.

Da piccolo aveva delle crisi di pianto inconsolabile che ci costringevano a metterlo in un’altra stanza a sfogarsi…non riuscivamo altrimenti a gestire la situazione. In parte questo atteggiamento (difficile da sopportare) ha influenzato il rapporto severo del padre con lui. Anche questo sta cambiando dopo che abbiamo capito che il ns bimbo ha dei problemi.
Ho cercato di darle più elementi possibili. Mi rendo conto ora che ha più informazioni lei che non le persone che hanno fatto la diagnosi a cui non ho potuto dire tutte queste cose.
Io accetto quello che mi hanno detto anche perché è servito ad attivarci nei confronti di ns figlio per dargli degli aiuti (spero solo di riuscire ad ottenerli al più presto dall’asl di zona), ma quello che mi chiedo e se posso sperare di recuperare il suo sviluppo e vederlo stare al passo con gli altri. Mi chiedo se può essere autismo oppure altro, magari qualcosa che lo ha bloccato, unito a un carattere ostinato e timido al tempo stesso.
La ringrazio.

sostegno e speranze

Gentile dottore
sto vivendo questa diagnosi in grande apprensione.
Abbiamo effettuato il test ados qualche giorno fa, ma anche se i risultati precisi li sapremo più aventi il dottore ci ha confermato i disturbi dello spettro autistico.
Razionalemente so che devo affrontare la cosa giorno per giorno, ma è estremamente difficile.
Oltretutto da quello che ho capito dall'autismo non si esce, eppure questa parola indica chiusura vs il mondo esterno e mio figlio non è così.
La sua difficoltà grande è la comunicazione a tutti i livelli, verbale e non.
Però sta imparando a indicare...dopo tanto aiuto comincia a farlo sempre meglio.
Certo non ti porta gli oggetti per mostrarteli, ma se vuole fare uno dei giochi che gli piacciono ti viene a cercare.
Non è tanto interessato alle nuove persone però se coinvolto nel modo giusto le guarda.
E'affettuoso in famiglia, recentemente anche con la sorella, prima sembrava temere i suoi abbracci ora è lui che va da lei e le delle specie di carezze per poi buttarsi addosso a lei.
....voglio e devo aiutarlo e so che lo dovrò accettare come è e come sarà...ma quando mi si dice che i casi di "guarigione" sono rarissimi, cado nello sconforto...
forse la mia speranza e che non sia autismo, ma questa ipotesi non sembra possibile.
la ringrazio

ancora qualche domanda

la ringrazio per la risposta.
Basandosi sulla descrizione di mio figlio vede una situazione compromessa?
I piccolissimi passi si apertura che vedo possono farmi pensare a una situazione che si sta sbloccando?
Come dovrebbe essere l'ambiente in cui facciamo vivere il ns bimbo?
Siamo una famiglia serena ....
Che atteggiamento dovremmo tenere con lui?
Come vivere le sue ostinazioni?...per esempio il non volere masticare?
La scuola sarà d'aiuto?
Capisco che non è facile ma i consigli sulla vita di tutti i giorni possono essere utili.
Buona giornata

No, non vedo una situazione

No, non vedo una situazione compromessa. Come dicevo qui sotto, mi sembra un bambino che non ha trovato subito la strada dello sviluppo ma sembra ora muoversi più decisamente. Non direi di fare scontri sul mangiare, ma certo di fargli rispettare regole e ritmi decisi dagli adulti (adeguati alla sua età). Alla asl vi hanno proposto altro, oltre al sostegno scolastico? Eventualmente potrebbero essere utili delle consulenze familiari per stare col bambino insieme a voi e valutare le interazioni favorevoli e quelle meno per lo sviluppo. Un aiuto evolutivo a bimbo e famiglia che non è molto diffuso ma da qualche parte, sia in asl che privatamente, si può trovare.
La scuola dovrebbe dare un impulso favorevole, senza 'psichiatrizzare' il bambino...
Cordialmente
dr GBenedetti

Dalle informazioni

Dalle informazioni rilevo:
---forse primo anno e mezzo non ottimale (sorellina, trasloco, frustrazioni incontenibili...) un po' 'trascurato' e difficile da 'contenere' le sue reazioni emotive
---problemi motori: immaturità, disprassia
---immaturità motoria verbale (lallazione, gorgheggi sembrano presenti).
----Utilizza l'adulto per richieste e gioco non simbolico
----abitudini alimentari restrittive, non mastica, non esplora( però autonomo, usa la forchetta..)..
----ancora poco simbolico e molto esplorativo funzionale, sembra attento e curioso e esplorativo
----discreto gioco sociale e imitazione e attenzione...
----bene autonomia comportamentale e attenzione e risposte collaborative e discreta comprensione

RISPOSTA Nel complesso sembra un ritardo psicomotorio e più in particolare dello sviluppo simbolico e del linguaggio, in via di miglioramento in tutti i campi (comportamento, attenzione, disponibilità relazione comunicazione, controllo emozioni, ecc).
Non farei una diagnosi così drastica (dps) e aspetterei una maturazione spontanea del bimbo, che mi pare essere in atto. Ovviamente utile l'asilo, per fare esperienze di ambiente estraneo e regole e limiti. Anche per la maturazione del linguaggio aspetterei senza forzare.
Non farei per ora interventi 'terapeutici', limitandomi a 'contenere' affettivamente il bambino aiutandolo a sopportare le inevitabili frustrazioni, cercando di favorire le comunicazioni ( verbali e non) e le relazioni senza imporgliele, ma seguendo le sue iniziative e rispondendogli, in modo da invogliarlo alle relazioni e comunicazioni senza però forzarlo. Ovviamente con le regole ambientali e i limiti necessari, ma con pazienza e resistenza, senza risposte drastiche, nè eccessive insistenze (sul mangiare), tranne ovviamente in aspetti di base, orari, ecc, e il fatto che 'comandano i grandi' (ma con guanto di velluto).
Le cause del ritardo e delle difficoltà non sono chiare: lieve sofferenza prenatale o perinatale? Probabilmente non appurabile con esami. Comunque farei un EEG nel sonno, per ora, e l'esame degli aminoacidi plasmatici e urinari e un esame cromosomico, per escludere cause note di ritardo, anche se molto rare.

Mi sembra che si possa essere ragionevolmente ottimisti visto che ci sono cambiamenti positivi e la situazione non è quindi bloccata.

Cordialmente
dr GBenedetti

Potrei ripetere più o meno la

Potrei ripetere più o meno la risposta data al consulto qui sotto. L'autismo è un'altra cosa, e a me sembra confoindente parlare di 'spettro autistico', come ho detto altre volte. I neuropsichiatri dovrebbere indicare esami per escludere disturbi noti dello sviluppo, facendo EEG nel sonno, oltre all'asame dell'udito, e anche esami cromosomici e del metabolismo degli aminoacidi, dei mucopolisaccaridi. Ci sono delle malattie genetiche o acquisite, come la rosolia o la toxoplasmosi in gravidanza, che si manifestano con ritardi e alterazioni dello sviluppo ed è facile escludere con pochi esami. Sono malattie rare, gli esami verranno probabilmente negativi.
Non si bada a sufficienza che i bambini possono essere disturbati da cambiamenti ambientali, specie se avvengono in periodi delicati del loro sviluppo e magari associati ad altri aspetti critici. Nell'insieme tutte queste cose possono costituire una situazione traumatica che può disturbare lo sviluppo del bambino, minando la sua sicurezza nell'ambiente. Qualche bambino è più sensibile di suo, qualcun altro può aver già avuto lievi 'traumi' magari inosservati: la conclusione può essere questa. Perciò è necessario guardare all'ambiente per valutare se persistono aspetti non ottimali e se possibile migliorarli. Come dico altrove, possiamo fare poco per modificare il seme della pianta, ma possiamo fare molto per curare che il terreno sia in buone condizioni.
Valutare se il terreno è ottimale richiede un esperto, perchè spesso dall'interno non si percepiscono bene i caratteri di certe abitudini o modalità organizzative che possono essere inadeguate, anche se 'normali'.
Cordialmente

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